Ecco io sono una negata con le torte di compleanno: non ho pazienza per le decorazioni, non amo le farce alle creme, non amo le bagne alla frutta o gelatina, non amo in generale la panna sulle torte spumose e morbide. In effetti, se ci penso, quasi tutte le mie torte sono un mix tra il monacale e il rustico…
Però adoro fare le torte per le persone ;)
Mi piace associare una torta alla persona in questione, è un po’ come “dimmi che torta ti piace e ti dirò chi sei”, ma al contrario: “fammi capire chi sei e ti dirò che torta ti piace” ;)
E finisce che per i compleanni le creazioni finali sono spesso rustiche, essenziali, ricche di texture in favore di panna o creme. Poco celebrative all’apparenza ma molto, nel mio piccolo, nella sostanza.
Questa torta è per un 75esimo compleanno a cui tenevo tanto. E’ uscita quasi per caso circa tre settimane fa: una domenica mattina mi sono svegliata finalmente nel mio letto al rientro da una lunga e intensa trasferta di lavoro.
Alle ore 9 giravo ancora tramortita cercando di realizzare che giorno della settimana fosse e cosa mettermi per il compleanno di Antonio.
Antonio è un po’ burbero e di poche parole, e forse proprio per questo, per questo miracolo di complementarietà alla mia sempiterna chiacchiera, mi piace tanto. Penso sempre che chi parla poco sa osservare meglio il mondo, con un occhio diverso, più profondo.
Lui cucina benissimo la polenta, e ama la farina di granturco (non a caso è sua l’imbeccata per la ricetta della crescia marchigiana con farina gialla di qualche mese fa); quindi ancora nei fumi del sonno ho realizzato che avevo in dispensa ancora un po’ di polenta taragna (una polenta tipica delle zone alpine e prealpine della Lombardia con una importante componente di grano saraceno), e che ero provvista di uova, di ricotta, e di cioccolato fondente. In un impeto poi legato al fatto di avere a disposizione un paio di orette da sola in casa (la solitudine è a volte la condizione necessaria e sufficiente affinché le mie celluline grigie elaborino una ricetta in quattro e quattro otto) mi sono detta che sì, potevo cercare di rendermi presentabile, docciarmi, truccarmi e al contempo anche preparare una torta!
La farina di polenta taragna era imprescindibile in una torta per Antonio. Se c’è un abbinamento che secondo me sta dadio, questo è farina di mais e cioccolato. Se non lo avete mai provato FATELO, e se non volete proprio fare una torta provate questi scones. Il tutto, anche, per far onore ai presunti avanzi dell’uovo di Pasqua di cui si accennava anche qui, in tema di libri, ma anche, un paio di anni fa e per la versione cioccolato al latte, qui ;)
La base torta è la nostra amata “amor polenta“, ormai declinata in mille modi possibili, con l’aggiunta di cioccolato in pezzi all’interno e una glassa al cioccolato fuori, per degnamente vestirla a festa anche nonostante la sua rusticità ;)
Torta con farina di polenta Taragna e cioccolato
ingredienti per 12-16 porzioni
225 gr di farina di polenta taragna
225 gr di farina tipo 0 (o 120 g di un mix di farine gluten free)
225 gr di burro a temperatura ambiente
180 gr di zucchero
150 gr di ricotta
150 g di cioccolato fondente minimo 72%
75 ml d latte fresco intero (fino a 100 ml se l’impasto si presenta troppo sodo, tenendo a mente che deve essere comunque un po’ “tosto”)
4 uova grandi o 5 piccole
1 bustina di lievito in polvere (16 g)
Per la finitura
100 g di cioccolato fondente extra minimo 70%
100 g di panna fresca liquida
Montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, poi, mescolando, aggiungete la ricotta, il burro a fiocchetti, il latte, le farine mescolate insieme al lievito.
In ultimo incorporate delicatamente le chiare precedentemente montate a neve, e in ultimo i il cioccolato fondente tritato grossolanamente al coltello.
Cuocete nel forno già caldo, a 180 °C, per circa 45 minuti, facendo la prova stecchino per verificare se occorre prolungare la cottura e monitornado in ogni caso il forno negli ultimi 10 minuti.
Portate ad ebollizione la panna, togliete dal fuoco e versatevi subito il cioccolato tritato grossolanamente al coltello.
Mescolate delicatamente con una frusta fino a che il cioccolato non è perfettamente sciolto e si è formata una crema.
