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Vaniglia — Storie di cucina

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Masala chai tea banana bread (senza burro, con farro e miele)

3 Agosto 2015 Cake e torte da credenza

e un tè freddo perfettamente all’inglese…

No sono un’esperta di tè.
Mi piace il tè buono, questo sì, e in linea di massima lo so riconoscere, ma non sono una vera esperta, o una cultrice.
Per capirci, scaldo l’acqua nel mio solito pentolino, attenta a non eccedere a temperatura se mi sto preparando un tè verde, ma la storia più o meno finisce lì: per dire, non vario le teiere usandone di porcellana per i neri indiani, terracotta per i cinesi, vetro per i bianchi, etc…

Non sono un’esperta ma mi piace da matti. Bevo tantissimo tè verde, amo il tè nero (e confesso, anche se non c’entra molto dirlo ora, adoro le tisane in tutte le salse), e amo tutto quello che intorno a questa bevanda meravigliosa ruota.
Le teiere, le tazze (orientali, mug, piattino e piattino doppio all’inglese), i barattoli da tè di latta, le lattiere e le zuccheriere, le pinzette per zollette, i fiori freschi al centro tavola, i piattini e le alzatine da dolce, i centrini, le chiacchiere tra amiche…
Le chiacchiere, sì.
E, insieme a queste, l’altro importante “accompagnamento” del tè, il cibo dedicato: scones, english muffins, madeleines, brownies, pan di spagna, shortbread, torta “croccante” ai semi di carvi, tost e tramezzini, etc.

Insomma mi piace il tè, tanto-tanto, e lo avvicino nel modo che più mi è familiare, ovvero passando dal cibo..

Poi c’è Babington’s. LA sala da tè.
Da Babington’s devo portarci mamma, appena viene a Roma la prossima volta, gliel’ho promesso, e ci vado con la mia amica Sara, quando “cala” dall’estremo ovest (quando ricali, Sara???) perché è lì che le ho regalato la mia sciarpetta nera all’uncinetto e lì ha conosciuto mia sorella Irene.
Da Babington’s si respira quell’aria inglese quanto basta e storica quanto basta (di storia passata e presente e consolidata e fuggita via al tempo stesso), da immergervisi con la quasi certezza di fare un viaggio ogni volta, ed è lì che qualche tempo fa sono stata fortunatamente invitata con un piccolo gruppo di blogger per una degustazione di tè freddi.

Perfetti, per queste temperature (ma perfetto per me sarebbe stato anche bollente, per quanto mi piace), e soprattutto illustrati da Chiara Bedini, erede di una delle due signorine inglesi fondatrici della
sala da tè di Babington’s nel lontano 1893, che gestisce oggi il locale.
Chiara ci ha parlato del tè, e in particolare del suo modo di preparare il tè freddo (i suoi tre metodi, per la precisione), ma soprattutto mi ha incantata con la storia della sala da tè.

Nel 1893 vennero a Roma due giovani signorine
inglesi di buona famiglia: Isabel Cargill e Anna Maria Babington. Le due giovani decisero di investire i loro risparmi (100 sterline) aprendo
nella capitale una sala da tè e di lettura per la comunità anglosassone.
L’impresa all’epoca comportava notevoli rischi soprattutto perché in Italia non
era diffusa l’usanza di bere il tè che veniva venduto soltanto in farmacia.
La sala da tè, inizialmente aperta in via Due Macelli e
dopo un anno spostata in Piazza di Spagna all’interno del prestigioso palazzo settecentesco
adiacente alla scalinata di Trinità dei Monti dove si trova ancora oggi, ha conosciuto (e superato) nel tempo, fortune alterne, e ha visto donne (sì, sempre donne :)) combattere per tenerla in vita in momenti di difficoltà come lo scoppio della prima Guerra Mondiale o la crisi di Wall Strette del 1929, o la politica anti-inglese di Mussolini…

 

