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Vaniglia — Storie di cucina

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panna cotta, un dolce al cucchiaio per “fare pace alla seconda”, e due cioccolati, un “con” e un “senza”

16 Maggio 2016 Dessert e dolci al cucchiaio

Buongiornoooo!!!!
Oggi c’è il sole, almeno per il momento (pomeriggio a Roma ci ripioverà, pare), ed io vorrei iniziare la settimana con uno di quei post in cui sembrano concentrarsi mille cose!
Si tratta di una semplice panna cotta al cioccolato, che poi in realtà sono due panneE cottE al cioccolato, ma a volte anche un dolcino può contenere pensieri e riflessioni, dunque eccoci al punto.
O meglio, ecco cosa pensavo ieri mentre li preparavo.
Pensavo che il tempo mi ha “migliorata”. Cioè, il blog mi ha migliorata, i libri che ho fatto mi hanno migliorata, e voi mi avete migliorata.
Quando ho iniziato infatti a scrivere qui, quasi otto anni fa, i miei occhi vedevano determinate immagini, quando scattavo delle foto, ma, all’inizio, la resa era ben diversa da quello che la mente e gli occhi (e il cuore) avrebbero voluto fosse.
Il mio carattere un po’ pignolo e sicuramente abbastanza severo con me stessa mi avrebbero impedito di postare anche solo il decimo migliore di tutte le foto che ho scattato nei primi anni per il blog.

Però c’eravate voi.
Badate, quei commentini che finiscono qua sotto, oltre ad essere utili per le persone che verranno poi (quanto grande la tortiera? come posso sostituire le arachidi? la melanzana non mi piace, posso fare la ricetta con le zucchine? etc) sono stati vitali per me, per correggere quella tendenza all’autocensura che avrei sempre avuto nei confronti delle immagini, se non ci fosse stati voi a dirmi che bella e interessante questa ricetta; sì perché ogni ricetta non era mica fatta solo di foto, e comunque a voi piacevano già anche le immagini, quelle che io tanto vituperavo, e non ci fossero stati i vostri commenti ad incoraggiarmi, non avrei postato mai.
Insomma, se io non avessi mai postato aspettando di migliorare un po’, probabilmente non sarei migliorata mai, e quindi se a volte ho chiuso un occhio (ed altre entrambi! ;-P) e sono andata avanti, è stato perché sapevo che c’eravate voi ad aspettarmi.

Quindi ok, prima cosa, il blog e i lettori.
Poi i libri.

Ho iniziato a cucinare da piccina, con i dolci da forno, e quelle sono rimaste le ricette del mio cuore.
Stavo lì che ronzavo intorno a mamma bramando il cucchiaio di legno per poterla “aiutare a mescolare”, e di fatto quella sensazione bellissima dell’impasto che in forno cambia di consistenza e colore, e intanto profuma, mi è rimasta dentro come un’idea atavica di cucina…
Il blog ha però aumentato la mia curiosità nei confronti della cucina, e così ho iniziato a fare “ginnastica” mentale. Non solo lo sforzo di fotografare, quindi, ma anche quello di variare: ho iniziato a cucinare carne, pesce, primi piatti contorni, basi e così via.
Quando sono arrivati i libri però, e in particolare quelli sui dolci, ho dovuto fare uno sforzo in più.
La tentazione era quella di rimanere nella mia zona protetta (con Profumo di biscotti è stato fin troppo facile, fatta salva la difficoltà in sé di fare il primo libro della tua vita! :)), ma con All’ombra dei mandorli in fiore ho capito che la metà dolce del libro non poteva sempre contemplare solo dolci cotti al forno. E lì, con il bianco mangiare alle mandorle, ho iniziato a fare pace con me stessa.
Esistono i dolci al cucchiaio, e possono essere molto buoni!

Ed eccoci che finalmente arriviamo ad oggi.
Sabato scorso è uscito con La Repubblica e L’Espresso il terzo dei miei tre volumi della collana Scuola di Cucina step by step: CIOCCOLATO.
Non faccio mistero di aver sempre molto amato questo ingrediente, ma, confesso, praticamente solo nella versione purissima e nerissima.
Cioccolato a latte insomma, quello bianco meno che mai!
Però, ci risiamo, i libri non li facciamo per noi stessi, ma per chi li leggerà e li cucinerà, quindi tutti i cioccolati andavano rappresentati.

