Non so per quale arcano motivo, forse una sorta di ritorno di fiamma di gioventù (e non certo perché il tempo abbondi semmai il contrario), e di conseguente “felicità da blog” ma io provo un particolare benessere nello scrivere qui, e non sto a dirvi la contentezza di ricevere vostri commenti.
Il blog, o forse in generale “I BLOG”, hanno avuto una evoluzione della quale solo col senno di poi mi rendo bene conto.
Come vi dicevo un paio di post fa il blogghino di anni ne ha (ben trediciiii!) e quindi di cose ne abbiamo viste, su queste pagine e in oltre mille post.
C’è stato un momento in cui i blog impazzavano proprio, ed erano una fantastica piattaforma su cui chiacchierare e scambiarsi idee di ogni genere, tra blogger, ma soprattutto tra blogger. lettori! Ed in effetti la cosa funzionava molto bene: i blog tiravano, spuntavano come funghi, e il tutto si alimentava da sé. Poi, probabilmente per l’avvento dei canali social, questo tipo di piattaforma è un po’ passata di moda, complice la ipervelocità di lettura, commento, botta e risposta, e anche perchè date retta a me, facile facile non è questa ubiquità sociale, dell’essere ovunque e moltiplicarsi per mille diverse finestre, con mille diversi toni di voce (eh perché su ig devi parlare da ig, su Facebook da Facebook, su Twitter….); Dunque alcuni autori si sono concentrati dove c’era maggiore visibilità per i propri contenuti, spostando altrove anche il loro territorio di interazione.
Chi è “rimasto”, ha meritoriamente lavorato molto su una sorta di “concentrazione”, approfondendo contenuti, lavorando tanto sulla qualità fotografica, facendo video e mille contenuti belli e interessanti legati ad una ricetta che però, se da un lato hanno reso sempre più bello il loro posto del cuore (o comunque uno dei), dall’altro hanno reso sempre più difficile e gravoso produrre contenuti per un singolo post, in sostanza appesantendo una piattaforma che già per su struttura non aveva l’agilità, l’immediatezza e la “consumabilità” di canali social più veloci ma se vogliamo anche più effimeri.
Quindi in parole povere, tutto quel botta e risposta, quel chiacchiericcio, quel “ho fatto ‘sta torta, che ne dite?” è stato penalizzato da una parte dalla competizione di altri posti altrettanto belli ma di diversa natura, dall’altra dall’imbellettamento del contenuto stesso. Oh non fraintendetemi, io sono la prima che ama e ha sempre amato curare i propri contenuti e ammirare quelli degli altri… Però diciamo nel tempo si è perso un po’ di sprint (e di semplicità).
Quindi per il momento, e dato che questo luogo è per me davvero un diario culinario, ho deciso che quello che come prima ma anche più di prima mi verrà in mente, breve o lungo, massimi o minimi sistemi, serio o un po’ c*zzone (;-P), io vengo qui e lo scrivo, con qualsiasi pretesto, fosse anche una pensata improvvisa come ieri, che mi sono resa conto che a maggio non avevo condiviso nemmeno una delle ricette di Fiorfiore In Cucina Coop (cliccate QUI per poter scaricare l’intera rivista!), e la cosa mi è balenata in testa dal fruttivendolo mentre compravo i pompelmi.
E poi questi giorni sono letteralmente in fissa con i ribes (state là che fra qualche giorno parleremo anche di quelli eh <3), quindi niente, due più due fa post. E siccome queste tartellette con il pompelmo curd e ribes a casa sono andate da matti, chissà, magari piacciono pure a voi ;)
Tartellette con pompelmo curd e ribes
Ingredienti per 12-16 tartellette diametro 10 cm
Per la frolla
500 g di farina tipo 00
250 g di zucchero semolato
250 g di burro
2 uova
Per il curd al pompelmo
300 ml di succo di pompelmo rosa appena spremuto (circa 2 pompelmi)
100 g di zucchero semolato
100 g di burro
4 uova
Per finire
2-3 piccole meringhe
1 pompelmo rosa
1 cucchiaio abbondante di granella di nocciola
qualche rametto di ribes rosso
Preparate la frolla mettendo la farina a fontana, al centro le uova e lo zucchero e ai lati il burro freddo a scaglie. Impastate inglobando man mano tutti gli ingredienti fino a formare un composto omogeneo e cercando di non scaldare troppo l’impasto con le mani. Formate un panetto un po’ schiacciato, coprite con pellicola alimentare e riponete a riposare in frigo per circa 30 minuti.
