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Vaniglia — Storie di cucina

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Torta soffice di soli albumi e senza lievito, con farina di farro integrale, Mistrà e anice verde di Castignano

29 Marzo 2016 Cake e torte da credenza

Come mi piace ri-iniziare slowly, dopo le feste.
Natale e Pasqua. E poi anche dopo le vacanze estive. Ma Natale e Pasqua di più.
Cibo, casa, riposo (poco o tanto che sia), e poi riprendere i ritmi.
Tornare qui, quasi intorpidita, sazia, ancora un poco addormentata e sempre col sorriso un po’ ebete.
La ricetta che mi viene da fare (o rifare, o comunque proporvi), è spesso un dolce da colazione.
Un dolce essenziale, leggero, al limite del semplice che quasi vada necessariamente accompagnato con un vasetto di marmellata fatta in casa o anche con una spalmata di quella crema di cacao e nocciole tostate che non si può nominare (non si può nominare??? ;-)) ma che se avete voglia di farvela da voi magari senza olio di palma potete trovarla qui (;-P).
Quello di oggi è proprio così.
E’ semplice “ma con quel quid”, e vi piacerà se cercate qualcosa di leggerissimo da accompagnare ad un tè o una tisana, o, arricchita con marmellate e cremine di cui sopra, per una energetica colazione.

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Vi piacerà anche se avete degli albumi da riciclare, e nel mio caso erano solo 3 di uova belle grandi (quasi 120 grammi in peso), quindi ho usato uno stampo a ciambella di quelli piccini (diametro 20 cm), ma se avete più albumi potete comodamente scegliere un tradizionale stampo a ciambella “formato standard”, e raddoppiare le dosi.
La torta si può riproporzionare anche a 4 o 5 uova, e secondo me cuoce bene anche in una teglia semplice (anche se l’altra ne facilita sicuramente la cottura), l’importante è che non sia troppo grande.

La consistenza è quella di un pan di spagna, solo che più pallido ;), arricchito dal sapore dell’anice e del Mistrà (una bevanda alcolica secca ottenuta dalla distillazione di alcol con anice e zucchero*), che gli fa eco (e che si può sostituire per chi vuole qualcosa di più dolce anche con l’equivalente peso della “cugina” Anisetta).
L’idea è arrivata così, pensando a casa (le Marche), e a l fatto che da noi il Mistrà si utilizzi spesso nei dolci, e che mamma dica sempre “mettici un bicchierino di Mistrà: aiuta la lievitazione”.
Da questa frase sedimentata nella memoria all’idea di utilizzare solo albumi montati uniti a questo presunto “doping” per dolci il passo è stato breve!
Ovviamente si può realizzare anche con l’anice “normale”, io ho scelto quello verde di Castignano perchè è un prodotto particolare che volevo utilizzare da tempo: io lo avevo acquistato a Montedinove direttamente dai produttori in occasione della festa della Mela Rosa dei Monti Sibillini (forse qualcuno si ricorda… Ne ho parlato qui, qui, qui e qui :)).

Si tratta di una pianta erbacea annuale originaria dell’Oriente, e coltivata oggi nel bacino del Mediterraneo (Grecia, Italia, Tunisia, Malta, Francia e Spagna).
Nel Piceno è coltivata prevalentemente nei Comuni di Castignano e di Offida, e il seme prodotto viene raccolto a mano nelle colline di Castignano: è ricco di profumi e sapori e pieno di dolcezza grazie anche all’esposizione dei terreni, al clima ventilato e al tempo stesso protetto, e alla particolarità dei terreni leggeri, ben lavorati e drenati che contengono una percentuale di anetolo notevolmente superiore a quella di altri siti.
Oggi la produzione è tenuta in vita grazie all’opera di alcuni tenaci agricoltori e dell’amministrazione provinciale.
Se siete interessati all’argomento potete trovare molte informazioni utili qui, qui e qui, mentre una menzione speciale va, per le parole e per una ricettina anche lei all’anice e che sempre di casa mi parla, alla mia amica Marina che qualche anno fa aveva realizzato questi splendidi tarallini dolci (Mari non lo sai che io vado pazza per i taralli ed è ora che io faccia outing ;)): io, ora che mi sono lanciata con questo ingrediente speciale, non perderò occasione per provarla il prima possibile!

