Buongiornooooo!
Siamo finalmente arrancati verso il primo week-end di agosto, e vi confesso, che anche con tutta l’energia positiva del mondo, arrivare lavorando a questi giorni dell’anno senza aver ancora mai fatto un poco-poco di ferie, è ardua.
Lo dico proprio guardando la cosa da una prospettiva squisitamente climatica: c’è un motivo per cui Augusto si ritirava dal 1° agosto per concedersi dei giorni di ristoro dagli impegni di potere, e in suo onore, poi, l’ottavo mese dell’anno ha preso il nome, e nel 18 a.C., venne istituita una festività dedicata alle cosiddette ‘Feriae Augusti’, ossia le ‘ferie di Augusto’, da cui deriva il nome Ferragosto… D’altronde in questo mese nell’antica Roma si festeggiavano i delle feste in onore del dio Conso, protettore della terra e della fertilità. Al termine dei raccolti, in tutto l’Impero, per buona parte di agosto, fino almeno alla metà del mese, nelle campagne i contadini recavano doni ai proprietari terrieri come buon auspicio per i futuri raccolti, a Roma si organizzavano corse di cavalli.
Insomma un po’ tutti, dopo tanta fatica produttiva in un verso o nell’altro, e aggiungo io in concomitanza di un caldo boia, ad un certo punto (questo, direi pressappoco proprio oggi), si fermavano.
Io a dire la verità ho ancora davanti una settimana piena di fuochi e fiamme, e cucine autunnali per la chiusura dei servizi fotografici che vedremo in stampa a ottobre e novembre, poi, incrociamo tutto, chiudo la cucina un mesetto! O meglio, chiudo la cucina “lavorativa”, perchè tanto io lo so come sono fatta: appena mi rilasso un attimo mi viene voglia di cucinare, ma in quella dimensione bella bella che è la cucina di casa, e quindi vai con il pane, le conserve, la verdura arrosto e pizze e focacce che fanno tanto estate e convivialità.
A proposito di cucina casereccia e convivialità, e incuriosita da un aggeggio che conosco da tanto, possiedo da poco e non ho mai usato, ho deciso, per l’appuntamento di agosto con la ricetta realizzata in collaborazione con Grandi Molini Italiani, di provare a cucinare col Fornetto Versilia!!!!
Sapete di cosa si tratta?
Forse molti di voi lo conoscono molto meglio della sottoscritta, ma proverò comunque in due parole a raccontarvelo!
Il Fornetto Versilia è un utensile da cucina ideato da Oreste Pardini nel 1922: si tratta di una piccola pentola in alluminio composta da uno stampo con foro centrale, un coperchio con piccoli buchi laterali e una base spargifiamma, da mettere direttamente tra il fornello a gas e la base della pentola.
Dopo anni che lo scrutavo da lontano, mi sono imbattuta in lui in un posto che vende utensili, libri di cucina, piatti e stoviglie bellissime, che letteralmente adoro, e che si chiama Soufflé. Si trova a Verona e due-tre estati fa, vedendolo tra i loro scaffali, in mezzo a mille cose che desideravo tutte tanto, ho deciso che finalmente era lui che dovevo avere! Sono così due-tre estati che penso che devo farci qualcosa e soprattutto condividerla qui con voi.
Non so perchè ma mi fa pensare all’estate, ai fornelli da campeggio o da camper, all’idea di avere una “forno portatile” forse anche meno caloroso del suo fratellone elettrico (che io ritengo personalmente la cosa più sopportabile dal punti di vista di calore da cucina in estate, vuoi mettere una roba che cuoce 25 minuti bella chiusa là dentro invece del vapore + il calore emessi dalla cottura di un piatto di spaghetti???) e nonostante la mia timidezza iniziale, devo ammettere che è piuttosto facile da usare, ideale per cuocere in modo omogeneo torte e ciambelloni, lievitati, pane e focacce ma anche contorni a base di patate o tonno, o primi con riso e verdure.
Le poche semplici regole per usare il Fornetto Versilia sono:
- Imburrare e infarinare la pentola (o foderarrla con carta da forno per andare “a botta sicura”, dato che era la prima volta, come ho fatto io ;))
- Le temperature: il Fornetto Versilia non ama le cotture temperature troppo alte, quindi dopo aver sistemato accuratamente il disco spargifiamma, cuocete per i primi 5 minuti a fiamma media per poi abbassatela al minimo fino a fine cottura (altri 45 minuti-un’ora).
- Il coperchio: si dice che non vada mai aperto durante la cottura, io l’ho fatto, poco poco e molto velocemente, e questo non ha alterato lo stato dell’arte ;), ma per sicurezza vi (ci!) ;)) consiglio di attenervi alle regole, almeno fino a che non ci abbiamo preso un po’ mano!
