Buongiornooooooo!
E buon primo lunedì di primavera a tutti. ;)
Oggi andiamo con quella che è una sorta di “non ricetta”, e al tempo stesso, per me, come un manifesto alimentare di inizio primavera.
In questi giorni è infatti come se all’improvviso stessero tornando tutte le forze, la voglia di fare, l’energia per pensare e le idee un po’ intorpidite dal lungo (più o meno ;)) inverno.
Al tempo stesso il corpo ha un enoooorme bisogno di disintossicarsi un po’, di cambiare aria, di rinfrescarsi, mineralizzarsi, vitaminizzarsi, e soprattutto di nutrirsi di alimenti semplici, sani, e buoni.
Allora mi andava di raccontarvi una delle mie colazioni preferite di questo periodo, a base di pane (come ti sbagli) scuro, ai semi, labneh (un “formaggio” semplicissimo e buonissino che potete ottenere lasciando scolare in un colino rivestito da una garza uno yogurt – meglio se greco – per una notte intera al fresco), miele (in questo caso di girasole), e polline di fiori.
Dovete usare il miele migliore che conoscete, per questa “non ricetta” da colazione, così come la qualità degli altri ingredienti di base è fondamentale per la riuscita di questo pasto dai sapori essenziali.
Io ho scelto il miele di Giorgio, cioè, il Miele di Giorgio Poeta, che è un miele di casa (miele marchigiano vicinissimo a me, geograficamente parlando), ma anche un miele che sta facendo il giro del mondo, tra premi riconosciuti e potenzialità enormi ancora da esplorare, ma soprattutto il miele, per me, di cui mi sembra di conoscere tutto a partire dal singolo fiore, dalla singola ape.
Ed ora parliamo del favo: la prima volta che ho assaggiato il miele dal favo è stato quando a luglio scorso Giorgio ha smielato il miele di girasole della raccolta 2018. Sono entrata nel suo laboratorio (in quell’occasione particolare aperto a chiunque volesse conoscere di cosa si trattasse), e sono rimasta letteralmente avvolta da un odore profondo di cera, miele, propoli, legno. Lui mi ha detto assaggia questo, devi succhiare, poi quello che resta sputa. E sono accadute due cose: ho sentito un sapore di miele così forte (e buono) da essere quasi “violento”, che non arrivava solo al palato e alla lingua e ai suoi lati fino alla base delle orecchie (scusate la mia imperizia nel raccontare la degustazione, ma è l’unico modo che trovo per trasmettervi quella sensazione), e faceva come girare la testa; poi ho capito finalmente, e davvero, il significato della canzone di Fabrizio De André…
“Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la ceramastica e sputa
prima che faccia neve”
Se avete come me la fortuna di conoscere un apicoltore illuminato, procuratevi direttamente un pezzetto di favo, ne vale altamente la pena, altrimenti usate il miele migliore che potete trovare, prelevandolo dal barattolo, ci accontentiamo ugualmente ;) <3
Spalmate sul pane (integrale, o alla segale, ai semi o il vostro preferito) il labneh, poi il miele (da cucchiaino o da favo che sia ;)), completate con polline di fiori (anche qui se avete la fortuna di trovarlo fresco sarebbe favoloso, altrimenti va bene anche essiccato, completate con succo di arancia appena spremuto, un bicchiere di latte di mandorle o il vostro preferito (io, pur essendo grande consumatrice di latte fresco intero, in questo periodo detox lo sostituisco qualche giorno con latte di mandorla o latte di avena homemede… ;)).
Ragazzi buona colazione a tutti, e a tutti gli apicoltori e alle api buon inizio della stagione apistica….
emanuela
Eccoti finalmente meraviglia mia…
Sei come il vento che oggi quassù, tra le mie colline, tira abbastanza forte …Tu ovviamente sei più una brezza dolce..
Non sai quanto ti ho pensata ieri, mentre stavo in un posto meravigliosamente infinito e bellissimo,sperdutissimo perchè più imboscato che mai, eppure così vicino a casa.. Su di una collina, tra ulivi, con vicino una casa abbandonata… ti immaginavo un sacco, avresti fatto foto bellissime… Io ho solo preso il sole eheheh.. e pure in buona compagnia :P …
Io la conosco quella sensazione lì..quella del favo, che mastichi come una cingomma….L’ho provato ormai tanti anni fa,quando le ragazze delle etichette (io e te ci capiamo ve’?) avevano ancora le api e facevano ancora il miele… Io ho smielato assieme a loro e, in quella stanza piccola, dalle pareti bianche,profumata di legno,propoli e miele, appiccicosa pure, non sai quanti favi ho masticato e sputato…E’ faticoso smielare,tenere bene il telaino nella posizione giusta e aprire i pori con la spatola,poi mettere il telai aperti nella centrifuga e girare (si,perchè una era a mano, di centrifuga, l’altra grande era elettrica) e poi raccogliere il miele nel ‘bidone’ e metterlo nel contenitore giusto per conservarlo,fino al momento dell’ invasettamento..
Era faticosissimo,ma bellissimo… Mi ricordo che un anno era capitato che ero su il giorno del mio compleanno ed abbiamo festeggiato lì,perchè avevamo tanto da fare.. Spero un sacco che ora,nel posto nuovo dove si stabiliranno metteranno di nuovo qualche casetta di api…
Comunque ho ancora il mio miele della Milli, che poi è quello che ti ho portato e che avrai assaggiato…
Lei è una ragazza meravigliosa, un’erborista fantastica ed il marito (un figo pazzesco, qui lo posso dire tanto non ci sente nessuno) si dedica alle api e fanno un miele meraviglioso, che a me piace molto.. ovviamente ancora solamente acacia e millefiori, ma hanno piantato dei tigli nella campagna dove vivono per fare anche quello di miele…e ovviamente piglio pure polline e propoli…
Sono fortunata io,me ne rendo conto tanto ed ogni giorno di più.. Ad avere ancora la possibilità di poter comprare cose buone, fatte bene, con consapevolezza ed amore…
Sabato son stata in azienda da mio papà perchè è nato un vitellino, e pure lì ..altro posto infinito, immerso nella pace assoluta… Dovremmo fermarci maggiormente per saper cogliere le bellezze che ci circondano,perchè ne siamo veramente pieni e non ce ne accorgiamo….
Questa colazione mi piace tantissimo,quando me la prepari in settimana che scendo??????
Un bacio grandissimo…
Manù
Rossella
Ehi bella mia… Ti aspettavo sai?
Difficilissimoooo smielare, io ho provato una volta sola con la lama e fatto il mio solito mezzo casino (troppo forte, troppo piano?)
Che bello sarebbe fare un salto tra gli ulivi insieme… Lo sforzo di andare forte, e poi con calma trovare spazi per fermarmi, quello sì, devo farlo, come altro piccolo impegno detox di inizio primavera.
Il favo come una cingomma… quanto ti adoro, e sì, quel miele tuo me lo ricordo benissimo, e doppio sì, siamo molto ma molto fortunate :-*
A presto cuore ;)