“… E le senti le vene
Piene di ciò che sei
E ti attacchi alla vita che haiLeggero, nel vestito migliore,
Senza andata né ritorno, senza destinazione.
Leggero, nel vestito migliore,
Nella testa un po’ di sole ed in bocca una canzone.”Luciano Ligabue
Ho un paio (forse più :)) di parole da tenere a mente, per questo 2018 iniziato in un modo un po’ difficile (come difficile e faticosa è stata la chiusura del 2017).
Le parole arrivano dal mio cucciolotto che adesso corre felice sull’arcobaleno, che ci ha lasciati troppo presto e che ci manca da togliere il fiato, e che ci ha insegnato e lasciato un sacco di cose..
A me lascia il calore, la capacità di abbandonarsi, la fiducia, la tenerezza, l’attesa, la poesia e la perfezione delle cose semplici. Mi lascia la calma, e un’infinita inaspettata capacità di amare.
Le parole con cui, con tutta la forza che riesco a raccogliere, inizio questo anno sono dunque leggerezza. E poi, soprattutto, cura.
Avremmo modo di parlarne, perché come tutte le parole che mi riguardano poi in un modo o nell’altro, entrano ed escono da ogni parte, si muovono nella mia mente e nei gesti quotidiani, e poi finisce quasi sempre che si stanziano in cucina.
La leggerezza è uno stato dell’anima che per fortuna mi appartiene di default, e che mi salva nei momenti più difficili, nonostante io sia anche analitica, a volte un po’ troppo mentale, sicuramente a momenti una vera rompiballe ;-P
Eppure, appena poco poco la testa riesce a liberarsi, volare è come una specie di salvezza. E vi giuro, ragazzi, svolazzare fa bene all’anima. Le idee arrivano, o arriveranno, i sogni bisticciano allegramente tra loro: “prima io, prima ioooo!”, la testa corre, il cuore palpita.
La leggerezza fa bene. Anche nel corpo, oltre che nell’anima. Anche per curarsi della mancanza. Aiuta a distrarsi.
E se il Natale, come dicevamo, è bello per quell’idea di abbondanza che gli è propria, gennaio per me è un mese in cui si sta raccolti, avvolti, pensosi, a coltivare la leggerezza che è in noi e che insieme alla primavera sta per arrivare.
A tavola cotture semplici, cibi toccati appena e cotti con delicatezza.
Arrivo decisamente tardi (perché il mese è stato appunto un po’ difficile emotivamente e logisticamente), ma anche se siamo all’ultimo giorno di questo gennaio infinito, per chi non lo ha ancora preso, il mio menù sul numero di gennaio di Fiorfiore in Cucina Coop è proprio dedicato a questo. Cibi e cotture leggere: al vapore, al cartoccio, in pentola a pressione, al sale, in forno.
Qui vi lascio le mie ricette preferite di tutto il servizio.
Non la più spettacolare (come i ravioli al vapore <3), non la più coccola, come le mele alle mandorle sciroppo d’acero e avena, non la più sorprendente come i muffin alla curcuma cotti al vapore (in pentola!!!) e morbidissimi, né quella che mi ha fatto scoprire di saper usare la pentola a pressione (il farro perlato con carotine, sedano rapa e cumino, grazie Barbaretta mia per il corso accelerato in tempo reale per non ustionarmi più di quanto già lo abbia fatto a fine anno! ;-P), ma le due che amo cucinare per me, nella quotidianità, e che infatti ho già ri-cucinato un paio di volte (cosa rara qui a casa dato che abbiamo sempre l’incombenza di ideare ricette nuove!): il riso venere con salmone al cartoccio marinato all’erba cipollina, e l’orata al sale.
Sono piatti semplici e che io letteralmente adoro mangiare, perchè “mi sanno di bene”, e di buono, e di sano.
Allora ecco. La mia cura per l’anima, in questo 2018, inizia anche da qui, dalla leggerezza del corpo (o almeno ci si prova! ;))
E che sia anche per voi un anno in cui volare <3
Salmone al cartoccio marinato all’erba cipollina e Riso Venere
Ingredienti per 4 persone
4 tranci di salmone da circa 150 g ciascuno
320 g di riso Venere
200 g di formaggio fresco spalmabile
1 cucchiaio di semi di papavero 2 cucchiai di erba cipollina tagliata sottile
Tagliare i tranci di salmone in pezzi di circa 2 cm di larghezza ciascuno, poi disporli in una ciotola contenente 2 o 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale e di pepe a piacere, ½ cucchiaio di semi di papavero e 1 cucchiaio di erba cipollina.
Lasciar marinare almeno una decina di minuti.
In una capiente casseruola, scottare il riso Venere per circa 15 minuti in acqua bollente leggermente salata.
Scolare bene e dividere il riso al centro di 4 fogli di carta da forno spennellati di olio, e disporvi sopra il salmone marinato.
