Buongiornooooo!
Questo post è l’esperimento degli esperimenti perché lo sto dettando invece di scriverlo. Non ho ancora ben capito come si fa ad andare a capo e probabilmente lo farò in un secondo momento dopo aver scritto tutto. Chi di voi avrà avuto modo di sbirciare tra le Stories di Instagram avrà visto che mi sono fatta male all’occhio destro (piccolo incidente di percorso durante un montaggio set).
Quindi ora mi tocca starmene buonina e usare gli occhi il meno possibile: non leggere e non scrivere, non lavorare le foto allo schermo, non lavorare a maglia non guardare la TV, E in generale usare la vista il meno possibile.
Siccome la cosa mi stranisce un bel po’ e avevo anche una voglia matta di scrivere questo post ormai da qualche giorno, mi sono domandata se ci fosse un modo per dettarlo direttamente al computer e ora sto qui davanti allo schermo con gli occhi chiusi che sembro una scema a parlare ad alta voce e a vocalizzare i miei pensieri.
Il tutto è anche abbastanza comico, e sembra pure rapido come procedimento, spero solo che non contribuisca ad accrescere il mio consueto fiume di parole!
Provo dunque ad andare subito al sodo: parliamo infatti di una torta di mele mandorle e vino che avevo in mente da tempo, anzi che è presente qui sul blog da una quindicina di anni come minimo.
Poi, due domeniche fa, in uno scambio di commenti con la mia amica Elvira su Instagram le ho chiesto a bruciapelo “Elvira, ho voglia di fare una torta: mele o cioccolato?” E lei senza rifletterci un attimo mi ha risposto “Mele!”
A questo input si è inoltre sommato un “rimasuglio” che avevo in casa da dopo Natale: durante le festività infatti come al solito non ci siamo regolati abbiamo preparato troppo vin brulé e I primi di gennaio, vedendo che non sarebbe stato consumato, mi ho pensato di prepararci una riduzione, cioè di aggiungerci una parte di zucchero e ridurlo a fuoco vivo per un po’ fino ad ottenere uno sciroppo e in modo da poterlo conservare più a lungo.
La torta di mele mandorle e vino rosso era perfetta anche per far fuori questo “prodottino homemade” e ala fine della fiera ho proceduto come segue.
Torta di mele mandorle e vino rosso
Ingredienti per uno stampo tondo da circa 22-24 cm (otto-dieci fette)
Per la pasta
250 g di farina bianca 00
125 g di mandorle in polvere
125 g di burro
80 g di zucchero a velo*
1 uovo
un pizzico di sale
Per il ripieno
500-600 g di mele rosse
100 g vino rosso
100 g di zucchero
Maizena
1⁄2 limone
Per finire
30 g di mandorle a lamelle (facoltative)
zucchero a velo (facoltativo)
Lavorate il burro con lo zucchero in una terrina, aggiungete la farina, le mandorle in polvere, l’uovo e il sale. Mescolate rapidamente con una forchetta o con la foglia dell’impastatrice fino ad amalgamare tutti gli ingredienti; coprite con un foglio di pellicola trasparente per alimenti e fate riposare in frigo per un’ora.
Sbucciate le mele e tagliatele a fettine sottili.
Caramellate a fuoco vivo il vino rosso con lo zucchero e il succo di limone in una piccola casseruola, finché il composto inizia a scurire (io aggiungo un po’ per volta, poca poca maizena, per far addensare) diventando una sorta di sciroppo color rubino.
Rivestite una tortiera di 22-24 cm di diametro e stenderva una parte della pasta in un disco sottile. Foderare così la base della tortiera ricoprendone anche i bordi.
Riempite con le mele e copritele con lo sciroppo di vino. Stendete la pasta rimanente e adagiatela sulle mele, sigillate i bordi, spargete le mandorle a lamelle sulla superficie e infornate a 180° per 30 minuti. Servite la torta tiepida o fredda, spolverizzata a piacere con lo zucchero a velo.Tiepida, con una tisana o un tè, è buonissima, ma io non metterei (ogni volta me ne dimentico, e lo faccio, e poi me ne pento!), lo zucchero a velo.
