Buongiorno!!!
Eccomi con un post che su instagram avevo preannunciato in lungo e in largo! ;)
Sabato qui sole bellissimo, ieri vento tantissimo, oggi siamo di nuovo più o meno blindati come un anno fa , ed io ho voglia di guardare indietro per guardare avanti, e di pensare a cose belle ;)
In più, sono nel pieno di quella fase dell’anno in cui entro in dispensa e faccio razzia, letteralmente, di ciò che trovo e che ritengo sia da utilizzare a breve (e poi anche riacquistare, ma prima bisogna finire ;)), entro l’inizio della buona stagione, e questo comprende semi e semini, frutta secca, legumi, pacchi di farina iniziata, soprattutto quelle che mi sembrano più “invernali”, come ceci, castagne e polenta.
Ecco, veniamo al dunque: la polenta… io non sono mai stata un’amante della polenta tout court (anche se adoro l’utilizzo della farina di mais nei dolci, in tutte le “granulometrie” ;-P) fino a che non ho incontrato lei, Michela Tasca, a Ca’ de Memi, che mi ha fatto scoprire la Polenta fritta con crema di gorgonzola di capra <3
Ca’ de Memi è una lunga (e bella) storia, che forse qualcuno di voi già in parte conosce.
Tutto è iniziato il 9 luglio 2016 in Toscana, presso lo studio di Giulia e Tommaso di Juls’ Kitchen e in occasione di uno dei nostri corsi di food fotografia. Tra le persone a seguire il corso c’era Elena, collega architetto Veneta, piena di energia e do idee creative.
Dopo il corso Elena ci ha proposto di tenerne uno simile anche presso la struttura gestita dalla sua famiglia in Veneto, appunto Ca’ de Memi, un agriturismo nell’esatto centro di un poligono che si forma unendo Treviso, Venezia, Padova, Vicenza e Asolo.
In questo luogo magico, in cui si respira aria di famiglia e di generazioni, oltre alle camere con prima colazione e cucina su prenotazione, si organizzano eventi, corsi di cucina (e di fotografia ;)), matrimoni, e da qualche mese a questa parte è attivo un servizio di bottega online con tutti i prodotti a Marchio Ca’ de Memi: confetture e conserve, paste e farine, prodotti da forno, frutta e verdura, uova delle loro fantastiche galline Padovane, carni e idee regalo.
I corsi di food photography ci sono stati e si sono susseguiti (in verità ne avevamo uno in programma anche la scorsa primavera prima che il vento ci portasse tutti via ;)), e da lì è partita l’idea di fotografare la struttura, la loro cucina, le loro ricette e le loro camere e Elena, Giulia (sua sorella), Michela (la mamma, la chef!) e il babbo Ottorino hanno scelto la sottoscritta come fotografa.
Ma a Ca’ de Memi non ci sono solo loro eh? Ci sono la nonna Francy, assolutamente troppo charmante, che io adoro (soprattutto dopo che, appunto in occasione di uno dei mie soggiorni a Ca’ de Memi mi ha letteralmente prestato la sua cucina per uno dei miei scatti per una rivista – qualcuno forse lo ricorda, ne parlavo qui ;)), la zia Wilma, con la sua allure intellettuale e artistica (nondimeno è una pittrice), Luca, compagno di Elena a dare manforte alle “quote azzurre” di casa ;), più uno squadrone di galline padovane, galletti, capponi, papere e bestiole varie.
Le sessioni fotografiche sono state due, distribuite nel tempo, e il risultato lo vedete (in parte) nelle foto a seguire e soprattutto nel sito! (andate a sbirciare se vi va, sono così orgogliosa delle mie foto “nonsolofood” ;))
In uno di questi shooting, quello dedicato alla cucina appunto, oltre ai capponi e alla meravigliosa cucina Veneta che ho continuato a scoprire grazie a Michela, ho capito che sì, potevo amare la polenta. Indovinate come??? Fritta! Con crema di gorgonzola di capra ancor meglio.
Dunque ho chiesto a Michela a le ragazze se ci regalavano la ricetta della Polenta fritta con crema di gorgonzola di capra , perché grazie a loro ho scoperto che la polenta mi piaceva! E a seguire, in mezzo alle millemila immagini scattate a Ca’De Memi (sono una piccola parte del totale in verità ;)), ecco info e dosi per prepararla a casa!
Polenta fritta con crema di gorgonzola di capra, la ricetta di Ca’ de Memi
Questa ricetta è con farina di Mais Cinquantino, un mais recuperato da Ottorino > https://www.cadememi.it/il-mais-cinquantino. E’un mais giallo ed è macinato a pietra.
