A lievitazione naturale, tre impasti, sfogliato al sale rosa dell’Himalaya
Allora amici, dopo i piccoli regali golosi della scorsa settimana, veloci facili e indolori, ecco che ci avviciniamo a grandi passi al Natale e che si affacciano su questo blog anche i dolci un po’ più impegnativi, ovvero i grandi lievitati natalizi!
Ma mi raccomando, prima di dire no per me troppo difficile, non ho la pasta madre, non ho tempo, non ho il sale rosa, non temete.
Vi metto prima di ogni altra cosa i link ai post nel blog della versione bionda in due diverse modalità di lievitazione:
– Pandoro al profumo di fiori d’arancio con crema di lemon curd e cioccolato bianco (lievitazione con lievito di birra)
– Pandoro alla vaniglia a lievitazione naturale (lievitazione con lievito madre)
Se siete alle prime armi, e avete voglia di cimentarvi, il primo va benissimo, come vedete dalla foto e dalla data trattasi di ben 6 anni fa, quindi vi sto parlando del mio primo “grande lievitato” natalizio in assoluto (esattamente quello della foto), dunque zero paura! ;-)
Se invece siete già un po’ scafati e possedete già una pasta madre (un lievito madre) e qualche pagnottella l’avete già fatta, qualche briochina, cose così… ;-)), io direi che col secondo potete cimentarvi tranquillamente.
Come quest’ultimo di oggi al cacao infatti, non richiede più di un giorno di lavoro ( ;-P ), o meglio di 24h da quando iniziate il lievitino. Sembra tanto, ma se avete un giorno in casa da spartire tra lavatrici, pulizie, cucina natalizia (uscendo anche per commissioni eh? dato che dovete toccare l’impasto in sostanza solo tre volte in questo tempo…), io direi che potete farcela ;-)
Per quello al cacao magari tocca essere un po’ più pratiche, o almeno così io credo, nel senso che la ricetta è più o meno sulla falsa riga del secondo link che vi ho messo sopra, ma a mio parere il cacao è un po’ più rognosetto nei lievitati, o meglio nella mia piccola esperienza (anche di pani dolci, per dire), toglie un po’ di elasticità all’impasto in generale (ma non in questo che vedete in foto!! B-))
Ad ogni modo, quest’anno, volevo un po’ cambiare, e mi sono detta “proviamo al cacao”.
Poi, in un momento di follia, e assecondando una mia naturale predisposizione verso il cioccolato unito al sale (qualcuno ricorderà forse questo cake buonissimo, o la crema di mandorle sale e olio extravergine d’oliva del libro All’ombra dei mandorli in fiore), e rinvenuto un panetto di burro al sale rosa dell’Himalaya nel mio frigo, ho deciso di tentare la sorte: usare cioè un burro dolce tradizionale per gli impasti, ma azzardare quello salato per la sfogliatura…
Il mio burro al sale era molto molto delicato, e vi assicuro che il risultato è strepitoso come sapore, il sale si sente appena e col cacao ci sta dadio, chevvelodicoaffa’ ;-).
Insomma sono stracontenta del risultato finale, e quindi ecco a voi la ricetta.
Con un’aggiuntiva di glassa al cioccolato colata sopra che male male non ci sta… ;-)
Vi consiglio di iniziare la mattina, tra le 8 e le 10, in modo di poter chiudere, se lievitazioni vengono via sbrigative, entro le 24, fare durante la notte le 8-10 (o 12 a seconda dei casi) ore di lievitazione, e cuocere la mattina dopo al risveglio.
Pandoro al cacao
A lievitazione naturale, tre impasti, sfogliato al sale rosa dell’Himalaya
il lievitino
180 gr pasta madre
60 gr acqua tiepida
120 gr farina di forza
1 cucchiaio di zucchero
1 tuorlo
Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida.
Aggiungere gli altri ingredienti, mescolare bene con una frusta, finchè il composto diventa liscio e ben amalgmato. Coprire e lasciar lievitare in forno spento ma con la lucina accesa per circa 5 ore, o finché il volume iniziale non sia radoppiato. Tenere al caldo.
primo impasto
120 gr farina di forza*
30 gr cacao
80 gr pasta madre
30 gr zucchero
50 gr burro
30 gr acqua tiepida
1 uovo + 1 albume
il lievitino preparato 5 ore prima
Mescolare bene la farina con il cacao.
Sciogliere la pasta madre nell’acqua.
Versare il composto di pasta madre e acqua sul lievitino, aggiungere gli altri ingredienti tranne il burro impastando bene con una forchetta o un cucchiaio di legno (o un’impastatrice), poi a mano (o con il gancio della planetaria).
Quando l’impasto comincia a formarsi aggiungere il burro a fiocchetti e continuare ad impastare fino ad ottenere un composto omogeneo ed elastico.
