Il finesettimana, quando c’è, ovvero quando non è impiegato in cucine elaborate o in cucine “concentrate” (ovvero quelle di cose che poi vanno fotografate e consegnate, quindi un po’ meno rilassate della cucinaterapeuticaconlatestaperaria, come piace tanto a me), e qualcosa di meraviglioso.
Lo sto riscoprendo di recente, perchè di fatto dallo scorso febbraio ho lavorato tipo drugstore, ovvero un 7 giorni su 7, incastrando il lavoro sui libri, quello sulle riviste, alcuni scatti di puro piacere per il blog, le presentazioni e le degustazioni di mandorle, e quel po’ di PR a cui anche una specie di porcospino come me decide di cedere, e il lavoro di architetto, in ufficio, ogni giorno.
Tutte cose meravigliose, ma molto, molto stancanti se reiterate in 12 mesi consecutivi con brevissime pause, e se non si riesce ad alternarle con qualche sana dormita senza pensieri e qualche vero week end in cui, tazza di caffè fumante alla mano, ancora insonnolita, a mattina inoltrata del sabato, ancora non sai cosa fare, sfogli libri e riviste di cucina e ti lasci guidare da “cosa mi ca di cucinare oggi”.
Se poi il tempo è benevolo e il sole filtra dai rami degli alberi fuori fin dentro la cucina, allora a quel punto tutto rasenta davvero la perfezione.
I profumi, i gesti, la lentezza, e il poter mettere le cose da fare una dietro l’altra quasi casualmente, senza organizzarsi, senza incastri e senza nessuna scadenza.
Quindi ecco, per questo week end vi auguro di cucinare lentamente qualcosa che vi è balenato per la testa lìpperlì.
Ed io intanto vi propino una ricetta speciale, una di quelle che più mi rappresentano.
Mi sono imbattuta in questo “pane” un paio di mesi fa. Ero in una trasferta di lavoro sulle Dolomiti Bellunesi, e rientrando la sera dopo una lunga e bellissima giornata in montagna, facendo un giretto per il centro di Belluno (giro davvero piccolo, era già tardi: ridotto all’osso, ovvero libreria + forno, un paio di posticini che ti danno subito il polso del luogo in cui ti trovi ;-)), ho scoperto questo pane.
Si tratta di una sorta di “frolla” a base di farina di mais, non troppo dolce e leggermente lievitata. Rustica. Arricchita di nocciole e di semi di papavero. E’ uno di quei pani-non pani e dolci-non dolci dei quali se mi chiedessero “che piatto sei?”, sarebbe certamente nella Top Ten ;-)
Perchè è rustico ma diretto.
E anche piuttosto gentile (se gli gira bene ;-))
Va bene, a parte i riferimenti autobiografici, c’è da dire che io lo adoro PROPRIO e dopo averlo, ho deciso di salvarne un pezzetto, e di provare a trovarne la ricetta. Devo dire che “ci assomiglia assai” (a quello assaggiato, poi, immagino, come spesso capita per ricette tradizionali, esisteranno varie versioni “originarie” ;)), e che tra i vari pregi di questo dolce, velocissimo e semplicissimo da fare e ottimo per le colazioni rustiche del finesettimana (e non solo), per le merende, per i picnic e il tè del pomeriggio, c’è che si conserva bene e si incarta facilmente: io ci ho fatto i regali di natale, quest’anno! :))
Insomma, che fate, lo provate??? :)
Pan de Belun
Ingredienti per due piccole pagnotte tonde
200 g di farina 0 (o 250)
200 g di farina di mais (o 150)
100 g di zucchero
150 g di burro
3 uova
120 g nocciole tritate
20 g di semi di papavero
8 gr di lievito in polvere per dolci
1 punta di cucchiaino di bicarbonato
In una ampia ciotola unire le farine, lo zucchero, le nocciole, il lievito e i semi di papavero, poi mescolare bene.
Far fondere il burro e poi unirlo, intiepidito, alle uova leggermente sbattute.
Continuare a mescolare, poi unire a questo composto quello con le farine.
Mescolare ancora e una volta che l’impasto comincia a stare insieme, trasferirlo su una spianatoia infarinata e lavorarlo con le mani fino ad ottenere una pagnotta omogenea.
Dividerla in due e dare ad entrambe una forma tonda e leggermente schiacciata*.
Cuocere in forno già caldo a 180° per 30 minuti circa.
Sfornare e lasciar raffreddare su una gratella.
*io ho usato stampi in legno usa e getta ma l’impasto è piuttosto sodo da poterlo cuocere tranquillamente anche solo appoggiato su una teglia rivestita di carta da forno.
