La domenica a volte mi metto a letto di pomeriggio, quando piove, a scrivere il post del lunedì.
con la tisana, e la gattina sui piedi e un sonno apocalittico. Per cui il letto non sarebbe di fatto il posto migliore. Ma so che è l’ecosistema perfetto per scrivere, mezza raggomitolata (concettualmente), e concentrata per intero.
Ho provato a iniziare a scrivere ieri in treno, ma non c’e stato verso. Troppo casino intorno, a dirla tutta.
In compenso a causa di una frana sulla linea ferroviaria che ha fatto sì che il viaggio durasse non le 3 ore previste ma arrivasse a 6, siamo stati travasati in mezzi di trasporto alternativi (treno, treno inchiodato, bus, finalmente di nuovo treno, casa), e la tratta in autobus nel cuore dell’Umbria mi ha confermato che sì, nel centro Italia (e non solo a casa mia nelle Marche dunque ci sono ancora prosperose fioriture di sambuco lungo strada, e che sì, sono ancora in tempo per scrivervi la ricetta della meravigliosa confettura di fragole e sambuco realizzata qualche giorno fa, più quella fragole lamponi e rose, vecchio cavallo di battaglia che ho ricicciato fuori negli stessi giorni, in un trionfo di fragole che sembrava avesse avvolto casa (e che per un attimo ci ha fatto dimenticare piogge e pensieri meteo funesti).
Tutto è iniziato all’arrivo, qualche settimana fa, di un quattro-cinque chili di Fragole Matera da parte di Nicofruit.
Potete immaginare la mi faccia all’apertura dello scatolone enoooormeeee, e invasa (o meglio invasata) dal profumo del frutto in questione, ho iniziato in primis a fantasticare su cosa farci E SUBUTO ;-P, e in secondo luogo a scartabellare tra le info e notizie relative a questo produttore che così gentilmente si era offerto di farmi, senza alcun obbligo da parte mia, questo graditissimo pensiero.
E siccome la Fragola Matera è coltivata con molta cura per il contesto ambientale e secondo moderni ed ecologici sistemi di agricoltura integrata, il mio entusiasmo è salito alle stelle, e come ogni cotta che si rispetti, questa per le fragole si è trasformata subito in marmellata. Anzi non una ma due.
Vi smollo all’istante le ricette della confettura alla fragola, che sono due in funzione di umore e disponibilità della dispensa:
Confettura di fragole e sambuco
Confettura di fragole, lamponi e rose
Confettura di fragole e sambuco
ingredienti
2400 g di fragole
20 fiori di sambuco
800 g di zucchero di canna in cristalli
400 g di zucchero semolato
200 ml di acqua
4 limoni
La sera prima mondate le fragole e tagliatele a metà o in 4 a seconda della grandezza. Copritele con lo zucchero di canna e spremetevi sopra il succo di 2 due limoni. Mescolate e fate macerare un’ora. Poi portate a bollore per 5-10 minuti, e fate macerare al fresco per tutta la notte.
Sempre la sera precedente preparate lo sciroppo come ve lo avevo raccontato qui (le dosi usate per questa confettura sono ovviamente a favore di una maggiore concentrazione di sambuco ma soprattutto, e di conseguenza, minore di acqua). Ovvero:
Scuotete accuratamente i fiori di Sambuco per eliminare qualche elemento naturale di troppo (tipo qualche insettino), poi mondateli della base dello stelo e di tutte le parti verdi (ma non scuoteteli troppo per evitare che perdano tutto il loro meraviglioso polline!)
Portate a bollore l’acqua con lo zucchero in una casseruola e proseguite il bollore fino ad ottenere uno sciroppo denso ridotto della metà (l’obiettivo è di aggiungere meno liquidi possibile alla vostra confettura di fragole). Fate intiepidire. Trasferite i fiori in un vaso capiente e alternateli con i 2 limoni tagliati a fette sottili. Coprite con lo sciroppo ottenuto e mescolate. Chiudete il vaso e fate macerare in frigorifero fino all’indomani.
