Per fare la food blogger ci vuole un sacco di disciplina.
E una buona dose di pazzia.
Io non credo di essere disciplinata. Sicuramente appassionata però (oltre che folle, ovviamente ;-)). E la passione crea dal nulla per me la disciplina di cui a volte mi trovo piene le tasche, pur non essendone di natura provvista.
– Cucinare. Bene. E non solo buono. Togliere dal fuoco al momento giusto, perchè magari un secondo dopo è buono uguale ma un pelino di più sfatto. O perchè il verde del cavolo romano è diventato giallino, o perchè la “testa” del muffin è un po’ troppo brunita. Vogliamo parlare della “grata” della crostata? Potete farla come vi pare, se non deve essere fotografata, mentre se ci vanno di mezzo le foto è tutto un concentrarsi di parallelismi e di non spezzettamenti. E queste cose non hanno tantissimo a che vedere con il sapore… ;-P
– Guardare le previsioni meteo (del week end, perchè durante la settimana i nostri supereroi stanno, chenesò, in ufficio!). Questo acuisce all’ennesima potenza il vostro essere metereopatici. Un finesettimana di pioggia vi butta a terra più di un finesettimana di influenza, che al limite con la febbre una crema inglese e mezza foto quasi riuscite a farle, ma con la pioggia, giuro, tutto diventa veramente difficile.
– Pensare al set. La tovaglietta, il piatto, il cestino, la forchetta, il pane (tagliato o spezzato con le mani?), i grani di sale, di pepe, le foglie, i fiori, i gomitoli di lana (che poi a volte il canovaccio giusto ce l’avete ma ve ne dimenticate al momento opportuno, e allora partite fantasticando di un mobile a solo vostro uso e consumo pieno di taglieri, e scatoline di legno, e piatti dalle improbabili forme e stoffette varie tutti visibili in un unico colpo d’occhio…).
– Poi quei milioni di miliardi di foto, arrampicata sul mobile di muratura della sala (questo solo io!) perchè le finestre sono troppo in alto e la luce altrimenti non arriverebbe mai. Che poi non sarebbe nulla (a parte il rischio della vita, dell’ustione, dell’unto spetacciato sul davanzale) se uno non dovesse poi sceglierne una sola, al massimo due, di quel milardo di foto, e quindi passarle in rassegna mettendo in croce i parenti che capitano a tiro, e poi magari anche darle una botta di fard, di luce, di contrasto, una ritagliatina che si vede lo strapiombo da sotto il davanzale.
– A quel punto è quasi fatta. Bisogna solo scrivere un’introduzione, reperire la ricetta dalla vostra agendina sacra dove annotate tutto al grammo mentre cucinate, copiarla, sperare che blogger non decida di fagocitare la vostra prelibatezza, non farsi venire la paranoia del “che schifo ‘sta foto e pensare che il sapore è sublime”, o il “ammazza che foto oggi, ma non sarà troppo smagliante per ‘sto piatto così, così, così….” che poi non lo sapete nemmeno voi, quale altro difetto trovare a cosa!
Questo per dire che (non so se capita anche a voialtri!) avere un blog di ricette, e foto, e racconti di cucina, è bellissimo, così bello che il più delle volte ti trascina, ti fa venire idee su idee (e quelle online sono solo una parte di quello che hai in testa!), e che la sera, quando sei sfinito dalla giornata lavorativa, trova in voi quelle energie che nemmeno sapevate di avere. A volte invece tutta quella disciplina sembra pesare, e in alcuni momenti siete voi che dovete mettervelo sulle spalle, il vostro bloghino, e farvene carico, con tutto il suo portato di idee, sorprese, aspettative vostre e di chi legge.
Tutto questo sproloquio per raccontarvi la foto della pagnotta qua sopra (strabuona, straprofumata e superpreferita!): per scattarla, appunto grande dose della disciplina di cui sopra, dato che era stata cucinata durante la settimana e quindi per definizione tagliata fuori da qualsiasi ribalta fotografica (dato che alla fine della giornata lavorativa la luce per scattare posso proprio scordarmela!); però vi giuro era troppo buona per non raccontarvela, quindi nonostante la stanchezza di questi giorni di stentata primavera, la scorsa settimana sono andata in ufficio, di mattina (in autobus, sempre autobus io!), con la borsa, la borsa della macchina fotografica, una grande busta di carta con dentro un tagliere di legno, due canovacci, un cestinello di vimini, un sacchetto di mele secche e quella che ritegngo la pagnotta di pane di segale più buona del mondo.
