volte infatti mi fa incontrare gli alberi, altre volte gli amici (o le amiche,
in questo caso).
Io lo farò.
O meglio, la rifarò. La rifarò a ripetizione perché come vi ho detto è proprio il mio genere, e perché, dopo essermi consultata con Marina e dopo una veloce e intensa consultazione a tre, io e lei e lei e sua mamma (che ringrazio tanto!), stiamo pensando di aumentare un po’ le dosi dell’olio.
Io stavo addirittura accarezzando l’ipotesi di aggiungere un pochinino di strutto, ma magari quello lo farò alla ennesima versione, tanto, come vi ho detto, io sono intenzionata a farla più e più volte. Che ne so, un finesettimana ogni due!
E’ la colazione perfetta per l’inverno (al momento la mia passione è degustarla aperta, appena tiepida, e con un filino di gelatina di mele cotogne fatta in casa! ;)), e nei vari impasti potrei fare qualche piccola prova (sostituire il miele allo zucchero, la Sapa al mosto, lo strutto in parte o del tutto all’olio e poi fare tutte le permutazioni del caso tra queste variazioni e se riscontro qualcosa di interessante aggiungerlo in coda a questo post.
Anche voi, nei commenti, potete dire la vostra in merito, io non aspetto altro!!!
Al momento, vi assicuro, è perfetta così. Ha un sapore buono e molto, come dire, accogliente!
Solo per la cronaca, le dosi a seguire sono per tre focacce da circa 20-24 cm di diametro piuù quattro piccole formine da circa 12 cm.
La piada si può fare (anzi, Riminesi in ascolto, correggetemi se sbaglio ma si fa in genere così) su una teglia grande da pizza, oppure tonda, anche senza stampo.
(ore
22 del primo giorno)
tiepido e il malto, mescolare bene, poi aggiungere la farina e il latte in
polvere, impastando fino ad ottenere un insieme omogeneo ed elastico, infine coprire e far
lievitare ben coperto in un luogo riparato.
necessario)
(ore 08 del secondo giorno)
Per la decorazione
2-3 cucchiai di latte
Preparazione
(ore 14 del secondo giorno)
Riprendere l’impasto e sgonfiarlo.
lasciar lievitare 2-3 ore o fino al raddoppio nel forno spento con la lucina accesa.
Preparazione
spennellare con lo sciroppo a base di mosto e infornare di nuovo per 1 minuto
(anche a forno spento ma ancora caldo, giusto per farla asciugare).
divina appena tiepida).
Un bacio a Marina, un saluto alla sua mamma, e un grazie alla mia, che mi ha aiutata ad aprire le noci in modo da averle tutte belle integre (o il più possibile) per la copertura: questo post è un po’ come se fossimo state tutte e quattro nella stessa cucina a ciarlare di antichi piatti delle nostre parti e cucinare.
Chiacchiere e profumo di forno e sorrisi.
cortesie in cucina
Ciao, bella la terra romagnola fatta di persone semplici gioiose e cordiali anch'io faccio spesso queste focaccie essendo di queste parti ottime e invitanti le tue , buona giornata .
rossella
Certe ricette non possono che appartenere a certi luoghi… Sono le ricette che mi catturano all'istante. Come un colpo di fulmine! Come questa…
Riso Mandorlino
Rossellina mia, l'uso del mosto mi ispira moltissimo, e con la pasta madre per me hai porte aperte.
La Romagna non la conosco bene, per cui leggo da te e imparo. Grazie Lys
Tamara @
Ma guarda che meraviglia!
intanto, che esista una persona al mondo che sappia esattamente cosa ci piace :)
e poi questa focaccia, non la conoscevo proprio, deliziosa, profumata (penso già al mio mosto di fichi), "calda". neravigliosa, sì!
buona giornata e un sorriso :)
Elisa Cilento
Belle voi! :)
Adoro la Romagna – Marina lo sa! :)
rossella
Lys ciaoooo… nemmeno io tanto, impariamo insieme tutte e due leggendo da Marina… :) <3
Tamara, che belcommento, grazie. E' come se l'avessi fatta subito tua, questa focaccia…
Elisa sì, <3
Slicing Potatoes
Perfetta. Tempo fa una paziente mi aveva giusto regalato una bottiglietta di mosto (mosto!? A Montreal?!) e da allora giace sconsolata nella credenza. Credo di aver trovato il suo utilizzo. Grazie!
Slicing Potatoes
Preciso: chi giace nella credenza e' la bottiglietta di mosto, non la paziente! ;)
rossella
ahahhahah, ahahhah, giusto, sì!
Si può congelare sai?
Nel senso che, dopo aver fatto questa, se te ne rimane un po' (ma credenza e non frigo? sempre il mosto e non la paziente ;)), puoi congelarlo e tenerlo da parte per un'altra cosetta, invece tipica delle mia parti, che ho in mente di fare ma non so quando postare, dato che il periodo della raccolta dell'uva è ormai passato (mentre io mi dannavo l'anima a finire il libro e non ce stavo quasi più con la testa :)).
isabella
Ma…il mosto come me lo procuro? :(
rossella
Mettici il vino. O la Sapa (mosto cotto, si trova in alcuni supermercati ben forniti, in zona vini). Oppure spremi l'uva e fai bollire il succo ottenuto. Su questa seconda ipotesi, se ti interessa, posso chiedere meglio a mia mamma: il mosto me lo ha fatto lei con l'uva del giardino di mia zia!!! :)
isabella
Ma certo, il vino! Grazie :) sì, mi interessa anche il metodo della mamma :**
Rosa Forino
wow!!! ha un aspetto invitante davvero irresistibile, felice di averti incrociata oggi se ti va vienimi a trovare ciao rosa
kreattiva
lucy
la bellezza della condivisione è la scoperta di ricette tipiche e con esse della nostra stupenda Italia.interessante e mai conosciuta.
Marina
Sono vergognosa lo so, passo a scriverti con un ritardo clamoroso ma lo sai che sei stata nei miei pensieri nei giorni scorsi e non solo nei miei :)
Grazie Ross per aver provato una ricetta novembrina e riminese, lontana dalla stagione del pienone, una ricetta come piace a noi. Quella serata ha saputo regalarmi tanta serenità… e poi l'ultima immagine di noi quattro intorno a un tavolo a cucinare e chiacchierare me la tengo stretta stretta ♥
Chantal
Io amo la frutta secca!
Ciao che blog interessante!
Ti seguo con molto piacere! Se ti va passa a trovarmi ho da poco aperto il mio piccolo blog e mi farebbe piacere se passassi a trovarmi!
Ti aspetto, un abbraccio Chantal!