Santo cielo, mi sembra di essere tornata ai bei vecchi tempi, quando si scrivevano ricette sul blog ogni due per tre!
Confesso che la cosa mi esalta, anche se di norma cerco di non farmi prendere dall’entusiasmo e distribuire uniformemente “i contenuti”. Ma non ci riesco mai. Anzi. Quando ci riesco, mi “intoppo” da sola. La verità è che da 15 anni a questa parte, almeno su questi piccoli schermi, le cose funzionano davvero quando il blog assolve unicamente la sua funzione: diario di ricette e storie di cucina, lato mio, e risposta agli stimoli che arrivano da voi, lato vostro.
E siccome stamattina, leggendo su Instagram un commento al mio post di ieri sul ramen di pollo e la stramba lettura che ho dato di questo piatto come qualcosa di brodoso senza essere troppo autunnale, ho avuto una specie di illuminazione.
Nel suo commento, @dona_c mi parlava di una zuppa di tubetti e ceci che ha preparato ieri, in cui ha aggiunto, in questa ottica di “non troppo autunno please”, delle melanzane a cubetti arrostite.
Così mi è tornata improvvisamente in mente questa ricetta che ho postato sul blog ben 14 anni fa!
Si trattava di una zuppa di orzo melanzane e zucchine che in genere tengo per fine estate, ma che finisco per non fare mai, perché, si sa, sentiamo sempre più freddo a maggio che a settembre ;)
In effetti il post di allora risale ai primi di giugno, e con una saggezza che avevo e che oggi, obnubilata da calendari editoriali, stagionalità e misteriosi algoritmi, a volte penso di aver perso, avevo pubblicato come ricetta svuota dispensa per far fuori quei due tre pungetti di cereali che spesso languono sul fondo della dispensa e che ai quali la stagione estiva proprio non giova… ;)
Appena ho letto il suo commento ho avuto come un déjà vu, e in un impeto effettivamente svuota dispensa, unito al disperato bisogno di qualcosa di caldo in questi giorni, senza però cedere all’autunnalità che, per quanto io l’autunno lo ami, novembre a maggio non ce la posso fa’, l’ho cucinata al volo per cena (sì, quando sono a casa e non faccio shooting cucino a pranzo anche per la cena, subdolo trucchetto per sporcare una sola volta al giorno ;-)) con l’avena, cotta come allora in una (di fatto) vellutata di melanzane e zucchine, e omettendo il latte.
Voi potete metterlo o sostituirlo con un goccio di panna, e se vi sentite particolarmente esuberanti potete, come ho fatto io e vedrete poi nella ricetta, serbare qualche cubetto di verdura e patate da rosolare a parte in un padellino. Oppure, se siete fautori del piatto sano e completo, aggiungere alla zuppa di avena, zucchine e melanzane un po’ di proteina in forma di chèvre fresco come topping, ricotta, o qualche cucchiaio di ceci lessi ripassati in padella o al forno con un po’ di paprica.
Non so se come dicevo esaltarmi per questa densità di post (che, seguendo appunto i miei flussi/impegni/paturnie, potrebbe essere seguita anche da un esacerbato silenzio…. ahhah ma chi ci crede?), o scusarmi con voi e/o per coloro che sono inscritti alla mailing list, ma che vogliamo farci, sono fatta così.
Inoltre, qualche giorno fa, in un messaggio un’amica, lettrice, mi ha detto che mancavano i miei post sul blog, facendomi la persona più felice del mondo, letteralmente.
Quindi niente, devo proprio dirvi grazie perché a volte siete proprio voi, input, commenti, guizzi e indizi che siano, che mi date il là per scrivere e cucinare!
Posso ripagarvi con una Zuppa di avena, zucchine e melanzane? ;-P
Contate un’oretta o poco più da quando la imbastite, è la cosa perfetta da preparare quando siete già in cucina a fare altro.. ;)
Zuppa di avena, zucchine e melanzane
ingredienti per 4 persone
120 g di avena
1 melanzana tonda
2 zucchine
2 patate medio piccole
1 cipolla dorata
1 spicchio di aglio
brodo vegetale (circa un litro)
olio extravergine d’oliva, sale, pepe, peperoncino secco tritato (facoltativo), qualche foglia di basilico
per finire, a piacere: formaggio fresco di capra, ricotta, ceci lessi ripassati in padella con un pizzico di sale e paprica
Tritate la cipolla e l’aglio (dopo averlo schiacciato in camicia e mondato di questa e dell’anima centrale) e tagliate grossolanamente patate e melanzane a cubetti, e le zucchine a rondelle.
Fate dorare cipolla e aglio con un filo d’olio d’oliva, aggiungete le verdure e le patate e un pizzico di peperoncino tritato a piacere e mescolate per 5 minuti con un cucchiaio di legno. Se usate la cocotte in ghisa coprite e prolungate la cottura qualche minuto in più: la pesantezza del coperchio tratterrà un po’ dell’acqua delle verdure.
