Buongiooornoooo… Come andiamo?
Io non solo appena tornata da Parigi (di cui vi racconterò fino alla sfinimento, siate pietosi con me), ma anche da uno shooting in Veneto.
Stanotte ho dunque attraversato mezza Italia ed ora sono tutta scombussolée… Quindi… posso mettere un’altra brioche? Una treccia brioche al latte di mandorla? ;)
ho ancora bisogno di morbido e di confortevole… E poi starebbe anche per nevicare!
Quest’anno devo dire è iniziato proprio all’insegna dello “zero pianificazione editoriale”: ho decisi di fare come tanti anni fa all’inizio del blog: postare “a deus”, come dice mia mamma.
Vado un po’ secondo l’istinto, secondo l’umore, secondo le suggestioni e i colori. E secondo i miei bisogni!
Ho deciso di postare quello che mi va e soprattutto quando mi va (cioè praticamente sempre ;)), e sia qui che su Instagram, di non badare a cosa è giusto fare secondo logiche editoriali particolari, o algoritmi, o necessità di variabilità.
Ho deciso che quest’anno ascolterò me, e anche voi, e i vostri spunti, come è stato poi nel caso della briosciona dell’ultimo post, che viene da una domanda di una lettrice che l’aveva “persa” in una delle riviste per cui collaboro (parliamo di un numero di un paio di anni fa), e che mi ha fornito, con la sua richiesta, lo spunto per farne una ex novo da poter pubblicare anche qui! (dunque vi prego, scrivete scrivete scrivete, e commentate commentate commentate anche qui sul blog, che mi date idee e soprattutto mi fornite energia buona ❤️)
Insomma, 2023, si va a ruota libera!
Quindi oggi, fregandomene bellamente di aver appena pubblicato un lievitato dolce, e che è quasi ora di pranzo e le brioches andrebbero pubblicate di mattina, e molto blablabla tutti nella mia testa che non ho voglia di ascoltare, bisso in forma di treccia, con modalità più semplici se non vi sentite ancora pronti per il mitico Tang Zhong (che, ripeto, ci vuole più a dirlo che a farlo ;)), e unendo uno dei miei ingredienti del cuore: la mandorla, come mandorla e come prezioso estratto (se volete farlo a mano trovate la ricetta QUI, anzi ne trovate due: quella del latte e quella di una strepitosa torta da fare con lo scarto ottenuto dalla sua lavorazione homemade: l’okara di mandorle): quindi vi tocca la treccia brioche al latte di mandorla!!!!
L’esecuzione di questo lievitato è davvero alla portata di tutti: potete inoltre sostituire il latte di mandorla con latte fresco intero, con una parte di panna e una parte di acqua, con l’80% del peso del burro in olio, o con anche una bevanda vegetale al posto del latte. tenete presente sempre che più diminuite i grassi meno il dolce sarà morbido nel tempo…
Treccia brioche al latte di mandorla
Ingredienti per 2 trecce
500 g di farina di forza tipo Manitoba
12,5 g di lievito di birra (mezzo cubetto) o 150 g di lievito madre solido
250 g di latte di mandorla
30 g di zucchero di canna in cristalli
1 uovo
1 pizzico di sale
100 g di burro
40 g di mandorle a lamelle
Latte di mandorla per finire
In una ciotola, unite il latte di mandorle appena tiepido al lievito sbriciolato (o al lievito madre spezzato con le mani) e mescolate bene finché il lievito non si è sciolto.
Aggiungete il latte di mandorle e il lievito alla farina e mescolate, iniziando ad impastare.
Aggiungete l’uovo e lo zucchero e impastate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Unite il sale e il burro morbido quando l’impasto è ben incordato (ossia quando ha iniziato a formarsi) e continuate ad impastare a lungo e fino a che quest’ultimo non è stato perfettamente assorbito dal resto degli ingredienti e l’impasto non risulta morbido ed elastico (in questa fase può essere utile aggiungere uno o due cucchiai di farina se l’impasto si presenta troppo appiccicoso).
Formate una palla e riponetela in una ciotola capiente, coprite e lasciate lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio del volume (un’ora con il lievito di birra, circa 3 con il lievito madre ma verificate il volume, i tempi variano a seconda delle condizioni ambientali!).
Trascorso il tempo di lievitazione, dividete l’impasto in due parti uguali e poi dividere ciascuna di queste in tre parti uguali.