Fate sciogliere a fuoco bassissimo in un pentolino a fondo spesso il succo di pompelmo, lo zucchero e il burro. A parte sbattete leggermente le uova, versatele nel pentolino, senza toglierlo dal fuoco, e mescolate continuamente, finché la crema non vela il cucchiaio. Togliete dal fuoco, coprite con pellicola alimentare a contatto e lasciate raffreddare.
Stendete la frolla ad uno spessore di 4-5 mm, foderatevi degli stampini da tartellette antiaderenti (o imburrati e leggermente infarinati), bucherellate con i rebbi di una forchetta, coprite con dei dischetti di carta da forno, riempite di ceci o altri legumi secchi e fate cuocere in bianco, nel forno già caldo a 180 °C, ventilato, per circa 10 minuti. Togliete carta e legumi e proseguite la cottura altri 10 minuti o fino a doratura.
Estraete dal forno, sformate una volta tiepide e fate freddare.
Farcite le tartellette con il curd al pompelmo, spicchi di fettine di pompelmo, qualche meringa sbriciolata, granella di nocciole e, a piacere, qualche ribes.
Emanuela
Ma meraviglia di squizzetta miaaaaaa!!
Te sta a vedere che poi non ti sto più dietro io, che mi viene il fiatone e arranco manco stessi correndo la maratona!
Hai ragione! su TUTTO! e CONCORDO IN PIENO TUTTO! Sarà che io son lenta (e pure un poco tarda), sarà che a me piace leggere e soprattutto ho bisogno di un posto ”ordinato” (passami il termine Rossi) dove poter andare a cercare… e non è solo per la mia mania di controllo, ma proprio per una questione di sanità mentale.. Come faccio a (ri)trovare una ricetta su ig se voglio rifarla? non riesco… mentre in una ”casetta”, come la chiamo io, mi basta andare nella lentina scrivere il nome di quello che cerco e trovo…. ed è bellissimo… Poi io vabbè mi perdo, passo ore a saltare da un post all’altro perché linko tutti i link in neretto, ma io sono un caso anomalo e patologico (mi rileggo persino tutti i commenti), però è così…
Quindi tu FAI PROPRIO COME HAI DETTO: quando te prende il brillo passa e scrivi che io qui sto sempre allerta e attenta e pronta… (per dire: mi è venuta voglia di fare la torta con la cicerchia, la ricotta ed il caffè vedendola nella pagina iniziale… (pure le girelline alla cannella veramente, ma quelle so farle meno ahahaha)).
Ecco.. passo e chiudo (lo sproloquio, non la casa ;) )
Ti abbraccio fortissimo.
Manù.
Rossella
manùùùùùù!
Ahahah, “quando me prende il brillo”!
Fa abbastanza ridere anche “posto ordinato”, vedessi la mia stanza in questo momento… 😅 Però sì, ho capito cosa intendi e lo stesso vale per me, e, senza disdegnare nulla, mi sento di dire che Instagram è un po’ più per chi guarda (o chi cerca un’idea diciamo “pronta all’uso” e i blog per chi cucina forse un po’ più vecchio stampo. Oppure che ne so, magari siamo lente in due e pace! :)
Hai visto che ritmo? Mi pare una specie di botta de gioventù, e finché dura io vado eh, che poi, se rallento un po’, lo so che voi ci siete ;)
Baciiiii
Rossella
ps. Manù… eh lo sai che anche io ultimamente mi rileggo i commenti o i link o i post di quelli molto vecchi? E mi piace tanto… <3
Reb
Come ha ragione la Manu e tu e niente, io sono proprio felice che ancora si scrivano post sui blog, si curino, si coltivino come orticelli, anche se poi tutti leggono ma forse nessuno commenta, non importa.
