“Ehi papà guarda, un pollo!” diceva un simpatico musetto di fronte ad un simpatico pollo arrosto tanti anni fa, in tv.
Questa réclame moooolto anni Ottanta mi è tornata in mente un paio di post fa, quando, in coda all’articolo sulla tanto nota quanto amata torta con i vasetti di yogurt, vi siete (ed io con voi!) lanciati in una carrambata pubblicitaria anni 80 e 90 dalla quale sono riemersi dal passato link, ricordi e immagini: dallo spot dello yogurt Galbani con la canzone “fatti mandate dalla mamma…”, a quello delle pizzette Catarì, alla focaccia prontoforno Parmalat ai gelati Findus, fino a reminiscenze musicali di Rondò Veneziano!
Insomma è stato un post pazzescamente bello, e devo dire che mi avete fatto proprio felice, con tutto quel chiacchiericcio e quel tripudio di commenti e rimandi! (per i nostalgici degli spot di qualche anno fa trovate tutto nei commenti QUI e sappiate che se vi va di aggiungere del vostro io ne sarò davvero felice!)
Tra uno spot e l’altro (confesso di non aver messo nei commenti proprio tutti i link che sono usciti fuori scartabellando grazie alle vostre chiacchiere), è spuntato anche il suddetto del dado Knorr, che io confesso ricordo come fosse ieri, in cui un bimbo entusiasta nel vedere finalmente un pollo “vero”, dopo tanti esperimenti culinari della mamma falliti a causa di un dado un po’ troppo assertivo, esclama appunto “Ehi papà guarda, un pollo!”.
Ricordo che io e mia sorella non facevamo che ripetere questa esclamazione ad ogni pollo che mamma portava in tavola, ma che la tipologia “pollo intero” cotto al forno, a casa mia, non era molto frequente, e che anche nelle occasioni di festa il pollo, anche nei casi in cui veniva cotto intero, veniva poi servito trinciato in tavola, e che quindi quel pollo così lucido, così intero e così pollo, faceva tanto sognare anche me!
Questa cosa del pollo in pezzi, come molte altre delle abitudini culinarie casalinghe, credo che in qualche modo mi abbia segnata, tanto che giusto poco fa, digitando “pollo” e poi facendo invio nella casellina di ricerca del blog, in alto a destra, è uscito di tutto, ma un pollo arrosto intero mai. Eppure, ne ho fatti di polli, di polli ripieni, di polli “interi” per lavoro, negli ultimi anni… Ma qui sul blog, il blog che di fatto è più casa che “il fuori”, niente pollo effetto wow.
Nell’attesa di fare ammenda, e di postarvi un bel pollo “vero”, magari per le feste?, vi lascio invece una ricetta salvavita per queste serate d’autunno: il pollo all’harissa con paprika e arancia, che con un pollo spezzettato e qualche patata ci fate contenta tratta la famiglia. ;)
Il dado anni ’80 è stato sostituito da una pasta di Harissa molto anni 2010.
La pasta di Harissa è una salsa tipica del Maghreb e diffusa in Tunisia, Libia, Marocco e Algeria a base di peperoncino rosso fresco e aglio, pomodoro e olio d’oliva. Non disperate se non l’avete: per questa ricetta sostituitela con un veloce mix di 1 cucchiaio scarso di concentrato di pomodoro, un cucchiaio abbondante di olio d’oliva, e un trito di aglio e peperoncino a vostro gusto. In aggiunta, a piacere, coriandolo e cumino. Se avete frigo un barattolo di pasta di peperoncino può andare benissimo che quella ;)
Io trovo che gli agrumi ci stiano dadio, ma in una versione senza potete anche sostituire il succo di arancia con del vino bianco o del brodo di pollo.
Pollo all’harissa con paprika e arancia
ingredienti
1 pollo ruspante del peso di circa 2 chili, in pezzi
2 arance biologiche (250 ml di succo più la scorza)
2-3 cucchiai di pasta di harissa
1 cucchiaino colmo di paprika dolce
800 g circa di patate
3 spicchi di aglio
Olio extravergine d’oliva, sale, pepe
Scaldate il forno a 190 °C e mettete il pollo in una cocotte o un tegame che possa andare sul fornello e che li contenga di misura, unta di olio.
In una ciotolina mescolare la pasta di harissa con la paprika, la scorza di arancia e due cucchiai di olio extravergine d’oliva, il succo di arancia e uno spicchio di aglio schiacciato in camicia e poi privato di camicia e anima centrale e tritato sottile. Aggiungete sale e pepe e usate metà di questo composto per condire il pollo, massaggiandolo bene, e aggiungendo un pizzico di sale, e infornate incoperchiato per 50 minuti. o fino a doratura, togliendo il coperchiò negli ultimi 15 minuti e monitorando che i succhi non si asciughino troppo.
Sbucciate le patate e tagliatele a spicchi, schiacciate 2 spicchi di aglio in camicia e uniteli alle patate in una pirofila. Irrorate con un paio di cucchiaio di olio d’oliva, sale. pepe. Cuocete a fianco del pollo per 45 minuti, mescolando di tanto in tanto.