Come dicevo anche nel post di tanto tempo fa, le mandorle sono la copertura ideale, e stupendo non è solo il caramello al vino che comincia a colorare il piatto durante il taglio, ma il rumore del coltello quando affonda nelle lamelle di mandorle.
Una cosa da aggiungere è che la torta potrebbe presentarsi molto umida nello strato inferiore e colante al taglio perché nel momento in cui si estrae la fetta il caramello comincia ad uscire e andare ovunque. Io adoro questa cosa perché sono una romantica e perché mi piace il piatto “vissuto” ma se siete dei tipi precisi e volete la fetta netta tenete conto di questo dettaglio. :-P
- la ricetta originale prevedeva 125 g di zucchero ma data la dolcezza dello sciroppo o preferito diminuirlo.a vostro gusto potete dunque usare dagli 80 ai 125 g di zucchero a velo
Vi mando un enorme abbraccio e vi auguro uno splendido fine settimana (che cosa strana e difficile dettare quello che sono in genere abituata a scrivere ;)).
Ciaoooooo
ps. E per gli amanti del cioccolato, non temete… Nel frattempo anche una torta al cioccolato ho fatto!!! ;)
Emanuela Lupi
Ma buongiornoooooo!!! Qui c’è un tempo tempestoso che mai!!!
Ora, non so da dove cominciare e, considerando che tu non puoi manco sforzare la vista, vorrei non scrivere uno dei miei soliti poemi, ma la questione è alquanto lunga…
Vabbè… Partiamo!
Innanzitutto le MELE: le mele sono il mio frutto preferito da SEMPRE, proprio fin da quando ero piccolina (assieme alle fragole, ma quelle ora meno); riuscivo a mangiarne anche 3 o 4 di fila, mi arrampicavo sugli alberi per raccoglierle (questo lo faccio ancora eheheee) e le adoravo tutte, rosse, verdi, gialle…. Ovviamente i dolci con le mele erano una conseguenza (leggi tra le righe lo strudel è il mio dolce preferito!) e la torta di mele della mia mamma è stata il primo dolce che ho provato a rifare da grandicella; però… se da un lato adoravo i dolci con le mele, dall’altro non amavo assolutamente le mele cotte, perché: La mela cotta è, anzi meglio ERA, tutto quello che di OSPEDLIERO uno possa immaginare. Ricordo che sia in prima elementare che in terza, quando ho dovuto subire due interventi al piede sinistro e quindi sono stata ricoverata tanto tempo, quella mela cotta servita ai pasti mi dava letteralmente il voltastomaco (oltre che il cagotto); quindi non sono mai riuscita ad apprezzare veramente la versatilità di questo frutto da cotto, le sue molteplici capacità di utilizzo nei dolci, ma anche nei piatti salati (si tu hai primi, nella fattispecie risotto, e secondi, credo una arista di maiale!), ma anche semplicemente in purezza con burro e cannella, fino ad un’età abbastanza avanzata. Ora è successo che la settimana scorsa ho dovuto, per cause di forza maggiore, (leggi tra le righe sorella che ha un banco di frutta e verdura e che ogni settimana mi rifila l’invenduto un po’ malconcio e quindi mi ritrovo dai 3 caschi di banane sulla via del trapasso ai 7/8 kg di mele battute e malconce, pomodori che se non ci fai una super salsa velox ciao ecc…) cercare e fare un sacco di dolci con le mele perché ne avrò avute 10kg che, se non sistemavo, (per lo meno le più malmesse) sarebbero andate buttate. Quindi mi fiondo qui, dalla Mari e dalla Gabi e pesco: la tua ”torta di mele delle meraviglie”, la torta di mele e ricotta dalla Mari (che prevedeva l’uso di 350g di mele al netto degli scarti) e dalla Gabi una torta super buona che invece usava ben 1kg di mele pulite!. Bene dopo averle fatte, taglio una fetta di quella della Mari e… mi cade un tocchetto di mela..io assaggio…mmmmm buonaaaaa e mi vado a prendere tutti i tocchetti di mela dentro quella fetta facendola diventare una specie di formaggio coi buchi, non contenta me ne taglio un’altra fetta e faccio la stessa cosa e contemporaneamente dico a madre: ” Madò, ma qunato mi piacciono le mele cotte!!”, mia mamma mi guarda stranita ed io :”si, perché dentro la torta prendono tutti i profumi dell’impasto, son buonissime! mannaggia che ho fatto i pezzi troppo piccoli!”. Ecco.. ieri sera ad esempio ho fatto il cavolo cappuccio saltato in padella e c’ho messo anche una mela tagliata sottile e se non mi davo una regolata, avrei mangiato la teglia intera! Per dire che mo’ sto in fissa mela cotta a manetta.
