Preparare il pandoro (come pure il panettone) a casa, sono per me l’esempio lampante dell'”incoscienza della gioventù”, ovvero quel fenomeno per cui, beato e incosciente, se non sai davvero quanto sia difficile qualcosa, rischi che ti riesca pure bene!
Per me, che amo tantissimo tutti i lievitati dolci, dalla semplice viennoiserie ai più complessi “grandi lievitati”, come questi di natale, il pandoro è sempre stato affettuosamente “solo” un enorme croissant sfogliato, un “croissant magnum”, per così dire, inserito in uno stampo a stella, fatto lievitare e poi cotto.
E’ comparso per la prima volta su questi schermi, per l’appunto sfogliato al burro e a doppio impasto, con lievito di birra, esattamente 13 anni fa; poi con lievito madre, sempre doppio impasto e sempre sfogliato, 11 anni fa, infine, sempre più sfrontato e a pensarci ora più “difficile”, ovvero doppio impasto, al cacao e sfogliato al sale rosa dell’Himalaya, 7 anni fa.
Quest’anno però, seguendo le riflessioni di cui sopra, ovvero che nel mio immaginario questo “grande (e sulla carta difficile)” lievitato non è che un mega croissant cotto in uno stampo a stella, e sempre facendomi portare dalle distinzioni che a San Valentino facevamo, anche lì come oggi in post in collaborazione con gli amici di Grandi Molini Italiani, intorno alla differenza tra brioche e croissant, mi sono detta: se il pandoro sfogliato è un mega croissant cotto in uno stampo a stella, perchè non farne una “versione brioche”, ovvero più semplice, non sfogliato al burro e schiaffato dritto per dritto nel suo stampo dopo un’unica lievitazione?
Confesso che:
- Mi sono emozionata all’idea che il pandoro diventasse così pop: un pandoro semplice (con lievito di birra) a impasto unico, accessibile ad ognuno che abbia un uno stampo a stella e un po’ di dimestichezza con una semplice pasta briosciata. Mi emoziona l’idea che con relativamente meno tempo rispetto agli altri procedimenti. praticamente tutti possano portare in tavola un pandoro Basic fatto in casa ❤️
- Mi sono un po’ agitata nonché inizialmente irrigidita all’idea di tanta semplicità, in una sorta di strano processo inverso (inverso rispetto all’incosciente gioventù? ;)) per cui “oddio ma è impossibile”, impossibile cioè che sia buono fatto così. Troppo facile. Troppo bello. Dev’esserci una fregatura. Insomma, ho approntato una ricetta partendo appunto da una semplice pasta brioche: burro, farina, uova, zucchero e lievito DI BIRRA ;) e confesso che non gli davo un soldo di fiducia!!! E invece eccoci, il pandoro è questo che vedete: ed è buonissimo! Certo non è un pandoro sfogliato al burro (che resta l’amore della mia vita ;)), ma considerando il terrore che questo (MERAVIGLIOSO 😍) ingrediente suscita in molti, e anche il fatto che tecnicamente molti pandori sfogliati rischino il collasso in corso d’opera proprio nelle fasi che vanno dal secondo impasto alla sfogliatura, questo Pandoro semplice (con lievito di birra) a impasto unico, oltre ad essere come dicevo inaspettatamente buonissimo, è pure una grande svolta per chi ha poco tempo ma ama dedicarsi ai dolci della tradizione natalizia, e vuole avere qualche chance in più per andare a botta sicura! 😜💕⭐️
Vi lascio la ricetta, e praticamente tutte le foto che ho scattato, perchè questo pandoro pop mi piace troppo, e perchè mi piace pensarvi, più o meno da questi giorni in poi e tempo moderni e frenetici permettendo, intenti tra farine, spezie e zucchero a velo!
Buon weekend di impasti e bei preparativi…
Pandoro semplice (con lievito di birra) a impasto unico
(preparazione 45-60 minuti + 4-6 ore lievitazione + circa 35-40 minuti cottura)
ingredienti per uno stampo da 800 g
Per il lievitino
80 ml di acqua
80 g di farina Manitoba decorticata a pietra Grandi Molini italiani
12 g di lievito di birra fresco
20 g di zucchero semolato
Per l’impasto
Il lievitino
450 di farina tipo Manitoba decorticata a pietra Grandi Molini italiani + 2 cucchiai colmi
150 g di zucchero
80 ml di acqua
2 uova
3 tuorli
150 g di burro morbido
5 g di sale
I semi ricavati da una bacca di vaniglia
Per decorare
Zucchero a velo
LIEVITINO
All’interno di una ciotola versate l’acqua appena tiepida e lo zucchero, mescolate bene e aggiungete il lievito di birra fresco sbriciolato. Mescolate con un cucchiaino e fate sciogliere.