Con ciascuna porzione di impasto formare dei cilindri lunghi circa 35 cm. Rotolare ogni cilindretto di pasta nelle mandorle a lamelle (usarne 30 g) realizzando così 2 trecce.
Sistemate le trecce così ottenute ben distanziate su una placca rivestita di carta da forno e fate lievitare ancora per 40 minuti-1 ora o fino al raddoppio del volume (calcolate circa un paio nel caso del lievito madre).
Nel frattempo preriscaldate il forno a 200° C.
Spennellare le trecce con un po’ di latte di mandorle, cospargere con le restanti mandorle a lamelle e cuocere in forno per 25-30 minuti o fino a doratura
Emanuela Lupi
Starebbe quasi per nevicare… dicono… anzi, lo ha già fato nelle colline tutt’intorno, ma ovviamente qui no! ma io non dispero e soprattutto mi perdo nel tuo di bianco, che nulla ha da invidiare a quello candido meteorologico … TU FAI COME TI PARE! Mi piace tantissimo questo tuo sentire, questo tuo istinto verso, questa spinta che hai nel lasciarti venir fuori, e nell’ascoltare di più, quello che ti va di fare , anche e soprattutto qui che è CASA TUA e quindi…. viva la ruota libera!
Quanto amo questa treccia! Sì, lei è PER ME…morbida, delicata, semplice …. ce la posso fare!
Torna quando vuoi (come se fosse casa mia ahahahaaa) io sono qui! SEMPRE!
Buon pomeriggio.
Manù.
Rossella
Manù !!!
Nevica? Qui di da stanotte. Credo che oggi impasterò a manetta ;)
Sì ho deciso che farò un po come capita perché mi piace tanto e la non pianificazione rose more stai in mio « cavallo di battaglia » (o cavallo pazzo? 😂)…
Questa briochina x te va molto bene, mi ci gioco quello che vuoi..
Buon weekend amica manù ❤️❤️❤️
Emanuela Lupi
Qui ”spallina” come dico io (o meglio come si dice nel gergo casereccio di qui), ovvero fa quei pallini infinitesimali e piccoli che però non attaccano nulla e poi a volte fa e a volte smette…… è da ieri che fa così! Io questa mattina sono scesa a Pesaro al mercato agricolo, per dirti, ed era tutto pulito… chissà cosa ci riserva il pomeriggio..
Detto ciò .. CONTACI CHE QUESTA LA RIFACCIO IN MEN CHE NON SI DICA e non vedo l’ora tra l’altro!!
ti abbraccio fortissimissimo!
manù.
ps: adoro quelle teglie così rugose sotto! <3
Alice
Che bello leggere questi post spontanei! Leggo da molto, ma commento poco, il mio buon proposito è commentare di più. Mi ispira tantissimo questa ricetta e ho segnato gli ingredienti sulla lista della spesa ma, da assoluta principiante dei lievitati, mi chiedevo come fare per conservare al meglio la treccia brioche?
Grazie mille!
Rossella
Ciao Alice, buongiorno e grazie per aver non solo letto ma anche commentatooooo!
I vostri commenti sono per me energia pura, sapere che qualcuno legge, cucina, sogna o riflette su queste ricette e lo condivide qui è per me l’essenza stessa del blog!
Quindi grazie grazie grazie per questo tuo «proposito» ♥️♥️♥️
Detto ciò, io sono una grande scarsa delle conservazioni.
O meglio, dato che in alcuni periodi della mia vita produco molto per lavoro mi ritrovo spesso ad affettare e a congelare (quando tutto non viene spazzolato nel giro di 48h).
In generale ti dico che più un lievitato è ricco di grassi (quindi non in questo caso, vedi un solo uovo e latte vegetale), resta morbido più a lungo, quando è più « magro », se così si può dire, ha vita più breve.
Io me la cavo affettando e tostando via via (anzi, adoro mangiarlo così), e in generale un buon metodo di conservazione è coperto sotto una campana x dolci a temperatura ambiente.
Oppure, se serve una conservazione più lunga (fino ad una settimana) e non vuoi congelare, chiudo in un sacchetto x alimenti in frigo!
Alice
Grazie mille Rossella! :)
Rossella
🙏🏻🙏🏻🙏🏻 a te e a presto!