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Vaniglia — Storie di cucina

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Una ciotola per un’amica: porridge di amaranto al latte di cocco e ribes

19 Maggio 2016 Dessert e dolci al cucchiaio

Ieri pomeriggio sono rientrata a casa qualche minuto prima delle sei.
Abbastanza prima del solito, confesso.
Avevo una riunione di lavoro fuori e quindi il tragitto del rientro era più breve, considerando gli spostamenti romani.
Ero anche digiuna dalla colazione, sapete quelle riunioni per cui lavori un po’ di giorni di seguito e l’ultimo sei così oberata che l’ultima cosa che pensi (e per cui hai tempo) e pranzare? Ecco, quelle.
E sapete quelle riunioni importanti che sì, vanno bene, ma al rientro vi sentite un po’ svuotate e anche vagamente provate e pure decisamente stanche? Ecco, anche una di quelle :).
E quindi sono tornata a casa scambiandomi qualche messaggio con un’amica, e nel frattempo ho iniziato a rovistare tra frigo e dispensa.
O meglio, avevo a bagno da un po’ 50 grammi di amaranto ancora da destinare a qualcosa, ribes che lo sappiamo costa l’iradiddio in avanzo dal post di lunedì, ancora un avanzino di latte di cocco, e una tavola di legno da restituire alla mia amica Barbara dopo un lungo periodo di un duro lavoro che finalmente (e anche grazie al suo aiuto materiale e morale, come sempre) sto chiudendo proprio in questi giorni…

Quindi insomma avevo questi ingredienti, legno compreso che dovevo restituire e con cui volevo fare un’ultima fotina per dirgli ciao, e avevo parlato con questa mia amica essenziale che non ama tanto il dolce, e avevo anche tanta fame e voglia di una merenda che compensasse un po’la mancanza del pranzo, ma senza rovinarmi la cena, e quindi ecco, come in una specie di strana alchimia e per mezzo di non so qualche formula magica, ho unito tutto ed è uscito fuori questo porridge frugale e buonissimo, ispirato alla mia amica spartana e frugale anche lei, dolce e cremoso a proprio piacimento in base alla quantità di latte di cocco che ognuno di noi decide di metterci, e con quel tocco di acidulo che solo il ribes sa dare, arrotondato dallo sciroppo d’agave, quel poco che serve a cacciargli fuori il sughetto in due minuti di fornello ;-P

La mia amica non lo sa ancora, che questa ricetta è dedicata a lei, ma io so che oggi leggerà e capirà. :-*

La ricetta è di quelle che si possono anche solo raccontare, tanto sono facili, ma io farò la brava e la scriverò per benino!

Porridge di amaranto al latte di cocco e ribes
ingredienti per una ciotola*
50 g di amaranto a bagno dalla sera prima (8 ore, e fino a 24)
150 g di acqua
60 g di ribes rossi
1 cucchiaio di sciroppo d’agave (o acero, o miele di acacia)
latte di cocco a piacere

Sciacquare abbondantemente l’amaranto e cuocerlo (a fuoco medio-basso, con coperchio) nell’acqua per 10-15 minuti o fino a che non l’ha assorbita tutta.
Nel frattempo lavare il ribes e trasferirlo in una padella antiaderente con il cucchiaio di sciroppo d’agave,
Far caramellare un paio di minuti e togliere dal fuoco non appena comincia a formarsi lo sciroppo rosso.
Trasferire in una ciotola l’amaranto, aggiungere il latte di cocco (qualche cucchiaio, o anche più, a seconda dei gusti), il ribes, e (sempre secondo i gusti) ancora poco sciroppo d’agave.
Mescolare e mangiare! :)

*vale per due per una colazione, o per uno per una merenda robusta, e forse anche per 3-4 per un mini dessert vegan!

