Buongiorno e buon lunedì!!!!
Ri-eccomi! Così presto rispetto agli standar degli ultimi tempi perchè un po’ col pane di venerdì ho rotto il ghiaccio post natalizio, un po’ perché non vedevo l’ora di raccontarvi di quella che per me è una delle ricette più geniali (almeno nel mio piccolo) che siano passate dal tavolo di casa negli ultimi tempi, e, a. per essere una minestra; b. per essere a base delle non troppo amate in generale crucifere; c. per essere un cibo non dico detox, ma certamente sano e completo, questa zuppa di cavoletti di bruxelles è una BOMBAAAAA.
Dunque, questo 2020 è tutto sommato iniziato bene, e a parte aver impastato come una pazza da verso fine anno a tutt’oggi (vedi, per chi se lo fosse perso, post scorso ;)), due o tre sono le cose per me belle ed entusiasmanti a cui mi sto dedicando:
- Macchina a riposo il più possibile in garage ed io a fare spesa la mattina a piedi con zainetto in spalla
- Fermentazioni varie (di cui spero, presto vi parlerò)
- Alimentazione sana in cui cercare di valorizzare il più possibile verdure e proteine
- Essere tornata a correre!
Quindi grande spazio sia alle mie amatissime classicissime vellutate che alla new entry delle mie fisse culinarie: le zuppe complete: dei piatti unici, insomma, in cui legate da un che di brodosetto (e a volte piccantino) si trovano verdure, a volte carne, a volte formaggi, a volte uova, a volte pesce, ma anche patate o carboidrati (non so se vi ricordate ma avevamo già affrontato di recente un argomento simile, in merito al quale in autunno ho tenuto un corso all’interno di una serie di appuntamenti di cucina naturale, promosso da Deliziosetto a Rimini presso Panenostro !)
Adoro questo tipo di ricette, calde, fumanti, in cui trovi tutto in un piatto, e attraverso le quali riesci a far ingurgitare verdure anche ai più recalcitranti… ;)
Ecco a voi la ricetta, che oltre ad essere per conto mio buonerrima, è anche per me una sorta di crasi di due mondi e in questo caso di due amiche blogger: Sigrid Verbert del blog Il cavoletto di Bruxelles (attraverso la quale ho imparato, ormai tanti anni fa, ad amare questa verdura), e Laura Ottaviantonio del blog Ricette e Vicente (che mia ha fatto scoprire attraverso il suo blog, oltre che preparandomele con le sue mani, queste gustosissime polpette di pane e formaggio tipiche della cucina abruzzese).
Quindi ecco il mio colpo di genio terra-terra del mese di gennaio: zuppa di cavoletti di bruxelles alla birra e pallotte cacio e ova abruzzesi. Il meglio che c’è <3
Ed ecco la ricetta esattamente come uscita dai fornelli di casa in una fredda giornata di inizio anno…
Zuppa di cavoletti di Bruxelles alla birra e pallotte cacio e ova
ingredienti per 4
750 g di cavoletti di bruxelles
una porzione di pallotte cacio e ova già cotte
2 piccole cipolle
150 ml di birra (chiara per rimanere sui sapori delicati, si può sostituire con vino bianco o brodo)
1 litro di brodo vegetale caldo
3-4 rametti di prezzemolo
olio extravergine d’oliva, sale, pepe a piacere
Lavate e mondate i cavoletti di bruxelles togliendo le foglioline alla base e quelle più esterne e rovinate, e tagliando via la parte dura della base e tagliandoli a metà, poi fateli lessare in una casseruola contenente abbondante acqua leggermente salata (io metto pochissimo sale, ma in generale salo sempre molto poco, quindi regolatevi secondo i vostri gusti) per 5 minuti.
