Quest’estate sono andata in fissa per le uova strapazzate.
Fissa che non mi è passata e che non ho alcuna intenzione di tenere a bada.
Sapete quelle cose che fino ad un giorno prima lasciavate un po’ sottogamba, a metà tra un’entità non troppo degna di nota e al tempo stesso qualcosa di inarrivabile (nella loro semplicità)?
Ecco. Esattamente. Le uova strapazzate.
Un giorno mi sono messa in testa che volevo preparale accuratamente.
Che volevo diventare la reginetta delle uova strapazzate (guarda caso mentre lavoravo al servizio dedicato, su Fiorfiore in Cucina Coop di questo mese ;-P).
Quindi gira che ti rigira, sbatti che ti risbatti, ho messo a punto il mio piccolo metodo delle uova strapazzate “come piacciono a me”.
Immagino che sia il modo universale di prepararle ma me lo coccolo così tanto ogni volta che vi prego fatemi credere che siano un po’ mie. E che forse è proprio così: le uova strapazzate perfette lo sono nella misura in cui vanno bene a chi deve mangiarle! (quindi morbide per chi le vuole morbide, come me, asciutte per chi le ama asciutte, frittatine per chi ama la frittatina ;))
Per farle come le vedete in foto dovete munirvi di:
– un ampio wok antiaderente (anche se le uova sono solo un paio!) e con il fondo “bello tondo”
– una leccapadella anche detta “Sabrina”
Io preparo le uova strapazzate sbattendole appena (cioè poooooco, sennò diventano dure poi in cottura) in un piatto con un filo di latte fresco intero o di panna (alcuni chef si raccomandano di non aggiungere nulla che non sia uovo al composto di uova, ma a me vengono tanto carucce così, che non mi sogno minimamente di cambiare la procedura!).
Nel frattempo metto a scaldare pochissimo burro nel wok, spetacciandolo ben bene e sparpagliandolo con la Sabrina, in sostanza usando quest’ultima per spalmarlo, mentre si sta sciogliendo, sulla superficie interna della pentola.
Eccoci alla pentola, che deve essere come abbiamo detto antiaderente, dall’intradosso perfettamente curvo, ampia e calda, ma mi raccomando non troppo. Calda quanto basta ad inteporire la mano a circa 20 cm di distanza.
A questo punto si versa il composto di uova (o uova e formaggio, o uova ed erbette, o uova e semi (sul numero di Fiorfiore già citato trovate la qualunque delle varianti ;)) nella pentola calda e spalmata di poco burro, a fuoco moderato, e si continua ad agitare la leccapadella facendo in modo che smuova ben bene le uova staccandole continuamente dal fondo della pentola, e appena iniziano a rapprendersi (uno? due minuti?), subito allontanare dal fuoco e lasciar riposare. Sarà il calore della padella che penserà a fare il resto, e voi stessi, a sfilarle dalla padella ancora calda quando vedrete che hanno assunto la consistenza che volete.
Ecco, questo è quanto.
Qui a seguire la mia ricetta preferita. Perché ci sono le uova, c’è il french toast (che ormai universalmente si sa che io amo!), e c’è il mio amato salmone!
French Toast con uova strapazzate, salmone ed erba cipollina
Ingredienti per 6 french toast
Per i french toast
6 fette di pane da toast integrale ai semi
3 uova
6 cucchiai di latte fresco intero
burro per la padella
Per la farcitura
6 uova
3 cucchiai di latte fresco intero o panna fresca
250 g di salmone affumicato
12-16 fili di erba cipollina
semi di papavero
olio extravergine d’oliva,
sale
Tagliate il salmone a listarelle sottili e conditelo con 1-2 cucchiai di olio d’oliva e i semi di papavero.
Mentre il salmone si insaporisce preparate i french toast. Sbattete le uova con il latte in un ampio piatto fondo e imbevetevi ad una ad una, da ambo i lati, le fette di pane.
Fate fondere poco burro in una capace padella antiaderente e fatevi dorare le fettine di pane da ambo i lati. Tenete da parte al caldo.
Sgusciate le uova in un piatto capiente, sbattetele appena con il latte fresco intero o panna. Fate scaldare a temperatura media un’ampia padella antiaderente leggermente unta con poco burro, versatevi le uova e mescolate immediatamente con una spatola in silicone o un cucchiaio di legno. Fate rapprendere appena (2 minuti) e qualche secondo prima di ottenere la consistenza desiderata togliete dal fuoco.
Farcite i french toast con le uova strapazzate, il salmone, l’erba cipollina lavata asciugata e tagliata, e ancora un pizzico di semi di papavero. Servite subito.
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Approfitto per una piccola comunicazione di servizio in relazione al giveaway di cui all’ultimo post e al decimo compleanno di Vaniglia Storie di cucina (<3). Confermo la data di “chiusura” del giveaway (lo scorso sabato, 13 ottobre), e confesso che sono in ritardo con l’estrazione (perchè per un imprevisto lavorativo sono in giro per l’Italia, e soprattutto, avete partecipato in tantissimiiiiii!!!
Quindi siate pazienti ancora qualche giorno e arriveremo con i risultati!
emanuela
Senti… facciamo che le vengo a mangiare da te? ..
mo’ mi stampo tutta la descrizione della padella e vado in ferramenta a comprarla (tu sai che sono capacissima di farlo.. per queste cose ho una faccia da …. che guarda..), poi chiamo il re degli ovetti, alias niente popodimeno che amico barbuto, in arte Robi, e ce le cuciniamo… perchè io sta pur certa che ho già ribaltato di ogni e mi son pure bruciata per togliere la padella dal gas facendo cadere anche la Sabrina, pora stella anche lei… che dici?..
Tu comunque meraviglia mia coccolati le uova…anzi strapazzale di coccole ..hihih (ridi ti prego…è la mia battuta più wow in questa giornata di stanchezza…).e sta pure certa che come te non le prepara nessuno…
a me piacciono più rapprese… (così giusto per dare una dritta.. si sa mai…)
ti abbraccio fortissimo..
ti adoro meraviglia
Manù
Rossella
Ho avanti un fumetto con te che esci dalla ferramenta e l’amico barbuto che aspetta paziente lì davanti… il fumetto successivo é il barbuto che cucina ie uova!
Io pure sono cotta… ho fatto pure un po’ di casino voi treni e cambio a Pesaro. Spero. Se becco una coincidenza…