La focaccia odi Recco non è nuova su questi teleschermi, anzi, a dirla tutta il post che le avevo dedicato esattamente il novembre di 10 anni fa (parliamo proprio degli stessi giorni dell’anno!) è stato uno dei post più letti di sempre… Sarà che parlavo del mare d’inverno, e di un’amicizia. In più la ricetta era anche bella azzeccata, a rileggerla oggi!
Una cosa, una sola vera cosa è davvero diversa da allora: nel frattempo, e di recente ovvero questa estate, la focaccia di Recco l’ho assaggiata sul serio. E non solo! L’ho vista anche fare, e finalmente ho capito! Perchè quando ti dicono “stendere la pasta sottile”, finche tu non vedi QUANTO davvero è sottile, non ti rendi conto. E poi finalmente, una volta per tutte, capisci: la pasta delle focaccia di Recco va stesa sottile fino quasi a strapparsi, all’occorrenza con i pugni chiusi e “per aria”, ovvero sollevandola dal piano di lavoro, per chi è più pratico (io ancora sono alla fase “solo matterello” ;)), e anche fosse, un po’ strappata, ve benissimo comunque, perchè poi, prima infornarla, qualche pizzichetto per romperla gli va comunque dato, così la favolosa crescenza fa capolino durante la cottura e contribuisce, insieme all’olio d’oliva spennellato sopra, a creare la fantastica crosticina.
Ovviamente altra importante contribuzione alla suddetta crosticina è una cottura breve e intensa, sui 300 °C e più, ma per noi comuni mortali possono andare bene temperature tipo il massimo che il forno consenta, magari allungando di un po’ i tempi di cottura… ;)
Una nota importante è in merito ad un paio di fraintendimenti in cui spesso si incorre pensando a questa focaccia: in primis, vietato l’uso di qualsiasi lievito! L’impasto è di sola acqua, farina e olio. Vedendola stendere cosi sottile ed elastica ho capito molto bene anche perché la farina indicata per questa preparazione è la farina tipo Manitoba, essenziale per questo tipo di preparazione, proprio per il suo alto livello di elasticità e forza.
In secondo luogo l’utilizzo della prescinseua al posto della crescenza:la prescinseua è un prodotto tipico caseario della provincia di Genova. Ha una consistenza a metà tra lo yogurt e la ricotta, ha un sapore acidulo e viene utilizzata per molte preparazioni tipiche liguri ma non per la focaccia di Recco, per cui invece va usata della Crescenza di ottima qualità (che, per i produttori del Consorzio della Focaccia di Recco, viene prodotta appositamente e con determinate specifiche, trovate info qui!)
Ultimissima cosa, il posto in cui ho avuto la fortuna e la contentezza non solo di assaggiarla, ma anche di vederla fare attraverso il vetro del loro laboratorio a vista, si trova a Camogli, ed è l’antica focacceria Revello. Qui trovate il link diretto alle mie stories sull’argomento e ovviamente anche il video in cui ho svoltato e capito come maneggiare la cosa!
Qui a seguire, finalmente, la ricetta. Farla è davvero un attimo, mangiarla pure ;)
Focaccia di Recco
(preparazione 15-20 minuti – Riposo 1h circa – circa 7 minuti cottura)
ingredienti x 6 persone – teglia rettangolare 40 x 60 o equivalenti (diametro 50-55)
800 g di crescenza freschissima
200 g di acqua
400 g di farina tipo Manitoba decorticata a pietra Grandi Molini italiani
60 g di olio extra vergine di oliva + qualche cucchiaio per la finitura
sale
Amalgamate la farina con 60 g di olio aggiungendo acqua fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico.
Formate un panetto e fate riposare un’ora al riparo correnti d’aria.
Impastate nuovamente, dividete in due parti uguali e formate di nuovo un panetto con ciascuna delle due parti. Lasciate riposare altri 5 minuti.
Prendete un primo panetto e stendetelo in una sfoglia sottilissima. Potete aiutarvi con i pugni chiusi estendendo la sfoglia da sotto finché diviene quasi trasparente (oppure, se non volete sollevare la sfoglia dal piano di lavoro, spolverizzando quest’ultimo leggermente con poca farina, e stendendola sottilissima con il matterello).
Oliate uniformemente un testo tondo di rame stagnato (diametro > 50cm, o dimensioni 40 x 60 minimo), o una teglia in alluminio e adagiatevi la sfoglia, tirandola bene se necessario su tutti i lati per estenderla e renderla ancora più sottile.
Distribuite sulla superficie la crescenza a pezzetti e ricoprite con una seconda sfoglia stesa sottilissima pizzicandola in alcuni punti per creare dei fori.