 

Allora, proprio all’inizio del libro, ovvero ancora prima di iniziare a scattare (è una cosa che faccio per ogni libro, è il mio rompere il ghiaccio con un tema, cucinare “a occhi chiusi” qualcosa che poi diventerà lavoro ma senza l’ansia che lo sia già..), ho realizzato queste panne cotte che vedete oggi, o meglio la prima delle due, quella tradizionale, ma con il cioccolato al latte al posto del più classico fondente.
E’ stato il mio modo per “fare pace alla seconda”, non solo col dolce al cucchiaio quindi, ma con un ingrediente che pensavo di non amare.
Ho scoperto che come in tutte le cose non esiste solo il bianco e il nero (come il bianco e il nero della foto “brutta” che se non avessi mai postato forse non avrei mai continuato!), ma che nelle intermedie sfumature di grigio possono esserci dei dolci fatti con il cioccolato al latte che mi piacciono da matti!
Insomma, la panna cotta di oggi è proprio questo, ovvero il mio trattato di non belligeranza con questo ingrediente, grazie anche all’ultimo mio libro tutto sul cioccolato, che come molte altre avventure della vita mi ha ulteriormente aiutata a smussare spigoli-spigoluti del mio modo di essere (oltre che fare delle ganaches al cioccolato ormai senza pesare né peNsare tanto ;-P).

E poi niente, c’è anche una seconda panna cotta, un piccolo e molto di soddisfazione esperimentino senza lattosio e senza zucchero.
Si tratta di una panna cotta con cioccolato fondente e latte di cocco, dolcificata con stevia al posto dello zucchero.
Sto facendo infatti qualche riflessione sui dolcificanti alternativi, ma vi assicuro è una vera giungla!
Prendete dunque con le molle, il risultato è strabuono, ma se non avete particolari esigenze di escludere lo zucchero potete sempre utilizzare quello normale, oppure, via di mezzo, quello di canna integrale o quello estratto dai fiori di cocco.
Un primo piccolo esperimentino per chissà quale nuova avventura culinaria all’orizzonte! ;)
E va bene, per essere lunedì vi ho già sfiniti di parole (e di foto), ma non me ne vogliate, carattere ciarliero tengo! ;-P

panna cotta con cioccolato al latte
ingredienti per 6 stampini
500 ml di panna
100 g cioccolato al latte
2 fogli du gelatina
20 g di zucchero a velo
olio di riso (o di mais) per spennellare gli stampi
ribes per servire

In una ciotola, ammollare la gelatina per 5 minuti circa,
In un pentolino dal fondo spesso scaldare la panna con il cioccolato al latte precedentemente tritato al coltello.
Portare a leggera ebollizione e appena fuori dal fuoco aggiungere la gelatina strizzata mescolando con una frusta e subito dopo lo zucchero.
Trasferire immediatamente negli stampi da panna cotta precedentemente spennellati con olio di mais o olio di riso.
Lasciare almeno 4-6 ore in frigo prima di sformare (per facilitare l’operazione, potete immergere gli stampini non più di uno o due secondi in acqua calda).
Decorare con i ribes e servire.

panna cotta con cioccolato fondente senza zucchero e senza lattosio
ingredienti per 6 stampini
500 ml latte di cocco*
100 g cioccolato fondente senza zucchero
2 fogli du gelatina
20-24 gocce Stevia** o 20 g di zucchero a velo
olio di riso (o di mais) per spennellare gli stampi
cocco disidratato in scaglie e cacao a piacere per servire

In una ciotola, ammollare la gelatina per 5 minuti circa,
In un pentolino dal fondo spesso scaldare il latte di cocco con il cioccolato fondente precedentemente tritato al coltello.
Portare a leggera ebollizione e appena fuori dal fuoco aggiungere la gelatina strizzata mescolando con una frusta e subito dopo la Stevia
Trasferire immediatamente negli stampi da panna cotta precedentemente spennellati con olio di mais o olio di riso.
Lasciare almeno 4-6 ore in frigo prima di sformare (per facilitare l’operazione, potete immergere gli stampini non più di uno o due secondi in acqua calda).
Decorare con il cocco in scaglie e il cacao e servire.