Mi sentivo un po’ stanca, e non so con quale lucidità la mattina, prima di uscire da casa, io sia riuscita a preparare questa “valigia”.
Non so nemmeno con quale forza abbia deciso di saltare la pausa pranzo per andare a villa Borghese a fotografare il pane, tirando fuori in ordine tutte le suppellettili di cui vi ho appena detto, e abbia cominciato, sotto gli occhi increduli di una coppia che stava pranzando, di una famiglia che stava facendo un picnic, e di un gruppo di passanti, la mia solita danza danza intorno al cibo: destra, sinistra, in piedi sul sedile di marmo, di taglio, da sopra, radente, con stoffa, senza stoffa…
Non è la prima volta che mi capita di fare ‘ste gitarelle all’aperto. Ogni volta torno in ufficio sollevata, dimentica di tutto, canticchiano tra me e me la sigla di Nanà Supergirl (in particolare quel punto in cui fa “supe, super, super girl!!!”)…. E se non mi decido a tagliarmi la frangia stiamo lì eh?
Chissà perchè oggi tante parole.
Che poi questo pane non ha bisogno di nessuna presentazione, tanto è buono.
E’ uscito per caso, per utilizzare delle mele secche regalate dalla mia mamma, e finire le noci (a quel punto il miele di castagno era quasi “telefonato”! ;-P).
Rimane morbido anche se compatto, soavemente profumato, perfetto per la colazione o da accompagnare ad un piatto di formaggi. L’idea delle mele secche mi ha fatto sentire per una frazione di secondo una specie di genio, non solo perchè il sapore della mela essiccata sembra “liberarsi” al contatto con l’umido dell’impasto (ma questo l’ho scoperto solo dopo averlo assaggiato), ma anche (e soprattutto) proprio perchè i pezzetti di mela “normale” avrebbero forse inumidito un po’ l’impasto nei suoi dintorni…. XD
Ecco la ricetta, spero che vi piaccia!
Buon appetito, buone foto, buone cucine, buone colazioni di pane caldo da annusare e farsi venire il buonumore! ;-P
Ritroviamoci in Cucina
Bellissimo post, mi riconosco praticamente in ogni singola parola.
Se le tue foto, che sono sempre stupende, ti generano tutti questi dubbi, figurati a me le mie. Non sono mai soddisfatta fino in fondo.
Quando è grigio poi mi vengono i nervi e qui questo inverno è stato grigio 4 mesi ininterrotti!
PS "Lei di certo aiuterà chi il suo aiuto chiederà" :o) Un bacione forte.
rossella
E invece le tue foto sono semper più belle e così luminose!!! :)
Benedetta Marchi
Ahahah mi pare di vedermi! Io solitamente salgo in piedi sulla scrivania (anch'io problemi di finestre troppo alte!!) e mi è capito più di una volta che i vicini di casa vedendomi in piedi davanti alla finestra aperta (perchè altrimenti la luce come fa a entrare?! ^_^) mi hanno detto "Signorina, non ha intenzione di buttarsi giù vero?" "No no devo solo fare una foto al mio pranzo!"
…. un bacio gigante cara Ross e ti credo sulla parola, questo pane deve essere favoloso!!! :)
rossella
Io mi lascio il "salire sul tavolo" per quando sono dai miei… Lí stiamo addirittura nella favolosa condizione di avere le finestre esposte a sud!!!
breakfast at lizzy's
Bellissimo questo post!! per il momento non mi è mai capitato di uscire con il fagotto da set … ci vuole una bella organizzazione, anche perchè io non so mai che abbinamenti fare ….
