A luglio poi sono andata a Parigi.
E’ successo che un’amica (italiana come me, architetto come me, amante della cucina come me, ma soprattutto folle quanto me) che abita lì mi chiedesse un giorno “Ma senti, ti andrebbe di venire a Parigi per cucinare insieme?”. Ed io subito “sì!!!! Solo che avrei delle cose da “cucinare per forza” in molto poco tempo: posso farle lì da te e fotografarle?”
Il mio periodo di cucina-scatta-elabora-cucina-scatta era infatti già iniziato e vi giuro da allora tempo libero niente di niente, ma tempo pieno di persone straordinarie tanto: e di persone straordinarie ne sono arrivate, a fare da puntelli, a rattoppare, a prendere per mano, a compensare e a fare da cassa di risonanza.
A chi mi diceva “Belloooo, per vacanza?”, io rispondevo “Sì, più o meno, vado a cucinare con un’amica”.
Gli amici, dicevamo giusto l’ultimo post e pure al post precedente. Come faremmo senza di loro?
Daniela, che mi ha raccolta alla Gare du Nord con la mia valigia piena di piattini, stoffe, scatole e posate, pc, macchina fotografica, obiettivi e pure qualche ingrediente, e che mi ha portata a casa sua come fosse già mia, camminando insieme, con lei già concentratissima ed io sempre un po’ sbadata e con la testa per aria, che guardavo le insegne in ferro battuto sulle facciate avanti alla stazione e pensavo che mi facevano pensare tanto ai film di Wim Wenders.
Daniela, che mi ha portata in giro per Parigi per comprare la vaniglia migliore, lo zucchero in cristalli, i nastri, altre stoffe, altri “props”, tutti gli utensili che ancora servivano, che si è seduta con me sul bordo del marciapiede quando come mio solito sono stata a tanto così dallo svenire, lei con la bottiglia d’acqua accanto, lei che mi preparava pranzo e cena in modo che io non dovessi fare altro che cucinare quello che mi occorreva, lei che mi prendeva per colazione le chouquettes e che è una delle poche mie amiche che non batte ciglio quando mi vede comprare il burro misurandolo a chili e non a panetti.
Daniela, che si attacca al telefono e col suo perfetto francese chiama tutti i negozi di ceramica e suppellettili (compresi quelli grandi, e si fa passare il commesso del reparto!) per trovarmi un’alzatina, Daniela che tiene il punto, che mi ricorda di contare “quanti ne vengono”, che mi aiuta a fare le pesate, che mette gli ingredienti in frigo, che lavora con le mani direttamente nel congelatore per il troppo caldo (e poi un po’ se le congela!), Daniela che mi da i tempi, che mi fa la borsa dell’acqua calda (perché in effetti non è che io sia così robusta… ;)), che mi dice “buonanotte” mentre scrivo le ricette che cucineremo il giorno dopo, che si alza e fa piano per non svegliarmi (anche se io sono già sveglia ;)) e che va al mercato di buon ora così poi abbiamo tutto il tempo per lavorare.
Daniela che è precisa da morire, perchè lei la pasticceria l’ha studiata proprio, che stende la frolla perfetta perchè come se non bastasse è pure architetto, che mi riempie il sac à poche perchè io sarei capace di versarmene la metà del contenuto addosso.
Daniela che la meringa la vogliamo rifare due volte, una all’italiana e una alla francese, finchè non ci convince, e che poi siamo piene di caramello, io lei e la macchina fotografica.
Daniela che mi ha aiutata lei nemmeno sa forse quanto, a prendere concentrazione, e che mi ha regalato alcune tra le più belle serate di questa estate, noi due sedute al tavolo, “piccole e rognose”, a tagliare i fogli di acetato che servivano a tenere il gelato ma che sembravano, dicevamo ridendo, i pezzi di un modellino di architettura (e quanti ne abbiamo fatti, entrambe, all’università… ;)), con la finestra aperta mentre e la notte e l’aria di Parigi facevano scostare le tende, e Berenger, di là, lavava i piatti….
Grazie amica, un grazie davvero speciale per la naturalezza con la quale hai aiutato ed adottato me, la mia cucina, la mia macchina fotografica, il mio casino esistenziale e fisico nel tuo soggiorno dalla luce perfetta, quasi sempre in piedi su una sedia con tutto messo sottosopra, esattamente come Berenger ci trovava la sera tornando dallo studio, dopo che avevamo passato la giornata (io in testa ;)) a mettere a ferro e fuoco la casa, paziente lui e paziente tu, siete stati impagabili, e davvero speciali.