Io la scorsa estate ho preso un lunghissimo periodo di pausa da Instagram, facebook e qualunque cosa mi portasse lontana dal bosco, dal fiume e dalla mia nuova ossessione (un collabente, che manco è in vendita, ma di cui non potrei essere più innamorata, nemmeno ci vivesse dentro Brad Pitt…non fosse altro per la magnifica storia che ha sulle spalle/o stipiti; collabente per il quale prego San Superenalotto tutti i giorni o quasi 😂 )
E forse proprio la lontananza dai social mi ha fatto capire quanto io odiassi “correre” per raggiungere “numeri” irraggiungibili su Instagram e quanto per farlo mi fossi allontana dalle mie origini, da quello che mi aveva spinto ad aprire il Cottage. Ovvero parlare di me, mantenere vivo il ricordo della mia amatissima nonna, portare un po’ di lei e della mia bella Romania e qualche manciata di ossessioni sulle pagine del blog. Magari un po’ del mio sapere.
Non pubblicherò molto al Cottage, forse, non amo far promesse che diventano poi una prigione Ma se posso peregrinare tra le pagine che amo, leggervi, io sono già felice.
Perché, quello che amo dei post scritti sul blog è che sono lunghi e posso leggerli e rileggerli ogni volta che ne sento il bisogno. Come ora, che Sirens del mio bellissimo Eddie Vedder mi fa da sottofondo musicale e queste tartellette me le sto mangiando con gli occhi.
Perché quello che amo dei post scritti sul blog è tutto quello che c’è dietro e anche tutto quello che c’è tra le righe. Perché amo le emozioni che mi suscitano e i ricordi che fanno riaffiorare.
Io che amo i dolci cremosi, so già che questo dovrò farlo assolutamente!
Un abbraccio Ros
Rossella
Rebecka che commento bellissimo, e mi piace molto l’idea della pausa “dal vortice”, perchè sai? Secondo me è costruito proprio così, come un “vortice”: siccome abbiamo poco tempo abbiamo anche la percezione che il canale social, e quella “velocità di risposta”, ce lo faccia risparmiare (vedi io che ti ho già risposto su fb poi fa prima ancora che qui, quindi sono la prima me possino).
Invece temo che:
– le continue notifiche e proprio quel “botta e risposta” che appunto si presume sia più veloce, o più “botta” che in un sito, ci portino a staccare e deconcentrarci molte volte al dì, cosa che di fatto di tempo ce ne fa perdere di più. Insomma molto tempo “diffuso” peso versus poco tempo ma concentrato di lettura e commenti “pensati voluti e goduti”…
– quesa modalità decentri un tantinello il commento, o la domanda “ad personam” invece che un po’ più corale come almeno io credo sia qui. Il primo che ha un dubbio sulla ricetta chiede e la risposta è per tutti, mentre sui vari canali quella risposta si perde nella notte dei tempi, e sai una cosa, vedo che la domanda stessa, da “corale-sul blog”, a “ad personam-su un canale social”, ora sta diventando ancora più solipsistica perchè va a finire direttamente in Direct. Insomma una cosa che prima era appannaggio di tutti qui, è passata nel roll-on dei social quindi con probabilità di visualizzazione ancora più bassa, a delle domande private. Cosa che sì che porta via tempo all’autore, in quel caso!!!!
Insomma ecco so’ partita col mio solito PIPPONE, perdoooonoooo (poi ti lamenti che non ti commentano ;-P). Mi piacerebbe il parere della mia bella Giuliettina di Juls’ Kitchen su questo sai…
Rossella
ps. comunque sono proprio contenta di questa chiacchierata qui, grazie <3
Reb
La nostra amata Juls credo sia piuttosto in sintonia con noi. Io mi divoro letteralmente le sue newsletter e se non le ricevesse, sarei infinitamente triste.
Io amo le persone che si raccontano, che non temono di farlo.