Buona giornata dunque, buon lavoro, buona cucina e buon rientro a tutti (o buona continuazione/riposo invece a tutte le persone che in questo finesettimana lungo di festa hanno lavorato!)

Torta soffice di soli albumi e senza lievito, con farina di farro integrale, Mistrà e Anice Verde di Castignano
Ingredienti per uno stampo a ciambella da 20 cm
100 gr farina di farro
80 gr zucchero semolato
3 albumi grandi (circa 120 gr)
30 gr olio di semi di girasole o olio di riso
30 gr di Mistrà (o Anisetta)
1 cucchiaio di semi di anice (o Anice Verde di Castignano)
zucchero a velo per spolverare

Scaldare il forno a 180°. Imburrate e rivestite le pareti di una tortiera a ciambella del diametro di 20 centimetri. In una ciotola, con le fruste elettriche, montare a neve ben ferma gli albumi versando a pioggia e in tre-quattro volte lo zucchero semolato.
Continuare a montare e aggiungere i semi di anice al composto insieme al liquore e all’olio a filo.
Setacciare la farina e unite poco per volta il tutto agli albumi amalgamando gli ingredienti con una spatola mescolando dall’alto verso il basso con lenti movimenti circolari.
Versare il composto nella tortiera e infornare per 20-25 minuti.
Sfornare e far raffreddare la torta su una gratella prima di spolverare la superficie con dello zucchero a velo. Affettare e servire a piacere con marmellata o crema spalmabile.

 

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Categories: Cake e torte da credenza Tags: _torte, chiacchiericcio, colazione, dolci, merenda, lactose free, tea time, vaniglia travelling, luoghi, _cakes dolci

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Interazioni con il lettore

16 Commenti

  1. Anonimo

    29 Marzo 2016 at 06:17

    Eccomi arrivataaa! ero già qui a scartabellare due robe per un mio amico… la torta alla curcuma e il latte sempre alla super curcuma!
    è bellissimo perché hai involontariamente scritto "coma" mi piace iniziare slowly … ahahahaaa che dice tutto….
    questa la rifaccio subito, perché troppo top! mo' sbircio a veder se ci sta il mistrà che mi ricorda tanto il mio nonno…. anche se siciliano… lui andava matto per l'anice e mi comprava sempre le caramelle… a mio parere piacerà anche al tipo/cliente fashion poco zuccheroso…
    sai che devo ancora fare i piatti Ross? son in "coma"slowly pure io! aaaahhh! eheheee! mo' devo trovar ricette salate da fare.. che sennò mi dicono tutti che facc solo i dolci.. ma ora che ho buscato un bel mazzettò di asparagi selvatici nell'azienda di mio babbo.. te la pesco la ricetta..
    Manu Manu! baciiiiii!

    Rispondi
    • rossella

      29 Marzo 2016 at 07:21

      Buongiorno eccomi!!!!
      Allora, sono in treno e con connessione un po' a rilento ecco perché i commenti arrivano pian pianino (quindi non disperare e sii fiduciosa ;)).
      Ovviamente non ho scritto solo "coma", che però (almeno) sono riuscita a correggere, ma anche "qualche hanno fa" con h, che da qua non riesco (i misteri tra me e la tecnologia… Come il t9 che reinterpreta qualche paroletta, a quanto pare…. :))

      Rispondi
    • Anonimo

      29 Marzo 2016 at 07:27

      ma lascialo "coma" perché rende subitiiiisssimo l'idea di come uno si sente in questo precis moument.. (io scrivo coì apposta! ahahahaa! :) ) son molto happy per questa tortella… si, si amica Rossella.. ehm sto parlando di te a mille persone come se fossi mia sorella… dico "ah la roossi, ha messo quella ricetta li!" oppure,"io la conoscevo già che la ROSS…" eheheee….