La ricetta che vi sto proponendo oggi è quella dei canelés di Bordeaux, come perfettamente eseguiti e messi a punto proprio da lei.
Vi assicuro che sono una delle cose più buone che io abbia mai mangiato.
Il loro sapore e la loro consistenza hanno qualcosa di sofisticato e semplice, immediato, al tempo stesso. Hanno un sapore che riguarda la memoria.
Non ho resistito e vi ho messo la ricetta para-para come me l’ha trasferita Daniela, perché dalla precisione e dall’accuratezza con la quale è stata scritta, compresa la sua nota per me sotto, si capisce molto di lei… <3
Canelés (dolcetto tipico di Bordeaux)
Per 36 canelés medi (l’impasto va preparato il giorno prima)
1 lt di latte
280 gr di farina
450 gr di zucchero
2 uova intere
4 tuorli d’uovo
50 gr di burro
10 cl di rhum
2 baccelli di vaniglia
Mettere il latte, il burro e i baccelli di vaniglia aperti e grattati in una casseruola e portare a ebollizione e spegnere il fuoco. Lasciare in infusione almeno 15 minuti.
Nel frattempo mescolare con lo sbattitore la farina passata al setaccio, le uova e lo zucchero facendo attenzione a non formare dei grumi. Riscaldare di nuovo il latte e spegnendo ai primi segni di bollore. Una volta tolti i baccelli di vaniglia, incorporare il latte caldo all’impasto precedente facendolo cadere a filo, usando uno sbattitore o una frusta. Mettere l’impasto ottenuto ( che sarà abbastanza liquido e senza grumi) in una bottiglia di plastica e metterlo a riposare in frigo per una notte e fino a 24h. Tirare fuori dal frigo l’impasto almeno due ore prima della cottura per riportarlo a temperatura ambiente. Aggiungere il rhum e agitare per bene. Mettere l’impasto negli stampi precedentemente imburrati à 1-2 mm dal bordo e infornare su una teglia già calda a 270C° per 10-12 minuti. In seguito abbassare la temperatura a 190 C° per almeno 45 minuti. I cannelés sono pronti quando assumono una colorazione uniforme.
NOTE PER ROSSELLA:
– la cottura che ho descritto è abbastanza generica. Nei miei vari test ho potuto notare che l’ideale è di far cuocere i cannelés nella parte bassa del forno (statico) mettendo addiruttura la funzione cottura solo dal basso nell’ultimo 1/4 d’ora.
– io ti consiglio di mettere una ricetta per 1/2 lt di latte perché senno ci sono troppi stampini e non credo che i tuoi lettori riescano a metterne tanti in una sola informata con degli stampi in silicone. Bisognerebbe evitare di mettere due teglie una sull’altra altrimenti la cottura non risulta uniforme.
– per imburrare i miei stampi in metallo uso il burro spray ….è più comodo e arriva in ogni angolino. Ed è sicuro che poi i maledetti escano intatti, altrimenti si incollano sul fondo e non ti dico la pazienza per pulirli poi. Ma con il silicone (brrrrr….) non dovrebbero avere problemi.
– se vuoi fare qualche accenno storico http://fr.wikipedia.org/wiki/Canelé– questi sono i produttori più conosciuti a livello commerciale http://www.baillardran.com/
Ely
Deliziose le tue canéles, veramente dolcissime. Come te, come questa amicizia che riempie il cuore di bene e di calore. <3 Che meraviglia, tutto quanto! Un abbraccio con affetto.. ti auguro tutto il meglio che si possa desiderare, amica mia! <3 <3
cowdog
Un post bellissimo, pieno di amicizia e poesia. E in questo momento sono sensibile più che mai all'argomento amicizia (o meglio, alla mancanza di). Le tue foto sono sempre più belle, stamane un vero elisir per me che sto quassù e vedo l'inverno avanzare sempre più rapido. Buongiorno e buon venerdì xxx
Marina
Credo davvero che le amiche, quelle che ti conoscono da anni, che hanno trascorso con te momenti belli e brutti, che ti hanno visto fare sciocchezze e che non ti hanno mai giudicata ma che ti hanno dato la spalla per appoggiarti e ripartire siano un dono del cielo. Avere delle amiche così ti rende speciale, ti fa diventare quello che sei… Siamo fortunate, vero? ;)
La tua amica però ha una marcia in più: sa fare i canelés più buoni e pieni di consigli del mondo! Mille baci
Zucchero e zenzero
I tuoi post sono ogni volta più belli: hai un modo unico per raccontare queste storie di amicizia.
