e un tè freddo perfettamente all’inglese…
No sono un’esperta di tè.
Mi piace il tè buono, questo sì, e in linea di massima lo so riconoscere, ma non sono una vera esperta, o una cultrice.
Per capirci, scaldo l’acqua nel mio solito pentolino, attenta a non eccedere a temperatura se mi sto preparando un tè verde, ma la storia più o meno finisce lì: per dire, non vario le teiere usandone di porcellana per i neri indiani, terracotta per i cinesi, vetro per i bianchi, etc…
Non sono un’esperta ma mi piace da matti. Bevo tantissimo tè verde, amo il tè nero (e confesso, anche se non c’entra molto dirlo ora, adoro le tisane in tutte le salse), e amo tutto quello che intorno a questa bevanda meravigliosa ruota.
Le teiere, le tazze (orientali, mug, piattino e piattino doppio all’inglese), i barattoli da tè di latta, le lattiere e le zuccheriere, le pinzette per zollette, i fiori freschi al centro tavola, i piattini e le alzatine da dolce, i centrini, le chiacchiere tra amiche…
Le chiacchiere, sì.
E, insieme a queste, l’altro importante “accompagnamento” del tè, il cibo dedicato: scones, english muffins, madeleines, brownies, pan di spagna, shortbread, torta “croccante” ai semi di carvi, tost e tramezzini, etc.
Insomma mi piace il tè, tanto-tanto, e lo avvicino nel modo che più mi è familiare, ovvero passando dal cibo..
Poi c’è Babington’s. LA sala da tè.
Da Babington’s devo portarci mamma, appena viene a Roma la prossima volta, gliel’ho promesso, e ci vado con la mia amica Sara, quando “cala” dall’estremo ovest (quando ricali, Sara???) perché è lì che le ho regalato la mia sciarpetta nera all’uncinetto e lì ha conosciuto mia sorella Irene.
Da Babington’s si respira quell’aria inglese quanto basta e storica quanto basta (di storia passata e presente e consolidata e fuggita via al tempo stesso), da immergervisi con la quasi certezza di fare un viaggio ogni volta, ed è lì che qualche tempo fa sono stata fortunatamente invitata con un piccolo gruppo di blogger per una degustazione di tè freddi.
Perfetti, per queste temperature (ma perfetto per me sarebbe stato anche bollente, per quanto mi piace), e soprattutto illustrati da Chiara Bedini, erede di una delle due signorine inglesi fondatrici della
sala da tè di Babington’s nel lontano 1893, che gestisce oggi il locale.
Chiara ci ha parlato del tè, e in particolare del suo modo di preparare il tè freddo (i suoi tre metodi, per la precisione), ma soprattutto mi ha incantata con la storia della sala da tè.
inglesi di buona famiglia: Isabel Cargill e Anna Maria Babington. Le due giovani decisero di investire i loro risparmi (100 sterline) aprendo
nella capitale una sala da tè e di lettura per la comunità anglosassone.
L’impresa all’epoca comportava notevoli rischi soprattutto perché in Italia non
era diffusa l’usanza di bere il tè che veniva venduto soltanto in farmacia.
dopo un anno spostata in Piazza di Spagna all’interno del prestigioso palazzo settecentesco
adiacente alla scalinata di Trinità dei Monti dove si trova ancora oggi, ha conosciuto (e superato) nel tempo, fortune alterne, e ha visto donne (sì, sempre donne :)) combattere per tenerla in vita in momenti di difficoltà come lo scoppio della prima Guerra Mondiale o la crisi di Wall Strette del 1929, o la politica anti-inglese di Mussolini…
E poi le difficoltà, il lavoro di tutti i giorni, le personalità importanti e i tanti successi e riconoscimenti.
Spagna e di giorno sonnecchiava sui comodi cuscini della sala da tè e che è diventato il logo stesso di Babington’s.
Un banana bread, stavolta senza burro e zucchero, ma dal sapore dolce e molto “rotondo”, con la farina di farro, anche un poco di yogurt nell’impasto!
1 uovo
il lievito e il bicarbonato in una terrina, aggiungere il sale e mettete da
parte.
lentamente a ebollizione. Togliere dal fuoco e lasciare in infusione per 20
minuti. Filtrare, aggiungere il miele, mescolare e mettere da parte.
latte al chai. Poi aggiungere l’olio e lo yogurt precedentemente mescolati
insieme e all’uovo sbattuto.
fino ad ottenere un composto omogeneo.
di carta da forno, oppure imburrata e infarinata, e cuocere per 1 ora
abbondante o fino a quando la lama di un coltello esce pulita una volta
inserita al centro del dolce.
poi trasferire su una gratella.
che il freddo ne attenua il sapore, si prepara un tè leggermente più forte del solito,
circa 15 g di foglie per un litro d’acqua. Il tè va poi dolcificato a piacere
finché è caldo secondo il proprio gusto, ben mescolato e lasciato raffreddare a
temperatura ambiente.
di vetro.
del tè, e qualche cubetto di ghiaccio direttamente nel bicchiere.
come Ceylon, Assam e Breakfast.
verdi, basta versare acqua a temperatura ambiente sulle foglie di tè (circa 10
g per un litro d’acqua) in una brocca, poi mescolare e lasciare in infusione
nel frigorifero per tutta la notte (o comunque almeno 6-8 ore).
dolcificante liquido (essendo già freddo, lo zucchero in cristalli si
scioglierebbe in questo caso con difficoltà) e aromatizzare a piacere con
limone, menta o altra frutta prima di servirlo in un bicchiere con un po’ di
ghiaccio.
freddo accompagnata anche da pochissimo tempo a disposizione per aspettare i
tempi di raffreddamento.
g per un bicchiere di tè, si riempie completamente di ghiaccio un bicchiere capiente,
poi si dolcifica (a piacere) il tè ancora caldo e si versa direttamente nel
bicchiere con il ghiaccio. La quantità di ghiaccio è tale da far raffreddare il tè
molto rapidamente, senza sciogliersi e quindi rendere meno denso il tè e
annacquarne il sapore (cosa che accadrebbe mettendo poco ghiaccio: il tè non si
raffredderebbe subito e la temperatura ancora tiepida lo farebbe sciogliere
completamente).
