Buongiornooooo!
Sono in tempo per la colazione? Sicuro lo sono per quella di Pasqua (o Pasquetta), con uno dei mie dolci lievitati preferiti in assolutissimo: la Babka!
Erano secoli che volevo parlarvene qui sul blog, e dato che si avvicinano le feste pasquali e che a mio parere per le colazioni ci starebbe davvero una favola (o anche par il fatidico riuso delle uova di cioccolato, quello che io non riesco mai ad attuare per misteriosi e sconosciuti motivi), o per fare in casa una “colomba” un po’ sui generis e decisamente più semplice, mi sono decisa finalmente a condividerlo con voi <3
Babka è dolce già dal nome… non sapevo cosa significasse fino a poco tempo fa, eppure in qualche modo sentivo che già racchiudeva una sorta di tenerezza.
Babka
Solo a pronunciarlo già ti rivela qualcosa, bab-ka, qualcosa di soffice sicuramente, cosa che poi una volta visto si spiega anche eh. In più è come una specie di tutt’uno, tipo per me che amo la brioche parisienne per tagliarla a fette e spalmarci burro e marmallata sopra, la babka è un affare già di per sè, perchè è come una brioche intrinsecamente farcita: di frutta o confettura, di crema al cioccolato, di semi di papavero, cannella, frutta secca.
Sono andata a cercare il significato della parola ed esce che in polacco babka, o meglio babcia significa nonna, o piccola nonna, nonnetta. Già così io mi sciolgo. Si tratta in effetti di dolce originario dell’Est Europa di cui principalmente esistono due output ;-P.
Una è la “forma” polacca, appunto ed è il dolce tradizionale di Pasqua. Si tratta di un lievitato dalla forma rotonda, ricoperto con zucchero a velo o decorazioni di glassa e frutta candita. Poi c’è la babka della tradizione ebraica ashkenazita, ovvero degli ebrei originari dell’Europa centrale e orientale, anche in questo caso un impasto lievitato, farcito e arrotolato. La versione più famosa è quella al cioccolato: ingrediente, sembra, introdotto all’arrivo degli ebrei europei a New York a inizio Novecento. Ecco perché questo dolce è così legato alla tradizione dei lievitati newyorkesi.
Questa a seguire è la mia versione con lievito madre, realizzata con la farina Manitoba macinata a pietra di Grandi Molini Italiani, inaugurata dalla sottoscritta proprio per questo dolce e che, come immaginavo, non mi ha delusa nemmeno un po’. ;-P
BABKA
ingredienti per 2 babka (stampo da plumcake 22 cm di lunghezza*)
280 g di farina tipo Manitoba Grandi Molini Italiani tipo 0 decorticato a pietra
260 g di farina tipo 1 Le Origini Grandi Molini Italiani
150 g di lievito madre (o 15 g di lievito di birra compresso)
150 g di burro morbido
65 g di acqua
65 g di latte fresco intero
90 g di zucchero di canna in cristalli
4 uova piccole (o 3 grandi)
1 presa di sale
120 gr di cioccolato fuso + acqua qb
50 gr di burro fuso
80 g d nocciole tostate
Mescolate la farina tra loro e sciogliete il lievito madre con l’acqua appena tiepida o a temperatura ambiente, unitelo alle farine insieme allo zucchero e cominciate a mescolare, poi impastare.
Unite il latte, impastando, e poi le uova, ad una ad una aspettando che l’impasto le assorba di volta in volta. Aggiungete il sale e continuate ad impastare a lungo.
Unite infine il burro morbido a lamelle e impastate fino a completo assorbimento, aggiungendo solo se occorre uno o due cucchiai di Manitoba. L’impasto sarà molto morbido e leggermente appiccicoso.
trasferite l’impasto in una ciotola leggermente unta di olio o di burro e date una serie di pieghe circolari direttamente nella ciotola, ovvero iniziate a prendere un lembo di impasto in prossimità del bordo della ciotola e “pizzicandolo portatelo verso il centro, ruotando la ciotola e completando il giro (con 10 “pizzicate” avrete completato il giro).
Lasciate riposare fino al raddoppio (4-8 ore per il lievito madre, o meglio ancora l’intera nottata in frigo, intorno alle 2-3 ore per il lievito di birra)
La mattina seguente, fate fondere il cioccolato con poca acqua e a parte il burro.
Dividete l’impasto in due e stendete ciascuno su un foglio di carta da forno ricavando due rettangoli di circa 28×38 cm da spennellare prima il burro fuso, successivamente il cioccolato e poi spolverare con le nocciole grossolanamente tritate.
Arrotolate ogni rettangolo su lato verticale aiutandovi con la carta forno su cui è steso l’impasto. Ripetete l’operazione anche sull’altro rettangolo.
Posizionate i due rotoli ricavati in frigo ancora 30 minuti (questo vi aiuterà a gestire più facilmente le fasi successive), dividete ogni rotolo in due parti nel senso della lunghezza e intrecciatele in modo da ricavarne due grossi cordoni.
Posizionate ogni treccia così ottenuta in uno stampo da plumcake, coprire con un panno umido e lasciar lievitare fino al raddoppio dell’impasto.
Preriscaldate il forno a 190° C e infornate per 20- 30 minuti o fino a doratura.
Sfornate e sformate quando saranno tiepide.
Servire non appena saranno fredde, se siete riusciti a resistere ;-)
Buona colazione a tutti!
Emanuela
Oddio ti pregooooooooooo!!!!!
Sto per uscire di casa per andare in erboristeria, ma NON POSSO, NON POSSO, NON POSSO NON scriverti due righe per dirti che questo dolce qui, proprio lui io lo bramo da non so quanto!
E’ una vita che VOGLIO ASSOLUTAMENTE provare a fare, ma non mi decido mai, perché SO già che farò un macello, perché io e gli intrecci di pasta non andiamo tanto d’accordo, perché mi fuoriesce, ogni volta che provo, la qualunque dappertutto e quindi lo accantono sempre…
Diio quanto mi piaceeeeeeeeeeeeeee… che c’ha tutto, è lievitato, c’ha il cioccolato e e pure le nocciole…. MUORO! (tipo che infilerei il ditino nella piega quella col cioccolato ancora morbidello per dire!
Vabbbè facciamo che durante il tragitto da qui al negozio ci penzo eh?! in caso ti scrivo e me lo mandi a casina mia ??? ahahaha!!!
Oh che bello sto post….
ps: le ‘nonne’… solo loro… il (o la?) babka…
Buona mattina….
pss: vogliamo parlare di quegli occhietti lì?! no, meglio di no! <3
ti ADORO! SAPPILO!
Manù.
Rossella
Eccomi mammamia sono COTTA!
Sì che devi provarla, fai quella col lievito di birra no? (o anche l’altra, quella che PREFERI ;))
Manù l’importante è il passaggio in frigo! Ti permette di gestirla meglio…
Vedrai verrà benissimo <3
saltandoinpadella
Ho scopeto tante cose in questo post. L’ho fatta un paio di volte ma devo dire che scoprire le varie origine, il significato del nome, le dona qualcosa in più. La prossima volta che la farò mi verrà da pensare a mia nonna. Che carino il nome nonnetta
Rossella
Sììììì, io ne ho già fatto un altro ai mirtilli <3<3<3
E vorrei provare anche quello Polacco sai?
Roberta
Complimenti per il/la micio/micia :))
Rossella
Hai visto Roberta che musetto? ;) (miciO)
rosa -KreattivaBlog
Ha un aspetto fantastico sicuramente da provare 😋
Rossella
Rosa grazie!
Allora se la provi fammi sapere! :) <3