Ed eccociiiiii approfittiamo della giornata uggiosetta per uscire un po’ di ciccia, che mi pare manchi da un po’ da queste parti!
Stamattina niente corsa, faccio un riposo di domenica ed uno all’occorrenza infrasettimanale, e oggi sono abbastanza accartocciata da prendermi il bonus..
Approfitto poi del tempo “mezzo-mezzo” per postare questo riso, sennò di questo passo arriva davvero la primavera e “mi passa” il momento del maiale (che se non sbaglio a febbraio su questo blog c’è un appuntamento fisso: poco ma buono, e come dicevo qui un anno fa, sono marchigiana, che vogliamo fare? ;))
In ogni caso pensavo, qui le cose son due: o inizia la primavera davvero, quindi spariamoci le ultime cartucce di ricette invernali, come questa (con grande rammarico, che forse dicevo anche qualche post fa che l’inverno comincia a piacermi e dunque, quest’anno, a mancarmi), oppure avremo un marzo-aprile con gran ritorno di fiamma (o di acqua), e quindi segnatevela comunque, perfetta per una di quelle sere in cui site stanchi, intirizziti e affamati e serve un cibo corroborante e nutriente, che fa da piatto unico, che riuscite a preparare in un nano-secondo e con cui sfamate un battaglione!
Voi lo conoscete il riso alla pilota (o pilotta)? Io l’ho scoperto relativamente da poco durante una trasferta di lavoro in Veneto.
Si tratta di un piatto tipico della cucina mantovana e della Bassa Veronese a base di pisto di maiale e Grana, con una particolare tecnica di preparazione che mi ha affascinata fin dal primo racconto: basata sulla giusta proporzione tra acqua e riso, sui tempi di cottura, sull’uso del coperchio e su un preciso tempo di riposo a fuoco spento.
Il nome “pilota” deriva dal nome dell’addetto alla “pila”, una sorta di mortaio in cui avviene la sbucciatura e la pulitura del riso.
La particolare cottura permetteva al pilotta (il bracciante addetto alla pilatura del riso), di non perdere tempo a controllare l’andamento della preparazione e di poter continuare nel suo lavoro.
Del piatto esiste anche la variante, detta col puntèl, ovvero una braciola, una costina o una salsiccia di maiale, cotta alla brace, messa sopra al riso e che forma con questo un piatto unico*.
La ricetta è tratta da Fiorfiore in cucina magazine di febbraio che trovate alla Coop, insieme ad altri tre “Risi” della cucina tradizionale italiana ♥️
Riso alla pilota (preparazione/cottura: 30 min.)
Ingredienti per x 4 persone
360 g di riso Vialone o Vialone nano
300 g di salamella mantovana/pisto di maiale
60 g di Grana grattugiato
40 g di burro
4-6 costarelle di maiale (facoltative)
Ponete 600 ml di acqua in un’ampia casseruola dal fondo spesso e portatela ad ebollizione.
Non appena l’acqua bolle, salatela leggermente e versatevi il riso al centro del tegame facendolo scendere da un imbuto o da un foglio di carta arrotolato a mo’ di imbuto, in modo che cadendo formi una piramide la cui punta deve emergere dal pelo dell’acqua 1 o 2 centimetri (nel caso la punta non affiorasse, togliete dell’acqua con un mestolo, viceversa se affiorasse più di 2 cm, aggiungete acqua).
Quando l’acqua riprenderà a bollire, cuocete il riso per 10-12 minuti a fuoco moderato e senza coperchio, agitando di tanto in tanto la pentola per scuotere il riso e spianarlo. Una volta che il riso ha assorbito tutta l’acqua, toglietelo dal fuoco e coprite la pentola con un canovaccio e il coperchio. Lasciate riposare 10 minuti.
Fate sciogliere il burro in un tegame, unite la salamella spellata e sgranata con una forchetta, e fatta rosolare a fuoco moderato 5 minuti, sbriciolandola con un cucchiaio di legno e facendola sciogliere il più possibile.
A parte, scottate sulla brace o sulla piastra le costarelle, condite con un pizzico di pepe. Trascorso il tempo di cottura del riso, sgranatelo con una forchetta e conditelo con la salamella rosolata e il Grana grattugiato e mescolate.
Servite immediatamente, finendo ciascun piatto con le costarelle cotte ancora calde.
*Cucina mantovana di principi e di popolo. Testi antichi e ricette tradizionali, Mantova, 1981
Elena
Favoloso!!! L’ mangiato anche io in Veneto in una trattoria immersa nella campagna, dove davvero non ci sarei mai arrivata, un piatto favoloso che riporta alla tradizione, mi segno la ricetta perché mi era piaciuto parecchio, grazie!
Rossella
Ma bello! Allora ci tengo a sapere cosa ne pensi! <3 :-*
Manu
Eccomi… tardi… ma eccomi…. ti ho vista eh?! ieri sera mentre ero mezza morta sul divano, poco prima di andar nel letto (che uno sta lì cercando di star sveglio, volendo far compagnia a madre, ma se ti ciondola la testa e stai tutta rattrappita, tanto vale che si va a stendere, no?), però ero veramente cotta…
Non so perché quando torno dal forno sto sempre male, ho la testa che mi esplode, lo stomaco che non sta bene, la nausea e mi vien sempre da rimettere (bellina eh, sta cosa la mattina a buon ora)… Devo capire se è la stanchezza, gli sbalzi di temperatura (tipo in forno ventimila gradi e poi in magazzino meno 10, per non parlar di fuori), il fatto che mangio velocemente (quei 10 minuti scarsi, per poi tornare in laboratorio) e quindi non digerisco (e ho pure adottato la tecnica di mangiare pochissimo, ma non funziona), lo stress e la tensione di dover fare tante cose velocemente e bene (ed io sta coppia proprio non riesco a svolgerla… cioè fare veloce e bene.. non ce la faccio.. o forse tutte ste cose insieme…. sta di fatto che io ogni volta torno che sto malissimo… vorrei solo andar nel letto anche se son le sei, stare al buio, pezza calda sulla fronte e ciao…
Quindi, ieri sera ero così (oggi non è che vada meglio eh? perché il mal di stomaco me lo porto avanti sempre un giorno o due..) e questo riso meraviglioso, con una spiegazione così tecnica, non avrei potuto commentarlo in maniera coerente (anche se ora non so se lo sto facendo…).
Comunque, io non lo conoscevo sto ”pilota”, il pilaf si, il pilota no, però mi piacciono un sacco ste storie, da dove derivano le ricette, che cosa ci sta dietro e quindi grazie per averla raccontata qui…
Hai ragione tanto sull’inverno, perché in realtà ci sarebbe tanto bisogno di pioggia, invece è caldo, ci son già i fiorellini e gli alberi germogliati e non va benissimo…. Però questo è, e dobbiamo prenderne atto e comportarci di conseguenza…
Dato che è ancora carnevale, direi che oggi giovedì grasso, sto piatto qui ci sta tutto, no?
Brava che ti riposi dalla corsetta… <3
un abbraccio forte
Manù
ps: a me fa ancora male la costiccia… :( uff…