Nel frattempo mondate e tritate finemente le cipolle e fatele rosolare in una casseruola molto ampia e meglio se antiaderente, con un filo d’olio. Scolate bene i cavoletti di bruxelles e fateli rosolare 3-5 minuti nella casseruola aggiungendo un pizzico di sale e tenendoli perlopiù con la parte tagliata verso il fondo della pentola. Tenete da parte qualche cavoletto più croccante per la finitura e versate la birra all’interno della casseruola. Fate evaporare mescolando e a questo punto aggiungete il brodo.
Lasciate cuocere coperto per ancora una decina di minuti (i cavoletti devono restare abbastanza consistenti e non essere sfatti), a fuoco dolce, con il coperchio e verso fine cottura, a parte, rosolate in una padella a parte, con pochissimo olio, le pallotte.
Distribuite nei piatti bollente, aggiungendo il prezzemolo appena tritato e le pallotte calde solo all’ultimo.
non vedo l’ora che la provate ;)
Manu
aaaaaaaaaaaahhhhh!!!!
Eccomiiiii, eccotiiiiiiiiiiiiii!!!! aaaaaaaaaaaaaaahhhh!!
Ma che belloooooo.. in questa giornatina un po’ bruttarella (si, si sta annuvolando tutto ora) questa cosina calda ci sta proprio…
Sono appallottolata sul tappetino da yoga, con lo yogurt in mano e la belva pelosetta che mi scodinzola a fianco.. ehehe..
ti confesso che, tra le crucifere i cavoletti non sono i miei preferiti, però di te mi fido, quindiiiiii… mi tuffo nella ciotolina brodosa…
Non vedo l’ora di sapere delle tue sopracitate fermentazioni… mentre pure io esco per il mercato prestissimo con la mia sportina di tela… ehehe.. e, anche se non corro cammino cammino cammino tanto, tutti i giorni.. soprattutto in queste giornate che sono si fredde, ma tanto assolate e l’aria è così pulita che da proprio gusto stare fuori…
Non sai quanto ti invidio per aver mangiato le pallottoline della Lauretta … si si si.. (prima o poi mi faccio trovare davanti casa sua… ahaha anche se non so dove abita.. procederò a naso!) ..
grazie mille per esser già tornata…
buon fine giorno..
Manù!
Rossella
Eccomi sììì!
Scusa se non ho risposto prima, come dicevo qua sotto a Laura la settimana è stata bella intensa… Quasi ti vedo, sullo Yuga-tappeto e con lo yogurt, e a proposito di quest’ultimo, le sopracitate fermentazioni ti piaceranno un saccooooo! :-*
Rossella
Ahhhh ps. lo sai che anche io ora mi sveglio prestino? Magari non di notte, ma “di buio”, quasi… Mi piace tantooo! (pensa te XD)
Manu
Immagino proprio di si… che mi piaceranno assaje!!! ho pensato a te + latte + fermento =
cose bianche buone buonerrime e sane.. (yogurt o kefir… <3 )
Bravaaaaaaaaaaa!! che ti sveglio col buietto…. <3 <3 <3
Laura
Eccomi qua, finalmente!
Mi piace questa rivisitazione delle pallotte, perchè mi fa pesare ad un’altra tradizione della cucina tradizionale che è quella dei canederli :-) In realtà il concetto della pallotta inzzuppata in intingolo è perfetto, visto che in Abruzzo le serviamo con un sughetto al peperone dolce, lento lento proprio perchè è compito della polpetta ‘spugnare’ :-)
Bello il modo in cui rimbalziamo tra noi ricette e ispirazioni creando un circolo ‘amoroso’, e tutt’altro che vizioso!;-)
Manùùùùù dove sei????Io lascio la porta aperta, ti sto aspettando!
Rossella
Eccomi finalmente Laura!!!
Uh, che settimana intensa!
Guarda, ci stanno dadio, e sai che la versione “sughettata” l’ho vista spesso ma mai provata? Mi ispira assai ;-P :-*
Grazie Laura per avermele fatte conoscere <3