Bonjouuuuur!!!!
Eccomi qui, un po’ in ritardo sull’inizio ufficiale della settimana e un po’ acciaccatina dal caldo ma ci sono!
Vabè, uno dice “un po’ acciaccatina dal caldo” e poi propina una roba al forno… E’ il cervello, che non funziona, amica! ;)
Oppure niente, è semplicemente l’irresistibile richiamo del rabarbaro…
Qualche giorno fa ero infatti alle prese con una di quelle spese impossibili presso Eat’s, la sede di Roma.
Impossibili nel senso che cercavo dei “pomodorini per lavoro”, ovvero nella fattispecie i datterini gialli che spesso vedete su questi schermi, nella loro versione “riciclo” post foto.
Ero alle prese con codesti meravigliosi buonissimo ortaggi quando l’occhio mi è caduto prima su delle carote viola che prometto entro serata cucinerò in qualche modo, e poi su una delle mie fissazioni culinarie (fissazione culinaria è quella cosa che non trovi facilmente sugli scaffali e che pare che se non la cucini crepi, chissà come mai, tipo appunto il rabarbaro e l’halloumi).
Il rabarbaro, tipico dei climi del nord, a Roma si trova a Campo dei Fiori e in alcuni posti tipo appunto il sopracitato Eat’s, a periodi, credo.
E in genere costa un occhio della testa.
Io nel frattempo l’ho accaparrato per via traverse (ovvero Rita amica di mamma che mi ha accattato gentilmente un mesetto fa qualche piantina “strana” che stiamo provando – “stiamo”= ho appioppato alle cure di mia mamma – a far crescere in quel di Fabriano), ma la bestiola al momento sta in fase crescita e non è che si può tagliare, dunque io la scorsa settimana stavo attraversando una di quelle fasi acute che se non cucinavo qualcosa con il rabarbaro mi pareva di schiattare, quindi, in uno di qui raptus in cui in genere una donna rientra a casa con un paio di scarpe nuove, io sono rincasata con un mazzo di rabarbaro (datterini gialli, e carote viola), salvo poi lambiccarmi il cervello su come utilizzarlo.
E’ arrivata in soccorso la farina di farro integrale da finire (vecchia storia che conoscete già, ma stavolta l’ho finita sul serio, quindi rilassatevi, da oggi in poi attaccherò con cose diverse, che ne so, mais, quinoa, riso???? ;-P), e qui si spiega il forno.
Ecco dunque che alla fine della fiera mi sono decisa a fare una di quelle pie fatte di una crosta senza uova (e che con la farina integrale di farro è venuta super friabile come piace a me), non dolce e ripiena di frutta a mo’ di una apple pie (vabè perdonate la pietosa foto ma la torta merita e chissà che non la redimo rifacendola e rifotografandola per la serie “Vaniglia-rewind” ;-))
Dunque eccoci qua, torta facilissima di crosta friabile ripiena di “macedonia” di rabarbaro e fragola.
Se voi non avete raptus come la sottoscritta potete anche fare solo fragole, magari diminuendo un po’ le dsi dello zucchero nella macedonia, e usando fragole belle sode e possibilmente piccine, da usare per lo più intere in modo che non si “spetaccino” troppo in cottura e non inumidiscano troppo il fondo.
Ah, sì, dimenticavo.
Raptus per raptus alla fine le ho fatto quelle du’ tre foto. A volte mi prende così. Tutto di una volta :)
Pie di farro integrale con fragole Favetta di Terracina e rabarbaro
Ingredienti
per il guscio
220 g di farina di farro integrale
4 gr di fior di sale
30 gr di zucchero di canna in cristalli
20 gr di strutto freddo (che a mio parere – e anche di mamma :) – rende l’impasto più elastico e lavorabile)
120 g burro freddo,
tagliato a cubetti
tagliato a cubetti
50 gr di acqua ghiacciata (tenere da parte acqua per ammorbidire l’impasto se necessario)
per il ripieno
250 gr circa di fragole Favetta di Terracina (o fragoline piccole e sode)
2 gambi di rabarbaro tagliato a dadini
80 gr di zucchero di canna in cristalli
2 cucchiai di amido di mais
1 cucchiaio di zucchero di canna in cristalli per finire.
