Ogni anno io al pandoro non resisto!
E di tutti i grandi lievitati finisce che resta il mio preferito..
Per la semplicità (di realizzazione, tutto sommato, anche), la burrosità, e la morbidezza assoluta.
E così finisce che se non ho avuto modo di prepararlo nei giorni precedenti al Natale, nella pausa lenta e calda tra il 25 dicembre e il 1 gennaio, mi lascio prendere dalla voglia (e la possibilità!) di impastare e cuocere e spolverare di zucchero a velo, esattamente come il mio primo pandoro, realizzato tra Natale e Capodanno, sette anni fa, con il lievito di birra.
Poi è stata la volta del pandoro lievitato con pasta madre, e l’anno scorso, quello al cacao e cioccolato sfogliato con il burro al sale rosa dell’Himalaya.
Quest’anno ho approfittato delle farine arrivate dagli amici di Molini Pivetti, con i quali come sapete ho collaborato, per tutto il 2016, nella realizzazione di alcune ricette specifiche che prevedevano l’utilizzo delle loro farine, e così il pandoro lo abbiamo fatto con la farina di grano tenero Biologica Milleusi tipo I.
Ecco a voi la ricetta. La trovate anche (con qualche foto in più relativa alle fasi di lavorazione) sul blog Pivetti. Ho pensato di proporvela anche qui, come pretesto per augurarvi un 2017 in cui realizzare i vostri sogni, esercitare le passioni, alimentare i desideri.
Un abbraccio enorme (morbido, e zuccheroso! ;))
IL LIEVITINO
170 gr di lievito madre a temperatura ambiente
60 gr di acqua tiepida
120 gr di farina tipo Manitoba
1 cucchiaio di zucchero semolato
1 tuorlo a temperatura ambiente
Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida.
Aggiungere gli altri ingredienti e cominciare ad impastare finché il composto diventa liscio e ben amalgamato.
Coprire e lasciar lievitare in forno spento ma con la lucina accesa per 3-4 ore, o finché il volume iniziale non sia raddoppiato.
PRIMO IMPASTO
150 gr di farina tipo Manitoba
80 gr di lievito madre a temperatura ambiente
25 gr di zucchero
50 gr di burro
20 gr di acqua tiepida
1 uovo a temperatura ambiente
(+ il lievitino)
Sciogliere la pasta madre nell’acqua.
Aggiungere il lievitino, e cominciare a impastare.
A questo punto aggiungere manmano lo zucchero, la farina, le uova, e infine, quando il composto comincia a diventare omogeneo, il burro.
Impastare bene e a lungo (può essere d’aiuto una planetaria o un’impastatrice).
Coprire la ciotola e rimettere il tutto a lievitare per circa 3 ore, o fino al raddoppio.
SECONDO IMPASTO
200 gr di farina di tipo I
100 gr di zucchero
2 uova
1 presa di sale
Aggiungere al primo impasto la farina, il sale, lo zucchero e le uova e gli altri ingredienti e impastare il tutto per una decina di minuti o oltre.
Se l’impasto dovesse risultare così colloso da non staccarsi dalle mani, aggiungere pochissima farina (cercare comunque di tenere l’impasto il più umido possibile).
Adagiare la palla di pasta ottenuta in una ciotola unta di burro.
Coprire e lasciar lievitare per circa 4 o 5 ore, fino al raddoppio della pasta, poi passare l’impasto in frigorifero, per 40-45 minuti.
LA SFOGLIATURA
100 gr di burro, per sfogliare
30 gr di burro per lo stampo
Riprendere l’impasto dal frigo e stenderlo al mattarello in un quadrato di 1 cm di spessore circa (e 30 cm x 30 cm circa).
Sistemare al centro 100 gr di burro a fiocchetti; poi ripiegare gli angoli del quadrato verso il centro, in modo da chiudere il burro “a busta da lettere”, formando un secondo rettangolo (come una busta da lettere, appunto) più piccolo.
Sigillare bene le pieghe, poi stendere con il mattarello in modo da formare un rettangolo circa 60 x 40 cm.
Ripiegare il rettangolo in 3, «a portafoglio»: ripiegare un terzo sul centro e l’altro terzo sui due di prima).
Avvolgere di pellicola e mettere in frigo per 20 minuti. Ripetere due volte quest’operazione.
Fondere il burro a bagnomaria e con l’aiuto di un pennello ungervi bene e completamente l’interno dello stampo.
