Buongiorno ragazzi, oggi che ne dite di una Vignarola?!!!! ;-P
Faccio capolino in mezzo a questi giorni di festa e ponti vari per una ulteriore ricetta tratta dai Quaderni di questo mese di Fiorfiore in Cucina (che come potete vedere mi è piaciuto parecchio <3 <3 <3). Ogni mese ci sono, tra le altre cose, delle preparazioni dedicate ad un ingrediente specifico (vedi le puntarelle nelle tagliatelle del post di lunedì 15), e delle ricette della tradizione.
Ultimamente spesso mi occupo io di questi piatti e letteralmente adoro farlo.
I piatti della tradizione permettono di indagare gli aspetti della cucina che amo di più, e che spesso sono così attuali, come, in questo caso, la predominanza delle verdure, una naturale predisposizione del piatto ad essere gluten free e anche una certa tendenza (a toglierli pecorino e guanciale ma non fateloooooooo vi pregooooo) a diventare un piatto vegetariano o addirittura vegano!
Si presta, insomma. Perché a pensarci bene (ma non serve nemmeno tanta arguzia) i cibi di una volta, a parte quelli delle feste, per capirci, erano così umili, e si innestavano su una struttura semplice e spesso fissa, in cui la varianza del risultato finale derivava dalla stagionalità o dalla disponibilità della dispensa, che si sposano alla perfezione con le esigenze della dieta moderna di far fronte sovrabbondanza di cibo poco nutriente e molto calorico.
La Vignarola era (o meglio è) un piatto tipico della tradizione contadina laziale: un contorno preparato in primavera dai vignaioli, a base di verdure e legumi con l’aggiunta del guanciale che pare sia stato inserito in un secondo momento.
Sposo in pieno tutti i ricettari della tradizione, carne compresa, io che non ne sono una grande mangiatrice, perché accanto all’abbacchio alla romana (che non si mangiava certo tutti i giorni), nella cucina quotidiana della primavera poteva esserci un piatto come questo. Perché con un maiale ci si faceva un’invernata e poi giù a suon di pancotti.
E allora ecco perché non c’era bisogno di demonizzare lo zucchero semolato, perché di torte se ne vedevamo poche, e di fatica se ne faceva tanta, fisica, ogni giorno.
Adesso la vita è cambiata ed è giusto fare i conti con le nuove abitudini e le nuove disponibilità, diciamo. Ma quanto ci casca a fagiolo un piatto come questo.
Ah quanto mi piace! Perché mi significa (certo “semplificando”) che a mangiare semplice e sgambettare all’aria aperta forse una fetta di torta con lo zucchero-zucchero possiamo ancora permettercela tutti ;-*
Vignarola
Ingredienti per 4 persone
600 g di piselli freschi
600 g di fave fresche
500 g di carciofi
100 g di guanciale tagliato a fettine sottili ½ cespo di lattuga romana
3 cipollotti
1 rametto di menta o di mentuccia romana
pecorino romano olio extravergine di oliva, sale, pepe nero
Sgranate i baccelli di fave e piselli e lasciate da parte metà dei baccelli.
Mondate e tagliate i cipollotti a pezzetti.
Pulite e mondate i carciofi eliminando tutte le foglie più dure, tagliate i gambi a rondelle e i carciofi a spicchi e metteteli in una ciotola con acqua e limone per non farli annerire. Fate un brodo con gli scarti delle verdure, compresi i baccelli di fave e piselli, e salate leggermente.
Quando è pronto, eliminate le verdure e mettete il brodo sul fiamma bassa per tenerlo al caldo. Lavate accuratamente la lattuga e tagliatela a listarelle.
In una padella capiente, versate l’olio e aggiungete il guanciale: fate cuocere a fuoco basso fino a quando il guanciale diventa trasparente.
Aggiungete i cipollotti e fateli imbiondire. Unite i carciofi e girateli per far prendere loro il colore su tutti i lati. Versate un mestolo di brodo, coprite e lasciate cucinare a fuoco medio per circa 5 minuti. Aggiungete le fave e i piselli, mescolate e versate un altro mestolo di brodo. Lasciate cucinare per 15 minuti aggiungendo se necessario altro brodo caldo. Quando le verdure saranno morbide, togliete dal fuoco e unite subito la lattuga e qualche foglia di mentuccia romana.
Servite con qualche scaglia di pecorino romano.
Ditemi se non è meraviglioso ‘sto contorno <3
emanuela
TE LO DICO IO CHE E’ MERAVIGLIOSO STO CONTORNO, SI!..
IO che ieri ho mandato il mio messaggino alla spacciatrice di verdure, come faccio ogni lunedì e le ho proprio ordinato FAVE – CARCIOFI e PISELLI… aaaaaahhhhh me tocca falla proprioooooo.. Mi armo di ombrello e vado a piglià u guanciale, che quello è l’unica cosa che manca e oggi diluvia ‘nnagia…
Hai ragione cuore mio, una volta si sgambettava molto di più, si mangiava molto meno e comunque in maniera diversa, perchè quello che noi mangiamo quotidianamente al tempo dei miei nonni era solo saltuario (se poi andava bene, perchè se la famiglia era numerosa secondo me la carne nemmeno la Domenica)…
E non è sbagliato quello che dici, sai? Che “a mangiare semplice e sgambettare di più all’aria aperta,una fetta di torta con lo zucchero-zucchero ce la si può concedere”, anche perchè comunque una volta non si friggeva con l’acqua, cioè lo strutto si adoperava e anche le varie parti tipo la cotenna ecc.. Quindi si, più aria e più semplicità nel piatto secondo me sono l’arma migliore per un sacco di questioni…
Come sono felice che sei qui, oggi che piove un sacco… Sei come l’arcobaleno e sono anche MOLTO FELICE che hai questo “compito” interessante e piacevole…
“…e si innestavano su una struttura semplice e spesso fissa…”… che bello questo lato architettonico che spunta tra una fava e un carciofo…. sei meravigliosa..
