Oggi 25 ottobre è la Giornata Mondiale della Pasta!
Ed io ancora non mi capacito di come questi ravioli di semola ripieni di ricotta e zucca, da me con le mie manine amorevolmente preparati, campeggino su questa pagina…
Sì perchè voi lo sapete, io e la farina siamo amiche! Amiche di impasti lievitati, di impasti frolli, di impasti dolci e soffici, di “impasti da forno insomma”, ma a per quanto concerne la pasta, e per di più ripiena, beh devo dire che la sottoscritta non è esattamente un fulmine di guerra! 😜
Ora mentre scrivo, a fare una ricerca veloce delle cose cucinate almeno qui sul blog, credo di non averne chissà quanti esempi, salvo una paio di paste lunghe non ripiene (e, ora che ci penso anche una ripiena davvero buonina ;)), tra l’altro per nulla banali, ovvero le tagliatelle al cacao della scorsa Pasqua (vi giuro bone da mori’), e il mio primo esperimento in assoluto con la pasta fatta a mano di ben 14 anni fa (sempre ad ottobre… che mese portentoso che è ottobre ragazzi…) con delle tagliatelle ai funghi con farina di castagne nell’impasto!
Non so perchè è una cosa che “non mi viene”. Non mi viene da pensare o, peggio ancora, la penso sempre come difficile, anche se in realtà è semplicissima!
Un etto di farina a uovo, come hanno da sempre fatto le nostre mamme e nonne e bisnonne, e poi quello che c’è c’è, andrà sicuramente bene per un sughetto! In ogni caso ogni volta che per un servizio fotografico, o per libri recenti o passati (esattamente quelli di cui vi parlavo nello scorso post sul libro che ho realizzato per l’Oriettona nazionale ;)) mi arriva la richiesta di una pasta all’uovo fresca ripiena, mi tremano le vene nei polsi.
Nonostante questo, e dunque contro ogni buon senso (a parte il fatto che volevo finire una cospicua fornitura di semola di grano duro che di recente avevo chiesto ai miei amici di Grandi Molini Italiani ispirata da grandi slanci da sfoglina e con la quale puntualmente finisco per fare belle pagnotte di pane ;)) la sottoscritta, un po’ per questo motivo, un po’ perché ottobre è il “mio mese degli inizi” (compleanno del blog ma anche, 5 anni fa, proprio l’inizio della collaborazione con i miei amici di Grandi Molini Italiani) mi son detta e ho detto loro «Ragazzi ma facciamo una pasta ripiena!».
In alcune immagini che vedete sotto ci sono infatti io che cerco di dissimulare le imprecazioni contro me stessa per questa scelta dissennata mentre, sfinita dalla preparazione del piatto (che è miracolosamente decentemente scaturito dopo solo una giornata di lavoro ;)), provo anche a fa’ du’ foto (con me, ma “senza faccia”, tanto per assecondare piccoli e grandi sottoinsiemi di disagio… :D)…
Quella che trovate a seguire invece è la ricetta con qualche passaggio di preparazione di pasta e ripieno (ho provato a scattare anche mentre li formavo, ma vi giuro che ad un certo punto, per decenza e panico, ho dovuto desistere per concentrarmi e portare a casa il risultato).
Come farina, vi ho già dato un indizio… Avevo della semola rimacinata di grano duro che delle farine è per me una delle più sacre, e allora ho pensato di unire nella mia centro italiana persona, in un raviolo, il mondo del sud, con appunto la farina, e quello del nord, con l’ingrediente più autunnale e più panificato almeno dalla sottroscritta in questo periodo: la zucca, con aggiunta di uova, ricotta, curcuma e condimento semplice (perchè io amo le paste ricche all’interno ma condite semplicemente) a base di burro, salvia, nocciole tostate e Parmigiano!
Il risultato sono questi ravioli di semola ripieni di ricotta e zucca, vi lascio ricetta e step, e attendo di sapere cosa ne pensate e quali sono le vostre paste ripiene del cuore (se autunnali, ancora meglio)!
Tempo di preparazione: 1 ora + 30 minuti riposo
Tempo di cottura: 5 min
Difficoltà: media
Numero di porzioni: 4
Ravioli di semola ripieni di ricotta e zucca con nocciole burro e salvia
Ingredienti per la pasta*
200 g di Semola Rimacinata di Grano Duro Grandi Molini Italiani
2 uova
Sale
Ingredienti per il ripieno
200 g di purea di zucca** (circa il doppio pesata con la buccia e i semi e prima della cottura in forno)
150 g di ricotta
1 uovo
1 patata
4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
noce moscata, curcuma, sale e pepe
Ingredienti per il condimento
80 g di burro
40 g di nocciole tostate
8-12 foglie di salvia
Parmigiano Reggiano
Pepe a piacere
Preparazione
In una ciotola o sulla spianatoia versate la semola a fontana, mettete le uova al centro, unite un pizzico di sale e lavorate le uova con una forchetta incorporando man mano la semola, poi impastate energicamente aggiungendo pochissima acqua solo se occorre, fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo, non troppo morbido e che non sia appiccicoso (lasciatelo in ogni caso più duro se intendete formare i ravioli con una raviolatrice).