Tenete a piacere da parte un paio di cucciai di verdure e coprite a filo con il brodo (un filo meno se avete usato la cocotte e prolungato la cottura); lasciate cuocere per una mezzoretta. Frullate e aggiungete l’avena precedentemente lavata e lasciate cuocere a fuoco dolcissimo, rimestando continuamente perché tenderà ad attaccare sul fondo, ancora una mezzora scarsa, aggiungendo brodo all’occorrenza.
A parte, in un padellino antiaderente, fate rosolare in un filo d’olio le verdure tenute da parte. Una volta cotta la zuppa, unite le verdure rimaste intere e rosolate, aggiustate di sale e pepe, un filo di olio a crudo, qualche foglia di basilico e servite tiepida.
Emanuela
Ma che meraviglia!!!! Ma che bello due post attaccatiiiiii!!! Aaaahh ti adoro e sai che c’è? Mi piace pure sta zuppetta qui, bella densa densa e poi l’aveva unico (quasi) cereale in chicco che amo (ho un po’ cambiato gusti e non so orzo e farro non li sto amando tanto)…
Niente, posso solo dirti che son troppo felice quando ti fai prendere la mano così! ❤️❤️❤️…
Tra un’oretta ho il controllo con Arianna e ho già cenato (manco mio nonno cenava alle 18 😅😅😅.. Sto a invecchià)
Grazie per avermi regalato un fine giorno bellissimo!!!
Manù.
Rossella
Ahahhaha, Manùùùùùù!
Allora, intanto ti dico subito una cosa, non so da che dipende ma a me viene una gran fame ore 18 e poi a cena zerooooo! A prescindere che io faccia o meno uno spuntino!
Fosse per me, io farei colazione (presto), poi pranzo alle 12, poi cena alle 18… In realtà ora che lo vedo scritto mi ci starebbe dadio una roba cadenzata ogni 6 ore… 🧐
Sì, quando mi faccio prendere la mano mette allegria pure a me, au diable le regole! ;-P
Adoro pure quando posto con un po’ di errori di battitura per la “FOGA”.
Questa sì, secondo me ti piace, ed io pure, l’orzo ormai ciao da un 10 anni, lo sto diciamo recuperando ora, il farro regge sempre botta in una posizione intermedia, l’avena, come sai, mon amour 😍
Grazie anche a te per il fine giorno che mi ha regalato il tuo commento ;)
debora
Anch’io sono in un momento di fervore/livore “blogghistico” emi rendo conto di stare sfornando post ogni due per tre e…..Ma quanto è bello??? e soprattutto quanto è bello anche tornare a leggere spesso e volentieri le amiche blogger?….Insomma io ti direi di non fermarti qui, che quasi quasi domani vengo a vedere cos’altro hai pubblicato!
ps. bell’idea culinaria questa tua, da rifare assolutamente, bacio
Rossella
Ciao Debora!!!!Guarda, prima di risponderti qui sono corsa a scriverti da te!
Secondo me i blog non si estingueranno, dove le scrivo sennò io le mie ricette?
Per me è stata una svolta, avere un auto-obbligo di appuntarmele. Se penso a quante sarebbero andate perse se non avessi avuto questo magnifico supporto…
Certo, i commenti nutrono i blog, sono vera e propria benzina per andare avanti, ecco perchè io stessa ne rivendico la presenza (qui e ok anche su ig, ma qui RESTANO meglio).
In ogni caso, come dicevo nel post, giusto qualche giorno fa una lettrice amica mi ha detto che mancavano le mie ricette postate qui, cosa che mi ha fatto pensare (dato che di ricette ce ne sono a mila, tutte ovviamente scomposte, non programmate, istintuali e “a deus”, come dice mia mamma e come esattamente descrivi tu sul tuo post) che a mancare fosse proprio il diario, il commento a corredo, il diario, la mappatura dell’anima che alla fine i post costituiscono (ovviamente se non sono un cavallo da cavalcare ai fini della visibilità per cui “sto dove mi s vede meglio”).
Eh niente. Questo mi ha fatto bene ❤️
debora
Ma vedi perchè io e te si va così d’accordo! Perch’io la penso esattamente come te: questo blog è la versione moderna del ricettario della nostra nonna, del quadernino degli appunti della mamma, dei vecchi libri a schede anni Ottanta su cui si trovava tutto e all’occorrenza sapevi già cosa comprare per la spesa e come cucinarlo. Con quel pizzico di anima che traspare dalle nostre parole e soprattutto dalle nostre foto.
Della visibilità ce ne importa poco a noi, ma ci piace sapere dove cercare, dove leggere, dove condividere.
Io per esempio so che se cerco una torta dal sapore rustico e genuino è qui da te che devo venire, so che se ho voglia d’una ricetta toscana collaudata, vado dalla Giulia o se mi serve un “pranzettino” vado da Barbara. Insomma anch’io ci credo ancora in questa rete e ci crederò sempre!