La polenta fritta nasce come “mangiare del giorno dopo”, e cioè come modo creativo di utilizzare la polenta avanzata dai giorni prima. Adesso spiegheremo come si fa la polenta, decidete voi se mangiarla calda il giorno prima, magari accompagnando un buon spezzatino o del formaggio fuso e lasciarne una pirofila per questa ricetta.
La polenta fritta è qualcosa che va pianificato in anticipo :-).
Consigliamo di comprare almeno 1kg di polenta o un pacco da 750g perché vi servirà della farina extra per impanare e friggere.
Polenta fritta con crema di gorgonzola di capra
Ingredienti per la polenta:
500g di polenta
2 lt di acqua
sale
olio extra vergine di oliva
Ingredienti per la crema al gorgonzola
70 g di gorgonzola di capra
in bicchiere abbondante di latte
mezzo cucchiaino di amido di mais
Strumenti:
pentola a bordi alti di acciaio o alluminio
frusta grande di acciaio
mestolo di legno piatto
pentola per friggere
schiumarola
Mettere a bollire l’acqua.
È preferibile usare una pentola a bordi alti (va benissimo quella della pasta) di acciaio o di alluminio. Serve a bordi alti perché le bolle di cottura della polenta, scoppiando, non finiranno per scoppiare come fuochi d’artificio in giro per la cucina.
Salare quando l’acqua inizia a bollire. Iniziare a versare la farina nell’acqua (500 g su 2lt) mescolando velocemente con la frusta per evitare che si formino grumi. Continuare a mescolare usando il mestolo di legno e mantenendo il fuoco medio.
Dopo i primi 5-10 minuti abbassare il fuoco e mescolare ogni 2-5 minuti. Arrivare circa a un’ora di cottura e se necessario aggiungere dell’acqua calda per mantenere la polenta con una consistenza di crema morbida.
Una volta pronta versare la polenta in uno stampo rettangolare ricordandosi di bagnarlo un po’ prima di versare: una pirofila o una tortiera rettangolare va benissimo.
Lasciare raffreddare e mettere in frigo.
Lasciare passare almeno 2-3 ore oppure, meglio ancora, il giorno successivo o dopo due giorni possiamo procedere con la frittura. È bene che la polenta sia fredda fredda per affettarla e procedere con la frittura in abbondante olio bollente.
Preparare dei parallelepipedi dalla base di 1,5 cm-1 cm circa, lunghi circa 6 cm.
Non usare un coltello con seghetto ma coltelli a lama liscia per tagliare, eviterete i brutti segni ondulati sulle fettine di polenta.
Fare circa una 30ina di bastoncini, calcolando circa 5 steak a testa per 6 persone.
Impanare ogni bastoncino di polenta nella farina stessa di polenta e friggere fino a doratura.
Per la crema al gorgonzola di capra
Ciogliere l’amido di mais in poco latte tolto dal totale e in un pentolino in acciaio o antiaderente mettere a scaldare il resto del latte, sciogliervi il gorgonzola mescolando in modo da formare una crema omogenea. Aggiungere l’amido di mais precedentemente sciolto per addensare un po’ la consistenza e togliere dal fuoco quando vela il cucchiaio.
Il gorgonzola di capra che usiamo è di un piccolo produttore di Agordo che il sabato mattina viene a vendere il formaggio al mercato di Piombino Dese.
NOTA
La ricetta è valida anche usando altre farine da polenta, da provare anche bianche come il Mais Biancoperla o rosse come il Mais Ottofile di San Martino.
esempi: https://www.detacchi.it/shop/farina-di-mais-biancoperla-tradizionale/
esempio: https://www.fondazioneslowfood.com/it/arca-del-gusto-slow-food/mais-rosso-di-san-martino/
Emanuela
Verde! LA CUCINA VERDE … IO HO ADORATO QUELLA CUCINA VERDE, DI QUEL COLORE CHE IO MI CI FAREI CUCIRE UN VESTITO! e… VOTO LA NONNA CON QUELLA CUPOLA IN MANO, ma di brutto proprio!!
Buon Lunedì meraviglia mia!
Devi sapere che io, me medesima mederrima, da piccola, ero soprannominata (quando si trattava di polenta) “quella del giorno dopo”, io proprio io eh?! non la polenta… perché tutti sapevano che io la polenta l’avrei mangiata non al ‘pasto’, bensì la sera o il giorno dopo e, ovviamente o grigliata ( tagliata bella spessa e cotta proprio sulla bistecchiera) oppure fritta! La Gina (nonna) lo sapeva e faceva sempre un piatto di polenta in bianco, non condita, proprio per lasciarlo a me… <3.