Il giorno successivo filtrate il contenuto, poco alla volta, utilizzando una garza su un colino o un colino a maglie molto fitte. Se avete una di quelle caraffe filtranti per pressare usatela. In ogni caso strizzate un po’ i fiori in modo da estrarre tutta la loro essenza.
Riprendete la confettura e separate lo sciroppo di fragole dalle fragole che a quel punto saranno già leggermente confit. Unite lo sciroppo di sambuco a quello di fragole in una casseruola e fate ridurre sul fuoco a 105 gradi (sarebbe perfetto in questo caso un termometro da cucina, io uso questo). A questo punto aggiungete le fragole e portate di nuovo a bollore per 15 minuti o fino a consistenza desiderata. Travasate ancora bollente in vasetti sterilizzati e fate fare il sottovuoto prima di riporre in un luogo fresco e asciutto.
NOTA
Per questa Confettura di fragole e sambuco vi ho messo un procedimento standard di “due giorni” (ovvero sera precedente per la macerazione + giorno successivo), ma se avete tempo, allungatela di un giorno, ovvero fate macerare 2 gg invece che uno lo sciroppo di sambuco prima della “spremitura”, e facendo bollire di nuovo brevemente le fragole e il loro sciroppo la seconda sera, per poi terminare la preparazione il terzo.
Confettura di fragole, lampon e rosa
ingredienti
2000 g di fragole
400 g di lamponi
1000 g di zucchero semolato
1 limone grande o 2 piccoli
8-10 cucchiai di estratto di acqua di rose alimentare
La sera prima mondate le fragole e tagliatele a metà o in 4 a seconda della grandezza. Unite i lamponi e l’acqua di rose e coprite con lo zucchero e il succo di limone. Mescolate e fate macerare un’ora. Poi portate a bollore per 15-10 minuti, e fate macerare al fresco per tutta la notte.
Il giorno successivo riprendete la confettura e portate a bollore per 15 minuti o fino a consistenza desiderata. Travasate ancora bollente in vasetti sterilizzati e fate fare il sottovuoto prima di riporre in un luogo fresco e asciutto.
Queste fragole vengono coltivate in regime di agricoltura integrata, un sistema agricolo di produzione a basso impatto ambientale, che prevede l’uso coordinato e razionale di tutti i fattori della produzione allo scopo di ridurre al minimo il ricorso a mezzi tecnici che hanno un impatto sull’ambiente o sulla salute dei consumatori; e in particolare nel caso di queste fragole la coltivazione avviene con minore utilizzo di acqua, e ciò ne rende la filiera più sostenibile e il sapore più concentrato, la pacciamatura dei loro campi, in collaborazione il Ministero dell’Ambiente, viene fatta con materiali biodegradabili, e la confezione è realizzata in plastica 100% riciclata.
Emanuela
Tu rendi sempre le mie giornate migliori e colorate, anche quando partono prestissimo (tipo alle 7 già fuori casa) con però fastidi fisici vari (tipo nausea e 2 ore di macchina da dover fare cercando di non dover dire ”mamma fermati perché mi vien da vomitare!”)… Ecco allora che appena tornata, ancora un po’ scombussolata, arrivo qui e MI (TI) RITROVO, e annusando tutti i tuoi profumi meravigliosi chiudendo gli occhi, sono già in pace!
Che spettacolo.. Io fatta settimana scorsa la mia marmella di fragolette, ma sia mai che possa replicare di nuovo!
Un bacione meraviglia!
Manù.
Rossella
Tesoro-manù, ciao!
Anche qui siamo “scombussoletti”, sarà il tempo? Però è vero, che bello quando ti arrivano cose belle da fuori che rimettono un po’ in sesto… A me stamattina è successa ‘sta cosa qua: commento qui sul blog, sulla brioche parisienne col lievito di birra di 13 anni fa! (la mia prima brioche parisienne di sempre!): che emozione mammamia. Ecco, tu sai perchè amo il blog, perchè non si perde nulla, e quando succedono queste cose, quando grazie ad un commento so che qualcuno sta scatrabellando (come fai anche tu! ❤️) in giro e indietro, beh, è troppo bello!
(https://rossellavenezia.com/2010/11/brioche-parisienne.html)
ciaooooo
r.