Chiara parlava ed io vedevo le immagini scorrere davanti ai miei occhi.
Le guerre, l’avvicendarsi delle persone, i gerarchi fascisti che sorseggiavano e discutevano in prima sala mentre l’intellighenzia antifascista a pochi tavoli di distanza, in terza, dietro l’angolo, entrava e usciva dalla cucina..
E poi le difficoltà, il lavoro di tutti i giorni, le personalità importanti e i tanti successi e riconoscimenti.
E, nella perfetta mescolanza tra stile inglese e icona di romanità, Mascherino, il gatto nero che di notte viveva in Piazza di
Spagna e di giorno sonnecchiava sui comodi cuscini della sala da tè e che è diventato il logo stesso di Babington’s.
Me li vedevo tutti davanti, immagini che scorrono esattamente come un film.
E come un film perfettamente inglese abbiamo poi assaggiato dei tè perfettamente inglesi.
Freddi, data la stagione, e rara eccezione per me, anche zuccherati.
Anzi, li abbiamo tutti degustati prima senza nulla, poi con l’aggiunta di latte e zucchero.
Poi, dei tè assaggiati, Chiara ci ha fatto dono di quello che più ci aveva colpito, ed io ho scelto un Masala Chai tea. Ovvero una miscela indiana di tè nero, cannella, cardamomo verde, chiodi di garofano, pepe rosa.
Sono rimasta colpita dal sapore dolce, speziato e rotondo di questo tè, e, come accennavo prima, nonostante io non ami di fatto lo zucchero (o meglio non amo quando il sapore dello zucchero prevarica gli altri sapori in una preparazione), mi sono lasciata guidare da Chiara nell’aggiungervi sia questo che il latte (il Masala Chai si prepara con il latte e tradizionalmente viene bevuto dolce), e questa associazione mi ha davvero stregata.
Ecco dunque cosa ci ho fatto una volta a casa.
Un banana bread, stavolta senza burro e zucchero, ma dal sapore dolce e molto “rotondo”, con la farina di farro, anche un poco di yogurt nell’impasto!
Vi lascio la mia ricetta di Masala Chai tea banana bread, e le preziose indicazioni di Chiara per preparare un perfetto tè freddo all’inglese (nel caso oggi di accendere il forno non se ne parli neppure… ;-P prossimopostinsalatapromessoooo!)
La ricetta:
Masala chai tea banana bread

Ingredienti:
180 grammi di farina di farro
1/2 cucchiaino di lievito in polvere
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
un pizzico di sale
1 uovo
60 grammi di latte intero
1 cucchiaio da tavola di Masala Chai
1 banana grande e matura
60 grammi di olio di riso
60 grammi di yogurt
50 grammi di miele
Preriscaldare il forno a 180 ° C. Setacciare la farina,
il lievito e il bicarbonato in una terrina, aggiungere il sale e mettete da
parte.
Versare latte e chai in una casseruola e portate
lentamente a ebollizione. Togliere dal fuoco e lasciare in infusione per 20
minuti. Filtrare, aggiungere il miele, mescolare e mettere da parte.
In una ciotola schiacciare la banana, poi aggiungere il
latte al chai. Poi aggiungere l’olio e lo yogurt precedentemente mescolati
insieme e all’uovo sbattuto.
Aggiungere il composto liquido alla farina e mescolare rapidamente
fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versare in una teglia 20 x 10 cm circa (o equivalenti) rivestita
di carta da forno, oppure imburrata e infarinata, e cuocere per 1 ora
abbondante o fino a quando la lama di un coltello esce pulita una volta
inserita al centro del dolce.
Lasciare intiepidire una decina diminuti prima di sformare,
poi trasferire su una gratella.

 

Una volta fredda tagliare e servire.
Per la colazione perfetto con una spolverata di zucchero a velo, mentre per l’ora del te, io ci vedo benissimo un frosting tipo questo. ;-)
I metodi:

 

 

