Due sono i capisaldi qui in casa Vaniglia del comfort legato al cibo:
- L’autoproduzione
- Le cucine lente davanti al focolare d’inverno e gli aperitivi homemade sul terrazzino/tavolo della cucina con la finestra spalancata d’estate
L’autoproduzione a sua volta si divide in tre grandi filoni (sempre per me eh? ;)):
- Pane e lievitati
- Conserve e confetture
- Latti (o meglio “bevande”) vegetali, burro, kefir, labneh e compagnia bella
E la primavera/estate devo ammettere si prestano tantissimo all’autoproduzione, vogliamo parlare poi di quel sole cocente perfetto per essiccare? Quest’anno voglio provarci, anzi se qualcuno di voi avesse consigli da darmi in merito all’essiccazione casalinga al sole di frutta, verdura o funghi… Io sono tutta orecchie e mi sento pronta!
Per ora però resto ben ancorata alla primavera che per me è sinonimo di luuunghe passeggiate all’aria aperta (almeno fino a che la rinite allergica e poi a seguire, a giugno, la pressione bassa non mi schiantano ;)), e pani da picnic, che a me piace realizzare con ricette il più possibile semplici e alla portata di tutti, perchè i pani da picnic sono pani POP!
Ora non so voi, ma nel mio caso i pani da picnic per eccellenza sono i panini per hamburger e il pancarrè (che se vi piace l’idea voglio provare a farlo per uno dei prossimi appuntamenti con le farine di Grandi Molini Italiani), ma vi prego datemi qualche altra imbeccata perchè a me il filone del “panPOP” da picnic/conviviale mi garba assai.
Intanto iniziamo con la ricetta di questi, perfetti per gli hamburger ma anche per qualsiasi panino abbiate voglia di preparare, dal classico maionese e crudo, al trendy con pollo rosolato, avocado, wasabi e germogli di porro, ad un “uso-colazione” con burro e marmellata di fragole.
Ho scelto per realizzarli una delle mie farine preferite in assoluto, tra quelle di grano tenero, ovvero la Farina tipo 2 | W 295 decorticata a pietra Grandi Molini Italiani.
La farina tipo 2 è quella più vicina, come granulometria e ricchezza di fibra e proteina, alla farina integrale, ed infatti è definita spesso “semintegrale”. Rispetto alla farina tipo 1 e soprattutto rispetto alla tipo 0 e 00, la 2 è caratterizzata da granuli di grosse dimensioni, con un maggiore quantitativo di componenti fibrose e germe del seme e sali minerali.
Ha dunque delle ottime caratteristiche nutrizionali ed è più facile da lavorare rispetto alla farina integrale ed è quindi un buon compromesso per la panificazione.
Grazie alla decorticazione a pietra, il cereale viene macinato più lentamente ed il germe, cioè la parte nutritiva del chicco, rimane intatto preservando preservando quasi tutta la parte esterna e le sue qualità organolettiche.
Io la adoro perchè come la farina integrale è fonte di fibre e vitamine del gruppo B: Tiamina (B1) e Niacina (B3), e come la integrale dona una consistenza rustica e “ricca” al tempo stesso agli impasti. Per questi Panini per hamburger qui è ‘na bomba!
Panini per hamburger
Ingredienti per 8 panini piccoli (o 6 panini medi)
200 g di Farina tipo 2 | W 295 decorticata a pietra Grandi Molini Italiani
100 g di Farina tipo 0 Manitoba | W 350 decorticata a pietra Grandi Molini Italiani + 1 o 2 cucchiai
120 g di lievito madre maturo e temperatura ambiente (o mezzo cubetto di lievito di birra, 12 g)
200 g di acqua appena tiepida
15 g di latte in polvere (facoltativo)
1 cucchiaino raso di miele di acacia o girasole
1 uovo
1 pizzico di sale
25 g di burro a fiocchetti (o 20 g di olio extravergine d’oliva)
1 goccio di latte per spennellare
2 cucchiai di semi di sesamo per finire
Sciogliete il lievito madre o il lievito di birra in metà dell’acqua appena intiepidita, mescolando bene. Versate il composto sulle farine a fontana unita al latte in polvere sulla spianatoia (o direttamente in una terrina capiente o nell’impastatrice). Aggiungete il resto dell’acqua e il miele e iniziate ad impastare.