Comunque cucinare dolcetti burrosi in quel di Parigi è il mio sogno e, già che sono nel sogno, le finestre della cucina danno sui tetti della città, il tempo è uggioso e c'è una musica di sottofondo (come in Amelie).
Buona giornata Ross, e grazie perchè ci rendi partecipi di tutti questi momenti!
V
Riso Mandorlino
Io adoro! <3 bonne journée ps. questa ricetta, il tuo racconto e le foto meravigliose … quasi mi commuovo.
Manuela e Silvia
Ciao!con un invito così..come rifiutare! e ci hai guadagnato anche un'ottima guida per parigi!
bellissime le foto de davvero gustosi questi pasticcini!
un bacione
Lizzy
Li ho fatti recentemente e devo dire che sono bellissimi per la forma e la loro consistenza è così particolare, il gusto così avvolgente… insomma uno tira l'altro!!… ora devo provare anche la ricetta di Daniela!
Esperienza indimenticabile, non vedo l'ora di sfogliare il tuo libro per assaporare anche tutte queste tue storie! un bacio!
rossella
Buongiorno a tutti!
La giornatina si preannuncia intensa.
Sciopero dei mezzi ed io, il genio, ho messo il tacco-vertigine… Come si può essere così sconnessi? ;)
*cowdog, nooooo, non dire così!!!! Io ti adotterei subito, come possiamo fare???? :*
*marina: sai una cosa? Il bello di Daniela è che lei ha fatto tutto quello che ho scritto e anche di più anche solo, in un certo qual modo, conoscendomi appena, guidate entrambe dall'istinto, da passioni comuni e dagli scambi di pareri e opinioni iniziati su questo blog e andati oltre…
laura
Amo le storie di amicizie secolari ma anche quelle immediate che scattano per simpatie istintive e poi amo questi dolcetti di cui immagino con curiosita sapori e consistenze, appena vaniglia si ferma se ne potrebbero avere un po davanti un buon te … di quelli corretti al limoncello ;-) un bacio!
Rossella
Non so se rimanere a bocca aperta per la ricetta o per le persone straordinarie che conosci.
Di sicuro sorrido leggendo del tuo rapporto con la sac à poche…sembra il mio :)
barbaraT @ pane-burro
come si fa la faccina con gli occhi a cuoricino? *_* ecco, quella..
ah… Paris.. (disse sospirando)..
:-*
Anonimo
Mi hai fatto proprio sognare:l'essenza dell'Amicizia, Parigi,e poi i dolcetti che penso proprio di fare questo fine settimana perchè ho comprato in un negozio carino a Monti gli stampini già qualche mese fa ma aspettavo la ricetta giusta..
gabriella
opuntia43
Cara Vaniglia,
sei bellissima quando scatti le foto, così presa da ogni particolare , da ogni visione del tutto e dell'insieme, altrettanto dicasi per il tuo amico Marcello, così Efebico nei suoi tratti fisici così armoniosi e placidi , tipici di un apparente adolescente che, invece, è Grande nel suo Essere in ogni senso!
Bravi ad entrambi.
Riso Mandorlino
Avrei una domanda per Gabriella (due commenti sopra), Ross mi aiutersti non c'è il link?!? Potrei chiedere qual è il negozio a Monti dove trovare gli stampi? grazie e scusa cara amica per il commento poco aggraziato, ancora un abbraccio a te, grazie anticipato a Gabriella
Francesca P.
Il cuore mi batte… :-)
Per questi dolci con cui ho fatto spesso colazione in Bretagna, per Parigi che sa sempre stupirmi, dove tornerai anche in questo istante pur essendoci stata un mese fa, per la stoffetta (!) e perchè le intese tra donne sono sempre un regalo meraviglioso…
valerita
Che bellissimo racconto Rossella! Mi hai fatto pensare alle amiche che ho conosciuto durante gli anni all'università (architettura ovviamente:) e che ora sono sparpagliate in giro per il mondo… Alle nottate a plasticare…
Proverò senz'altro questi canelés anche perchè le ricette se consigliate da persone care diventano ancora più dolci:)
Anonimo
Questo post scalda il cuore……Parigi, i dolcetti e un'amicizia cosi genuina. Complimenti e grazie Valeria
rossella
Cara Opuntia, hai colto perfettamente nel segno descrivendo Marcello. Magari un giorno la facciamo venire a Fabriano per uno shooting!!! ;)
Lys, panico, neanche io ho il link (o sì? Grande padronanza della tecnologia eh?)… Vediamo se Gabriella risponde, e sennò, che ne so, troviamo un modo tipo "appello" in uno dei miei post successivi?