Chiudere bene, all’occorrenza fermando i lati del cartoccio con dello spago da cucina, e cuocere nel forno già caldo a 200 °C per 12 minuti.
Servire immediatamente, accompagnando con la restante erba cipollina, i restanti semi di papavero e il formaggio fresco spalmabile.
Orata al sale con arance, finocchi e finocchietto selvatico
Ingredienti per 4 persone
2 orate già eviscerate (circa 400-500 di peso ciascuna)
3 chili circa di sale grosso
2 albumi
1 piccolo finocchio
1 arancia bio o non trattata
2 arance
sale
pepe
olio extravergine d’oliva
finocchietto selvatico in polvere
Lavare e tagliare un’arancia e i finocchi a fettine di 3-4 mm di spessore.
Sciacquare bene e asciugare con carta da cucina le orate, poi farcirle all’interno con le fettine di arancia, alcune delle fette di finocchio, un pizzico di sale e di finocchietto selvatico.
Mescolare il sale agli albumi appena sbattuti e, utilizzandone circa la metà, formarvi uno strato di circa un cm di spessore sulla placca del forno ricoperta di carta da forno. Adagiarvi le orate e ricopritele con il restante sale.
Infornare a 190 °C per circa 30’.
Nel frattempo preparare una citronnette all’arancia: sciogliere un pizzico di sale in 4 cucchiai di succo di arancia, poi emulsionare il tutto con 4 cucchiai di olio.
Servire le orate, una volta cotte, liberate dalla crosta e diliscate, con la citronnette e un’insalatina ottenuta condendo le restanti fettine di finocchio con olio, sale e finocchietto selvatico
lukiz
<3
Rossella
Ciaaaaao ❤️
Daniela
Che bella che sei Ross <3
Rossella
Dani <3 (grazie..)
Emanuela
Allora volevo scrivere dal pc ma faccio prima da qui…
“Ti attacchi alla vita che hai” perché è lì..ce l’hai..ti pulsa nelle vene.si fa sentire con i dolorini ovunque ma ti fa dire “ci sono,sono qui..”..ho i brividi..tu lo sai perché..lo sai e basta…e non lo dico..
Mi piace la leggerezza che cura la mancanza perché a volte si pensa che la mancanza è la leggerezza siano non una per l’altra..cioè se una cosa manca si pensa sempre ci sia PIÙ LEGGEREZZA ..invece molto.spesso non è cosi e mi piace l’idea che una possa aiutare l’altra..(me so incartata colpa del forno e delle 20.000) etichette messe!)
Che sorpresa nn trovare le meline,ma il salmone mi.piace un ballo…
TU LO SAI CHE “IO SONO QUI..TENDI LA TUA MANO ED IO LA PRENDERÒ…”
in questi gg sono un pelo più leggera anche io nella testa anche se mi.mancano un sacco di pezzi per il.mio puzzle..o ingredienti per la mia ricetta scegli tu..
Ma sorrido un pochino e sto vento tra i.capelli tagliati mi spinge avanti..(piano che se cado adio (addio in dialetto) fichi!)
Ti adoro Ross..senti le vene sono piene di ciò che sei,che eravate e che siete e sarete ancora…
Un abbraccio gigante
Manú
Rossella
Grazie Manù…
Sei proprio speciale <3 (bellissimo commento "incartato")
Emanuela
Nuuuu cuoreeee..non mi dire che il mio sproloquio e andato perso nuuuuuoooo…
Addirittura lo avevo pubblicato doppio..data la mia capacità scaltra della tecnologia… :( uffa..
Ma mi pareva che fosse stato pubblicato..Vabbè domani lo scrivo ancora dal pc però…
Manú…
Rossella
ce l’ho, ce l’ho, il commento! ;)
Isabella
Rossella, spero di avere capito male. Ti abbraccio.
Rossella
Isabella. Avevamo un gattino. Grazie per il tuo abbraccio, me lo prendo tutto ❤️
Isabella
❤️
Eli
Grazie grazie grazie per questa dose di leggerezza vitale, di cui ho un bisogno disperato in questi giorni di reclusione in biblioteca, sommersa da valanghe di libri e appunti e tazze vuote di caffè ;-) E grazie anche per queste ricettine… perché dopo giornate così l’unica cosa che salva è prendersi cura di sé in cucina – infornando biscotti e pulendo carciofi, nel mio caso :-P
Scappo ai miei libri, un bacione grande e un abbraccio… buon 2018 Ross!! <3 <3
P.S. quanto mi ritrovo nel racconto dei tuoi anni universitari del post precedente: leggendolo mi sono sentita meno sola!!
Ellen Jinayon
Sono Ellen, mi piace il tu blog…
Ilaria (Campi di fragole per sempre)
Ciao Rossella :) che bello avere un pochino di tempo da passare sul tuo blog…che adoro! Le tue ricette sono deliziose e le tue foto splendide!
Un bacio e spero di rivederti presto :)
Ila