In una grande ciotola mescolare insieme la farina, il sale e
lo zucchero. Aggiungere burro
e strutto e mescolare con una forchetta, con una impastatrice o con la punta delle dita (avendo cura di non scaldare troppo l’impasto) fino ad ottenere un impasto a forma di briciole.
lo zucchero. Aggiungere burro
e strutto e mescolare con una forchetta, con una impastatrice o con la punta delle dita (avendo cura di non scaldare troppo l’impasto) fino ad ottenere un impasto a forma di briciole.
A questo punto aggiungere l’acqua ghiacciata a filo, continuando ad impastare, fino ad ottenere un composto omogeneo e piuttosto appiccicoso (aggiungere in caso poca acqua per volta per regolarne la consistenza).
Dividere la pasta in due palle leggermente schiacciate e una un po’ più grande dell’altra, avvolgerle con pellicola per alimenti, e metterle in frigo per un paio di ore minimo.
Trascorso questo tempo, in una ciotola, mescolare le fragole al rabarbaro.
In un’altra ciotola lo zucchero alla maizena.
Aggiungere zucchero e maizena alle fragole e rabarbaro e mescolare delicatamente.
Nel frattempo stendere la pasta in due cerchi alti circa 2-3 mm e preriscaldare il forno a 180 °C.
Foderare con il disco più grande una tortiere di circa 22 cm di diametro, avendo cura di avere un bordo abbastanza alto da contenere il ripieno di frutta.
Bucare con una forchetta la pasta, poi riempire con la frutta scolata del proprio succo.
Tagliare il secondo disco di pasta in strisce abbastanza larghe (un cm o poco più) e usarle per costruire un graticcio di copertura della crostata.
Spolverizzare con un cucchiaio di zucchero di canna in cristalli.
Richiudere bene i bordi e cuocere nel forno già caldo fino a
quando la crosta è dorata, da 50 a 55 minuti.
quando la crosta è dorata, da 50 a 55 minuti.
Mimma e Marta
quando l'anno scorso lo abbiamo trovato a Bruxelles, non potevamo crederci: il rabarbaro fra gli stand del mercato sotto casa è stato per tutta la settimana del nostro soggiorno oggetto dei nostri pensieri e desideri. Alla fine ci siamo decise e l'abbiamo caricato in valigia, trasportandolo fino a Palermo…da lì, anche noi ci siamo decise a preparare una galette che ricorda un po' la tua pie: una crosta integrale che non prevede uova, un ripieno di fragole e rabarbaro e una spolverata di zucchero di canna sopra per i bordi…il rabarbaro, mi sa mi sa, che deve necessariamente "finire" in questo modo allora!!:-)
ps: adesso riusciamo talvolta a trovare il rabarbaro anche qui, sarebbe bello provare la tua pie come alternativa alla nostra galette!;-)
rossella
Sì, perché secondo me meno si trasforma meglio è… ;) ed io potrei provare la vostra galette con quello che ho sul balcone dai miei! :D
Anonimo
Ross, è bellissima e con il diluvio che sta per venire giù una fetta la assaggerei nell'immediato (anche se ci fosse il sole però). Perdonami per l'anonimato, appena sistemo il blog torno ovvia.
Ti abbraccio, e mi godo ancora yn po' le tue foto….Lys (risomandorlino)
rossella
Grazie bella mia, tutto questo buio mi intristisce un po' in effetti… (il tuo commento invece l'esatto contrario! allora mi guardo un po' le foto anche io, con occhio diverso, come al solito le stavo un po' bistrattando tra me e me, arrivi sempre a fagiolo, anonima o meno che sia <3… ;-P )
Manuela e Silvia
Ciao! bellissima questa crostata! originale il rabarbaro con le fresche fragole! è un ingrediente che non conosciamo ma molto ricercato.
Brava!
rossella
Grazie care! (io in effetti lo "ricerco" come una specie di maniaca! :))
Francesca
Amica..io col caldo ho litigato e il risultato è stato: febbre! Mi viene da piangere :((( E la vorrei proprio una fetta di questa meraviglia, o anche solo una costola di rabarbaro, che qui non trovo..Baci <3
rossella
Ehiiii bella!!!!
Ma lo sai che anche io ho avuto qualche acciacchetto di "reazione" al caldo?
E che poco fa ero da te a guardare (di nuovo) quella torta bella alla ricotta?
