Ho sempre amato tanto, quasi visceralmente, l’autunno.
Credo per i colori, perché la mia pressione sanguigna ritorna “normale”, per quella sua promessa di raccoglimento in se stessi, di libri, odori, luci vibranti e foglie vibratili.
Negli ultimi anni, colpo di scena, sto scoprendo l’inverno, i libri diventano più profondi, le case più (r)accoglienti, i fuochi più sacri; il freddo la mattina presto quando vado a correre mi fa sentire viva, il forno, mio elemento casalingo quasi connaturato, trova la sua massima espressione, e le lievitazioni e le cotture lente con lui.
Questi miei “amori” hanno sempre trovato nel tempo un corrispettivo in fotografia, qui sul blog in particolare, e in particolare, visibilmente, attraverso i miei post.
Passavo gli autunni e gli inverni a rincorrere le mille idee di ricette e cucina che avrei voluto provare e poi raccontarvi, riuscendo a “coprire” nemmeno la metà di tutto quello che mi passava nella mente, e poi, a primavera, mi veniva una specie di imbarazzo, una sorta di crisi dello scrittore, che in verità era più, forse, quella del cuoco, o della blogger o chissà di quale di questi all’occorrenza…
Vedevo online o sulle riviste quelle eteree foto con foglioline e primizie, e le “comprendevo”, ma chissà come mai non riuscivo mai a fare altrettanto, pensando dapprima si trattasse di una questione fotografica e scoprendo poi che l’origine era anche culinaria. Questa cosa aveva la sua apoteosi in estate. Il totale blocco dello scrittore. L’incapacità fotografica pura. Il dubbio, a volte, e parlo dei primi anni, di aver addirittura disimparato.
La verità è che la mia indole-focolare mi allontanava un po’ da tutto quello che è la cucina a fuochi spenti in primis, ma anche dovendo scegliere tra fornelli e forno era sempre questo che aveva la meglio.
Poi il lavoro mi ha guidata. Intendo quello fuori da queste pagine, o anzi quello strettamente connesso a queste pagine ma che ha trovato spazio, nel tempo, in libri, riviste, ricette per aziende e tanti, tantissimi clienti.
Ho capito che l’estate è davvero una gran bellezza proprio perchè possiamo mangiare “fresco”, più fresco che si può, e anche che il grande classico “prosciutto e melone”, perfetto nella sua semplicità ed immediatezza, può essere declinato in un attimo in mille altre varianti, altrettanto immediate, altrettanto facili, come queste coppette di ricotta, pomodorini, prosciutto e melone con origano o maggiorana fresca (perfette anche col basilico chevvelodicoaffa’ <3).
Sono la svolta degli aperitivi-cena estivi, li preparate in anticipo e li mettete su un bel vassoio in giardino o sul terrazzo mentre intanto voi preparate gli Spritz ;)
Su Fiorfiore in Cucina Coop di questo mese insieme ad altre due ricette completamente dedicate a questo frutto che fa tanto mare, e a tre molto molto tradizionali (e buone ;)).
Ma non pensate che io si completamente rinsavita eh?
Che la sottoscritta fa finta di cucinare fresco ma poi il melone è riuscita a schiaffarcelo, in forno, non mi chiemerei Rossella altrimenti… statevi accuorti e tornate da queste parti presto, che settimana prossima se ne parla.
Intanto, a seguire, la ricetta. Un buonissimo weekend, di tutto cuore, a tutti voi!
bicchierini-ricotta al prosciutto e melone
Ingredienti per 4 bicchierini
400 g di ricotta vaccina
2-3 cucchiai di latte fresco intero
¼ di melone retato
8 pomodorini pachino
8 fettine di prosciutto crudo affettato sottile
qualche fogliolina di origano fresco (in alternativa maggiorana)
olio extravergine d’oliva, sale, pepe
Lavorate la ricotta con il latte, aggiungendo un pizzico di sale e di pepe, e un cucchiaio scarso di olio.
Ricavate delle palline dal melone oppure tagliatelo a fette e poi in cubetti di circa 1,5 cm di lato; tagliate i pomodorini ciascuno in 4 spicchi; dividete le fette di prosciutto in 2 o 3 parti.
Distribuite nei bicchierini la ricotta, aggiungete i pomodorini e le palline di melone: condite direttamente nel bicchiere con un pizzico di sale, le foglioline di maggiorana, un filo d’olio; aggiungete il prosciutto e servite.
Nota Tagliate il prosciutto a listarelle nel caso i bicchierini siano serviti a dei bambini: saranno meno scenografici ma più pratici! Si possono preparare in anticipo e conservare in frigo fino al momento di servire.
Manu
Io poco fa ero sotto la doccia…. mi lavavo via la stanchezza di questa lunghissima e pesante (in tutti i sensi) giornata… e pensavo: ” Chissà se la Rossi ha postato oggi… (durante tutta la mia giornata speravo di no, perché lo so che poi, quando torno dal ”lavoro” non ho la testa per entrare qui e apprezzarti bene, ma poi mentre tornavo a casa avevo proprio voglia di venirti a trovare e leggerti)” … e poi entro qui e… vedi tu sei il mio (ri)equilibratore della giornata, mi riporti quella serenità interiore che molto spesso perdo… entro qui e mi basta leggerti per calmarmi di nuovo, (ri)acquietarmi e addirittura farmi sparire un po’ di pesantezza e stanchezza… Sei tu Ross e le ricette e le foto, e le parole e la luce… e, se riponendo fiducia in te, ho iniziato ad amare la colazione così tanto che ora non posso proprio farne a meno,mi sa che dovrò fare un passetto in più e lanciarmi anche sul ”fresco” (perché anche in casa Manù l’autunno, l’inverno, l’introspezione, la lentezza (in cucina e non) … hanno sempre avuto una preferenza in più… Io sono proprio autunnale e lenta dentro); quindi mia meravigliosa amica ci provo… MI FIDO DI TE! poi ti dico.. (come sempre anche per altre vie <3) ..
Ti voglio bene.
Manù
Grazie,….
<3
Rossella
Che bello Manù… che bel commento..
Toglie un po’ di stanchezza anche a me leggere queste parole…
Ti aspetto.. per tutte le vie che vuoi e anche di più! ❤️♥️