Di solito mi piazzo davanti la finestra con l'asse da stiro (ma ci vorrebbe un bel tavolo di quelli grezzi!) e poi utilizzo una scaletta di legno per le foto dall'alto .. che vita ragazzi! :)
Il titolo del tuo post la dice lunga… e le mele essiccate sono geniali! :)
chiarina-ina
Sapevo di non essere l'unica…
Catrina
che dire sei stupenda non solo per le foto ,le ricette ma anche per come racconti le tue avventure che assomigliano poi a quelle di ognuna di noi che ama il suo blog, complimenti cara e buon proseguimento di giornata , attenta alle altezze mi raccomando!
claudia
Un post davvero splendido questo! Racchiude realmente il significato di avere un blog, di crescerlo, accudirlo, coccolarlo e farsi coccolare. È uno stimolo per staccare la spina, è un modo divertente per restare bambini, è un amico con cui divertirsi, giocare, sperimentare. A volte si bisticcia ma poi si fa subito pace :) Mi tiene viva, attiva, carica… ecco, non sono mai però andata in gita con qualcosa da fotografare però :D
Anche se ti dirò che l'idea mi piace da matti!! Soprattutto per vedere le facce della gente :)
Meggy
Ahahahah true! :D Anche se in me prevale la pazzia sulla disciplina, decisamente, basta vedere le innumerevoli foto fatte la sera dopo l’ufficio (eccola!) perché quando mi parte l’idea non mi ferma più nessuno e devo assolutamente cucinare anche se è, che ne so, mezzanotte!BTW foto e ricetta sublimi, questa pagnotta dev’essere super, mi piace tanto il pane fatto in casa!Baci
Laura.lau
E infatti io mi chiedo sempre come tu faccia ad essere così brava, e a trovare il tempo per lavorare così tanto per il blog!
Sicuramente è una questione di passione … oltre che di bravura, naturalmente, che è necessaria.
rossella
come sono contenta che vi piaccia!!!! (anche perchè a farlo ho impiegato un attimo, a postarlo, comevolevasidimostrare, un secolo!)
*Catrina, grazie, ma come sei gentile! Farò attenzione. Forse mi conviene prima o poi provare con le luci artificiali. Anche se sono un po' terrorizzata. Però almeno potrei mettere i piedi a terra!
*claudia: ed ho saltato tutta la parte del girovagare sul web, commentare, capire, studiare!!! (che io in effetti trascuro un po'… ;-P)
*laura.lau: o follia. veramente. ma una follia bella, che ci piace no? ;-) grazie…
lise charmel
e vogliamo parlare di tutte le cose comprate appositamente per il blog: dagli attrezzini per fare più belle le cose (io ho comprato dei tagliabiscotti apposta, lo giuro), ai canovacci, cucchiaini, etc…
a me questa frenesia è un po' passata, infatti posto pochissimo (ma nel passato pur grigio w-e ho fatto qualche foto), ma non mi perdo mai i tuoi post, specie quelli sul pane!
marifra79
Sei io ti adoro un motivo ci sarà:)) La ricetta della pane te la rubo senza pensarci due volte!! Un abbraccio
maia
ma che bello questo post!!
Silvia
hai descritto nei minimi dettagli tutto quello che dobbiamo passare! e poi questo pane è una meravigliaa!
Isabeau
Bellissime le foto, molto divertente il post…il pane posso solo immaginare ilò rpofumo e il sapore! Complimenti!
Diana Ervas
Questo post è bellissimo e lasciti dire che si vede che hai passione per ciò che fai e sai fare appassionare gli altri…. io amo ogni tua foto, mi danno serenità! Complimenti di cuore, un abbraccio
rossella
Bene, non sapete quanto questi bistro incoraggianti commenti alimentino questa passione (e queuta follia!!! ;-P)
rossella
Ok, era "vostri" commenti ( il mio telefono dev'essere impazzito! :) )
Barbara
Il pane che hai fatto e` divinamente buono. Ne mangio uno simile in Val d'Aosta. E quello che hai scritto, beh, e` dannatamente vero! Tu ti arrampichi sul davanzale … io faccio foto a mezzanotte durante la settimana :P
Laura.lau
Scusa Rossella, quando dici che hai rinfrescato la pasta madre la sera prima (di fare il pane) significa che la rinfreschi e poi la lasci lievitare fuori dal frigo tutta la notte?