Trascorso questo tempo, sfornate le patate se sono pronte e tenetele al caldo, tirate fuori il pollo dalla pentola e sistematelo su una teglia bassa (va benissimo quella in dotazione del forno) coperta di carta forno e fatelo finire di cuocere così, in modo che il calore diretto del forno faccia rosolare per bene la pelle che diventerà dorata e croccante. Se necessario, giratelo a metà cottura (20-30 minuti in totale o fino a doratura)
Mentre finite di cuocere il pollo, mettete la cocotte nella quale lo avete cotto con tutti i succhi di cottura sul fornello a fiamma media, deglassate con il resto di composto a base di succo di arancia e fate restringere il fondo di cottura. Una volta addensato, filtrare e raccogliere in una ciotolina.
Sistemate il pollo all’harissa con paprika e arancia in un piatto da portata con le patate arrosto e irroratelo con la salsina ottenuta dal fondo di cottura.
Emanuela Lupi
Quanto AMO il pollo arrosto! mi piace da morire, ma, anche in casa Manù, anche qualora venisse cotto a ”pacche intere”, sempre ”trinciato” viene servito! però però però….. mia mamma fa un pollo in padella con sedano e carote tagliati a dadini piccoli piccoli, che è buonissimo e che NON HA NULLA DA INVIDIARE AL FRATELLO INFORNATO! il collagene del pollo fa quella gelatina cremina buonina buonerrima che si raccoglie tutta attorno alle verdurine che sono croccanti perché precedentemente fatte andare un po’ con l’olio, che tu sei lì pronto con mezzo chilo di pane ad immolarti per la causa ”mangiamo le verdure”! … Io e mio fratello sempre a litigarci il collo del povero pollo ed il coscio, che a noi il petto non ci piace(va) un granché, lo lascia(va)mo volentieri a sorella! ahaha… per non parlare del pollo coi peperoni e le olive nere… muoro! ma quello con sedano e carote, in bianco, è davvero davvero davvero una goduria ed è assieme al polpettone con le carote uno dei piatti che mia mamma fa meglio e che, qualora venga qualcuno a pranzo/cena, sfodera come il mago fa con il coniglio dal cilindro…
Vabbè, come al solito le mie scemenze le ho dette…
Diciamo che do’ a questo pollo una possibilità, andando di concentrato di pomodoro come suggerisci tu, che la salsa mi manca, però voglio proprio provare a farlo perché il pollo così è una delle cose che AMO di più!
Ah… che bello oggi in questa giornata di pioggia leggerti….
grazie mille meraviglia..
Manù!
Rossella
Eccomi anche qui manù!!!
Avevo iniziato a risponderti oggi pomeriggio ma come al solito una sventata mi ha portato via!
Qui di tua mamma fa prima una sorta di soffritto (quando dici “precedentemente fatte andare”) e poi ci rosola il pollo e poi incoperchia? O mette tutto insieme? E ci mette anche un po’ di vino bianco o brodo o niente? Me fai schianta’ col mezzo chilo di pane e la causa “mangiamo le verdure”. Ti adoro ❤️
Emanuela Lupi
Buongiorno meraviglia!
Eccomi qui che prestissimo passo da casa tua e ti trovo…
Allora…. Sì! madre fa una specie di soffritto solo con sedano e carote tagliate a cubettini piccoli piccoli (quando ero più piccola adoravo vederla tagliare le verdure tutte regolari), le mette in una padella ampia e la fa rosolare bene, poi unisce il pollo (spezzato in questo caso) e fa rosolare anche lui un po’, aggiunge un bicchiere di vino bianco e poi acqua (se c’è il brodo anche vegetale ok, ma altrimenti l’acqua va più che bene), incoperchia a mezza via (ovvero con un cucchiaio di legno nel mezzo tra coperchio e padella) ed attende che prenda bollore (quindi la fiamma all’inizio è un po’ altina), poi abbassa la fiamma e porta a cottura, ovvero fino a quando il liquido è stato quasi tutto assorbito e la carne può rosolarsi ben bene ancora… E’ davvero buonissimo .. in realtà è facilissimo da fare e molto semplice negli ingredienti, (ora che te l’ho scritto mi sono accorta di quanto sia semplice e di come per sia stratosferico ..che scema!) ma credimi che è gustosissimo…
ovviamente con sale e pepe (io me li dimentico perché mangio sempre poco condito!)
Ecco.. dovrei averti scritto ben benino tutti i passaggi…
Vado a fare colazione col tuo banana bread! (uno dei tanti, ma quello preferrimo da me… grano saraceno noci e cioccolato!) ..
un abbraccione.
Manù.
Rossella
Buongiorno Manù!!!
Sai che adoro i piatti che si fanno con pochi ingredienti a portata di mano? 😍
Questo polletto di tua mamma lo proverò, stanne certa! (Anche noi mettiamo il cucchiaio di legno in modo che il coperchio non sia completamente chiuso… retaggio di mia nonna grande cuoca ❤️).
Se ti capita provala la pasta di harissa, la trovi secondo me molto più facilmente di quanto non la trovassi io negli anni 2010, ora anche al super al reparto salse o cibo etnico… ;)
Buona giornataaaa!