Quando l’impasto comincia a formarsi aggiungete l’uovo. Proseguite per altri 5-10 minuti fino ad ottenere una consistenza uniforme, morbida ed elastica. Può essere utile aggiungere un cucchiaio di farina per “aggiustare” l’impasto, se troppo umido.
Unite il burro e il sale, continuando ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Coprite con un canovaccio pulito e fate lievitare l’impasto in un luogo tiepido per 3-4 ore (un’oretta circa se usate il lievito di birra) o finché non raddoppia di volume.
Trascorso questo tempo, dividete l’impasto in 6 o 8 palline, disponetele in una teglia ricoperta di carta da forno (distanziate circa 10 cm tra loro) e lasciate lievitare altre 2 o 3 ore (un’ora nel caso del lievito di birra) o fino al volume quasi raddoppiato.
Spennellate la superficie dei panini con poco latte, cospargete con i semi di sesamo e cuocete nel forno preriscaldato a 230 °C per 5 minuti, poi altri 5-10 minuti a 210° C finché non saranno dorati.
Fate raffreddare i panini per hamburger su una gratella coperti con un canovaccio per mantenerne la crosta morbida.
Congelate i panini che non saranno consumati entro un paio di giorni, oppure tostateli nei giorni successivi.
Emanuela Lupi
Tu sei il mio CAPOSALDO in assoluto SEMPRE! sei il mio molo, il mio attracco sicuro e con te qualsiasi sia la rotta/ricetta so che è quella giusta! e giusto ora sto infornando una delle tue <3…
E, devo ammetterlo, siamo simili anche in ambito confort food, perché autoproduzione (tutte e tre le sottocategorie sia ben chiaro) e cucina lenta sono anche i miei capisaldi….
Per quanto riguarda l'essicazione al sole io ho provato con i pomodori, ma credo di aver iniziato un tantino tardi e quindi non sono andati a buon fine, ci vuole il sole cocentissimo di luglio perché già agosto secondo me non va bene; la frutta non ho mai provato sai? però c'è sempre una prima volta.. credo si debbano fare dei pezzetti piccoli o comunque tagliare fettine sottili sottili, così da fa essiccare più facilmente…
Per il resto… questi paninetti qui mi garbano tantissimo, soprattutto perché credo siano soffici e quindi andrebbero benissimo per mamy; ma non disdegnerei nemmeno il pancarrè (anche se devo dirti che come panino panino ho sempre mangiato il panino… ehm vabbè hai capito ve'?!, lasciando il pancarrè relegato al solo classicissimo toast ''cotto e sottiletta" (si lo so che non è il massimo, ma dimmi…tu non hai mai mangiato il toast con il cotto e la sottiletta filante?!.. era una goduria!)) ecco.. quindi vedi tu se ti vuoi cimentare io sto qua! anche se per quel tipo di pane servirebbe lo stampo apposito…
Adoro anche quella farina lì perché come te sono rusticotta inside pure io… quindi dopo tutto sto sproloquio insensato ti dico che questi paninetti vanno nella lista dei "to do", dopo ovviamente i vari soda bread, perché sono comunque semplici da fare anche per le scafate tipo me!
Ora ti lascio, inforno l'assorta e vado di cake (una signora mi ha chiesto due torte per domani da portare al lavoro ed io da chi vado se non dal mio caposaldo 'vaniglia?')…
Un abbraccione, qui è grigio e umido e freddino.. :(
A presto..