Il tuo pane comunque, al di la' di tutto (cioè di tutte le altre qualità) e' bellissimo!
Grazie! Laura
rossella
Ciao Laura! Io in genere uso la pm in quasi tutti i suoi "stadi", ovvero fino a 4 o addirittura a 5 giorni dal rinfresco… Per questo pane con la farina di segale, che lievita in genere con maggiore difficoltà, ho pensato di usare una pm fresca, quindi con maggiore "potere lievitante": l'ho rinfrescata la sera prima, poi come al solito l'ho lasciata a temperatura ambiente x qualche minuto (il tempo di andarsi a struccare o quello di lavare i piatti ;-P) affinché "si attivasse", poi in frigo x tutta la notte e la mattinata seguente. Poi l'ho tirata fuori dal frigo e fatta tornare a temperatura ambiente (come sempre: rinfreschi ed ipieghi li faccio sempre cosí :)), poi usata. Cmq tempi e quantità non sono tassativi: con una pm piú pimpante la lievitazione sarà piú veloce, mentre per una pm più addormentata magari ne metti un po' di più o fai lievitare il tutti piú tempo…
L'unico caso in cui non passo la pm un frigo é quello in cui per esempio devo usarla in giornata, dopo qualche ora (4, 5, ,6?), e quindi farlo "partire" e maturare in fretta: secondo me il frigo é solo un "rallentatore" dei processi, Di fatto… :)
Spero di essere stata utile!!!!
Margherita
Ciao! ho trovato il tuo blog per caso e devo ammettere che sei bravissima! davvero complimenti per le tue ricette e questo pane è golosissimo! davvero complimenti! :) baci
Laura.lau
Grazie molte! Ho avuto un po' di pasta madre da mia zia quando le ho fatto visita a Pasqua, non l'avevo mai avuta prima, terrorizzata anche dall'idea dei necessari rinfreschi, in quanto sono spesso fuori per lavoro … Sto approfittando di un momento in cui sono un po' più ferma, ma devo dire che comunque fare il pane con la pasta madre mi risulta molto più comodo che con il lievito! Con il quale, alla fine, il pane lo facevo pochissimo … In questo ultimi giorni quindi ho fatto diversi esperimenti – l'unico lato negativo, la linea, dato che ultimamente di pane ne mangiavo davvero pochissimo e per la linea e' un toccasana non mangiarne – alcuni usciti discretamente, uno fallimentare in quanto alla fine, tra un contrattempo e l'altro, avevo fatto lievitare troppo, ed e' uscito un mattone .. Quindi grazie per le tue esperienze, sono molto utili per imparare come trattare questo "essere vivente" …
Valeria
Non potrei non provare empatia con questo tuo elenco di ragioni da una parte, irrazionalità allo stato puro dall'altra. Mi chiedo anch'io, a volte, dove trovi le energie anche solo per pensare a cosa cucinare e postare, comprare gli ingredienti e via con la lista di cose da te dette. Il tutto dopo 8 ore di lavoro, il tutto invece di fagocitarmi un muffin con una tazza di tè e farmi un sonnellino. Forse è amore per le cose belle, forse è bisogno di esprimere quel corso contorto di pensieri e abbinamenti che ormai, volente o nolente, fa parte di noi, e non possiamo fare a meno di compierlo e di confessare tutto su pagine virtuali alla fine. Certo, da parte mia ti dico che la bellezza di questo pane vale scalate, pause pranzo ed energie, non fosse altro che hai fatto una tua amica felice e ansiosa di provarlo in una giornata di pioggia, che qui a Londra abbondano, da spendere a casa col forno acceso e l'umore un po' più alto.