Aggiungete qualche cucchiaio di olio in superficie stendendolo con il palmo della mano, e premendo la crescenza che si distribuirà meglio.
Aggiungete un pizzico di sale (io ho usato sale in fiocchi) e cuocete in forno a 270/320 °C per 7-4 minuti, finché la superficie della focaccia sarà dorata e la consistenza croccante e friabile.
Servite subito!
Emanuela Lupi
Ma buongiorno!!!!!!
Sto per praticare yoga, ma prima faccio sempre un giretto qui e cavolo! mi hai fatto venire una fame con questa focaccina qui!!!!
Sai che credevo fosse più complessa nella preparazione? Cioè, non voglio dire che si faccia ad occhi chiusi, anzi! son sempre del parere che le cose più semplici sono forse quelle più ”complesse” perché è più facile sbagliare (ci si va con più leggerezza di spirito e tac, si scivola sulla buccia di banana) e perché dato che gli ingredienti sono pochi, a maggior ragione devono essere di qualità super buona, pppperòòòò diciamo che la si può avvicinare con meno timore ahahahaaa..
E’ anche buono il fatto che per il ripieno si usi una ”normale” crescenza, più facile da reperire da noi, dato che la prescinseua (che serve tipo per la torta pasqualina, ma non solo) non si trova…
Direi che per questo fine settimana potreeeeeeei provare a mettermi in moto e farla… forse forse ce la posso fare, ovviamente vado di mattarello anch’io, dato che rischierei lanciandola di farla rimanere attaccata al soffitto e non è cosa…
Un super abbraccione!
Oggi splende il sole, dopo una nottata super piovosa!
Buon venerdì meraviglia…
Manù.
Rossella
Manù tesoro, sono su a nord e piove da mari pure qui… L’hai provata la focaccia? Sìììì! E’ davvero più semplice di quanto si creda, e secondo me è una di quelle cose che più le fai più vengono buone!
Tu spara il forno alto e stendi sottile, e poi… poi ti aspetto ❤️
Wilma
La proverò sicuramente…
Da mangiare subito…
Un abbraccio Wilma
( sono in chemioterapia… finirà a fine dicembre poi speriamo di poter ritornare ai ritmi di prima .. ) buon lavoro, sei sempre all’opera bravissima
Rossella
Wilma ciao!
Pensa sono in Veneto da una settimanella per lavoro. Anche dalle mie parti stiamo aspettando di tornare a “ritmi di prima”, per Natale o poco più, quindi panso che posso fortemente abbracciarti. ❤️❤️❤️❤️
Fammi sapere come va!
Reb
Sulla focaccia di Recco potrei aprire due capitoli. Uno, solo per raccontare il quantitativo di suddetta focaccia che ho mangiato nell’arco di venticinque anni. Il secondo per raccontare come è emozionante scoprire sempre dei fili rossi comuni tra certe regioni, certi piatti e la mia terra natale.
Che la Recco somigli alla plăcintă cu brânză delle mie parti, credo sia stato quello che in principio mi ha spinta a mangiarne quantità esagerate.
Mi sentivo a casa. E qui a Piacenza c’è un posticino piccolo piccolo che la fa decisamente buona come quella che mi è capitato di mangiare a Camogli (avevo 18 anni, una vita fa). Ma era buona anche a Boccadasse, a Rapallo e ad Avegno. E se devo scegliere non saprei dire quale mi è piaciuta di più. Per fortuna, se devo mangiarla, attraverso la mia bella Val Trebbia, e senza arrivare in Liguria, il territorio di Oltregiogo offre tante varianti buone.
Ora però voglio provare la tua versione, perché l’impasto lo conosco bene, tra insidia e magia. 😍
Anzi, non so come riesci sempre, mi fai venire fame a questo orario indecente. 😂
Devo farla prima di subito 🤤
Rossella
Rebecka ma che mi dici? Cosa mi tiri fuori? Cos’è questa plăcintă cu brânză????
Ho cercato in rete e trovo poco (e dolce? cosa che boh non direi a naso…)
Urgono info! (anche tu mi fai venir fama, così, a scatola semichiusa 😛💕)
LaRicciaInCucina
Mio Dio sto svenendo. Sto sbavando come un molosso.
Sarà l’ora…ma in quanto ligure credo che queste foto sortirebbero su di me il medesimo effetto anche alle 6 del mattino!!!
La prescinsêua, hai ragione, merita di essere sostituita solo da una crescenza di primissima qualità.
Ti è venuta davvero bene, bravissima!
Un grande abbraccio