Se qualcuno di voi conosce ricette, o anche semplici suggestioni in merito al suo utilizzo, vi prego scrivetemi qui nei commenti! Ne sarei davvero felice e molto molto grata!
La ricetta che ho scelto di preparare io come mia prima volta con il Fornetto Versilia, affonda le radici nella mia più totale comfort zone: un Danubio salato (per la sua forma conviviale di paninetti che si staccano e si condividono, perfetto secondo me per il weekend), ripieno di ingredienti decisamente familiari e molto molto caserecci: prosciutto cotto ed emmental. Ovviamente (almeno nella mia testa) la farina doveva essere quanto di più estivo e mediterraneo la dispensa (e i miei amici di Grandi Molini Italiani) potessero offrirmi: Grano Duro decorticato a pietra (<3)
Ho optato per un impasto molto idratato, se voi preferiste una consistenza leggermente più soda diminuite il latte a 220 g!
Tempo di preparazione: 30 minuti + 3-4 ore riposo
Tempo di cottura: 1 ora circa
Difficoltà: medio
Numero di porzioni: 8 panini
Danubio salato nel Fornetto Versilia ripieno di prosciutto cotto e emmental
Ingredienti per un fornetto da 26-28 cm
200 g di farina di Grano Duro decorticato a pietra Grandi Molini Italiani
170 g di farina tipo Manitoba decorticata a pietra Grandi Molini Italiani
250 g di latte tiepido (220 g per una versione più soda)
25 g di burro a temperatura ambiente
15 g di olio
1 uovo medio a temperatura ambiente
8 g di lievito di birra
1 cucchiaino raso di sale (circa 5 g)
1 cucchiaio di miele (circa 15 grammi)
100 g di prosciutto cotto a cubetti
150 g di formaggio tipo emmental
Poco latte e albume (o tuorlo) per spennellare
Mescolate insieme le due farine e versatene 200 grammi in una ciotola insieme al lievito e al miele precedentemente sciolti nel latte.
Mescolate tutti gli ingredienti con un cucchiaio di legno, poi coprite e lasciate il lievitino a temperatura ambiente per un’ora/un’ora e mezzo fino al raddoppio.
Quando il lievitino sarà pronto aggiungete il resto della farina e, impastando, l’uovo.
Continuate a impastare versando anche il burro e infine l’olio e il sale.
Impastate fino a che tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati e l’impasto risulterà liscio ed elastico e lasciate raddoppiare a temperatura ambiente in una ciotola coperto per un’ora, un’ora e mezza.
Nel frattempo tagliate l’emmental in 8 pezzi e foderate il fornetto Versilia usando un foglio grande di carta da forno in cui avrete praticato un taglio a croce.
Una volta che l’impasto sarà pronto pronto dividetelo in 8 pezzi uguali.
Prendete un primo pezzo di impasto e stendetelo leggermente con le dita sopra un tagliere (aiutatevi all’occorrenza con poca farina di grano duro), poi chiudetelo a fagottino dopo avervi inserito all’interno i pezzo di formaggio e un cucchiaio circa di cubetti di prosciutto.
Ponete le palline di impasto farcite all’interno del fornetto a formare il Danubio salato e lasciate lievitare coperto a temperatura ambiente fino al raddoppio in circa 1 ora.
Spennellate la superficie del Danubio salato con poco albume sbattuto insieme a 2 cucchiai di latte, coprite con il coperchio del fornetto e cuocete il danubio sul fuoco medio-piccolo* alla massima potenza per 5 minuti e poi al minimo per 45 minuti tenendo il coperchio sempre chiuso.
Aprite solo a questo punto il coperchio e verificate la cottura, se il Danubio salato dovesse risultare ancora chiaro dovrete proseguire la cottura fino a quando sarà ben dorato.
Una volta cotto lasciatelo raffreddare e poi sformatelo.
L’ideale è servirlo caldo con il formaggio filante**
(guardate l’espressione poco convita del mio gatto quando ho iniziato a fotografare questa cosa cotta in modo diverso e che scottava un po’ ;))
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- se avete l’apposito spargifiamma del fornetto usatelo, aggiungendo poca acqua nella parte concava dello stesso prima di posizionarci sopra la pentola
- * se intendete preparare in anticipo il Danubio salato e servirlo una volta freddo, tagliate il formaggio in pezzi più piccoli
Emanuele
Non sono un addetto hai lavori
Ma è posibile che sprigiona meno calore di un forno acceso
Emanuele venezia
Rossella
Ciao Emanuele Venezia ;)
Intendi come calore ambientale o di cottura o entrambi?