Manù
Rossella
“Inforno la assorta”… Ti amo ❤️
Per il pancarrè, sappi che sfondi una porta aperta, ma dentro io ci metterei il mondo altrochèèèèèè 😅😇
Oggi sono agguerritissima e ho finalmente i lieviti in forma, e sto mettendo in cantiere questo pane che adoro e che sono molto intenzionata a paninizzare presto col classico crudo e maionese… magari domenica che vorrei Taranto arrivare a piedi sul monte 😜: https://rossellavenezia.com/2021/05/pane-nero-ai-cereali-e-semi.html)
Per l’essiccazione mi hai dato una vera dritta… io partirei con delle melette bio (a trovarle, a luglio 😅) tagliate sottili sottili con la mandolina, o le pere! E poi riproverei i funghi che secondo me sono abbordabili… Teniamoci in contatto! 😜
Emanuela Lupi
Tu ci credi che ieri io mentre mi aggiravo qui per cercare il “nostro” pane di segale e noci e miele di castagno, sono proprio andata a finire in quel paninello lì? rusticotto? solo che io nun c’ho il licoli (cioè.. ce l’ho ma fino ad ora non l’ho mai usato.. lo nutro, ma non mi cimento ehehe) e quindi dovrei farlo il lievito di birra e ricalibrare i liquidi ovviamente, ma non so se verrebbe bene lo stesso…
Direi che il tuo ”presto” per la paninizzazione è oggi – domani ahahahaaaa!!!!
Le meline forse quelle selvatiche ci son già verso luglio e poi si tocca andare di mandolina e farle sottilissime, sennò davvero non ti si seccano ed anzi rischi ti si ammuffiscano…
Il contatto direi che è OBBLIGATORIO! <3.
E comunque oltre all'assorta ho fatto anche questo qui.
.https://rossellavenezia.com/2018/09/plum-cake-prugne-e-zucchero-integrale.html sostituendo le prugne con le fragole…avrei voluto usare il kefir al posto della panna (perché li ho entrambi da finire), ma poi ho pensato che fragole e panna ci stessero troppo bene.. (anche se ricordo un tuo dolcetto con kefir e lamponi che dovrei rifare..ma sto giro ho fatto delle cose easy ;))..
Ora vado di soda bread col kefir!
Un abbraccione!
Manù.
Rossella
Anche la nostra amica Elvira questi giorni è di kefir (ed enkir), E STRUTTOOOOO! Guarda kefir e strutto solo lei, spero che passi da queste parti a parlarcene ;-P
Per il cake integrale e fragole mi fai sapere? io le fragole le uso pochissimo negli impasti morbidi perchè mi da l’idea che inumidiscano troppo e virino un po’ il loro sapore e quello dell’impasto al loro intorno…. ma magari è un pregiudizio antico da superare!
Aspetto tueeeee ;)
Emanuela Lupi
Eccomi cuoricino…
Allora… intanto volevo dirti che ho appena sfornato il soda.. madò che gusto.. lo so che non è un pane con tutti i crismi di maturazioni e lievitazioni e pieghe e pirle e robe varie, ma a me piace un botto.. è proprio gustoso e poi in questo momento ho BISOGNO di avere pani strong (oltre che di tutto il resto) e quindi questi sono stra adatti ed inoltre sono belli intensi e pieni e quindi una fetta pesa quanto il quantitativo che devo mangiare (più o meno vabbè però per dire) e questo mi aiuta tanto….
Comunque cianfrusaglie a parte.. io le fragole le ho posizionate solamente sopra e non anche all’interno perché come te penso vadano ad inumidire, ma sopra non sono male… poi lo mangeranno domattina quindi credo che tengano bene… l’ho anche cotto ben benino (il forno è vecio e gli ci vuole un po’) quindi secondo me è buona…
il prossimo giro lo preparo per casa, così lo assaggio pure e ti dico…
<3.
ecco..
