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Vaniglia — Storie di cucina

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Sotto la neve pane…

Pane integrale con miele, fichi, prugne, albicocche, uvetta e mele essiccate

5 Marzo 2018 Food, Pane, Pizze e focacce

Buongiorno a tutti e buon lunedì!

Vi scrivo infreddolita da questo inizio marzo un po’ grigio e umido, in cui l’acqua del cielo sembra sommarsi a quella della neve che va sciogliendosi, e confidando in un po’ di sole, di quello marzolino, pallido e delicato ma tanto, tanto tanto allegro.

Confesso però che questa neve e questo freddo tardivo mi stanno facendo ben sperare, come di cose che (almeno climaticamente) riacquistino un loro ordine.. Come a dire insomma che adesso che ha fatto freddo possiamo meritarci e anelare ad un po’ di primavera, magari verso fine mese o verso Pasqua (e chi ce la fa ad aspettare fino a Pasqua?? ;-))…

 

Pane integrale miele fichi prugne, albicocche e mele secche by Vaniglia Storie di cucina

Nel frattempo la sottoscritta, al primo fiocco di neve che ha toccato terra a Roma, ha afferrato il suo esubero di pasta madre e senza tanti riguardi lo ha usato per un pane cucinato alla bell’e meglio con la farina integrale della dispensa, il miele, di cui sembra questi giorni non si possa fare a meno, e tutta la frutta secca iniziata che avevo in casa.

Poesia Neve - Rossella veneziaPane integrale miele frutta secca e neve - Vaniglia storie di Cucina Una di quelle cose che guai a togliersi le pantofole, si fa con quel che c’è e vediamo cosa ne esce. Io, confesso, non gli davo un soldo di fiducia (la pasta madre esausta, il freddo epocale, i tempi di lievitazione che ho tenuto un po’ stretti), ed invece è uscito uno di quei pani leggermente dolci, compatti e molto nordici, che pareva proprio il figlio di un fiocco di neve…

La neve… Che tutto ovatta e rende più bello. Che rallenta e ti rallenta, e che ti permette di scoprire che sì, puoi e devi trovarlo, un po’ di tempo per fermarti a guardarla, ad impastare un paio di pagnotte di pane e a leggere una poesia…

Ecco a voi la ricetta!

Pane integrale con miele, fichi, prugne, albicocche, uvetta e mele essiccate
ingredienti
150 g di lievito madre maturo a temperatura ambiente
250 g di farina integrale
200 g di farina di forza + circa un cucchiaio se occorre
250 g di acqua tiepida + 50 gr*
300 g di frutta essiccata mista (fichi, prugne, albicocche, uvetta e mele essiccate)
2 cucchiai abbondanti di miele di fori
1 presa di sale

Sciogliere il lievito madre nell’acqua (250 grammi) appena tiepida e poi usarlo per impastare le farine precedentemente miscelate.
Aggiungere impastando il miele, poi il sale, e tanta acqua quanta ancora ne raccoglie impastando bene e a lungo (nel mio caso ancora un cucchiaio o due).
Verso la fine dell’impasto aggiungere la frutta secca tritata grossolanamente al coltello.
A questo punto far lievitare coperto in una ciotola in un luogo tiepido o comunque ben riparato dalle correnti per circa 6 ore o finché non ha raddoppiato di volume, poi rovesciare l’impasto su una spianatoia, dividerlo in due, appiattire entrambe le parti leggermente con le mani, piegare i dischi di pasta così ottenuti in due, e poi ancora in due, ad ottenere uno “spicchio” di pasta pari ad un quarto di un cerchio.
Far riposare una mezzoretta poi dare una forma allungata e appuntita, e lasciar riposare ancora una o due ore, già sulla teglia del forno rivestita di carta da forno, in un luogo tiepido o ben riparato dalle correnti.

Cuocere a 240 °C per i primi 10′.
Poi per i restanti 20′ abbassare il forno a 200 °C di cui ultimi 10′ solo sotto.

*da aggiungere pian piano se la farina la assorbe bene

neve - Rossella Venezia

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Categories: Food, Pane, Pizze e focacce Tags: _cose panose, lievito madre, pane, inverno, neve

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3 Commenti

  1. Emanuela Lupi

    5 Marzo 2018 at 18:24

    Allora.. qui sta a piove oggi, ma diluvia proprio, da stamane e senza staccare fila… quegli alberi sembrano fette di pane meraviglia di cuore.. sul mio terrazzo ci sta(va) un vaso che era uguale, con quello spruzzo laterale che ancora resiste lì sul marrone del coccio (mi son girata ed ho controllato, ancora c’è) …
    Io mi son detta che non ce la potevo fare a sbarcare sto gelo (tant’è che me so venuti due geloni ai medi di entrambi i piedi, così non si offende nessuno..si sa mai) ed invece sono ancora qua.. eeeeeehh già a sproloquià..
    Ma veniamo alla ricetta.. allora se non la smetti di dire ogni volta che fai ste cose meravigliose che hai preso uno schifìo di pasta madre mezza moribonda, raccattato un po’ di frutta secca d’esubero, ‘na botta de qua, ‘na botta de la, giuro che vengo là e ti picchio.. si, ti picchio.. primno perché è ora che basta e ti metti in quella testolina l’idea che SEI BRAVA E SAI FARE COSE MERAVIGLIOSE ANCHE CON IL FANGO.. (tu giocavi da piccola a creare i piatti con il fango? io si..usando delle mattonelle come piatti da portata..vabbé) secondo perché CI FAI MORIRE TUTTE DI INVIDIA perché noi con la tua stessa nonchalanche (come si scrive non lo so) MICA SIAMO CAPACIIIIII!!!
    capito brutta baruffa meravigliosa!?
    Ecco io sto coso lo provo poi voglio vedere cosa esce! lo faccio con il lievito madre essiccato che la mia bambina pora stella è da mo’ che se ne è andata…(vedi cosa succede ai comuni mortali?).. calibro bene le quantità di farina, ma tanto nella confezione ci sta scritto tutto.. quindi provo…:) che poi mi sa così buono il pane con il miele…devo rifare anche il nostro miele di castagno e noci, e mele essicate.. Deo mi manca!
    ti adoro comunque e tu lo sai ..e sai pure che ti picchierei con un paraspifferi di peluche!
    Baci come se piovesse! ;)
    Manù

    Rispondi
  2. Rossella

    6 Marzo 2018 at 09:29

    Manù se vedessi come sorrido quando ti leggo!!!!
    Io da piccola ai giardini pubblici facevo le torte di erba per i coniglietti (che la notte sarebbero venuti a mangiarle secondo i miei pronostici…)… me fai morì. Però davvero, poteva lievitare meglio… e poi pensa che manco volevo postarloooo!
    Comunque quando ci vediamo se ti va ti porto un pezzetto della mia ❤️❤️❤️

    Rispondi
  3. Laura

    6 Marzo 2018 at 14:22

    Mamma mia quanto sono belle ‘ste foto, quella del pane lì solo soletto e senza orpelli rende proprio l’idea non solo di quanto può essere ‘bello’ il cibo, oltre che buono, ma anche di cosa significhi saper ben fotografare! Detto questo ho proprio sentito la tua voce quando ho letto “Una di quelle cose che guai a togliersi le pantofole, si fa con quel che c’è e vediamo cosa ne esce”. M’hai fatto morì!:-)

    Rispondi

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