Coprire la ciotola e rimettere il tutto a lievitare per circa 3 ore, o fino al radoppio. Al caldo (forno spento con lucina accesa).
*Più uno o due cucchiai per la spianatoia o da aggiungere se si impasta a macchina, dopo il burro a fiocchetti.
secondo impasto
180 gr farina di forza
20 gr cacao
150 gr zucchero
2 uova
per sfogliare
125gr di burro al sale rosa dell’himalaya (o burro “normale” secondo i gusti o se risulta difficile trovare un burro salato al sale rosa dell’Himaliaya o PARIMENTI delicato)
1 presa di sale o di sale rosa dell’Himalaya
per lo stampo
40 gr circa di burro
Per la glassa al cioccolato
150 gr di cioccolato fondente
120 gr di panna fresca
Aggiungere al secondo impasto gli altri ingredienti e impastare il tutto per una decina di minuti.
Se l’impasto risulta troppo colloso da non volersi staccare dalle mani, aggiungere un paio di cucchiai di farina (cercare comunque di tenere l’impasto il più “colloidale” possibile), adagiando la palla di pasta finale in una ciotola unta di burro.
Coprire e lasciar lievitare per circa 4 o 5 ore, fino al radoppio della pasta. Poi passare l’impasto in frigorifero, per 40-45 minuti.
Riprendere l’impasto dal frigo e stenderlo al mattarello in un quadrato di 1 cm di spessore circa (e 40 cm x 40 cm circa).
Sistemare al centro i 125 gr di burro salato a fiocchetto, poi ripiegare gli angoli del quadrato verso il centro, in modo da chiudere il burro “a busta da lettere”, formando un secondo quadrato (come una busta da lettere, appunto) più piccolo. Sigillare bene le pieghe, poi stendere con il mattarello in modo da formare un rettangolo circa 60 x 40 cm.
Ripiegare il rettangolo in 3, “a portafoglio”: ripiegare un terzo sul centro e l’altro terzo sui due di prima).
Avvolgere con pellicola e mettere in frigo per 20 minuti.
Ripetere due volte quest’operazione.
Durante questo tempo preparare lo stampo.
Con del burro fuso e con l’aiuto di un pennello ungere benissimo e in modo omogeneo il fondo dello stampo.
A questo punto prendere il pacchetto di pasta sfogliata dal frigo e appiattirlo leggermente a quadrato con il mattarello, poi prendere i 4 angoli richiudendoli, ovvero unendoli a formare un fagottino, una palletta, sistemandola con la chiusura verso il basso, ovvero verso l’interno (la “cima”) dello stampo, e lasciar lievitare fino a quando l’impasto inizierà a uscire dallo stampo (impiegherà tra le 8 e le 10-12 ore se a temperatura ambiente, io faccio questa lievitazione con il forno aspetto e la lucina accesa).
Far cuocere il pandoro per 15 minuti nel forno già caldo a 170°, poi abbassare la temperatura a 160° e cuocere per 20 minuti, infine altri 5-10 minuti a 150°.
Fare la prova stecchino con uno spiedino in legno: deve uscire asciutto.
Sfornare, capovolgere e sformare appena possibile (dopo 5 minuti va bene).
Una volta che il panettone è ben freddo, scaldare la panna in un pentolino, poi, fuori dal fuoco, versarvi il cioccolato tritato grossolanamente scaglie, poi mescolare bene fino ad ottenere un composto omogeneo. Aspettare 5-10 minuti e colarlo sul pandoro.
Ancora solo 5-10 ed è pronto per essere affettato.
Buonissimo Natale a tutti!
Rossella
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per chi volesse invece cimentarsi con i panettoni, rimando a questa ricetta dell’anno scorso del manettone cioccolato vaniglia e marron glacés, oppure ricordo a quelli che hanno il libro sopra citato
, All’ombra dei mandorli in fiore, la ricetta senza latticini del panettone con olio extravergine d’oliva, mandorle, agrumi e Grand Marnier..
Anonimo
Buon Gionroooooooooooo
appena tornata dalla posta dopo aver fatto iscrizione all'associazione "il pasto nudo" e moh moh che ti trovoooooooooooooooo…. grande !
io ieri Rossi ho fatto speculoos e cruschelli più cake al caffè!!! ehehehee e torta alla farina di castatagne della Mariiiii!!!!
stavo a murì!!! mi tocca provar sto pandoro…
questi gg senza mio fratello è un continuo sperimentare .. mi da un gusto ed un piacere che non immagini, poter spadellare senza lui super tradizionale!
tooooopppp
un bacio e ti aggiorneròòòòòòò sempre con mela mail! prima o poi
manu manuuuuu
rossella
Ciao Manu!!!
Visto che carino è venuto???