Ora veniamo alla TUA ricetta, che unisce quindi, dopo tutto sto panegirico, quello che per me c’è di più godurioso in un dolce, ovvero la FROLLA e le MELE COTTE ”GROSSE”, cioè nel senso di fette… Credo che non riuscirò a resistere, così come non riesco a resistere a questa della Gabi..
https://www.gabilagerardi.it/torte-da-credenza-e-cake/quadrotti-ripieni-alle-mele-ovvero-uninsolita-torta-di-mele/.
Ecco, ho scritto un commento lungo quanto un post, scusa!
Non vedo l’ora di farla ( e mangiarla) e so già che procederò così: taglio fetta-furto mele all’interno-godimento della frolla in ”purezza”.
AMO.
Grazie….
Senti… se volessi farla per portare ad una cena dove ci sono dei bambini posso sostituire il vino con del succo di mela magari? oppure tanto l’alcool evapora e quindi non fa nulla?
Un abbraccio fortissimo.
Manù.
ps: oltre alle torte di mele Domenica ho fatto anche la torta assorta e la torta con okara di mandorle e caffè, perché mamma lunedì aveva un evento e quindi ho fatto dei dolcetti per la pausa caffè.
STOP!
TI VOGLIO BENE.
Rossella
Manu! Ho trovato la ricetta: non era rucola che in effetti è un po’ assertiva come sapore ma mela bieta e agretti! Che dici ti può sconfinferare? 😜
https://rossellavenezia.com/2014/04/vellutata-con-bieta-mela-agretti-e.html
Baci baci buon fine settimana
Emanuela Lupi
Uh cuore, Grazie!!! ecco perché a me l’altra volta non è uscita fuori! Perché nella lentina io ho scritto ”mele” plurale, mentre la vellutata è con ”mela” singolare! Ma la rifaccio sì! mi ispira un sacco… certo, per gli agretti dovrò aspettare ancora un pochino, ma volendo potrei farla con tutta bieta o fare un po’ bieta e un po’ cicoria (che è amarognola..) ..ah la provo sicuro… guarda domani vado al mercato agricolo e prendo tutto quello che mi serve e sia mai che la rifaccio proprio domani, oppure lunedì pomeriggio per la cena che poi alle 17.30 ho lezione di yoga e finisco alle 18.30-45, così me la trovo già pronta, solo da scaldare e assemblare.
Grazie infinite!
Buon finesettimana a te.
Rossella
Ciao Manu! Stupenda la vellutata dopo lo yoga… Poi se le prepari in anticipo, secondo me è ancora più buona. Tutta bieta secondo me va bene e forse anche con la cicoria che però è abbastanza più amara… Fammi sapere come viene! Ciao!!!