Io in realtà non mi sono resa conto benissimo, non so se abituata al calore perenne di questi giorni 😅
Equivalente, o forse meno… la temperatura è più bassa, ma impiega in effetti il doppio del tempo…
Emanuele
Calore ambientale
Rossella
Allora, posto che per me d’estate, se uno cucina, non c’è niente di meglio del forno (certo non acceso 4 ore di seguito), perchè prepari tutto “a secco” e lontano dai fuochi (spenti), poi metti tutto in forno per una mezzoretta e te ne vai in un’altra stanza, e in genere si tratta anche di preparazioni non espresse, cioè che puoi mangiare anche dopo e viceversa la pietanza la puoi preparare anche in anticipo (tipo dopo cena quando è un po’ più fresco), mentre anche solo a cuocere un piatto di pasta al sugo stai con la faccia sopra a due fornelli accesi entrambi fumanti ed emettenti molta umidità ;-P (i cottura per non parlare di quando scoli la pasta!!!), a me è semprato abbastanza equivalente, ovvero calduccio minore, ma tempi di cottura praticamente raddoppiati, quindi stiamo lì…
Però per chi proprio il forno non vuole accenderlo (o chi è in campeggio o camper!) mi sembra un ottima alternativa!
Emanuela Lupi
Io MUORO! Sono un paio di mesi che aiuto mia sorella ai mercati settimanali e…. MUORO! il martedì abbiamo il banco attaccato al distributore/colonnina dell’acqua e.. non sai quanto mi vien voglia di mettere giù la monetina, posizionare la testa sotto il getto d’acqua e farmi una bella doccia fredda!!!! Ah!
Comunque dovrei avere un paio di settimane di stacco perché mia sorella va in vacanza e come sostituti ci sono i suoi suoceri che dovrebbero cavarsela da soli.. credo/spero. Ti saprò ridire.
Ma questo attrezzinoooooo!!! dici che ci si possono fare anche le nostre amiche ciambiz per la colazione!!!???? Io non ce l’ho ma potrei procurarmelo eheheheee….
Ah.. comunque io quoto forno in estate per il tuo stesso motivo… il gas non lo sopporto… poi ho un piccolo fornettino elettrico che per farci le robine veloci, tipo verdurine, polpettine varie ecc… è il TOP! non mi ci sta la tortiera, ma per quella la Domenica vado di forno grande e sto poi bene una settimana.
Bene…
ti mando un abbraccio fortizzimo.
Fortunato Augusto fu! ;).
Manù.
Rossella
Ahahahah Manù, me fai schiantà con Fortunato Augusto!
Allora spe’, procedo con ordine:
– intanto mi piace troppo che oggi mi commentano tutti gli Emanuel*
– in merito alle vacanze io quest’anno ho clamorosamente TOPPATO: dovevo provare a chiudere tutto entro fine luglio come feci 2 anni fa (pare facile…), perchè è proprio vero… uno con la testa (e col fisico) in cucina (TUTTO IL GIORNO a fa’ polente e altri cibi novembrini, altro che plumcake ;-P) non je la fa’
– (comunque mi hai fatta tremare… “ho pensato stessi per dirmi “il martedì abbiamo il banco accanti a queli che cuociono le salsicce tutto il giorno 😂)
– per il fornetto, ah ci metto mani e piedi sul fuoco che ti piacerebbe assai, ed è ovviamente perfetto per le ciambelle da colazione… guarda ci faccio qualche prova e poi ti saprò ridire… tanto io i tuoi gusti li conosco 💛❤️❤️❤️❤️
– sulla questione forno io boh, non lo so cosa sta succedendo, pare che se posti un plumcake ad agosto devi giustificarti! 😅 Io ho il blog da 16 anni e fino a 4-5 anni fa non c’era questo trend che a me a volte sembra più una “posa”… O meglio, mi spiego, giustissimo privilegiare cose fresche e crude (che spesso e volentieri coincidono anche con sane ;)), ma come al solito nemmeno demonizzare una cottura quale che sia..
Come hanno fatto le nostre nonne (e loro sì che non avevano nemmeno un ventilatore!)? Se avessero proceduto anche loro a suon di “io il forno non lo accendo” non avremmo mai assaggiato tutto quello che è prettamente estivo ma tipicamente cotto in forno, o fritto, etc…. penso alla scamorza fritta di mia nonna, o alle sue lasagne con le polpettine di carne a ferragosto, o la parmigiana di melanzane! (o anche la pasta alla norma e altri mille piatti che penso potremmo tirar fuori… anzi Manù, aiutami a tirarne fuori ;))
Baci baci bella mia, e a presto, che a pena stacco col lavoro, paradossalmente ma manco tanto, io “per casa” cucino di più e quindi faccio capolino qui più spesso! (come a natale ;)
ciaooooo