Lasciate intiepidire qualche minuto, utilizzando la ganache quando si è leggermente rappresa ma è ancora abbastanza fluida da poter colare agevolmente avvolgendo il dolce (la velocità di rapprendimendo aumenta con l’aumentare della percentuale di cacao del cioccolato).
*NOTA Potete usare pari peso di farina per polenta oppure un mix di farina per polenta e farina di grano saraceno ottenendo di fatto così la vostra personale « taragna » (trovo molto utile questo metodo « homemade » per fare fuori anche qualche « spezzatura » di pacchi di farine che potresti avere in casa…).
Buon weekend, buon primo maggio, e che le tutte le torte possano essere a immagine e somiglianza di chi le fa chi le riceve! ❤️
Emanuela Lupi
Ma io dico…che rientrare dal mercato agricolo, e trovare questa torta qui, con questo post qui (che potrei sicuramente aver scritto io (anche per il ”docciarmi”, oltre che per ”amo fare le torte per le persone” e per tutto quello che non ti piace, ché non piace manco a me!) ) è la cosa più bella di questa mattina in cui ho la testa che mi esplode…
Questa sarà la mia TORTA DI DOMANI, magari senza glassa sopra, perché la userò per le colazioni, ma sallo che la faccio.. (ho pure il mix di polenta taragna giusto!)….
Grazie.. come sempre…
<3.
ps: io fatti tante volte scones mais e cioccolato ed anche l'amor polenta..già già..
baci tanti.
Manù.
Rossella
Ciao Manù! Volevo infatti aggiungere che “all’inverso” per farla diventare colazione, si può togliere la glassa
Ho anche aggiunto una nomina sulle sostituzioni della farina in caso non si avesse la taragna, ma per il momento a te non serve ❤️❤️❤️❤️
Buon sabatoooo (comunque sti gg mi pare di capire che la testa ci sta esplodendo a tutti, sarà la primavera), ciaooo!
Rebecka
Sbavare sulla tastiera? Fatto!!!!
Due volte: perché la torta l’avevo vista ieri sera, ma degli scones mi ero dimenticata.
Amo le torte rustiche ma anche quelle farcite, farcite a modo mio però! Farcite in modo che mi ricordino le torte delle pasticcerie di Craiova, dove sono nata e cresciuta, dove i dolci erano il connubio perfetto tra Parigi e Vienna e l’influenza austro-ungarica si è sentita fortissima fino a metà anni ’90.
Che quando aprivo la porta della pasticceria, sentivo tutto il profumo del burro e della vaniglia, delle basi bagnate, delle noci tostate, del cioccolato. Correvo al bancone e mi incollavo con il naso al vetro che custodiva i gioielli dolciari. Sceglievo il mio e andavo a sedermi al mio solito tavolino tondo con ripiano di marmo, vicino alla enorme vetrata che dava sulla strada pedonale.
Le pasticcerie preferite della mia infanzia erano Femina (si legge con l’accento sulla I) e Minerva. L’ultima oltre ad avere dolci spettacolari era ubicata in un edificio che probabilmente ameresti molto e che è stato costruito da operai italiani ( molto presenti a Craiova alla fine dell’800 e primi ‘900 insieme agli imprenditori edili).
E i dolci, lì, e in molte pasticcerie, fino al 1994 erano progetti di architettura dolciaria che Calatrava levate!!! Ma sono certa che questa torta, anche se non farcita, avrebbe trovato il suo porto sui ripiani della pasticceria.
E non a torto!
Un abbraccio Ross
Rossella
Ciao Reb, con solo un anno di ritardo rispondo a questo tuo bellissimo commento… Che bello rileggerlo.
Grazie per averlo lasciato… Ogni volta è un regalo e una cosa merevigliosa che scopro ❤️
Giuliana
ciao!
avrei una curiosità: la farina per la polenta taragna la utilizzi a grana grossa come per fare la polenta, oppure la hai prima frullata? vorrei provare, ma così grossa mi viene il sospetto che non salga poi bene
grazie
Rossella
Ciao Giuliana!
Guarda, io, partendo da un dubbio simile al tuo, ma volendo una grana grossa e rustica, granulosa diciamo, uso per impasti di questo genere farina per polenta precotta, ma devo dirti che ho fatto torte simili usando anche la farina per polenta “normale”!
Questa non era assolutamente frullata…
Considera che non è una torta soffice ma compatta. L’importante, dato che i forni sono tutti diversi, è che sia ben cotta fino alla fine, ma con la prova stecchino riesci a regolarti bene…
Mi fai sapere se provi? Sono curiosa… ❤️