Rossella
Ciao Manu! Sto riprovando a dettare nei commenti e funziona alla grande! Per la lettura invece mi sono fatta rileggere il post da Siri ma i commenti non li contempla per cui l’ho letto “con gli occhi” ed è andata bene. Dunque conosco benissimo la torta di Gaby di cui mi lasci il link, e per quanto riguarda le ricette salate che contengono le mele qui nel blog c’è anche una vellutata se non sbaglio con rucola e mela al suo interno. Ora te la vado a cercare… Per il resto anche io non amo la frutta negli impasti ma le mele sì . Amo le mele cotte da quando le ho iniziate a fare al forno croccanti con le mandorle e un po’ di frutta secca burro e miele all’interno. Inoltre anche nel mio caso la torta di mele è stata la prima torta di Mamma che io ho replicato da sola e che te lo dica a fa è tuttora un suo cavallo di battaglia! Ora vado a cercare la vellutata poi te la linco intanto baci e buona mattinata.
PS. Anche qui c’è un tempo di tempesta ciaoooo
Elvira Di Federico
Eccomi piratessa del mio cuore 💖. Non mi dilungo ma non so 🤷🏼♀️ se riesco, non garantisco, se no Siri mi manda a quel tal paese e consapevole di ciò sono pronta ad andarci🤪… A te non ti ferma nessuno(è un complimento, sappilo!), sei un genio, tutte tu le sai! mi riferisco al dettato e alla lettura che hai scoperto in questi giorni che per te dovrebbero essere di riposo, altro che boomer: tu sei avanti e mica di poco! In questo post mi sento particolarmente partecipe e ne sono lusingata 🥹cara la mia Ross😘, grazie ☺️ . Si si ricordo quella domenica di mele o di cioccolato(entrambi, puro godimento) ma le mele hanno avuto la meglio a casa mia e a casa tua e tu hai fatto una SQUISITEZZA che mi cola la bava dalla bocca 🤤dalla voglia che mi hai fatto venire; quella riduzione di vino mi ha incuriosita da subito, quando quella domenica in anteprima me ne hai parlato; che abbinamenti pazzeschi: frolla, mele, vino, mandorle… spaziale😋! È da rifare questa torta. Sappi che non mi tiro indietro neppure a replicare la prossima torta al cioccolato che farai e vorrai condividere con noi. Cosa dirti… non te lo dico di non fare nulla, di non sforzarti e di stare a riposo tanto non mi ascolteresti e io onestamente farei la stessa cosa(😉☺️) perché l’arte del “non far niente” non fa parte di noi; l’unica cosa che mi raccomando è di non esagerare. Ciao Ross😘 a presto.
Emanuela Lupi
Buon pomeriggio, è Domenica ed io vengo qui a scrivere la mia super recensione per questa meravigliosa prelibatezza e a dirvi dal profondo del cuore, oltre che da quello della pancia: FATELA! foss’anche solo per la frolla, così meravigliosamente burrosa e poco dolce, così elegante e fine e non stucchevole.
Io al posto del vino ho messo lo sciroppo delle amarene sciroppate e ci sta da Dio pure lui! (l’avevo in frigo e dovevo usarlo (un po’ come il vin brulé della Rossi)) e poi… posso farvi una confessione?!! Non lesinate sulle mandorle in copertura! Soprattutto se siete come me, ovvero che non sapete resistere alla croccantezza della frutta secca tostata in copertura alle torte; per me potete metterne anche un 40/50 g di lamelle e poi un piccolo trucchetto (che magari voi sapete già, ma io ve lo scrivo lo stesso): se le ammollate un pochino evitate che vi si tostino un po’ troppo bruciandosi un po’… perché da bagnate prima sci asciugano e poi si tostano, quindi restano dorate e buonissime!!!!!
Ecco, ed anche il mio sproloquio della Domenica è fatto!
Fatela davvero, perché merita, come tutti i dolci della Rossi, ed è facilissima, a prova di impedita quale è la sottoscritta.
Baci e buona Domenica a tutte.
Manù.