Prendere il pacchetto di pasta sfogliata dal frigo e appiattirlo leggermente con il mattarello, poi prendere i 4 angoli richiudendoli, ovvero unendoli a formare un fagottino, sistemandolo con la chiusura verso il basso, ovvero verso l’interno dello stampo, e lasciar lievitare fino a quando l’impasto inizierà a uscire dallo stampo (impiegherà tra le 8 e le 10-12 ore se a temperatura ambiente).
Cuocere il pandoro per 15 minuti a 170° poi abbassare la temperatura a 160° e cuocere per 20 minuti, infine altri 5-10 minuti a 150°.
Fare la prova stecchino con uno spiedino in legno: deve uscire asciutto.
Sfornare, capovolgere e sformare dopo circa 5 minuti.
Anonimo
buon giorno cuore….
buon giovedì!
questo pandoro è bellissimo, sai che sembrano le pareti delle dolomiti innevate quando sorge o cala il sole?!!!! vero? diciamo che la sua "facilità" sta perché sei tu che hai le manine d'oro.. perché io mi ci vedo a fare i vari passaggi e poi a stendere un quadrato 1×1 ahahahaaa… però quanto è bella la lentezza…poter dormire dormire dormire..camminare nell'aria fredda e secca con il sole che quasi acceca…respirare e sentire l'aria che brucia ma che (ri)pulisce ..
Buona Lentezza.. e me sa che il Pan d' Oro lo vengo a mangiar da te.. io porto i biscotti eheheheee…
"ci piace vincere facile eh?"
Manu polpetta..
rossella
Polpettina ciao!
Eccomi qui, finalmente!
Finalmente sto riposando… Che bello, sì, ci voleva proprio… :-*
A prestooooo!
Serena | SereInCucina
Il pacchetto è arrivato a destinazione, il 23. Sto attendendo le giuste parole per ringraziarti di tutta la meraviglia che hai saputo donarmi, è sicuramente in questi giorni ci sentiremo. Sai che non ho mai fatto un grande lievitato? Nè pandoro nè panettone. Dovrei provare. Quest'anno doveva essere l'anno del panettone. Chissà che non ci stia davvero, in questi giorni. ❤️
Serena | SereInCucina
Ho fatto quello del libro "All'ombra dei mandorli in fiore" ma non è venuto… che caspiterina avrò sbagliato? Ora vedo se riesco a riciclarlo facendo un qualche dolce al cucchiaio… speriamo…
rossella
Tesoro Bonjour , ho letto e risposto anche su fb…
Ma "Madre" come sta? Bella pimpante?
Credo sia un problema di lievitazione a questo punto leggendo il tuo ultimo commento… poi oltre una certa soglia di tempo (che cresca o no) la struttura comincia a diventare instabile… forse si è aggiunto forse anche questo elemento???
Quella del libro è una ricetta che amo tanto e ho rifatto varie volte, sempre perfetta, anche se all'olio (molto meglio di quello al burro e marron glacé che sta qui sul blog a mio parere!).
Senti ma uno stampo di media grandezza?
Coi nostri forni "normali" forse è meglio del grande forse più conforme si forno professionali…
Che dici???
Serena | SereInCucina
Avevo lo stampo da 750 g… non so cosa sia successo. Boh! Ritenterò… dici che la madre non era al massimo? Magari è quello. Quando riprovo cerco di rinfrescarla già un po' prima dei 5 rinfreschi indicati, in modo che sia ancora più attivo…
rossella
Eccomi qui, finalmente con calma…
Come mi andrebbe impastare qualcosa insieme… Ci vorrebbe sai? E poi le chiacchiere, è risaputo, fanno bene alle lievitazioni…!
Buon anno Serena cara…
Un abbraccio enorme.
Elisabetta Santoro
Grazie per la ricetta e complimenti per il tuo blog, mi piace molto! :)
Ti/Vi aspetto sul mio blog da cucina: http://blog.giallozafferano.it/dolcisalatidielisabetta/
rossella
Grazie Elisabetta!
Silvia A.
Complimenti davvero! Io preferisco il panettone, lo confesso, però una buona fetta di pandoro la assaggio immancabilmente ogni Natale! Ha un aspetto delizioso quello che hai preparato!
rossella
Silvia grazie!
Una fetta di pandoro sì, non si rifiuta mai! (soprattutto se fatto in casa con tanto amore ;)).
Ciao e a presto!!!