METODO A CALDO
Consiste nel preparare un tè freddo partendo dal tè caldo: dato
che il freddo ne attenua il sapore, si prepara un tè leggermente più forte del solito,
circa 15 g di foglie per un litro d’acqua. Il tè va poi dolcificato a piacere
finché è caldo secondo il proprio gusto, ben mescolato e lasciato raffreddare a
temperatura ambiente.
A questo punto si può trasferire in frigo in un contenitore
di vetro.
Al momento di servire, succo di limone secondo i gusti e secondo l’aroma
del tè, e qualche cubetto di ghiaccio direttamente nel bicchiere.
Il metodo tradizionale a caldo è indicato per i tè neri,
come Ceylon, Assam e Breakfast.
METODO A FREDDO
Il metodo a freddo è particolarmente indicato per i tè
verdi, basta versare acqua a temperatura ambiente sulle foglie di tè (circa 10
g per un litro d’acqua) in una brocca, poi mescolare e lasciare in infusione
nel frigorifero per tutta la notte (o comunque almeno 6-8 ore).
Filtrare e dolcificare con sciroppo di zucchero o un
dolcificante liquido (essendo già freddo, lo zucchero in cristalli si
scioglierebbe in questo caso con difficoltà) e aromatizzare a piacere con
limone, menta o altra frutta prima di servirlo in un bicchiere con un po’ di
ghiaccio.
METODO ON THE ROCKS
Questo è il metodo più adatto per un’improvvisa voglia di tè
freddo accompagnata anche da pochissimo tempo a disposizione per aspettare i
tempi di raffreddamento.
Si procede preparando un tè a caldo, e utilizzando circa 3/4
g per un bicchiere di tè, si riempie completamente di ghiaccio un bicchiere capiente,
poi si dolcifica (a piacere) il tè ancora caldo e si versa direttamente nel
bicchiere con il ghiaccio. La quantità di ghiaccio è tale da far raffreddare il tè
molto rapidamente, senza sciogliersi e quindi rendere meno denso il tè e
annacquarne il sapore (cosa che accadrebbe mettendo poco ghiaccio: il tè non si
raffredderebbe subito e la temperatura ancora tiepida lo farebbe sciogliere
completamente).
Dunque ecco, buon tè a tutti!
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Categories: Cake e torte da credenza Tags: _torte, amici, vita da foodblogger, colazione, dolci, merenda, tea time, _cakes dolci

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Interazioni con il lettore

17 Commenti

  1. Virginia @ Zucchero e zenzero

    3 Agosto 2015 at 11:04

    Bello vedere come spesso le donne si mostrano tenaci e resistenti davanti alle difficoltà: non conoscevo la storia di Babington's e sapere che le donne sono l'anima di questa sala da tè me la fa piacere ancora di più! Anche io non sono scientifica quando preparo il tè, ma mi piace tanto e lo preparo praticamente tutti i giorni. In questo periodo è immancabile quello infuso a freddo, dopo che Barbara ne ha parlato!
    Ovviamente amo anche tutto quello che si mangia davanti a una tazza di tè, tra una chiacchiera e l'altra, e il tuo banana bread capita proprio nel momento giusto: in questi giorni mi è venuta una stramba voglia di banana bread e poi arrivi tu! Se non è un segno questo ;-) scusami il commento chilometrico e i pensieri forse sconnessi, ma sono tanto contenta quando pubblichi e non posso fare a meno di lasciarti qualche riga!

    Rispondi
  2. rossella

    3 Agosto 2015 at 11:11

    Cara!
    Ed io tanto contenta quando commenti!!! (e quando fai post chilometrici… <3 )
    Sono ancora più contenta perchè ho finito di scrivere questo post stanotte alle due, per poi accorgermi che avevo smarrito il "manoscritto della ricetta".
    Panico e sgomento.
    L'ho ricostruita a ritroso nella mia mente, e poi verificata confrontandola con le altre (millemila) presenti nel blog. "Torna".
    Sperém bene! ;-P
    Sì, l'anima di Babington's è donna, e si sente ad ogni respiro, là dentro…

    Rispondi
  3. Valentina Bartolini

    3 Agosto 2015 at 11:54

    Mi rincuora sapere che non sono l'unica che vuole bere il tè caldo pure in estate! Ovviamente un tè che ne valga la pena come dici tu, Rossy. E che c'ha sempre bisogno di un piccolo accompagno, fosse anche solo un biscottino. E che non usa lo zucchero per apprezzare meglio il sapore autentico delle miscele e insomma… per tutti questi motivi capisci che il tuo post di oggi mi piace tantissimo!!!
    Io da Bab non ci sono mai andata, ma ogni volta che passo a piazza di Spagna me lo guardo con gli occhi a cuoricino e sogno di entrarci!
    Chissà, magari presto… Ciao Rossy, un bacio! :)