Cioè manco averci fatto con lo stampino a me e te.. <3 !
Nei dolci però la adoro… ho fatto un sacco di volte la tua ''torta che sa di inverno'' (cioè il post si chiama 'il mestiere dell'inverno') e il pan di Belluno se non sbaglio, quello con le nocciole nello stampo del panettone…mi piace per impanare ,la farina di mais, perché rimane più grossolana, come il pangrattato grosso per intenderci, e nei biscotti.. ed ho un debole per la taragna, dove assieme al mais ci sta il grano saraceno..ma sempre 'dopo'….
Mi sono commossa di fronte alla polenta tagliata a bastoncino, proposta con la crema di gorgonzola nella tazza…perché mi è venuto in mente l'uovo à la coque che mi preparava nonna la sera con accanto i bastoncini di pane tostato… proprio così…
Grazie. <3 .
Ca' De Memi è un posto dove VOGLIO andare, perché so che mi piacerebbe un casino, lo SO … lo SENTO, dalle tue foto, che mi DICONO che lì STAREI BENE! ed io sono stra felice che loro abbiano scelto TE .. Non potevano scegliere professionista migliore, persona migliore, cuore migliore … di TE! …
Ho fatto pure una capata sul sito e sui prodotti (te pareva! ^_^)…
Io scorro ancora queste foto meravigliose, che fanno tanto respirare, dato che siamo di nuovo chiusi…
Un abbraccio forte forte e strettissimo…
Manù.
Rossella
Manùùùùùù!
Allora guarda, volevo addirittura fare l’affondo settimanale (quello con le 4 finestrelle a metà pagina cliccando su home) proprio sulla polenta e metterci quelle ricette lì, ma sai che non ricordavo di qver chiamato quel post “il mestiere dell’inverno”? Uau che bello rileggerlo ora… Non ti sarò mai grata abbastanza per farmi otrnare sui miei passi e apprezzare “DOPO” quello che ho scritto… Con un po’ di distanza è ha tutto un altro sapore ;)
Sì, ti piacerebbe e loro ti piacerebbero tanto, e sarei davvero tanto felice di saperti lì un giorno a fare un giretto <3
Vado a fare le finestre di polenta va', e aggiungo pure un paio di link al post ;--P
Rossella
Manù ps. anche io vorrei un vestito di quel verde (a te poi starebbe dadio con quei capelli che hai <3): hai presente la scena di Via col Vento quando lei stacca le tende e ci si fa un vestito? E' più o meno quel verde lì no? ;)
Emanuela
siiiiiiii!!!!! <3
grazie per la spiegazione dell' ''affondo settimanale'' perché MAI, MAI MAI avrei capito che si tratatva di quella ''cosa'' lì (ti vedevo già in scivolata stile Holly e Benji ahahaha)….
Voglio contribuire su una cosa…
Nelle Marche (nostre) il mais ottofile è una produzione molto importante ed Arcevia è la città ad esso vocata … c'è anche una festa molto grande e rinomata che si fa a fine Febbraio… viene chiamato il "mais di Roccacontrada" (credo che questo fosse l'antico nome di Arcevia) e conosco un produttore che secondo me sarebbe felicissimo di fartelo conoscere ed utilizzare… <3 si chiama Marino Montalbini! ;)..
Ah! Gli scoones col cioccolatooooooo!!! <3
Vabbè so partita per la solita tangente…
ps: amo tantissimo quel delicatissimo ed elegantissimo ''telino'' bianco ricamato..
pss: quanto son belle ste foto… <3
Rossella
Ma sai un cosa Manù? Proprio Michela Tasca, la chef mamma di Giulia ed Elena, mi ha parlato di questa vocazione arceviese, e devo dirti che fin da allora sono rimasta curiosa (ci penso tutte le volte che passo per Arcevia per andare a Senigallia, che a me piace la strada bitorzoluta interna invece di quella dritta “esterna” (che poi di esterno ha ben poco dato che sempre in mezzo alle Marche sto ;))).
Comunque, a parte che se portassi la macchina anche tu ci scommetto mani e piedi che faresti quella strada lì, sappi che sì, mi piacerebbe da matti conoscere il signor Montalbini!
