Ci sono mattine, quando non cucino e non fotografo (e quindi non sono “posseduta dal demone” che mi impedisce di pensare liberamente ad altro), in cui immediatamente dopo colazione mi piace spostare di lato la tovaglia a quadretti bianchi e rossi con sopra la tazza ancora calda (ma vuota ;)), la caffettiera, il barattolo di marmellata, e fare un piccolo spazio per il pc.
Senza passare dal via, ovvero ancora in pigiama, coi capelli raccolti alla bell’e meglio in una “cacùgnola” (lessico familiare per dire una “cipolletta” un po’ scomposta, se ne possono fare anche due una per lato, di “cacùgnole” ;)), e con una copertina di pail leopardato di mia sorella piccola buttata sulle spalle (non la sorella ma la coperta :)), ancora mezza addormentata, mi metto a scrivere…
Oggi è una di quelle mattine, in cui non vedevo l’ora già da un po’ di raccontarvi l’ultima delle doppiette di ricette “Artusi-me”, mentre in forno, cuoce lentamente una brioche integrale altrettanto lentamente lievitata nottetempo…
In cantiere tante cose da fare e da raccontare, di quelle che da fuori portano energia dentro, e anche di quelli momenti in cui vorrei raccogliermi un po’ e cucinare “solo per me” (= solo per il blog), e che ormai da anni scandiscono i tempi e gli spazi di questo spazio da me tanto amato…
Quindi eccomi! Chiudiamo questa carrellata di ricette realizzare in collaborazione ad AMÍO Legumi con questa torta salata con lenticchie, rosmarino, e carote rosolate mi pare perfetta per il tiepido sole di questo aprile che finalmente sembra parlare di primavera.
L’impasto è con sola farina di farro e nocciole, ed io l’ho adorato! :)
Un grazie speciale alla mia manista (mia sorella piccola, cioè quella del pail leopardato ;-P), che mi supporta e sopporta pazientemente ogni volta che servono belle mani nelle foto (a partire dalla lontana torrida estate 2013, quando noncurante delle temperature (accentuate, se possibile, dal fatto che il forno a casa era sempre acceso), per uno scatto per il mio primo libro “Profumo di Biscotti”, ha pazientemente aspettato, indossando un maglione di lana spessa almeno un dito, che le sistemassi i nastri a scacchi a fermare le trecce, e ha posato una buona oretta con in mano una scatola di latta piena di biscotti e varie versioni della scritta “merry Christmas”.
Questa volta è stata relativamente più facile: impastare a mano farro, nocciole tritate e rosmarino la base per la mia ricetta-revisitazione delle lenticchie passate per contorno di Pellegrino Artusi.
Ora, mentre scrivo, ho in mente lei, coi capelli legati e in ginocchio sotto allo stativo della macchina fotografica, che impasta per fare felice me, per le mie foto, per ridere e fare le stupide un po’ insieme, mentre tutto il mondo come al solito corre veloce là fuori…
A voi le foto di entrambe le preparazioni: il link per per le ricetta della torta salata che trovate nel sito di AMÍO Legumi, di cui qui vedete le immagini, e, subito sotto, la ricetta originaria dell’Artusi, come da me eseguita (e sempre con foto (tante foto <3)).
415. LENTICCHIE PASSATE PER CONTORNO
Ingredienti per 4 persone
350 g di lenticchie
50 g di burro
mezza cipolla
3-4 rametti di prezzemolo
1-2 coste di sedano
2 carote medie carota
q.b. sale
q.b. pepe
Questo si chiamerebbe alla francese purée di lenticchie; ma il Rigutini ci avverte che la vera parola italiana è passato, applicabile ad ogni specie di legumi, le patate inclusive. Dunque, per fare un passato, e non un presente, colle lenticchie, mettetele a cuocere (in un’ampia pentola coperte da 3-4 dita di acqua) nell’acqua con un pezzetto (25 grammi) di burro e quando saranno cotte, ma non spappolate (scolate dell’eventuale acqua in eccesso, o aggiungendovi durante o a fine cottura poca acqua calda se restano troppo asciutte), passatele per istaccio. Fate un battutino di cipolla (poca però, perché non si deve sentire), prezzemolo, sedano e carota; mettetelo al fuoco con burro (25 grammi) quanto basta e quando sarà ben rosolato, fermatelo con un ramaiuolo di brodo che può anche essere quello digrassato del coteghino. Colatelo e servitevi di quel sugo per dar sapore al passato, non dimenticando il sale ed il pepe ed avvertite che è bene resti sodo il più possibile.