Valentina
Sei fortissima il pane mi sembra delizioso..e riguardo alla gente nei giardini ..bhe mi fà sorridere e pensare allora che non sono l'unica pazza a posizionare tutto sul mio balconcino alla mercè dei miei vicini che mi spiano sottecchi dalla finestra e chissa cosa pensano io stia facendo!!besos
rossella
*laura.lau: alèèèèèèèèèèèèè, che bello eh, usare la pm?
un'altra cosa… poi comoda, "tollerante", flessibile…
Se hai problemi con i tempi, ovvero se temi di non "rientrare in tempo", prova a farla lievitare in frigo. Ovviamente in quel caso i tempi si allungano veramente tanto, fino anche ad un intero giorno… però, magari, facendo metà e metà, tipo, provando a lievitare un'oretta fuori e proseguendo "a rallentatore in frigo", trovi dei buoni compromessi… :)
[sto ragionando ad alta voce con te, potrei anche averlo provato, ma ammetto di essere così disinvolta – se non spregiudicata – con l'utilizzo della pasta madre, da non ricordare bene il dettaglio di tali esperimento… Sicuro è che di lievitazioni lunghe in frigo ne ho fatte, e sono andate benone! :)
rossella
*Valeria: sei veramente troppo cara. E no solo. Io ti pensavo mentre lo fotografavo (e cantavo nanà). Io pensavo che ti sarebbe piaciuto, e speravo tanto che tu lo vedessi, non so, quei sapori che ti rimandano a delle persone… a me succede molto spesso! Poi volevo dirtelo, ma mi pareva di venirmi "a telefonare" il commento, e mi sono intimidita….
:) grazie, grazie, grazie!!!!
rossella
*margherita: ma che bello essere trovate e piacere a prima vista!!! Penso che sia anche difficile, di questi tempi di tante immagini e tanti riferimenti e siti interessanti sull'argomento, quindi grazie mille!!!
*valentina: ehhh, come ti capisco! il fatto è che quando mi metto a fotografate non mi vergogno più di niente, anzi, non mi ACCORGO, di niente!
Laura.lau
Grazie dei consigli Rossella! Infatti come tu dici con la pasta madre parrebbe tutto più facile, flessibile, per usare le tue parole (salvo appunto i miei incidenti di percorso da novella della pm, ma ora userò appunto il frigo se so di dover abbandonare l'impasto per troppo tempo), oltre ad essere tutto più buono come sapore …
gaia
ciao rossella!
ho adorato ogni singola parola di questo post! e il pane ovviamente! il mio unico cruccio quando leggo che usate la pm è riuscire a ricalcolare le dosi con il lievito di birra! noi pane non ne mangiamo mai e la pm l'ho abbandonata un paio di volte proprio per mancato utilizzo quindi le rarissime volte in cui mi metto ad impastare oani&co uso il lievito di birra…secondo te con le dosi che hai indicato quanto ne dovrei usare? io pensavo a circa 7g in maniera tale da lasciare cmq una lievitazione lunga all'impasto. che ne pensi?
rossella
Non sono una grande esperta delle lievitazioni lunghe con lievito di birra, ma io farei almeno 15 (se non 18!) grammi…
La segale é bella tosta, eh?! ;) rischi secondo me Che non parta proprio il processo….
Anonimo
….che bello sarebbe avere un'amica così….
enrica
Rossella
Questa ricetta è candidata ad un adattamento per la cena di saluto di un'amica che lascia Roma.
L'adatto solo per sfruttare quello che circola per casa. Sabato sera ti farò sapere com'è andata.
Anonimo
Fatto! Sfornate due belle pagnotte e fatto anche il bis, buonissime. Adoro il pane di segale, idem le noci, un po' meno il miele ma devo ammettere che qui ci sta molto bene. Non avevo le mele, lo ammetto, ma posso assicurarti che è venuto un pane ottimo lo stesso, Rossella! Unico difetto: non si smetterebbe di mangiarlo! Grazie per l'ennesima ottima ricetta, cinzia
rossella
Cinzia grazie!!!!
E nonostante neanche io abbia in questo momento mele secche a disposizione… quasi quasi una pagnottella uno di questi giorni (o meglio notti) me la impasto… ;)
sabrina tocchio
che ti devo dire…ogni cosa che scrivi, ogni cosa che cucini, ogni foto che pubblichi è un pezzo di te…pazza? allergica alla disciplina? Beh, rimani cosi!