Il rabarbaro è un mio sogno proibito, ma te pare normale? Forse sì… ;) :*
Guarisci presto amica
elenuccia
Qua purtroppo non si riesce più a trovare, la mia spacciatrice mi ha venduto la storia che sia già fuori tempo ma mi sa che mi abbia raccontato una frottola visto che tu lo hai trovato. Il connubio con le fragole è proprio la morte sua, e deve essere perfetto il matrimonio con questa frolla molto rustica
rossella
'Spe, 'spe, 'spe, fammi fare una verifica….
http://vanigliacooking.blogspot.it/2013/06/crumble-ai-frutti-di-bosco-e-rabarbaro.html
No, eccolo qua, vedi?
Fine giugno. Conta che lo avevo cucinato una decina di giorni prima, ed eccoci, ci siamo… certo, dipende forse dalle zone? Di dove sei tu?
valerita
Allora Rossella, parliamone.
Le foto che hai fatto sono s t u p e n d e !!
Altro che du' tre foto…
Io il rabarbaro non l'ho mangiato mai (neanche quando ho vissuto in Scandinavia e adesso come adesso me ne pento amaramente) quindi rientra nella mia wishlist culinaria e fotografica da anni. Ho provato ad ordinarlo ma nel veneziano metà dei fruttivendoli manco sa cosa sia… Quindi accadono queste scenette pietose in cui io mostro immagini dell'agognato al cellulare a fruttivendoli basiti….
Mi toccherà restare con la voglia di preparare questa bella pie :(
Ps buon compleanno in mega ritardo!
rossella
Cara Valerita!!!!!!
Che bello il tuo commento, mi curerà dall'ipocondria fotografica ;-)
La scenetta del rabarbaro tipo foto segnaletica è stupenda… Ma tu un orticello-balconcino esposto a nord o cmq un po' in ombra non ce l'hai? Perché magari col tempo riesci a trovarlo e autoprodurlo… Pensa che soddisfazione..
E grazie, di commento e auguri!
Simona
Eh sì, foto proprio pietose!!! Ma daiiiiii!!! :)))) questa frolla mi ispira un sacco…e nel ripieno le ciliegie che ne pensi??
rossella
Nono, non intendevo questo… Ho solo detto "ipocondria fotografica" ;-)
Ogni tanto mi piglia, recentemente di meno, ma alla fin fine mi sono resa conto che "la foto del vicino è sempre più verde", o forse la propria, di foto, è sempre meno verde… ;) Ma serve, eh? Serve per migliorare, o almeno io credo, mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno…
Perfette le ciliegie, anche quelle le denocciolerei intere e non ne userei di troppo sugose per non bagnare troppo la pasta (in questa versione posso ritenermi assolutamente soddisfatta ;)). E perché i mirtilli?
Simona
Ross mi fai morire…ipocondria fotografica e la foto del vicino più verde!!! :)))) hai ragione, i mirtilli perché no?? Comunque ora la proverò con le ciliegie che, per fortuna, ne ho un bel po' dell'albero della suocera :-**
rossella
Simona :D
Fammi sapere eh?
(e anche due mandorline sopra non ce le vuoi mette che con le ciliegie ci cantano??? ;-))
Francesca P.
Bene, prendo la valigia (semi vuota) e vado a fare un viaggio da Eat's, in centro! :D
ps: io tutte queste foto in grande quantità come le vedo bene! ;-)
laura
Io le adoro torte così, in cui la frolla si presenta friabile come un guscio… ma certo che te lo dico a fare a te che hai fatto della frolla e delle sue varianti un libro, signora mia?:-D Comunque io, quel raptus lì, quello che ti fa scattare tante di quelle foto per cui alla fine quando devi assemblarle ti chiedi:"ma chi me la fatto fare?" lo conosco bene, ma ti dico anche che il risultato di certi raptus è veramente d'effetto cara!Un bacio
Elisabetta Stopponi
Di fronte a fragole e rabarbaro non c'è niente da dire…e non sai da quant'è che vorrei assaggiarlo, ma da queste parti nemmeno l'ombra purtroppo! E poi volevo dirti…beh, ecco, che ho mantenuto la promessa, e se avessi due minuti liberi mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi! ;-) http://painauchoco.blogspot.it/
rossella
Elisabetta ma è bellissimo!!!!
Come ti ho scritto da te (<3) già si capiscono molte cose da questo primo post.
Non c'è niente da fare, sei "fabrioparigina" anche te!!! :*
Che bello rivederti qui, mi mancavi..
A presto, un abbraccio fortissimo.
rossella
*Francesca e *Laura, uh ma che bello riunirvi in una stessa risposta voi due…
E un raptus fotografico insieme, quando ce lo concediamo???