Sono persone che mi saziano, che mi danno soddisfazione.
Tutto questo mordi e fuggi dei social mi ha sfiancato. Sono utili strumenti, ma poi fine. E non parla la me sconfitta che non ha raggiunto “i numeri” (e per fortuna, se no altro che scadenze) ma parla la me che in tutta una stagione ha realizzato che si sente più a casa nei boschi che su Instagram. Che non ho bisogno di una bomba di informazioni ma di leggere le cose che amo nei luoghi ai quali appartengono.
Tu, Lauretta bedda, Giuli e Gabi siete le mie certezze. Da foto strepitose, a ricette deliziose, passando per racconti che mi prendono per mano e mi portano nella vostra vita.
Beh, questo, tutto questo a me piace molto di più. Mi dà soddisfazione e come dicevo prima, mi sazia. 😍
Rossella
Eccomiii!
Non capisco come mai non mi fa risponderti dritto per dritto, il blog, si vede che non è abituato a’sta caterva di commenti e arranca (e in effetti vedo che anche Lauretta ha dovuto rispondere “abbasc”, come dicono i miei parenti di giù <3), in ogni caso che bello come scrivevo anche sotto, oggi mi pare Natale, per tutto e per tutta questa condivisione, che pare scontata ma manco tanto, cioè è sempre un gran bello non sentirsi nella modalità "si faccia una domanda, si dia una risposta" ;-P
Grazie per questo commento e per la bella compagnia che hai tirato fuori, per 'sto cielo in una stanza di amiche... <3
LaRicciaInCucina
Ma ciauuuu Rossella!!!
Ti vedo davvero bella carica a pallettoni :-D. Non riesco a star dietro alle tue numerose pubblicazioni ma, ti assicuro, appena escono io una lettura gliela dò sempre… per poi riservare il commento ad un secondo momento quando, cioè, posso farlo “COME LO DICO IO” (che fa tanto Gianfranco D’Angelo quando imitava Pippo Baudo al Drive-In).
Queste tartellette sono davvero belline ed il rosso del ribes devo dire che dà un bellissimo tocco di colore! Ci vedrei bene anche dei chicchi di melograno :-).
Il curd al pompelmo rosa è per me un’ assoluta novità… ma ci credi che non ho mai assaggiato né quello di limone, né quello di arancia?!?!?
Un abbraccio
Rossella
Ahahah ciao Giovanna!
Oh e ci credi che invece è un periodo in cui sono una pezza bagnata? Dev’essere per compensare, oppure perchè, davvero questo luogo è alquanto curativo per la sottoscritta, oppure un ritorno agli anni ruggenti della gioventù, o anche tutte le cose insieme, che non mi dispiacerebbe affatto! ;)
Per la questione curd, ehm, io sono l’esatto contrario, l’ho fatto addirittura verde! (al lime: https://rossellavenezia.com/2017/03/tarte-di-farro-con-lime-curd-al-matcha.html), questa è la primissima ricetta: https://rossellavenezia.com/2009/04/lemon-curd.html (che tenerezza, praticamente 13 anni fa!), se vuoi farlo all’arancia cambi solo frutto! ;)
ipasticciditerry
Mi dici come cavolo ho fatto in tredici anni a non incrociarti prima?? Anche il mio blog ha una decina di anni (mi sembra perchè il tempo per me corre troppo, non ne sono troppo sicura, forse sono anche di più) eppure ti ho incrociata solo adesso, boh! Condivido in gran parte ciò che hai scritto. Anche io sono una che gira e “legge” davvero, non guardo solo le immagini e dico: bello, brava, bis … Niente, anche queste tartellette mi piacciono molto, un pò meno il pompelmo che comunque si può sostituire con altro frutto. Che dici? Ciao carissima, buona giornata
Rossella
Eheheh Terry, ma infatti a questo punto me lo chiedo anche io!