Anonimo
oh, rossi…..
che belloooo… perché sembra super elaborato ed invece è semplice… come una tortaaa! con il NORMALE LIEVITO CHIMICO siiiiiiiiiiii .. che io in sti ggiorni ho impastatato biscotti (chissà di chi! ;) ) e crostate e ho un po' trascurato la bimba.. anche se mi andava di impastare.. questo fnesettimana speroa cnhe io sia lento, sai?
mamma non c'è domani, ne domenica.. scende un po'vicino le tue zone… voglio provarlo allora.. magari metto uvetta… vedo cosa ho in dispensa… perché mi sono ripromessa di finire un po' tutto quel cianfrusagliamento che dovrebbe somigliare ad una dispensa e che in realtà è un insieme confuso di cosse sovrapposteeee… aiutttttt!
Mo' vedo.. che mi frulla frulla frullalà!
troppo bene ti voglio!! cuore mio!!!
Mnau.
Rossella
Porcospino tu? Ma va :)
Ricetta da fare, provare, rifare. Cresce la voglia di fine settimana da poltrona.
rossella
Roooooossssss!
E il nostro tè? Settimana prox, ti va? Che urge parlare di nipotine nuove arrivate <3
Porcospino sotto mentite spoglie, sì! :-*
rossella
MNau! ;)
Lo sapevo ti sarebbe piaciuto! <3 Però meglio robe croccanti nell'impasto… ok vabè ti abbono l'uvetta, ma solo perchè così lo testi e poi mi fai sapere… ;-)
Anonimo
aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh
ma come caspita scrivoooooooooooooooooooo! vabbé in realtà ho due casse di noci raccolte da me medesima che potrei pure usare… che ne dici dici Ross posso tentaree?
vorrà dire che con l'uvetta ce farò un'altra robetta… !!! ehehehee…
magari della scarola o indivia al forno ..opuuuuuuuuuuurrrrr mah chissà!!!!
ben benn…
un bacio baciosoooooooooooo..
mi va un te pure a me!!
Manu .. va sta volta scrivo bene ;°)
Valentina Bartolini
Concordo sul fine settimana lento. Ne ho tanto bisogno anche io essendo pure un po acciaccatina di influenza in arrivo. Mi piace questo dolcino, è bello quanto basta per capire che è anche tanto buono.
A presto Rossy e grazie! :*
Valentina Bartolini
Concordo sul fine settimana lento. Ne ho tanto bisogno anche io essendo pure un po acciaccatina di influenza in arrivo. Mi piace questo dolcino, è bello quanto basta per capire che è anche tanto buono.
A presto Rossy e grazie! :*
Arianna Frasca
Anche noi siamo per i fine settimana lenti e… a rilento! C'è bisogno di pace e tranquillità… almeno i week end!
Invece è da un po' che cercavo la ricetta di un pane al mais, quello che provai io anni fa in montagna aveva i semi di mais anche all'esterno, o almeno così mi sembra di ricordare :-P
rossella
Arianna ciao!
Provalo dai!
Io ne ho viste versioni con noci o mandorle aggiunte (*Manuuu! ;-)), e anche credo con cioccolata, secondo me è un pane abbastanza "tollerante"… ;-)
rossella
Ciao Vale!
Oggi sono venuta da te, le tue foto sono sempre più belle… :-*
delizia divina
Che bontà!
Francesca P.
Mi sembra perfetto scriverlo qui sotto: ieri ho preso anche il libro sul pane e la pizza, quindi adesso ho la doppietta al completo e sei l'autrice di cui ho la bibliografia totale, l'opera omnia! :D E lo so che stai sorridendo, ti vedo…
rossella
Ahahhh, Francesca, sì.
Sì che stavo sorridendo.. <3
Ecco, ora sei proprio la mia cocca… :D ;-)
lise.charmel
ammiro un sacco il fatto che dopo aver cucinato "per dovere" per 12 mesi hai ancora voglia di farlo "per piacere". io ho avuto un lunghissimo periodo di rigetto (e pensa che comunque l'ho sempre fatto solo per piacere, mai per lavoro), che adesso sembra essere terminato e in realtà sarebbero due settimane che aspetto il w-e per cucinare quello di cui ho voglia, che nello specifico sarebbe la tua brioche integrale, ma per una cosa o l'altra non riesco. spero di farcela venerdì sera che viene, in modo da averla cotta sabato mattina :)
rossella
Lise, che bello questo tuo commento che è come mi leggesse nel pensiero.
Lunedì sera infatti, al ritorno dall'ufficio (era anche piuttosto tardi), combinando in una crostata salata vari avanzi di set (anzi, se le foto scattate ieri mattina sono decorose magari riesco anche a postarvela!!), e mentre pazientemente sistemavo il graticcio in modo che gli scacchi fossero tutti ben allineati, pensavo tra me e me: "quanto amo cucinare… Dev'essere proprio tanto, se dedico venti minuti a fare una cosa per cui ne bastano tre… Ed è solo la nostra cena!!". ;-)
E per la brioche Sììì!!! Non vedo l'ora! Non sei la prima che mi dice che l'ha fatta o che la vuole fare! Sta andando alla grande! :)
Fammi sapere eh, se riesci… :D
Baci tanti, e buona giornata, e grazie!!!