Ultimamente subisco il fascino di quei dolci semplici e un po’ vintage, di quelli che ancora la gelatina in fogli (per non parlare dell’agar-agar!) ancora non si usava così tanto, e che i budini&co si facevano addensandoli con il mais, la pentola e il frigo ;-).
Già. I “budini&co.”.
Altra questione spinosa per me che fammi impastare e sono felice. Ma mi ripromettevo di parlarvi di qualcosa estiva davvero, che non fosse solo fresco, ma anche fatto con tanta tanta frutta, come (non so voi, ma a me a pallaaaa) il corpo richiede in questi giorni.
E poi il nome: “Gelo di melone”. Mi piace da matti, ‘sta cosa che ha il melone nel nome mentre invece è fatta con l’anguria.
Si tratta infatti di una ricetta semplice e di antica tradizione siciliana che si chiama gelo di “melone”, che nel dialetto siciliano in realtà indica il cocomero. Basta ricavare il succo dell’anguria schiacciandone e filtrandone la polpa (è buonissimo anche da bere!!!), poi farlo bollire con zucchero e amido, travasarlo in coppette e infine metterlo in frigo. È velocissimo, ed ha un sapore delizioso e un po’ vintage anche lui ;)!
Occhio che serve un litro di succo, quindi un’anguria grande o due medie, e in ogni caso se avanza, chi lo spreca, il cocomero? ;).
Trovate la ricetta oltre che qui su Fiorfiore in Cucina Coop di agosto, insieme ad altre due ricette della tradizione (Zitoni di ferragosto, che adoro, e Margheritine di Stresa, dei biscotti friabili di frolla ottenuta utilizzando i tuorli sodi) e a una tripletta di ricette tutte ai peperoni.
Gelo di melone
Ingredienti per 12 piccole porzioni
1 anguria (1 litro di succo)
60 grammi di amido di mais
120 grammi di zucchero
1 pizzico di cannella in polvere
60 grammi di cioccolato fondente
50 g di pistacchi tostati
q.b. fiori di gelsomino
Sbucciate l’anguria e ricavatene la polpa, passatela al setaccio in modo da ottenerne 1 litro di succo, eliminando i semi. Versate il succo in una pentola e mescolatelo a freddo con l’amido di mais e lo zucchero.
Mettete sul fuoco e portate a bollore a fiamma bassa mescolando continuamente e proseguendo la cottura per 10 minuti o fino a che non si forma in superficie una leggera patina.
Aggiungete la cannella, mescolate e lasciate intiepidire.
Versate in 10-12 stampini monoporzione, fate freddare ulteriormente fino a raggiungere la temperatura ambiente e mettete in frigo per qualche ora (almeno 4), finché il gelo si sarà rappreso.
Per sformare, immergete il fondo degli stampi per alcuni secondi in acqua calda.
Finite con i fiori di gelsomino, il cioccolato ridotto grossolanamente a scaglie e il pistacchi tritato al coltello.
Nota. Io ho usato degli stampini in silicone, vanno benissimo gli stampini da muffin, e in tal caso non è necessario immergerli in acqua calda ma staccare delicatamente il gelo dalle pareti prima di rovesciarlo nei piattini da portata.
Per io resto… Io sto in una fase in cui sto per staccare con il lavoro, anche se in parallelo, di rimando, ho una voglia matta di cucinare per me, per il blog, quindi che dire… Buon Ferragosto, ma chissà che non mi cacciate dalla porta e vi rispunto dalla finestra?! <3 <3 <3
emanuela
Io la porta la tengo spalancata e pure la finestra (da quella me ce sanno a entrà qualsiasi tipologia di animali volanti…dalle cavallette alle libellule con delle ali argentate meravigliosi, ad una infinità di grilli, ma ancora mai uno che parli nè faccia ‘na fischiatina.. quindi se ti vuoi unire alla combriccola sei la benvenuta..)…
Oddio il melone che non è meloneeeeeee.. oddioooooooooooo ti amooooo…. mio nonno Orazio me lo raccontava sempre da bambina quando mi metteva seduta sulle sue ginocchia… per farmi confondere un po’…
Quanto è romantica sta ricettina qui..ste fotine qui.. che a noi le robine vintage, romantiche ci piacciono tanto tanto tanto, ve’?… che bello.. Che poi mi dico… ma guarda te che una volta riuscivano a fare un sacco di cose con niente, senza fogli di plastiche varie, senza pectine e robe strane per addensare le marmelle… anche per fare le torte usavano uno stampo rotondo, con dentro un bicchiere all’interno del quale mettevano un sasso, per non farlo alzare in cottura… così la torta aveva il buco anche se lo stampo era intero… A volte credo che ci siamo andati a complicare la vita credendo di semplificarcela e adesso le cose semplici, non riusciamo a fare più… Vabbè queste sono riflessioni mie… <3
Tu, piccolo scrigno di tesori preziosissimi, ci porti sempre quella dolcezza e delicatezza che serve per lenire il cuore..come una pomata idratante e ti ringrazio un sacco per questo… Io ho appena infornato un cake con le prugnette… quello con lo zucchero integrale perchè quando ho bisogno di un consiglio vengo qui.. ccche te credi che solo tu sbuchi dalla finestra… ehehehe….
Buon riposo Rossi del mio cuore…
ti voglio bene….
Manù
Eli
Ho scoperto che questa faccenda buffa succede anche in Puglia: un solo nome, melone, per chiamare l’anguria, il melone, il cantalupo… insomma, tutto ciò che è rotondo, fresco e succoso ;-)
Anche io d’estate vivrei di sola frutta: a colazione con lo yogurt, nelle torte, nelle insalate e persino sulla pizza! Sto immaginando quanto possa essere delizioso un dolcino come questo, dopo un pranzo estivo di quelli improvvisati, tipo caprese o pasta fredda… Buone vacanze e buon riposo!! Eli