Allora cosa numero uno: sostituire pompelmo con arancia e pompelmo curd con arancia curd ;)
Come dicevo qua sopra a Giovanna LaRicciaInCucina di curd ne abbiamo a bizzeffe in questo blog (ma forse a questo punto anche nel tuo, dato che siamo coetanee o giù di lì ;)), quindi se vuoi puoi usare questa https://rossellavenezia.com/2009/04/lemon-curd.html e farla pari pari ma con l’arancia al posto del limone!
Cosa numero due, verrò a trovarti spesso, proprio per quel motivo di “leggere” che dici…
Un abbraccio e grazie per essere di nuovo passata di qui!
Laura
Eccomi ci sono anche io!!!
ho fatto tardi solo perché nel frattempo sono diventata ‘anziana’ e la velocità non mi compete ;-)
Il mio commento a questo bel post è abbastanza scontato chi mi conosce può immaginarlo, ma in ogni caso velocità a parte, ciò che di tanto nuovo ‘affollamento’ social a me non è mai piaciuto è la ‘strategia’ richiesta: “ti seguo così tu mi segui”; “ti interrogo cosi mi rispondi”; “ti accerchio per entrare nella tua cerchia”.
Ecco sono ‘cose’ che passano per ‘competenze’ di comunicazione, peccato che a me destinatario appaia tutto nella forma del più bieco stolkeraggio da cui mettermi al riparo.
Ad ogni modo se questo è quello che tutti cercano io mi rallegro di essere rimasta un dinosauro tanto vecchio ma anche tanto raro: di questa rarità si accorgeranno sempre le persone affini e non quelle che con me, te, noi non centrano nulla. Non mi sorprende infatti che di questa ‘nostalgia’ si accorgano Manù, Rebecka, Giulia, Tu amica mia, Gaby, e persone che più di 10 anni fa non si limitavano solo a scrivere bei post ma anche a leggere quelli altrui godendone lo scambio che non chiedeva nulla in cambio.
A questo punto ti confermo che sei stata un’ottima colazione, non che avessi dubbi!E ti prometto che presto tornerò… sul blog si intende!;-)
rossella
Lauraaaaa!
Anche io, dinosauro a mia volta, non brillo in velocità e/ma me ne vanto. O meglio sono venuta qui oggi ma con più calma, dopo essermi presa una doverosa pausa dal “logorio della vita quotidiana”, aver camminato la bellezza di 17 chilometri nei boschi (‘na pazza), essermi fatta un bagno caldo, un’abbondante porzione di pasta al forno calda e un bicchiere di vermentino freddo. Ecco a me la dinosaurite piace così ;-P
Condivido tutto ma mi piace davvero assai averlo condiviso ancora di più con voi! Oggi mi pare Natale, con tutti questi commenti.
Ecco tutti questi commenti mi fanno felice.
Condivido in particolare l'”effetto Chinoise”, se vogliamo restare in tema culinario, che scaturisce dal fenomeno in generale: un imbuto a maglie fini che poi alla fine setaccia bene… <3
Grazie ragazze, e a presto, anche e soprattutto qui sui nostri blog <3
Reb
E niente, siete belle come i regali di Natale sotto l’albero. Giusto perché hai nominato questa amtissima festa Ros :D
Mi piace la dinosaurite. Una di quelle “malattie” da non curare per nessun motivo, ma da coccolare e assecondare.
Ciao beddazze mie!!!!
rossella
Ahhhh, me sto a gasa’, con tutti ‘sti commenti.
Mi sembra un ritorno di fiamma degli anni 80 anche se è una roba molto più recente in effetti. Ma la percezione è lontana proprio per quella velocità di cui si diceva sopra. Tenete duro ragazze che secondo il Feng Shui dal 2043 dovremmo cominciare a rallentare i ritmi ;-P
In ogni caso propongo tra qui e i vostri blog una specie di knitting café..
Ciaooooo
rossella
ps. il knitting café sarebbe anche un po’ collegato a quella storia del natale e quanto è bello cominciare a goderselo a partire dai primi freddi veri… Non chiedetemi come ma vi assicuro che lo è! ;-P
Rossella
pps. Oggi il buon vecchio WordPress mi chiede di approvare i miei stessi commenti, non ci sta capendo più niente porello. C’è troppa movida.