M.
Elvira Di Federico
Ciao Ross si si prestissimo(mo’ ciò un sacco da fa, non posso aimè😥) passo a casina tua per raccontarvi di impasti versatili o double face😉(tu già sai di che parlo) così faccio ridere anche Manù e visto che sto kefir è come prezzemolino nelle nostre cucine, vi parlo del mio e di Sabrine, la mia adorata 😍Sabrine, pan carrè o pan di mollica. Buona giornata Ross 😘
rossella
Anche a teee!
Vogliamo sape’ tutto!
Impasto versatile, kefir+strutto, Sabrine, e pan di mie 😍😍😍
E ovviamente ti aspettiamo con tutta calma che qui per fortuna non scappa nessuno ❤️❤️❤️
Elvira Di Federico
Eccomi qua Ross 😘💞. Sai che non so da dove iniziare? Vedrai che scriverò questo mondo e pure quell’altro ma che ci posso fare se da queste parti ho trovato terreno fertile? Non mi dilungo riguardo i panini perché sarei ripetitiva in quanto, in questi ultimi giorni di infornate convulse, e in altre sedi, ci siamo dette tutto e visto abbastanza, ‘né vero Ross? Ribadisco solo che è stato bello divertente e soddisfacente fare errori, rimediare e alla fine azzeccare le giuste consistenze per sfornare dei #burgerbuns a regola d’arte. Grazie Ross😘. Passiamo all’essiccazione; ho dei ricordi che mi scaldano il cuore😍. In estate ho sempre visto in casa di nonna Adele, pace all’anima sua, seccare zucchine anzi zuccone perchè lei cercava delle maxi zucchine da seccare al sole rovente di luglio. Le privava dei semi e poi a mano con un coltello affilato e con una maestria e pazienza ne ricavava delle fette lunghe e sottili che stendeva al sole appese a delle canne. Dopo un po’ di giorni la provvista di zucchine secche da cuocere in inverno insieme al baccalà di ottima qualità era assicurata. Le fette di zucchine una volta secche hanno la dimensione di fettuccine e sono croccanti perciò delicatissime; la nonna le riponeva in vecchie federe di lino al riparo da insetti, polvere e umidità. Ti garantisco che ancora oggi, a distanza di molti ma molti anni, ricordo il sapore, il profumo di questo piatto che nonna sapientemente preparava. Anche la mia mamma ha imparato perciò anche lei secca zucchine e in inverno le prepara con qualche pomodoro pelato(rigorosamente fatti in casa) e filetti di baccalà. Sempre dalla nonna Adele mamma ha imparato a seccare i peperoni rossi, tipo corna di capra(sono dei peperoni non ciccioni, son sottili, dolci, rossi e storti appunto come le corna di capra), che acquista da contadini su ordinizione. Li pulisce con delle pezze umide poi li infila dal picciolo con ago e filo per ricavarne lunghe collane che appende su stendini al sole. È solita coprirli con vecchi teli per non farli bruciare troppo dal sole cocente di luglio. E così anche io ho la provvista per tutto l’inverno di peperoni secchi(peperoni cruschi) fonte di vitamina C e anche di peperoncini piccanti. Un mio cavallo di battaglia(non solo mio, in Abruzzo è un piatto tipico) è la pasta(spaghetti integrali), aglio, il nostro olio extra vergine d’oliva e qualche peperone che prima bruschetto in un padellino antiaderente e una volta raffreddati li trito e ci condisco gli spaghetti aglio olio e peperoni col piccante che è obbligatorio. Non ti dico che bontà e che ricordi mi ritornano alla mente; le mie tradizioni😍. Ohhh 🤦🏼♀️ mamma quanto ho scritto, quanto sono logorroica🙈! Mo’ basta tolgo il disturbo. Di combo enkir kefir strutto ne parliamo un’altra volta. Ti abbraccio forte forte e alla prossima. 💞😘