Buongiorno e buona settimana!
Oggi parto così, o meglio “parto” nel vero senso della parola, per una trasferta e degli shooting che mi terranno occupata fino alla fine di questa settimana, e ho pensato di portare con me, virtualmente, un piatto comfort per eccellenza, un piatto che fa casa solo al chiudere le palpebre e immaginarlo: pasta e fagioli.
Pasta e fagioli non è solo un cibo dell’infanzia di molti di noi, ma anche uno dei piatti icona della cultura gastronomica italiana, e una ricetta che trova mille declinazioni diverse, a seconda del luogo da cui ha origini (antichissime, in Veneto, Toscana, ma anche Lazio, Campania e Lombardia), o in cui viene riprodotta, del “periodo storico” e della disponibilità degli ingredienti; infine è una ricetta che può essere così veloce da svoltarti la cena (in chiave radical chic, come scrivevo nel primo post su questo blog dedicato a questo piatto) in quattro e quattr’otto, e pure il pranzo in ufficio del giorno dopo, perchè, lo sappiamo tutti, la pasta e fagioli leggermente scotta e divinamente insaporita dopo essere stata riscaldata il giorno successivo, è quanto di più possa avvicinarsi al vero sapore della nostra infanzia.
E a proposito di infanzia e di ricordi, questo piatto, o meglio proprio la ricetta di mia mamma che di questo piatto che vi citavo e che è presente sul blog, qualche giorno fa è entrata a far parte di una preziosa lista di cui vorrei proprio parlarvi.
Si chiama Parole in Volo, ed è la newsletter settimanale che Simona B. spedisce puntualmente ad ogni iscritto tutte le domenica mattina alle 8.00 (e che io amo leggere, con tutta calma e come fosse una buonanotte, ogni domenica sera…).
“Parole in Volo” è una raccolta di cose belle, indizi, punteggiature della mente, slanci, link che ti trasportano in atmosfere, musica, approfondimenti o alleggerimenti, letteratura, fiori, viaggi nello spazio e nel tempo.
ogni domenica mattina. insieme al caffè.
è qui che mi piace pensare di invitarti. per farti conoscere una parte di me – ma spero anche di te stessa – attraverso un filo di arianna costituito da luoghi della rete che, di giorno in giorno, mi danno la possibilità di fermarmi e riflettere.
[simona]
In così tanta bellezza, tra questi link, spunti e flash, ogni volta fino ad oggi (siamo al quinto appuntamento) sono stata citata da Simona anche io, e questo mi rende immensamente felice per più di un motivo: uno tra questi è che Simona scava nel mio archivio di ricette (probabilmente con la stessa tecnica da ricercatrice con cui scova per noi queste pillole di bellezza che compongono la sua raccolta), riportando alla luce ricette del passato (e del presente), facendomele letteralmente riaffiorare alla mente, talvolta insieme alle sensazioni che avevo nel periodo in cui cucinavo, fotografavo, assaporavo quel piatto.
Domenica scorsa però, alla sua quarta missiva newsletter, Simona mi ha davvero colpita proprio perchè ha tirato fuori dal cilindro una ricetta che, tra oltre mille, solo due giorni prima avevo auto-proclamato di voler preparare: la pasta e fagioli.
Ho deciso dunque di fare quello che avevo detto, ovvero preparare questa ricetta per un pasto infrasettimanale, e di provarla in una versione leggermente diversa, quindi a seguire troverete:
- Qui la pasta e fagioli di 12 anni fa, si tratta di una versione tipicamente anni ’80, appunto dal quaderno delle ricette di mia mamma, più brodosa, veloce, pratica e che utilizza borlotti in scatola e patate.
- A seguire invece la pasta e fagioli che ho fatto un paio di gg fa, approfittando del mio rituale “cambio di armadio” della dispensa di primavera, e del fatto che dovevo fare fuori mezza busta di borlotti secchi ;), più lunga, cremosa e senza patate.
