Non ricordo di aver mai giocato con le bambole con la mia adorata cugina Margherita. Nonostante fossimo come sorelle. Da piccole ci vedevamo almeno ogni domenica. E da grandi ci siamo viste ogni singolo giorno della nostra vita nel periodo universitario (nonché ogni notte, dato che eravamo in camera doppia insieme nell’appartamento che condividevamo e nel quale lei sopportava pazientemente nottate insonni a disegnare, rotoli di disegni e pezzi di modellini in legno ovunque, il favoloso odore di colla vinilica e il rumore dell’allora molto ingombrante e rumorosa stampante-plotter che era stata installata proprio nella nostra camera…
Di cose ne abbiamo condivise e ne condividiamo tuttora, libri, pensieri, timori, sogni, risate, aperitivi, scarpe e vestiti. Ma di bambole mai.
I nostri giochi erano piuttosto quelli di una masnada di ragazzini che si riuniva dai miei zii ogni domenica e passava il pomeriggio correndo fuori e dentro casa, e che la sera, puntualmente, finiva in cucina in fila indiana davanti al fornello, con mia zia Graziella in postazione a cuocere le cotolette (le “fettine panate”), e a darle , avvolte con un tovagliolino di carta da un lato, a ciascuno di noi che scappava correndo di nuovo in giro, ciancicando allegramente l’adorato bottino e tornando a giocare, mentre gli adulti si mettevano a tavola a mangiare e parlare, assaporando gli ultimi scampoli di riposo, in attesa di una nuova settimana di lavoro dei favolosi anni Ottanta…
E’ forse questa assenza di bambole in giovane età che mi fa pensare che in qualche modo io e lei, con le bambole, idealmente, ogni tanto ci giochiamo ancora, ed è forse per questo che qualche giorno fa mi è balenato in mente che poteva essere divertente caricare la mia auto con tutta una serie di abiti che ero fortemente intenzionata a vendere su Vinted, e proporre a lei di fare lo stesso, ovvero stanarli dal suo armadio, e poi passare il pomeriggio di una domenica a chiacchierare, bere il tè, mangiare una fetta di torta (una ciambella veloce al cocco e frutti rossi preparata (e fotografata ;)) all’ultimo minuto con quello che avevo in dispensa), indossare lei e fotografare io.
La ricetta ve la lascio qua sotto al volo. Siete ancora in tempo per farla. Ed io, per rifarla ❤️
Ciambella veloce al cocco e frutti rossi
Ingredienti
230-250 g (in base a quanto ne avete a disposizione ;)) di yogurt bianco intero
2 uova medie
80 g di olio di semi
120 g di zucchero
240 g di farina tipo 00
80 g di farina di cocco (cocco rapé)
dai 50 agli 80 g di frutti rossi essiccati
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
Imburrate e infarinate uno stampo a ciambella di circa 24 cm di diametro e accendete il forno in modalità statica a 185-190 °C (180 °C circa se ventilato).
Mescolate in una ciotola le uova leggermente sbattute con lo zucchero, lo yogurt e l’olio di semi.
Mescolate in una seconda ciotola la farina, il cocco rapé, il sale e il lievito.
Unite gli ingredienti secchi a quelli liquidi e aggiungete i frutti rossi essiccati.
Cuocete per 25-30 minuti o fino a doratura esterna e asciugatura all’interno da verificare con uno spiedo in legno infilato nella parte più alta del dolce: dovrà uscirne perfettamente sciutto!
Buona domenica sera di forni e ciembelloni a tutti!
debora
Assolutamente la rifaccio! Proprio mentre sto per pubblicarne anch’io uno di quelli semplici, questo scatto qui, mi fa venir voglia di rimpastarne subito un’altro.
Belle le domeniche in famiglia, tra cotolette e cugine e ricordi. Belle belle.
E bello riviverle attraverso te e le tue parole.
Bacio
Rossella
Allora io farò la tua!
Non sai (o forse sai ;)) quanto ho bisogno di questa semplicità in cucina ora… e di cotolette e domeniche in famiglia e cugine e ricordi e anche cose nuove… ♥️♥️♥️
Lo scatto, di corsissima sul davanzale con i bustoni di carta pieni di roba pronti sulla porta… le pazzie belle ;)
Emanuela Lupi
Insalata e uova sode, anzi le uova sode dentro l’insalata… Questo era il menù della Domenica sera a casa della nonna, luogo in cui tutta la famiglia si riuniva ogni Domenica a pranzo e a cena e .. mentre noi bambini giocavamo (assieme allo zio, fratello di mamma ) nel cortile a ”Strega comanda colori” oppure ”un due tre stella” la nonna condiva due ciotolone grandi di insalata verde, pomodori e uova sode intere con sale ed olio (tanto) in modo tale che si facesse quel sughino buonissimo (dato dall’acqua che rilasciavano le verdure e l’olio del condimento) che ti portava poi a mangiarci un sacco di pane ”pucciato”. Che tempi meravigliosi!
Ma….
Di cocco ha avuto il sapore anche il mio pomeriggio Domenicale, perché, avendo una confezione di panna fresca aperta, ho voluto fare il tuo meraviglioso cake di riso, kamut cocco e datteri e, così, nella semplicità del mescolamento e poi della messa in forno e quindi dell’assaggio, ho avuto di nuovo la conferma di come tu sia per me il giusto bilanciamento di tutto..Questa ciambella qui sarà la prossima, ché io ho sempre un bel vasetto(ne) di yogurt in frigo!
Grazie Rossi…
buona serata.
Manù.
… me lo sentivo che saresti tornata a breve…
Rossella
Oddio manù
Che bei ricordi!!!!
Ma sai che mentre scrivevo la ricetta oggi pensavo “oh questo c’è lo vedo bene pure impastato con la panna!”
Precisaaaaaa!
Baci manù bella, che bello ritrovarti di domenica a raccontarci ‘ste cose… ❤️❤️❤️