• Vai alla navigazione primaria
  • Vai al contenuto
  • Passa alla barra laterale
  • Passa al pié di pagina

Vaniglia — Storie di cucina

  • Home
  • Ricette
  • Food
  • Travel
  • Lifestyle
  • Diario
  • Portfolio
  • About
  • My Cookbooks
  • Contatti

Marmellata di mandaranci

2 Dicembre 2013 Creme spalmabili, composte, conserve, confetture e marmellate

Beh, dopo tanta mela, e soprattutto dopo tanti post (nel senso di “fitti” ;)), questa settimana ci rilassiamo un po’…
Prima cosa, facciamo lavorare mamma. Seconda magari evitiamo di postare tutti i giorni (a voi non dispiace, no? ;-P).
Siccome però occuparsi di frutta è così bello, prima di passare “ad altro” ho pensato che la cosa migliore fosse postare una conserva, di quelle prettamente invernali, che bene bene possono cominciare a “mettere da parte” per i nostri cadeaux gourmands de Noel…
Quindi è qui che scatta il piano “far lavorare le mamme”, perché nel mio caso è lei la regina delle marmellate di agrumi, che noi, la famiglia intera, ci limitiamo a consumare in grandi quantità, in purezza, oppure come ripieno di alcuni biscotti storici della famiglia (proprio questi qui, in foto), che guardacaso sono finiti di recente anche in un librodi cui abbiamo ormai straparlato, e che forse qualcuno di voi ormai conosce… ;-).
Insomma, la ricetta di oggi io l’ho solo mangiata, e, ah, sì, pure fotografata. Il resto, cioè le righe sotto le foto, sono state dettato al telefono <3

marmellata di mandaranci
ingredienti
1200 g circa di mandaranci non trattati (equivalgono a circa 900 g di spicchi puliti)
750 g zucchero semolato

Lavare e spazzolare accuratamente i mandaranci.
Sbucciarli tenendo le bucce da parte e tuffare queste ultime in una grande casseruola dove è stata portata ad ebollizione abbondante acqua.
Far bollire 5′ mescolando, scolare, poi lasciar intiepidire, raschiare da ogni buccia la parte bianca e tagliare a listarelle sottili.
A parte dividere a spicchi i mandaranci eliminando tutti i filamenti bianchi, poi in una pentola disporre gli spicchi di mandaranci alternandoli a strati di zucchero.
Aggiungere un bicchiere d’acqua e cuocere a fuoco lento senza mescolare.
Portare ad ebollizione e dopo 10′ circa togliere gli spicchi di mandarancio con la schiumarola e trasferire in una terrina coperto mantenendo lo sciroppo nel tegame.
Nello sciroppo rimasto versare le listarelle di scorza e lasciar biollire finchè il tutto non si sarà addensato.
A questo punto rimettere tutto nella pentola (sciroppo e spicchi messi da parte) e lasciar cuocere a fuoco moderato per circa 10′.
Trascorso questo tempo verificare con la “prova piattino (ovvero appoggiando poca marmellata su un piattino aiutandosi con un cucchiaino: inclinando il piattino dovrà scorrere lentamente) e mettere nei barattoli sterilizzati.

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Categories: Creme spalmabili, composte, conserve, confetture e marmellate Tags: colazione, merenda, vitamine..., gluten free

Previous Post: « torta di rose alla Mela Rosa dei Monti Sibillini
Next Post: Vellutata di lenticchie con panna acida e salame »

Interazioni con il lettore

13 Commenti

  1. Valentina

    2 Dicembre 2013 at 07:09

    Che bello, un post-suggerimento che capita a proposito giusto giusto per sperimentare le marmellate mai tentate prima!
    Complimenti, ringraziamenti e saluti alla mamma!!! ;)

    Rispondi
  2. Kittys Kitchen

    2 Dicembre 2013 at 07:42

    Ieri da Eataly in tuo favoloso libro…
    complimenti bellissimo!

    Poi, anche e ovviamente complimenti per la marmellata qui sopra, si tratta di una confettura che faceva anche mia mamma e mi piaceva molto. Con dei regalini di Natale così non si può che essere strafelici :)

    Rispondi
  3. Francesca P.

    2 Dicembre 2013 at 09:20

    Lo so, può sembrare buffo o strano, ma non sentivo da un secolo la parola "mandaranci"… la usava sempre mia nonna, lei che era precisa e chiamava le cose con il loro nome giusto… chissà, forse davvero questo tipo di agrume è un affare di famiglia… :-)
    Dirò una banalità, ma quanto è buono quel burro spalmato sulla fetta di pane quando incontra la marmellata?!

    Rispondi
  4. Rossella

    2 Dicembre 2013 at 10:57

    Anch'io sono affascinata dalla parola mandaranci. Sa veramente di casa, di mamma, di fanciulezza e cose da grandi. Mi inebrio col profumo del tuo …oltre che dei tuoi biscotti :)

    Rispondi
  5. Arianna Frasca

    2 Dicembre 2013 at 14:21

    Mi piace quando lavora la mamma :-) specie se si parla di conserve!

    Rispondi
  6. Francesca

    4 Dicembre 2013 at 14:59

    quanto mi piacciono 'ste ideuzze gourmand…e quanto mi piacciono le foto <3

    Rispondi
  7. Penelope

    12 Dicembre 2013 at 21:22

    Meravigliosa!!!proverò;-)

    Rispondi
  8. Erica

    12 Dicembre 2013 at 22:56

    Inserita nella mia to do list culinaria :)

    Rispondi
  9. Mary Russo

    27 Gennaio 2017 at 07:17

    Gli spicchi si possono tagliare?

    Rispondi
    • rossella

      27 Gennaio 2017 at 09:22

      Ciao Mary, io credo che tagliandoli non ti rimanga più niente per la fase in cui devi separarli dallo sciroppo…

      Rispondi
  10. Mary Russo

    30 Gennaio 2017 at 06:29

    Ci ho provato ma gli spicchi sono rimasti interi e non sembra proprio marmellata. Dove ho sbagliato?

    Rispondi
    • rossella

      30 Gennaio 2017 at 07:09

      Mary, voglio consultare la mia mamma, ti farò sapere al più presto!

      Rispondi
    • rossella

      14 Marzo 2017 at 13:00

      Ciao Mary, sono qui a casa di mia mamma e finalmente abbiamo confrontato la ricetta sul suo ricettario.
      In teoria dovrebbero essersi ben sfaldati alla fine di tutto il procedimento!!!
      Puoi provare durante gli ultimi dieci minuti a schiacciare un po' gli spicchi con un cucchiaio di legno.
      Ultima ratio il frullatore ad immersione, e poi far "tirare" sul fuoco ancora 5'!
      La prossima volta che la preparo aggiungo una nota specifica su questo.

      Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Footer

  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

© 2023 · Vaniglia — Storie di Cucina · Privacy Policy

loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.