Coprite l’impasto con una ciotola e lasciatelo riposare sulla spianatoia per circa 30 minuti.
Fate lessare la patata con la buccia per circa 20 minuti o fino a che infilzandola con una forchetta non risulta morbida ma non sfatta. Scolatela, sbucciatela e schiacciatela con lo schiacciapatate o con i rebbi di una forchetta.
In una terrina unite la purea di zucca e quella di patate, la ricotta ben scolata, l’uovo, il Parmigiano, pochissimo sale a piacere, una grattugiata di noce moscata, un cucchiaino scarso di curcuma e il pepe. Mescolate bene il tutto con una forchetta fino ad ottenete un composto omogeneo. L’impasto deve essere morbido ma sodo: unite uno o due cucchiai di parmigiano nel caso risulti troppo cedevole.
Trascorso il tempo di riposo della pasta, stendetela con il matterello o con l’apposita macchinetta. Ricavatene delle strisce di circa 6 cm di larghezza e disponetevi sopra delle noci di ripieno distanziandole tra loro di 4-5 cm. Coprite con una seconda striscia di pasta e, premendo con la punta delle dita, sigillate bene i bordi facendo fuoriuscire tutta l’aria. Con la stessa rotella ritagliate i ravioli
Adagiateli via via su un vassoio infarinato. Quando avrete finito, cuoceteli in abbondante acqua leggermente salata per qualche minuto o fino a che i ravioli non vengono a galla. Scolate al dente e condite con il burro fuso insieme alle foglie della salvia, le nocciole tritate grossolanamente al coltello, pepe a piacere e poco Parmigiano grattugiato.
note
*Le dosi per la pasta si intendono per una sfoglia molto sottile. Se intendete tirarla di uno spessore medio usate 300 g di farina per 3 uova
** Per fare in casa la purea di zucca pulite e tagliate a pezzi la zucca; cuocetela in forno in una pirofila con qualche cucchiaio di acqua per circa 25 minuti a 180°. Terminata la cottura, sbucciatela e schiacciatela con una forchetta fino a farla diventare una crema.
Se usate una zucca a pasta soda come la Mantovana o Delica potete aumentarne il peso sostituendo al ripieno la patata (aggiungete il peso della patata da cruda al peso della zucca da cruda), se invece usate una zucca fibrosa e acquosa come la Hokkaido, meglio mantenere la patata nella farcia come nella ricetta.
Emanuela Lupi
Tu sei perfezionista, precisa e tanto esigente con te stessa…. E’ per questo che ti spaventano le paste fresche… Nonna usava la rotella zigrinata/dentata per fare i ravioli e per quanto cercasse di andare diritta, non erano precisi, bellini e (tutti) uguali, come i tuoi; però c’è da dire che erano GRANDI Rossi, GRANDI come solo la nonna Gina poteva/sapeva fare e (ri)PIENI, TANTO (RI)PIENI.. spinaci/bietole e PARMIGIANO (”formaggio sgrattuggioleto” come diceva nonno!) no ricotta o altro formaggio ”molle”, ma SOLO finissimo formaggio grattugiato che asciugava ed insaporiva allo stesso tempo.. ed erano rossi, conditi con ragù o anche con pomodoro semplice, ma rossi (il burro e salvia, che adoro, è arrivato più tardi, quando ormai nonna era stanca e non riusciva più a cucinare per tutti e quindi del Pranzo della Domenica se ne occupava mamma).
Però.. questi mi piacciono ed ispirano assai perché adoro TUTTO! ZUCCA, RICOTTA, BURRO, SALVIA E NOCCIOLE!!!! Me la segno per un esercizio che dovrò fare.
Dai meraviglia.. Ora che sei partita, chi ti ferma più!!!!
ps: tu hai una nonna papera fighissima! la mia è moooooolto più scraus!!!
Grazie, perché mi fai sempre bene…. tu e nonna.
Manù.
Grazie anche per le fotine!
Emanuela Lupi
So tornata… In realtà sul librino Mandorlo ci sono anche delle chitarrine al nero di seppia niente male, se non sbaglio, vero? ;)
Manù.