Sono qui alla scrivania che cerco di mantenere un contegno primaverile mentre fuori piove che sembra novembre, i gatti in assetto “regola del metroquadro”, ovvero non importa quanto la casa sia grande, ma si sta tutti acciambellati in un mq di spazio (appunto negli immediati dintorni della scrivania), io che tiro su col naso dicendomi “sarà l’allergia”, mentre potrebbe benissimo essere una sottospecie di raffreddore, la tisana bollente tra le mani e se continuo ad essere così smanata anche sulla tastiera.
In questa contingenza dell’ode alla primavera anche se accenderei davvero volentieri il caminetto, credo serva una roba brodosa che non sia però totalmente novembrina, e quindi ho deciso di buttarmi sull’esotico, che aiuta sempre a fare quel salto spazio temporale che ti tira fuori dai guai, e di postare una ricetta che tengo in serbo da un po’, forse da quando l’ho adocchiata, circa un annetto fa, su Sale&Pepe di febbraio 2022, a firma della mia amica geniale e dalle mani magiche Livia Sala: il ramen di pollo con udon noodles
Alla parola Ramen io già mi confondo, e in effetti questo che vedete qui sarebbe un LAKSA (aiutoooo), ovvero una zuppa al curry, DI POLLO, con udon noodles.
Il ramen, detta molto, ma molto volgarmente, è sostanzialmente un brodo all’interno del quale vengono serviti spaghetti, più, in genere, un topping costituito da una componente proteica, una di verdura, più svariate altre cose meravigliose.
Gi spaghetti, i classici ramen noodles, sono spaghetti non all’uovo a base di acqua, farina e kansui, oppure acqua e farina ad alto contenuto di proteine, gli udon noodles, più spessi e tenaci, vengono lavorati a lungo per ottenere la consistenza soda e gommosa che li caratterizza (si dice che i migliori chef di udon giapponesi li impastino caminandoci sopra qualche ora ogni mattina 😅), e i soba noodles, ovvero gli spaghetti ottenuti impastando grano saraceno e acqua bollente.
Ora, tra tutti questi, a me piacciono, come potreste sbagliarvi, “quelli cicci”, ovvero gli udon, e ben lungi dall’idea di mettermi ad impastarli, camminandoci sopra o meno ;-P, li ho comprati online. e poi ho deciso di provare la ricetta di Livietta, con giusto un paio di varianti un po’ ignoranti mie, ovvero con peperoncino secco invece che fresco (adoro entrambi con il brodo e con lo zenzero), e la sostituzione del curry (che confesso di non amare), con la paprica che mi faceva pendant col piccante ;)
Ecco a voi il risultato, e, subito a seguire, il mio libro di riferimento sui ramen, ovvero la traduzione in lingua italiana (evviva!), dell’edizione di Harper Collins del libro Ramen di Tove Nilsson.
Qui invece trovate un’altra ricettuzza a tema ramen (in questo caso con spaghetti disidratati) qui sul blog ;)
Il libro è fatto molto bene, almeno per una neofita occidentale come me, è molto illuminante in merito a strumenti ed ingredienti, e soprattutto è bellissimo anche solo da guardare, tanto sono belle le foto!
Ramen di pollo con udon noodles
ingredienti per 4 persone
300 g di udon noodles
1 pollo piccolo a pezzi, senza pelle
1 pezzetto di zenzero
1 cucchiaino di semi di coriandolo
1 lime non trattato
200 ml di latte di cocco
1-2 spicchi di aglio
1 mazzetto di coriandolo
1 peperoncino secco (la ricetta lo prevedeva fresco
1 cucchiaino di paprica forte (la ricetta prevedeva curry)
Mettete il pollo in una casseruola con i semi di coriandolo, lo zenzero sbucciato, un pezzetto di scorza di lime, e un pizzico di sale; coprite a filo con circa un litro d’acqua, portate a bollore e lasciate cuocere a fiamma bassa per 30-40 minuti, finché la carne non si staccherà dalle ossa. Disossate il pollo, sfilacciatelo a piacere (io l’ho lasciato un po’ grossetto) e tenete da parte coperto.
Sciogliete un pizzico di paprika nel latte di cocco, filtrate il brodo e riportatelo a bollore, aggiungendo il latte di cocco, una manciata di foglie di coriandolo, l’aglio sbucciato, il peperoncino tritato, i pezzetti di zenzero del brodo a piacere; lasciate sobbollire un paio di minuti, unite il pollo e cuocete altri 5 minuti.
Aggiungete i noodles e fateli cuocere il tempo indicato sulla confezione. Spruzzate con il lime, finite con il resto della paprica e servite caldi.
Emanuela Lupi
Io, lo sai, non vado tanto a braccetto con le cose brodose, ma questa qui sembra proprio fatta per me, perché di brodino ce n’è davvero poco… Ma guarda cosa mi tiri fuori meraviglia mia, in questa giornata che anche qui mette tutt’altro che allegria (ed allergia!)… C’hai preso di brutto comunque perché io il caminetto acceso ce l’ho, giusto giusto per togliere quell’umido che non giova né alle mie ossa, né al mio stomaco.
Ora, dato che siamo mooooolto uguali io e te e, pure a me piacciono le robe cicce e, ovviamente impastare camminando un’ora la mattina non è proprio nelle mie priorità, direi che link diretto all’acquisto e poi vado de ricetta, che anche se il tempo dovesse migliorare non mi sembra poi così grave farla lo stesso, no?
Grazie super meraviglia mia anche per tutte le informazioni tecnico-scientifiche, quanto le adorooooo!!!!
E ovviamente … libro sulla lista!
Baci bagnati…
Manù.
Rossella
Manùùùùùùù eccome!
Allora, ci ho messo un po’ a risponderti perchè nel frattempo m’è venuto un altro raptus (direi vere e proprie botte di giovinezza, quando appena trentenne postavo sul blog ogni qualvolta mi andasse senza badare a regole strane nè, come ho elegantemente scritto appunto sul post di oggi, auto “intopparmi” 😜!) e ho postato un’altra roba calda senza essere autunnale, entrambe le puoi fare secondo me anche un po’ più avanti, anche perchè, ti dico proprio per similitudine reciproca, io la vellutata non la disdegno fino a giugno e da settembre (insomma, un po’ come il piumone ne mio caso, che fra un po’ lo tengo pure a luglio! ;))
Allora, le cose tecniche ma accessibili a noi non esperti piacciono tanto anche a me, ecco perchè mi è piaciuto anche il libro, che mi ha avvicinata alla questione ramen senza spaventarmi più di tanto, e devo dire che pure per noi che abitiamo in mezzo ai monti, avere la possibilità di ordinare “gli introvabili” è una vera e propria svolta!
Un bacio, qui è uscita ora ora una “SPERELLA” (come si dice qui) di sole. Incrociamo tuttoooo!
Baci manù!