Wilma
Grazieeeee Rossella
riesci a trasmettere l’atmosfera, e credo il calore di Ca’ de Memi, un abbraccio e bellissime come sempre le tue foto
Wilma😍😘
Rossella
Wilma! Super felice ed emozionata di leggerti qui e sapere che a tua volta hai visto il post <3
Spero, davvero, a presto, e che voglia di "tornare su"! ;-P
Emanuela
Devo scriverti un altro commento, perché non ho più la funzione ‘rispondi’…
Allora devi sapere che di questa cosa ‘arceviese’, ma ne parlò un amico vicentino che per hobby coltiva mais (e non solo) di tanti tipi e varietà e fa anche scambi di semi…. Nel lontano 2015 credo, mentre scendeva giù per andare proprio da Marino si fermò da me e mi raccontò di questa cosa… che io nemmeno la sapevo…
Sì, ho presente la strada interna perché è quella che facevo per scendere a Jesi per andare all’ospedale e sì, se portassi la macchina farei SICURAMENTE quella strada lì, che le colline mi piacciono un casinooooo!!! mi da un sacco di pace passare di lì…
Ah, Marino (Montalbini) ti piacerebbe un sacco… credo che oltre alla farina per polenta faccia anche delle gallette e non mi ricordo cos’altro..
Quando ci si libera si va, che dici?????
Manù.
Rossella
Manùùù buongiorno!
Ahahah il mio blog è sempre guardingo verso la tua esuberanza! Ogni tanto mi chiede, nelle notifiche del nella posta elettronica, “ti sembra sicuuuro questo commento?”, “sicuro-sicuro?”, “sicuro sicuro sicuro?”… Hai voglia a dire sì, lui fa il cane da guardia, quindi occasionalmente toglie anche la casella “rispondi”. Me fate schiantà tutti e due XD
Sììì che ci andiamo, mi piacerebbe assai, è una specie di metà strada tra noi due… oddio forse più vicino a me ;-P
Antonella
Ma che belle fotoografie! Sai creare un’atmosfera. Mi piacciono moltissimo.
Rossella
Antonella buongiorno e buon lunedì di primavera! (anche se qui piove, ma non ci lamentiamo, ieri nevicava! ;-P)
Grazie di cuore per il tuo commento, mi piace davvero tanto cercare di cogliere l’atmosfera… Ca’ de Memi ne ha da vendere, ma non sempre è facile catturare la magia dei luoghi attraverso uno scatto… quindi il tuo è per me un complimento davvero grande!
A presto!
LaRicciaInCucina
Nel leggere ed ammirare questo post il primo commento che mi è sovvenuto è stato “Mado'”.
Nel tentativo di dare a tal commento, del quale ti pregherei di notare più che il garbo e la finezza (grandissime assenti) la spontaneità, una veste più composta, mi viene un solo pensiero “La grande bellezza”. Delle anime ritratte in questi meravigliosi scatti, dei luoghi magici, delle suppellettili che sanno di tradizione e, non ultimo, della golosità della ricetta che proponi: trionfo di gusto e di contrasti di sapori e consistenze.
Una meraviglia davvero ed una gioia per gli occhi.
Grazie!!!
Rossella
Ahahahha, ahahhaha, ma che meraviglia!
Mi hai fatta ridere ed emozionare… Uh come vorrei averti come “titolista” dei post. Si dice?
Si dice grazie. Intanto <3
LaRicciaInCucina
Ma grazie!!! Di queste belle parole e di quelle che hai utilizzato passandomi a trovare nel mio “angolino”.
Come ti scrivevo “da me”, mi imbarazza un po’ che tu sia passata a trovarmi perché il mio è proprio uno “sgabuzzino” modesto in cui amo raccontare di me attraverso le parole ed i pasticci che produco (e non parliamo delle foto che se facessi degli schizzi a mano probabilmente darei maggior dignità e renderei maggior giustizia a ciò che sforno -_-).
Sono felice che il mio commento al tuo post ti sia stato gradito.
Tutta questa bellezza mi ha ispirata nell’ infiocchettare parole sincere!
Un abbraccio
Rossella
Ma che carina Giovanna!
Sai, mentre ti leggevo mi sono immedesimata in quando arriva qualcuno arriva all’improvviso in casa ed io faccio subito mente locale al caos che c’è tutt’intorno lì NEL MENTRE…
E’ bellissimo il tuo blog e stasera con calma vorrei venire a rileggerti bene… Non sai quanto mi manca blogspot, che permetteva a mio parere molto più di “far rete”, e le chiacchiere, e lo sgabuzzino, sì, proprio quello, che può essere più raccolto e romantico di una casa troppo grande.. ;)
Anche tu mi hai ispirata tanto, sono così felice! Quindi a presto, per forza! ;)