Pasta e fagioli
ingredienti* per 4 persone
200 g di pasta (io ho usato pasta mista)
200 g fagioli borlotti secchi
50 g trito di lardo
1 carota
1 gambo di sedano
1 cipolla bianca
1 spicchio d’aglio
1 foglia di alloro
qualche bacca di ginepro
olio extravergine d’oliva, sale, pepe, peperoncino
Mettete a bagno i fagioli per almeno 12 ore, anche se io li tengo anche oltre un giorno cambiando di tanto in tanto l’acqua di ammollo e sciacquandoli bene di volta in volta.
Dopo averli scolati bene fate cuocere i fagioli in abbondante acqua salata con la carota, la cipolla, il gambo di sedano, l’alloro e qualche bacca di ginepro. Quando sono cotti, scolateli ma conservate l’acqua di cottura filtrata.
A parte, in un’altra pentola capiente fate imbiondite uno spicchio d’aglio schiacciato in camicia e privato di questa e dell’anima centrale con il peperoncino tritato. Aggiungete i fagioli, fate insaporire mescolando, e unite l’acqua di cottura di questi fino a coprirli del tutto.
Quando i fagioli bolliranno, versate la pasta e fate cuocere girando man mano. A metà cottura (tenete da parte dell’acqua bollente per regolare la consistenza del liquido in cui cuoce la paste anche in base a come preferite il risultato finale) aggiungete anche il lardo e aggiustate di sale.
Togliete la pentola dal fuoco quando la pasta è ancora bella al dente (continuerà a cuocere anche dopo), e finite con un filo di olio extravergine d’oliva a piacere e un pizzico di pepe.
Note
- Alcuni aggiungono pomodori in pezzi, pelati in pezzi, salsa o concentrato di pomodoro. Potete inserirli anche voi secondo il vostro gusto nella fase del soffritto.
- Se una volta cotti i fagioli l’acqua è molto densa e difficilmente filtrabile, togliete carota, sedano, cipolla, alloro e ginepro, allungate un po’ i liquido di cottura aggiungendo acqua bollente e versate la pasta direttamente nella pentola in cui avete cotto i fagioli e senza fare il soffritto di aglio. Potete in questo caso aggiungere del trito di aglio e peperoncino secchi in cottura prima del lardo.
vi auguro una splendida settimana , per me sarà un po’ intensa, pensatemi!
Emanuela Lupi
Buongiorno meraviglia!
E come non può cadere più a fagiuolo questa ricetta qui oggi, equinozio di primavera, ma giornata di diluvio universale, almeno qui…
La pasta coi legumi e il minestrone (con la pasta ) riscaldato , bello compattoso e gnucco, sono uno dei ricordi più belli che ho ca la questione ”come ti passo le cibarie noiose nipotina mia” che attuava mia nonna… Adoravo nella fattispecie i ditalini coi ceci, i maccheroni col sugo di fagioli (che nonna passava al passaverdura e che quindi davano al sugo una cremosità pazzesca) e il minestrone (passato anche lui al passaverdura) con la pasta (scotta) che il giorno dopo nonna mi riscaldava e io divoravo perché quella compattezza e gnoccosità mi piaceva da morire… Ho la pelle d’oca Rossi.. Nonna sicuramente usava questi stratagemmi per farci mangiare cose che normalmente avremmo schifato o scansato (i ceci no, quelli erano interi e creavano comunque una cremosità a sè, assieme ai ditalini, forse perché aggiungeva acqua mano mano..), ma non sapeva che in realtà stava creando quelle che sono le mie radici in fatto di inclinazioni e gusti verso il cibo (io quando dico che mi piacciono le cose compatte mi riferisco proprio a quella sensazione lì, del minestrone gnucco e tamugno che si mastica!)..
Grazie… Sicuramente mi iscrivo a questa newsletter della Domenica mattina, ma vorrei dirti che tu, con i tuoi post e ricette, fai (al meno per me) la stessa cosa: mi riporti lì in quella cucina, piena di odori e rumori facendomi immergere di nuovo in un tempo che sembra lontano ma che in realtà vivo ogni giorno …
Grazie.
Manù.
ps: non ti strapazzare troppo!
Ti pens(er)o.
Simona
Oh Rossella… mi commuovi ❤
Ed è bellissimo essere insieme a te, ogni domenica..