Qui a seguire invece il riassunto delle puntate precedenti, ovvero gli altri due post che raccontano e che fanno parte dello stesso bellissimo progetto di valorizzazione degli ingredienti e le ricette del nostro patrimonio gastronomico e culinario, e che come avete potuto intuire ho amato tantissimo :).
Crostata con ceci, crema di marroni, cacao e sapa
La mia rivisitazione dei Tortelli di ceci di Pellegrino Artusi
Vellutata di fagioli borlotti con chip di cavolo nero
La mia rivisitazione della zuppa di fagiuoli di Pellegrino Artusi
Gabila Gerardi
E subito allora ci sono cascata….stavo per scriverti di quelle su dette manine lì…..molto belle e delicate ma che vuoi…lo stampo è quello ^_^!!!! Ricordo anche la treccia la scritta Merry Christmas…peccato che mia sorella stia un pò distante e non possa supportarmi sopportarmi, magari si fa una cosa…me la spedisci sull’ isola così da una mano anche a me e nel mentre la manderei anche un pò a zonzo per mari e colline…pensi accetterebbe?
Ovviamente questi titoli di coda sono uno spettacolo e sapendo il momento in cui ti accingevi a realizzare tale meraviglia, doppio wow e anche doppio abbraccio va!
Rossella
Sei un amore sei…
Sì, ti mando la manista, sono certa che verrebbe volentieri e che le piaceresti pure assai, ma a patto che sia accompagnata da sua sorella MAGGIORE, ehehhh ;-)
Buon finesettimana bellezza, e grazie! :)
emanuela
Eccomi qui..che secondo te non corro a scrivere le mie scemenzole in casa Vaniglia?
Ieri mattina,mentre durante il viaggio di andata cercavo di non dormire,o meglio cercavo un modo per non far ciondolare la testa a destra e sinistra,pensavo “speriamo che la Ross non posti oggi la ricetta che le manca..cavolo speriamo davvero, perchè poi mica riesco a commentare e sta sera quando torno sarei troppo stanca” ed ogni tanto sbirciavo su fb dal telefono per vedere se avevi condiviso la ricetta..
Nel rientrare a casa, mentre ci scrivevamo allegramente,cioè mentre io interrompevo il tuo quieto pomeriggio-sera,ho iniziato a raccontare a madre di sta cosa delle ricette coi legumi, della tua collaborazione con AMIO e del fatto che facevi una rivisitazione di alcune ricette di Pellegrino Artusi e le spigavo tutta la questine , finendo proprio col dirle che ti mancava questa con le lenticchie… le dicevo “beh, per questa cosa che fa la Ross son fortunata,perchè posso andare sul sito e lì già la ricetta c’è, però sai è diverso nel blogghino, perchè lì lei scrive, ti spiega e poi mamma le foto.. una per una .. è meraviglioso/a “(questo perchè l’avevo anche rintontita sul fatto che volevo fermarmi alla mega coop di Senigallia per il giornaletto, perchè avevi fatto le ricette con la ricotta e la Gabi quelle col miglio)..
Ecco sta di fatto che tu stamani mi sbatti sta robetta qua..farro nocciole e rosmarino voglio proooooprio farla .ma poi tu,che ti stropicci gli occhi, che sposti la tovaglietta con sopra la tazza e che ti metti a scrivere…mi sei proprio davanti…<3 <3 <3 …
Tu non sai quanto darei per essere lì con te, anche a non far nulla, solo ad osservarti incantata mentre impasti, sfogli la brioche, triti quel meraviglioso e primaverile arcobaleno di verdure…. e volermi bene anche solo per il semplice fatto di respirare quei profumi dolci e pungenti, di stare seduta in terra dove non do fastidio con le gambe incrociate e il viso tra le mani…
tantissimo darei-….
grazie…
Mo' vado a vedè di là la ricetta…
Bacino
Manù
Rossella
Buongiorno Manù!!!
Ecco che finalmente anche io posso rispondere con calma al commento tuo e della Gabi qui sul blog…
A volte aspetto un po’ per trovare un momento per leggermeli con calma, e poi rispondere!
Anche io ti io davanti, mentre sbirci su fb (quel giorno che mi scrivevi stavo cucinando! ;))
Un abbraccio e buon finesettimana pieno di sole lì dalle tue parti! ❤️