Le foto sono meravigliose, io non lo scrivo mai, perchè sono ignorantissima in materia, ma come fotografi tu, soprattutto la natura… lo sai vero? ….
Grazie meraviglia…
ti voglio bene..
Manù
Rossella
Le foto della natura… tesoro che sei.
Credo che senza quell’occhio lì, e quelle foto, in tempi non sospetti quando si fotografava solo il cibo, forse non avrei mai catturato l’attenzione di un editore… A volte penso che venga tutto da lì, e poi il cibo e tutto il resto.
Devo alzarmi e uscire, ma il gatto mi si è addormentato sulle gambe e in un anno è la prima volta e sono un po’ emozionata perché lui non lo fa mai mai… Che bello eh? ;)
Rossella
ps. gggiura che se la fai vieni qui a raccontare.. ;) <3
emanuela
Giurissimo…. guarda perchè cuore (l’altro) è in Sicilia a fasse du mesi con la bici, sennò questo Sabato, il 26, mio fratello suona a Fabriano e io avevo già fatto il mio piano… Scendo dalla Ross e poi me fiondo a vedè el misicista de famiglia…ma NON PREOCCUPPATTE che NUN TE MOLLO…
Oddio Pantufle..<3 <3 <3 non ti alzare ti prego…
M.
emanuela
Ecchime, ce so! Presente all’appello….mezza rinco ma so presente.
L’ho fatta! Mercoledì sera….
E’ successo così che mentre in forno avevo i pomodori gratinati per ieri, ovvero per il 25, perchè avevo il compleanno della Giudi, una delle ragazze delle etichette, e mi era stato chiesto se gentilmente preparavo i gratinati, visto che mi vengono ehm come dire discretamente bene (ehehehe), mi sono messa a sbucciare le fave e mia mamma,che aveva portato fuori la piccola belva, rientrando mi dice…”hai comprato le fave dalla Micaela? (in realtà lei ha detto dalla cosa hihihi,ma io dico il nome )” ed io le rispondo “si,perchè voglio preparare una ricetta che ha messo ieri la Rossi sul blog.” … Poi ho pulito pure i piselli e i carciofi e me so messa a spadellar…. Poco prima di metterci a tavola, mia mamma fa “Manu,si possono riscaldare un po’ di cappelletti sta sera, che dici?” ed io “si,si… anche se ho fatto una robina nuova.. ho fatto la vignarola della Rossi..” e lei “vabbè,mangeremo tutte e due,tanto i cappelletti non sono molti” (e poi l’avevo tenuta un po’ asciutta e quindi era un po’ come contorno)..”ok!”… Ci mettiamo a tavola e io mi fiondo sulla mia zuppetta… aaaaaahh è buonissima Rossi..buonissima e me lo ha detto pure padre (che non è che si sbilancia tanto a complimenti eh, tranne che per il mascarpone, o tiramisù, di mia sorella).
Quindi… Esame superato, il mio non quello della ricetta tua ovviamente, e ppoooooooooiiii m’ero scordata la fagiolataaaaa.. che mo’ che ce stanno le bietoleeee.. vojo fa’ pure quellaaaaaa…
Mo’ vado a preparare una tortina che qui è brutto tempo, fuori è freddo e quindi mi sa che non paseggio oggi e mi do’ al forno…
Un bacione enorme…
Manù
Rossella
Ehi tesoro bello. Eccomi finalmente qui.
Ma che bello abbiamo conquistato (forse meglio espugnato ;-P)anche Padreeeeee!!!! <3 <3 <3
Sai che anche a me piace tanto, ma tanto! E la fagioNata (non chiedermi perchè si chiama così, credo sia uno dei misteri etimologici-culinari più ardui, poi SE si chiama così, dato che online e sui ricettari tradizionali non se ne trova ombra, ne parlavo giusto con Famiglia qualche giorno fa ;)).
Qui pure piove e domani inizia quel lavoro di cui avevo accennato. Poi dici che uno è metereopatico!!!
Bacini e buona serata della domenica, che bello chiacchierare (anche) qui <3
emanuela
buon giorno piovoso e umido..
E’ bellissimo chiacchierare (anche) qui, si..
Me sta a sfugge il lavoretto, ma nun importa..magari nun me ricordo…
Ieri ho sbancato con Vaniglia.. ho fatto la tortina di carote del librino mandorlo (me s’è pure fuso l’attrezzo per grattugiarle, nun te dico..non so che gli è preso, perchè l’ho sempre adoperato ..In realtà non era nemmeno mio, l’ho trovato in garage boh) e il cake con ricotta e farina di riso.. del blogghino…
Intanto buon lavoro…
Ci sentiamo per le vie….
Manù
anna baldini
GNAMM! da provare subito……. grazie mille!