Rossella, sorridi x le persone straordinarie che conosco, perché tu stai lì in mezzo mia cara… ;)
Anonimo
Tante cose stanno cambiando per me e il nostro incontro ha segnato l'inizio! ho capito che se ci credi davvero le passioni ti portano lontano, ti aprono mondi di cui non sospettavi l'esistenza e ti fanno incontrare persone magnifiche. Ti aspetto per un'altra sessione pâtisserie non appena vuoi venire, la mia cucina aspetta solo te e la tua macchina fotografica!
Baci,
Daniela
PS: ma 'na correzione al mio testo prima di incollarlo sul blog no!??? :P
rossella
No da 'ste parti si usa che TU correggi i miei, di testi ;)
(poi l'ho letto e mi piaceva tanto!!!!!)
Anonimo
x RISO MANDORLINO:guarda non ricordo il nome del negozio, penso che abbiano aperto da poco,le proprietarie sono molto gentili,hanno tantissime cose carine, ero finita lì perchè cercavo dei bicchieri, ma avrei comprato un bel po'di cose, vendono anche libri di cucina e delle pentole che sono in cima ai miei desideri da un po'… spero di esserti stata utile
gabriella
rossella
Gabriella, scusa, ti ricordi a che altezza è???? ;)
(ovviamente ora mi sono incuriosita anche io…:))
Anonimo
sono a roma da quattro anni, ma il mio ancora(??)scarso amore per questa città non mi fa ricordare bene tutte le strade o le cose che vedo(di parigi mi ricordo pure i sassi, ma va be' sono mie fissazioni); comunque ho controllato su google map: allora dovrebbe essre in via panisperna poco più su dell'incrocio con via dei serpenti.Se ci andate fatemi sapere se vi è piaciuto.
rossella
Grande Gabriella, grazie!
Capisco il difficile rapporto con questa difficile (ma bellissima) città. Anche io di Parigi ricordo anche i sassi, e mi muovo più facilmente a memoria, diciamo che posso capirti. Per fortuna Roma ha anche tanti aspetti meravigliosi, anche se, lo ammetto, ti logora. Spero che si faccia perdonare con te tutti i suoi peccati (o almeno i più) come fa spessissimo con me, questa ruffiana città… :)
Riso Mandorlino
uh, grazie infinite a tutt' e due!! Gabriella sei stata assolutamente precisa invece. Ho segnato su mappa e appena ho un'oretta libera corro a sbirciare! Come vi capisco, a volte mi viene da strattonarla questa città, come essa fa con me, appallottolarla e spingerla giù nel fondo della borsa (immagine contorta forse, scusate!), … e allora se posso mi prendo due ore per lei (non più essa) e faccio due passi tra le vie che più amo, quelle della Roma che sa di intonaci antichi, di rampicanti, e finestre aperte su un soffitto cassettonato, che profumano ancora d'anima; e così facciamo pace lei ed io. Il giorno dopo … punto e accapo! va be', Ross, mi sono dilungata, spero mi perdonerai…grazie per l'ospitalità e buona serata a voi
Anonimo
avete detto bene:roma e' talmente bella ke ti stordisce tanto da farti dimenticare i suoi peccati…vi abbraccio gabriella
rossella
Lys ma scherzi???? Stiamo qua per questo! (e poi come condivido tutto ….)
Un abbraccio a te Gabriella, buonanotte!
Ilaria
Ma che bella esperienza… divertente cucinare in terra straniera… :-)
F.
Questo post fa sognare in tutto e per tutto! E credo che solo un'amica come Daniela poteva regalarti un'esperienza simile e rendere ancora più magica Parigi! Un bacio, Fede
rossella
Ilaria, sì, davvero! E poi io ormai mi adatto a cucinare un po' ovunque! ;)
Fede, hai ragione! La cucina, l'amicizia e Parigi: un connubio che fa molto sognare…
Beatrice Rebasti
Adoro i Canneles e ora che l'ho scoperto, adoro anche il tuo blog!! Le tue foto sono stupende!! Bravissima!! Ti auguro un buon fine settimana, Bea