Unite la farina Manitoba continuando a mescolare con una frusta o un cucchiaio di legno.
Coprite con pellicola trasparente e fate lievitare in forno spento ma con luce accesa per 45’-un’ora.
IMPASTO
Versate la farina nella planetaria (consigliata) o in una ciotola capiente, aggiungete il lievitino e l’acqua a temperatura ambiente e iniziate ad impastare. Unite, sempre impastando, le uova intere e i tuorli. Impastate una decina di minuti (quasi il doppio se lavorate a mano, iniziando dentro la ciotola e passando alla spianatoia quando l’impasto comincia a stare insieme).
Quando si sarà formato l’impasto aggiungete lo zucchero, poco alla volta. continuando ad impastare.
Una volta assorbito lo zucchero unite il burro morbido, poco alla volta, continuando a far lavorare la planetaria o impastando a mano. (10-20 minuti)
Aggiungete il sale e i semini estratti dal baccello di vaniglia. Impastate fino a far incorporare anche questo ingredienti, unendo se occorre ancora un paio di cucchiai di farina (2 o 3)
Una volta che l’impasto è omogeneo ed elastico imburrate il piano di lavoro e versatevi l’impasto. Fate circa 5-6 pieghe ripiegando l’impasto in tre (se l’impasto è molto liquido potete fare delle pieghe circolari: ponete l’impasto in una ciotola ben unta e prendete un lembo esterno di pasta, allungatelo, tirandolo, di lato, e premetelo al centro della palla, ruotate leggermente la ciotola e fate lo stesso con un lembo immediatamente vicino al primo, e così via, portando al centro tutti i lembi di pasta, e ruotando fino a completare un intero giro (sono circa 8-10 volte) e ad ottenere come una palla schiacciata al centro – FACOLTATIVE).
Se avete lavorato sulla spianatoia riponete l’impasto all’interno di un contenitore imburrato (se nella ciotola lasciatelo lì). Fate lievitare fino al raddoppio (a seconda delle temperature dalle 3 alle 5 ore, anche fino ad 8: potete anche decidere di far riposare l’impasto in frigo, una volta partita la lievitazione, cioè dopo almeno 1 o 2 ore, in questo caso occorrerà un po’ più tempo).
Una volta raddoppiato riprendete l’impasto, capovolgete la ciotola sul piano di lavoro imburrato attendendo qualche istante che l’impasto si stacchi.
Delicatamente fate altre 2-3 pieghe, pirlate rapidamente con l’aiuto di un tarocco o una spatola in modo da formare una palla.
Imburrate uno stampo per pandoro da 800 g (ancora meglio se antiaderente) aiutandovi con un pennello e adagiatevi all’interno l’impasto. Coprite con pellicola trasparente e fate lievitare per circa 3 ore o fino a quando l’impasto avrà raggiunto il bordo dello stampo (la cupola deve superare di poco il bordo mentre i bordi devono essere uno o due cm sotto il bordo).
Preriscaldate il forno in modalità statica a 185 °C e fatevi cuocere il pandoro per 10 minuti, poi abbassate a 170 °C per altri 10 minuti e successivamente a 160°C per altri 10-15 minuti. Se la superficie del pandoro dovesse scurirsi troppo velocemente potete coprire con un foglio di carta alluminio e proseguire la cottura. Potete anche spostare il pandoro direttamente sul fondo del forno negli ultimi 5 minuti.
Una volta cotto il pandoro semplice a impasto unico, sfornate, coprite con un canovaccio e lasciate intiepidire. Quando è quasi completamente freddo sformate, fate finire di freddare e cospargete con abbondante zucchero a velo.
Emanuela Lupi
Ma sono ioooooooooooooo!!!!!! Quella impedita che ha bisogno diq uesto pandoro quiiiiiii!!!!
Ma ciaoooooooooooooooo!!! sei il sole in questa giornata grigia umida e freddinaaaaaa!
Ma io ti ADOROOOOOOOO!!!!
Ma è bellissimoooooo!!! e quel MERAVIGLIOSO ingrediente… vogliamo parlarne????
Quanto lo AMO, sempre più… Oh, ma quanto mi piace questa ricetta qui. quanto questo post qui.. che bello…. sto adorando questo Natale anche se so sarà molto diverso, parco, semplice di tutti…. ma non so… ho dentro una voglia di Natale che da sola basta…
Grazie meraviglia mia…
Manù.
Rossella
Manuuuuu!
A proposito di Natale parco ieri notte stavo leggendo un racconto della Alcott tratto da Piccole Donne (quello in cui loro rinunciano alla loro colazione per quella famiglia di bambini indigenti) e c’avevo i lacrimotti 😅😂🥹!
Questo pandoro pop mi ha gasata (anche se non è al triplo burro come piace a noi), non c’è niente da fa’ 😜💓