È superbuono e quasi lo preferisco al biondo ;-)
valerita
wow Rossella ci stupisci sempre! Aspettavo questa ricetta da quando ho visto spuntare questo pandoro su instagram:)
L'anno scorso il tuo libro mi ha convinta a provare a cimentarmi col panettone ai marron glacèes, vediamo se mercoledì sera deciderò di lanciarmi anche nell'avventura pandoro.
Intanto ti auguro delle feste serene e un buon inizio nuovo anno, un abbraccio cara,
valentina
rossella
Valerita, ma scherzi? Se hai fatto il panettone l'anno scorso questo qui lo fai in la mano sinistra !!! ;-)
Anche a te, tante cose bellissime..
barbaraT @ pane-burro
solo tu potevi avere il coraggio di glassare un pandoro (al cacao) con del cioccolato… :-)))
io da brava ex milanese sono del partito del panettone, e di quello classico con tanti canditi e tanta uvetta.. ho perfino visto in giro cose raccapriccianti come il "panettone di Verona" ovvero un pandoro con uvetta e canditi travestito malamente da panetùn.. ma rob de mat..
invece….per questo magnifico pandoro, credo che farei volentieri un'eccezione.. ovviamente solo se me lo cucini tu che io non ci penso proprio a cimentarmi nell'impresa!
:-*
Francesca
e vabbè, cara Ross…tu sei oltre <3 Un abcio grande e buon Natale
rossella
Barbaretta mia, io invece no, il panettone lo amo ma già la prima volta che mi sono cimentata, e alle ore una della note e non ricordo più a che numero di impasto, fatta clamorosa sterzata in corsa e deciso di non usare burro e sostituire con olio EVO, e compagnia bella di agrumi e grand marnier e mandorle… (che poi è il lievitato più godurioso della mia vita e non a caso è finito nel libro).. E poi vabè, versione marroni e vaniglia, ma canditi canditi mai… ah no, in quello alle mandorle sì, tutta la paletta degli agrumi, appunto, ma guai uvetta!
Mentre pandoro dopo due biondi 'sto bel moro che non volevamo cucinarlo..?
Io sì, per te cucino, ma sono certa che se ti cimenti anche tu viene bellissimo… :-*
rossella
francesca <3 <3 <3 <3 :*
Simona
Wow!!! Dev'essere strepitoso!! Mi fai venire voglia di provarlo anche se oggi mi sono un po' demoralizzata con i miei panettoncini…al secondo impasto qualcosa è andato storto quindi non mi sono lievitati bene…uffa…..
rossella
Nuuuuu, e che cosa è successo cara???
Marina
Che tu gli dia "del bel moro" mi fa ridere un bel po'!
Resta il fatto che solo tu potevi lanciarti in questa impresa alla soglia delle feste e uscirne con così tanta bellezza.
Virtualmente una fetta glassata e tutta mia ;)
Un bacione
Arianna Frasca
Gradirei più questo come regalo di una qualsiasi altra cosa… siamo pieni di biondi, mi manca proprio un bel moro ;-)
Buone feste cara!
Sabry
Ciao…questo panettone mi sta facendo venire un'acquolinaaaa, è bellissimo di sicuro buonissimo e poi foto fantastiche! mah, per me sarebbe un impresa farlo,anche se sarebbe bello provare, sei bravissima, behin confronto al mio piccolo blog, spero tu venga a trovarmi magari mi dai qualche consiglio…
Mr.Loto
Non ho la pazienza per una ricetta tanto lunga e delicata ma il tuo pandoro è un vero capolavoro… chissà che soddisfazione!
Buone Feste.
Tina80
Ciao posso chiederti se prima di fare il pandoro, nei giorni precedenti rinfreschi il lievito madre più spesso per rinforzarlo? Usi la stessa farina che utilizzi per il lievitato? Grazie.
Rossella
Ciao Tina!
Dunque guarda, dipende da quanto è “arzillo” il tuo lievito! Se sta bene puoi procedere anche direttamente come da ricetta, ovviamente con un lievito rinfrescato e già maturo, se invece vedi che ne ha bisogno fagli qualche rinfresco per dargli forza… In ogni caso è un lievitato più semplice del panettone, per il quale invece io faccio dei “giri di rinfresco” a prescindere, prima di iniziarlo…
Ehi fammi sapere eh? ;)
Rossella
ps. scusami, chissà dove ho la testa!? Poco fa mentre rinfrescavo il lievito ho realizzato che mi chiedevi anche se utilizzo la stessa farina per rinfresco e lievitato. Decisamente sì ;) Così metabolizza lo stesso “cibo” ;)
Tina80
Figurati, però cambiandogli farina preferisco fargli alcuni rinfreschi qualche giorno prima così si rinforza meglio, grazie.
Rossella
Approvo su tutta la linea ;)
Tina80
Certo volentieri, grazie.
Rossella
Ti aspetto <3
grazie a te!