    Rispondi
    • rossella

      3 Agosto 2015 at 11:59

      Massì!!!
      Magari presto, magari insieme? ;-)

      Rispondi
    • Valentina Bartolini

      3 Agosto 2015 at 15:19

      Magari siiii!!! <3 <3 <3

      Rispondi
    • Valentina Bartolini

      3 Agosto 2015 at 15:19

      Magari siiii!!! <3 <3 <3

      Rispondi
  4. Elisabetta Stopponi

    3 Agosto 2015 at 18:54

    Leggo e commento questo post indovina da dove? Nientepopodimeno che…dall'Inghilterra!!Gli si può dire tutto a questi poveri inglesi, ma non c'è niente da fare, qui il tè è tè! :-)Non conoscevo Babington's prima, chissà se un giorno riuscirò a passarci? Intanto tengo a mente questo banana bread: mi piace un sacco l'idea del dolcetto rustico e coccoloso per accompagnare la tazza di tè del mattino… ;-)

    Rispondi
  5. rossella

    3 Agosto 2015 at 20:35

    Valentina, allora prepariamoci. Settembre ottobre. Affare fatto? :)

    Rispondi
  6. rossella

    3 Agosto 2015 at 20:36

    Elisabetta!!!!!!
    Ma perfetto!
    Passaci, passaci, ne vale davvero la pena ;-) Buona Inghilterra :)

    Rispondi
  7. Marina

    4 Agosto 2015 at 06:23

    Da Babington's ci sono stata le ultime due volte che sono stata a Roma, su consiglio di mio suocero che mi ha proprio detto: non te lo puoi perdere! In effetti si percepisce un'aria che è insieme rilassata ed elegante, un posto in cui mi sono trovata a mio agio. Bello riuscire a immaginarvi, tu e Barbara, accomodate a prendervi un tè!
    Non ne conoscevo la storia però e questa cosa della gestione tutta al femminile mi piace molto… Io il tè verde lo bevo tutte le mattine, caldo :)
    Ciao cara!

    Rispondi
    • rossella

      4 Agosto 2015 at 11:57

      Mariii
      Io almeno uno o due al giorno, tra mezza mattina e mezzo pompeggio.
      A colazione, beveroni di latte e caffe e le torte che tu sai… :)

      Rispondi
  8. Momo

    4 Agosto 2015 at 08:40

    Già sogno…autunno a Roma e Babington's! A presto…

    Rispondi
    • rossella

      4 Agosto 2015 at 12:00

      Bene momo!!!
      Fra qualche giorno figlie nipote e tintarella (ho detto tintarella, no eritema! ;-)), e per le meravigliose prossime venture ottobrate romane, appuntamento qui e da Babington's! ;-)

      Rispondi
  9. Agnese

    7 Agosto 2015 at 07:02

    Be', ma questa è una meraviglia! Il banana bread che piace a me, in pratica. Adoro tutto ciò che è aromatizzato al chai. E una sala da tè del genere… quanto la vorrei vicina a me!
    ;)

    Rispondi
    • rossella

      11 Agosto 2015 at 13:38

      Agnese ma tu vieni e poi me lo dici e poi ci andiamo ;-)

      Rispondi
  10. Little Miss Book

    11 Agosto 2015 at 12:06

    Che meraviglia questo post per un'amante del tè come me. Io lo bevo caldo anche d'estate, però quest'anno ho aggiunto la versione fredda.
    A Roma sono stata da BiblioTèq, un minuscolo negozio nei pressi di corso Vittorio Emanuele II, aggiungo questa splendida sala da tè: appena verrò nella capitale ci farò un salto.

    Rispondi
    • rossella

      11 Agosto 2015 at 13:41

      E allora *Little Miss Book io aggiungerò la tua, di sala da tè, alla mia lista! :)
      Grazie.

      Rispondi

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