Pare che fuori stia finalmente nevicando.
Mi piace quando inizia il pomeriggio, che d’inverno diventa quasi subito buio, e dopo un po’ che sbirci quasi ti dimentichi, o fingi di farlo, e affidi alla notte la sorpresa (o la delusione ;)) per quello che vorresti trovare la mattina dopo.
Allora intanto (vi) scrivo.
Perchè, pensavo, la neve dà senso ad un sacco di cose: dà senso al fermarsi, cosa lussuosa e bella in questo mondo abbastanza frenetico, dà senso al ceppo di legno che ora arde nel caminetto, dà senso al desiderio detox del dopo feste (e anche al desiderio di cioccolata calda al ritorno, affamati, dalla passeggiata ;)), dà senso (o almeno dava senso molto tempo fa, e alle latitudini adeguate, e quando il riscaldamento non era così diffuso e l’usanza meno legata alla moda), al coprirsi con pelli e pellicce prima di esporsi alle intemperie.
In un periodo in cui abbiamo l’enorme fortuna di poterci riscaldare e coccolare, mentre fuori nevica, sono grata alla neve perchè rafforza il mio novello amore per gli introspettivi mesi invernali, perchè mi fornisce un’ottima scusa per portarmi a letto, qualche volta, la colazione, il pc, un libro, e lavorare, o leggere, in una condizione più cocooning del solito ;).
Adoro la neve perchè adoro la vellutata e il gratin di formaggio e verdure, o forse adoro il gratin e la vellutata perchè adoro la neve, questo devo ancora capirlo. A questi due cibi associo il dolcino della pausa del tè del pomeriggio, altro cibo confortevole e accogliente, e a questi ultimi, per mettermi la coscienza a posto, associo quelle insalate invernali molto croccanti e agrumate di quando, pieni di buoni propositi e di vigore di inizio anno, ci apprestiamo a “ruminare” per prenderci cura di noi.
Dunque proprio mentre il primo fiocco toccava terra, ho realizzato che il mio servizio sugli ingredienti di stagione per Fiorfiore in Cucina Coop di gennaio cade davvero a fagiuolo per questi giorni che spero saranno freddi come dovrebbero essere da calendario, e nella speranza che con il levarsi del sole domattina si scopra tutti una coltre bianca.
Le ricette che trovate nella rivista sono ben sei, anzi se scorrete in coda le trovate elencate, mentre qui ve ne lascio un paio, quelle a cui proprio non posso resistere, ovvero le tortine rovesciate all’arancia e il Gratin di cavoletti di Bruxelles e Taleggio, anche loro, come la vellutata di porri e sedano rapa e l’insalata invernale e croccante, si compensano bene l’un l’altro, se siete di quelli che si portano avanti con la prova costume ;-P.
Ps. il gratin è proprio da sturbo, velo giuro, fate la prova con chi odia i cavoletti di Bruxelles e poi fatemi sapere… <3<3<3
Ecco a voi le ricetteeee!
Tortine rovesciate all’arancia
Ingredienti per 4 persone
100 g di farina 00
40 ml di succo di arancia
2 uova medie
100 g di zucchero semolato
4 g di lievito in polvere per dolci
50 ml di olio di semi di mais
per lo sciroppo e la copertura
1 arancia non trattata
100 g di zucchero semolato
50 ml di succo di arancia fresco
50 ml di acqua
zucchero a velo per finire (facoltativo)
Imburrate 4 stampini da tortine cm di diametro 11-12 cm e preriscaldate il forno a 170 °C.
Tagliate a fettine ½ arancia non trattata e disponetela in un unico strato sul fondo dello stampo.
In un pentolino antiaderente mescolate zucchero, succo di arancia e acqua e ponete sul fornello a fuoco medio-alto. Portate a ebollizione e cuocete, roteando il pentolino di tanto in tanto per staccare dai bordi il caramello che viene formandovisi. Dopo circa 8 minuti, quando il composto avrà assunto consistenza e un colore ambrato, togliete dal fuoco e versate il caramello negli stampini, sopra le fette di arancia.
In una ciotola sbattete le uova e lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungete gradualmente il succo di arancia precedentemente mescolato all’olio, e la farina precedentemente mescolata al lievito, e mescolate fino a che gli ingredienti non sono ben amalgamati e fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo.
Versate negli stampini con le arance e il caramello, infornate per 25-30 minuti, facendo la prova dello stecchino: dovrà uscire pulito una volta infilato in profondità al centro.
Estraete dal forno e lasciatela intiepidire per circa 5-8 minuti, quindi capovolgete su dei piattini monoporzione e fate raffreddare prima di servire, spolverizzando a piacere con poco zucchero a velo.
Gratin di cavoletti di Bruxelles e Taleggio
Ingredienti per 4 persone
500-600 g di cavoletti di Bruxelles
250 g di Taleggio
500 ml di besciamella
50 g di parmigiano grattugiato
30 grammi di burro per ungere la pirofila e finire il gratin prima di infornare
2 cucchiai di pangrattato per la teglia
olio extravergine d’oliva, sale e pepe, noce moscata
Mondate i cavoletti di Bruxelles pareggiando la base con un coltello e rimuovendo le foglie più esterne.
Sbollentateli in una casseruola con acqua bollente salata per 6-8 minuti. Scolateli e passateli immediatamente sotto acqua fredda corrente.