Virginia @ Zucchero e zenzero
Bello vedere come spesso le donne si mostrano tenaci e resistenti davanti alle difficoltà: non conoscevo la storia di Babington's e sapere che le donne sono l'anima di questa sala da tè me la fa piacere ancora di più! Anche io non sono scientifica quando preparo il tè, ma mi piace tanto e lo preparo praticamente tutti i giorni. In questo periodo è immancabile quello infuso a freddo, dopo che Barbara ne ha parlato!
Ovviamente amo anche tutto quello che si mangia davanti a una tazza di tè, tra una chiacchiera e l'altra, e il tuo banana bread capita proprio nel momento giusto: in questi giorni mi è venuta una stramba voglia di banana bread e poi arrivi tu! Se non è un segno questo ;-) scusami il commento chilometrico e i pensieri forse sconnessi, ma sono tanto contenta quando pubblichi e non posso fare a meno di lasciarti qualche riga!
rossella
Cara!
Ed io tanto contenta quando commenti!!! (e quando fai post chilometrici… <3 )
Sono ancora più contenta perchè ho finito di scrivere questo post stanotte alle due, per poi accorgermi che avevo smarrito il "manoscritto della ricetta".
Panico e sgomento.
L'ho ricostruita a ritroso nella mia mente, e poi verificata confrontandola con le altre (millemila) presenti nel blog. "Torna".
Sperém bene! ;-P
Sì, l'anima di Babington's è donna, e si sente ad ogni respiro, là dentro…
Valentina Bartolini
Mi rincuora sapere che non sono l'unica che vuole bere il tè caldo pure in estate! Ovviamente un tè che ne valga la pena come dici tu, Rossy. E che c'ha sempre bisogno di un piccolo accompagno, fosse anche solo un biscottino. E che non usa lo zucchero per apprezzare meglio il sapore autentico delle miscele e insomma… per tutti questi motivi capisci che il tuo post di oggi mi piace tantissimo!!!
Io da Bab non ci sono mai andata, ma ogni volta che passo a piazza di Spagna me lo guardo con gli occhi a cuoricino e sogno di entrarci!
Chissà, magari presto… Ciao Rossy, un bacio! :)
rossella
Massì!!!
Magari presto, magari insieme? ;-)
Valentina Bartolini
Magari siiii!!! <3 <3 <3
Valentina Bartolini
Magari siiii!!! <3 <3 <3
Elisabetta Stopponi
Leggo e commento questo post indovina da dove? Nientepopodimeno che…dall'Inghilterra!!Gli si può dire tutto a questi poveri inglesi, ma non c'è niente da fare, qui il tè è tè! :-)Non conoscevo Babington's prima, chissà se un giorno riuscirò a passarci? Intanto tengo a mente questo banana bread: mi piace un sacco l'idea del dolcetto rustico e coccoloso per accompagnare la tazza di tè del mattino… ;-)
rossella
Valentina, allora prepariamoci. Settembre ottobre. Affare fatto? :)
rossella
Elisabetta!!!!!!
Ma perfetto!
Passaci, passaci, ne vale davvero la pena ;-) Buona Inghilterra :)
Marina
Da Babington's ci sono stata le ultime due volte che sono stata a Roma, su consiglio di mio suocero che mi ha proprio detto: non te lo puoi perdere! In effetti si percepisce un'aria che è insieme rilassata ed elegante, un posto in cui mi sono trovata a mio agio. Bello riuscire a immaginarvi, tu e Barbara, accomodate a prendervi un tè!
Non ne conoscevo la storia però e questa cosa della gestione tutta al femminile mi piace molto… Io il tè verde lo bevo tutte le mattine, caldo :)
Ciao cara!
rossella
Mariii
Io almeno uno o due al giorno, tra mezza mattina e mezzo pompeggio.
A colazione, beveroni di latte e caffe e le torte che tu sai… :)
Momo
Già sogno…autunno a Roma e Babington's! A presto…
rossella
Bene momo!!!
Fra qualche giorno figlie nipote e tintarella (ho detto tintarella, no eritema! ;-)), e per le meravigliose prossime venture ottobrate romane, appuntamento qui e da Babington's! ;-)
Agnese
Be', ma questa è una meraviglia! Il banana bread che piace a me, in pratica. Adoro tutto ciò che è aromatizzato al chai. E una sala da tè del genere… quanto la vorrei vicina a me!
;)
rossella
Agnese ma tu vieni e poi me lo dici e poi ci andiamo ;-)
Little Miss Book
Che meraviglia questo post per un'amante del tè come me. Io lo bevo caldo anche d'estate, però quest'anno ho aggiunto la versione fredda.
A Roma sono stata da BiblioTèq, un minuscolo negozio nei pressi di corso Vittorio Emanuele II, aggiungo questa splendida sala da tè: appena verrò nella capitale ci farò un salto.
rossella
E allora *Little Miss Book io aggiungerò la tua, di sala da tè, alla mia lista! :)
Grazie.