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Categories: Dessert e dolci al cucchiaio Tags: colazione, merenda, egg free, lactose free, gluten free, sugar free

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Interazioni con il lettore

12 Commenti

  1. Francesca

    19 Maggio 2016 at 11:43

    Ross…mi hai fatto venire una voglia di porridge ( ma vaaaaaaaa???? ^_^ ) e, soprattutto, di far pace con l'amaranto, giacchè gli preferisco il miglio. Domandina: rimane bello cremoso e mappettoso o più liquidino? Comunque non importa: corro a comprarlo <3

    Rispondi
    • rossella

      19 Maggio 2016 at 20:16

      Ehi bellaaaa!
      Eccomi qua finalmente!
      Benebene, perché a residui io vado forte e pure di miglio da consumare ne abbiamo, ahhhh se ne abbiamo.
      La cosa bella è che per come l'ho cotto io non si ammappa molto. O meglio, secondo me si può cuocere benissimo anche con un latte eo un latte vegetale per renderlo più cremoso, ma a me piaceva l'idea di avere i sapori separati, ovvero miglio, latte, fruttino acidula e leggermente dolce, mescolate ex post ;)
      Oppuuuure, all'acqua di cottura aggiungi pochino latte di cocco o quello che è mentre cuoci, giusto per ammorbidire un po'…
      Io cmq tendo a lasciare le cottura un po' al dente, sia per una questione di salute (incide sull'indice glicemico) sia per una questione di palato…
      Che mi consigli con il miglio?????? :)

      Rispondi
    • Francesca

      20 Maggio 2016 at 10:02

      Beh Ross…il miglio fatto così mi piace tantissimo. Poi il miglio è molto delicato, come sapore, quindi con un latte di mandorla sta da dio. Ma sai ultimamente qual'è la mia passione? i fiocchi di cereali…adoro quelli di miglio, per l'appunto, ma anche quelli di riso. Una droga..una droga

      Rispondi
    • rossella

      23 Maggio 2016 at 09:26

      Ed io in fissa con la quinoa soffiataaaa!!!
      Bene bene bene :) ;)

      Rispondi
  2. Chiara

    19 Maggio 2016 at 12:08

    Che carina questa ricettina Ros!
    Non sapevo che l'amaranto dovesse essere messo a bagno…grande rivelazione!
    un abbraccio
    Chiara

    Rispondi
    • rossella

      19 Maggio 2016 at 20:20

      Ciao Chiara, grazie!
      Allora, non è necessario, ma ne migliora la digeribilità. In alternativa puoi sciacquarlo molto bene sotto l'acqua corrente e cuocerlo leggermente più a lungo e con poca più acqua (quindi in sostanza seguendo le istruzioni riportate sulla confezione)!!!

      Rispondi
  3. Anonimo

    19 Maggio 2016 at 13:07

    sono la prima?..
    no, forse ora non più…. :) questa ricetta ci piace proprio… e l'amaranto, che è il cugino del giglio (si… appartiene alla stessa sua famiglia) e veniva usato anche in riti propiziatori dai suoi antichi e primitivi coltivatori.., che è stra ricco di qualità buone… almeno viene considerato…
    brava Ross.. perché anche i piccolissimi hanno delle qualità sopraffine! poi il lattuzzo di cocco anche io ce l'ho .. che mica l'ho fatta la panna cotta… eheheee.. hihihihiii
    non c'ho il ribes.. mmmmm cavolo… vabbé du ciliegie … non dolcissime… ;)
    manu manu…
    e…. senza parole….

    Rispondi
    • rossella

      19 Maggio 2016 at 20:22

      evabeh, due ciliegie. :)
      che bella la storia del giglio…
      Ti adoro perché quando sei senza parole scrivi 13 righe.
      <3

      Rispondi
  4. Francesca P.

    19 Maggio 2016 at 13:35

    Sono perle di una collana, non ribes… e un filo prezioso le tiene unite.

    Rispondi
    • rossella

      19 Maggio 2016 at 20:23

      ahhh che bello Francesca avere le tue parole "visive" qui…
      aprono la testa e il cuore…
      ;-*

      Rispondi
  5. Frau Fra

    20 Maggio 2016 at 11:44

    Io devo fare pace con l'amaranto… Una volta mi ricordo di aver provato una barretta all'amaranto e sapeva di muffa! Potrebbe anche essere che era la barretta e non il povero amaranto, ma ormai il mio cervello associa amaranto=muffa! Come dicevo, devo proprio fare pace con il muffoso amaranto! =)

    Rispondi
    • rossella

      20 Maggio 2016 at 12:56

      ahahhaha, allora senti, posso assicurarti che il sapore era lontanissimo da qualsiasi muffa, anzi, il miglio ammuffito me lo immagino con grande difficoltà… Dai dai prova… Sennò al limite la fai uguale ma col mitico miglio di Paciocchi qua sopra ;)

      Rispondi

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