Disponete un po’ di besciamella sul fondo di una pirofila abbastanza capiente da contenere tutti i cavoletti, unta con poco burro e spolverizzata con un cucchiaio o due di pangrattato.
Aggiungete i cavoletti di bruxelles e il taleggio tagliato a cubetti e coprite con il resto della besciamella. Spolverizzate con abbondante parmigiano grattugiato e aggiungete qualche fiocchetto di burro, un pizzico di sale, pepe e noce moscata.
Cuocete in forno già caldo a 180° per 20 minuti o fino a doratura.
Completate la cottura a piacere passando il gratin un paio di minuti sotto al grill.
Sfornate, lasciate intiepidire per una decina di minuti, servite.
È buona anche a temperatura ambiente.
Nota
Per preparare la besciamella in casa fate tostare 50 grammi di farina in 50 grammi di burro in una casseruola antiaderente, mescolando bene; aggiungete tutto in una volta 500 ml di latte continuando a mescolare finché inizia a sobbollire. Aggiustate di sale e aggiungere a piacere un pizzico di noce moscata. Cuocete qualche minuto tenendo la preparazione un po’ fluida se dovete poi utilizzarla in forno.
L’elenco completo delle ricette che troverete invece in Fiorfiore in Cucina Coop di gennaio (dovete cercarle nei “Quaderni”, ovvero nella parte finale della rivista) è:
- Vellutata di porri e sedano rapa
- Coniglio in tegame con arancia e olive nere
- Insalata di finocchi, alici e pane tostato
- Gratin di cavoletti di bruxelles e taleggio
- Tortine rovesciate all’arancia
- Panna cotta all’arancia
Buon gennaio a tuttiiiiii! <3
Emanuela
Ma che meraviglia leggerti di primissima mattina tesoro mio! <3
Buongiorno!
Secondo me io, quando solleverò le serrande avrò la delusione dell'intorno NON imbiancato; è così da quando sono bambina… Il mio piccolo paese, essendo situato in una conca (però a ridosso di un lago <3) difficilmente si copre di neve, mentre basta sollevare lo sguardo per vedere uno scenario da favola e tu pensi : ''cavolo che differenza fanno quei 200 mt. di dislivello" un po' come i 5 cm che ti mancano SEMPRE SEMPRE SEMPRE, quando vai a raccogliere le more (o altra meraviglia della natura), perché quelle più grosse e mature NON sono MAI alla tua altezza.
E così ieri, mentre armeggiavo con i biscotti e le tortine assorte (due Rossi, due! ) ogni tanto buttavo l'occhio fuori dalla finestra, ma solo tanta tanta acqua, vabbè….pazienza! Serve anche quella alla terra…
Adoro la neve anch'io, forse perché da me è veramente raro che ne faccia, forse perché adoro stupirmi ancora come una bimba davanti alla meraviglia della natura, forse perché credo ancora che … ''se continui a guardare sempre sempre la finestra, lei non cadrà mai (o smetterà di cadere) perché è molto timida e si vergogna" (è così che ci dicevano a scuola per farci stare attenti quando nevicava e noi bimbi ci incantavamo alla finestra) o forse perché sono DI NUOVO GOLOSA e adoro la cioccolata calda di ritorno dalla passeggiata, piuttosto che la vellutata, ma questi sono dettagli ehehe; sta di fatto comunque che ieri una bella zuppa di lenticchie e zucca ha riscaldato un sacco la cucina e pure lo stomaco di mamma.
Adoro l'inverno, quel freddo secco e buono delle giornate invernali che quando esci senti l'aria pulitissima, e adoro il bianco (e il panna) della neve… dei porri e dei cavolfiori e adoro te, in tutte le stagioni.
Ecco allora che , felicissima della tua condivisione (soprattutto perché sono quelle tue preferite), metto da parte la mia non proprio simpatia per le vellutate e per i cavoletti di Bruxelles, e preparò queste ricettine fantastiche e sicuramente buonissime, perché se del mio intuito non è che mi fidi tanto, della MIA ROSSI SI!
Grazie stella mia….
Ah, che poi tra qualche giorno lo trovo anche online il giornale di ''Fiorfiore'' <3
Buon risveglio…
Manù.
Rossella
Eccoooomiii
Ma che bella è, ‘sta cosa della neve timida?
Ad ogni modo non ti avevo mai detto, vero, che anche io sto in una conca?
E pure qui, ovviamente, nevica meno che tutto intorno dove da novembre a febbraio capita che le cime siano belle bianche (e il vento che viene giù passando da lì ti taglia le mani ;-P) mentre a fondovalle NISBA (oltre che un umido apocalittico d’inverno e d’estate e tutti tradizionalmente con il mal d’ossa ;-P).
troppe somigliaze ve’? ;)
Rossella
Eccoooomiii
Ma che bella è, ‘sta cosa della neve timida?
Ad ogni modo non ti avevo mai detto, vero, che anche io sto in una conca?
E pure qui, ovviamente, nevica meno che tutto intorno dove da novembre a febbraio capita che le cime siano belle bianche (e il vento che viene giù passando da lì ti taglia le mani ;-P) mentre a fondovalle NISBA (oltre che un umido apocalittico d’inverno e d’estate e tutti tradizionalmente con il mal d’ossa ;-P).
troppe somiglianze ve’? ;)