      Rispondi
    • rossella

      29 Marzo 2016 at 07:38

      Ahahh, chissà come mai ma immagino la scena (e infatti CHE SOOOONNOOOO!)…

      Rispondi
  2. Valentina

    29 Marzo 2016 at 06:48

    :-*

    Rispondi
    • rossella

      29 Marzo 2016 at 07:25

      :-* :-* :-* (buongiooooorno :))

      Rispondi
  3. Arianna Frasca

    29 Marzo 2016 at 12:48

    Ma che buona deve essere! E se è una ricetta nata pensando anche alla famiglia è ancora più preziosa!

    Rispondi
    • rossella

      30 Marzo 2016 at 08:19

      Buongiorno Arianna!!!
      Sì… Hai presente quando mentre cucini, al volo, ti vengono in mente "vecchi consigli"?
      ;-)

      Rispondi
    • Marina

      30 Marzo 2016 at 21:15

      Eccomi qui finalmente… grazie per la menzione "speciale" quei tarallini li avevo quasi dimenticati e invece sono davvero speciali. Per non parlare dell'anice di Castignano, chissà se quest'anno rifaranno il festival?
      E poi il Mistrà e l'anisetta… mi sento a casa e sento gli stessi profumi di sempre. Il potere evocativo di un ingrediente, guarda cosa mi fa fare, dove mi fanno tornare :)
      Comunque ho fatto una torta simile nel fine settimana e appena riesco la pubblico così ci facciamo due risate, noi e la nostra telepatia.
      Bacioni stella!

      Rispondi
    • rossella

      17 Aprile 2016 at 23:22

      Mari ma vedo solo ora il commento!!!! Sììì ho capito, quella che a cena qualche sera fa continuavo a chiamare "di riso"… sono tutta spostata io… Ah, a proposito, ieri ero in un negozio e di nuovo stavo imboccando il lato dietro, del bancone, invece che avanti, ehehehhe

      Rispondi
  4. consuelo tognetti

    31 Marzo 2016 at 06:15

    Buongiorno Rossella :-) Amo il profumo ed il sapore dell'anice e questa ciambella, oltre che molto leggera, deve essere una vera coccola :-)
    Grazie x la ricetta e felice giornata <3

    Rispondi
    • rossella

      31 Marzo 2016 at 09:21

      Che carina Consuelo, grazie a te!!!
      Sì super soffice! E poi io ho sempre albumi da piazzare!
      Ora che ci penso ho anche una ricetta di mamma adatta al riciclo… Quella è con lattosio, mentre questa qui è una vera e propria nuvoletta! ;-)
      Quasi quasi ai prossimi "rimasugli" di uova posto anche quella!!!!
      Ciao spero a presto e felice giornata anche a te!!!

      Rispondi
  5. opuntia43

    31 Marzo 2016 at 12:01

    ciao Rosy : che dire? sei semplicemente fantastica , ma io lo sapevo e non avevo mai avuto alcun dubbio in merito.

    Rispondi
  6. rossella

    31 Marzo 2016 at 12:16

    Eh… Anche tu sei fantastica. C'ho le prove!!! ;-) <3

    Rispondi
  7. Francesca

    14 Aprile 2016 at 15:20

    Ciao Rossella, ho provato la ricetta, la torta ha un sapore davvero particolare, nuovo, mi è piaciuta davvero molto!! Grazie!

    Rispondi
    • rossella

      14 Aprile 2016 at 15:30

      Uh, Francesca, che bello!
      Sono davvero contenta che ti piaccia…
      Anche a me tanto… E' una tipica torta da colazione, da "spalmare", è leggera, anzi leggerissima… a me fa pensare a un pan di spagna ma diverso, non saprei come dirlo meglio…
      Grazie per avermelo scritto!!

      Rispondi

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