*non la “bevanda al cocco” ma il latte di cocco contenuto nel tetrapak, che ha una consistenza più densa
**per dolcificare senza utilizzare lo zucchero, utilizzo a volte la stevia, tendenzialmente quella liquida per i dessert e quella in polvere per i dolci da forno. Vi consiglio però di leggere bene l’etichetta della vostra stevia, perché il potere dolcificante varia da marca a marca, e nel mio caso (ovvero per la stevia in gocce, una goccia equivaleva a 1 gr di zucchero.
Vi consiglio inoltre di assaggiare il composto nel caso lo preferiate più dolce della sottoscritta ;-)

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Categories: Dessert e dolci al cucchiaio Tags: egg free, cioccolato, lactose free, gluten free, il mio libro, sugar free

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Interazioni con il lettore

22 Commenti

  1. Ilaria Guidi

    16 Maggio 2016 at 07:48

    Che meraviglia!! Foto e ricette :)

    Rispondi
    • rossella

      16 Maggio 2016 at 08:26

      Buongiorno Ilaria!
      Grazie.. <3
      sì.. Foto e ricette, spigoli spigoluti e cucchiaini per diversificare dalle amate torte da forno… ;-*

      Rispondi
  2. Anonimo

    16 Maggio 2016 at 08:06

    ciaoooooooooooo!
    che fortuna che hai il sole che qui invece piove piove e fa freddo pure.. quindi questa bellissima cosa goduriosa, ma un po' freddolosa, mi sa che la provo quando fuori ce stanno minimo minimo quei dieci gradi di più….
    che dire… Ross.. leggerti è sempre una meraviglia, una cosa che ti scalda più di una zuppa fumante o di una vellutata cremosa e confortante… in questo periodo per me così difficile e duro.. fare le tue ricette è un super piacere e non le mollo di sicuro… ieri vai di cake al caffè e che dire del pane integrale fatto con la mamma (sia quella vera che quella farinosa?)?… ah! che bello… devo fare poche cose, non stancarmi… ma per me cucinare e cucinarti e fantasticamente calmante… i biscotti, per i quali magari ci vuole più tempo.. ed è più faticoso e stancante per ora.. li ho un po lasciati li.. ma ci sono… e sto già valutando la frollina al cacao, per farli… con delle formine di biscotti carine, magari… ehehehee… devo procurarmi un po' di attrezzini,… tipo quelle super ciotoline cosa sonoooo deeooooooooo meravigliaaaa!!!!
    e vedo ora qui testè la "kiwi jam" e mi ci fiondo uè uè .. anche perché ora è proprio tempo e periodo e la mia mamma mi ha detto.. ehm "manu..qui i kiwi ci stanno affogando!" eheheee e per non dire delle fraguleeeeeee!!! isiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!
    io non sono molto brava con le "piccole cose culinarie", quidni muffin panne cotte, cioccolatini…. per cui anche quei "muffin latte di cocco e limone" che leggo li.. mi sa che li faccio diventare un tortone si si si ….
    mi vedrai spesso in giro qui… devo fare esercizi e quindi….
    ti abbraccio forte forte forte forte.. credo che mi cureresti benissimo se venissi a star da te per un po'… sorella gemella nascosta!
    Manuuuu.

    Rispondi
    • rossella

      16 Maggio 2016 at 08:30

      Eccomi!!!!
      Ma senti, fa' così… Non aspettare tanto tanto per questi cioccolatose… Pioggia e cioccolato perfetto! Poi per l'estate vai col bianco mangiare alla mandorla che sta nel libro liberrimo ;-)
      Non stancarti però. E ci provo anche io anzi! ;-)
      :-*
      A prestooooo!!!

      Rispondi
    • Anonimo

      16 Maggio 2016 at 11:38

      Rosssssssss ahahahaaaa ti adooooooroooo!!! ma si, forse hai ragione, sai?! e siccome ci sta anche il lattuz di cocco in frigorifero.. potrei provare anche l'altra.. che la geli gelatina ce l'ho… mmmmm vara mò che ho trovato anche oggi il dolcetto ? eheheheee; il tuo libro liberrimo è già sporchinino.. ehehehee..non vedeo l'ora che arrivino le zucchine per fare quel cous cous con il mio amatiiiiisssimoo cous cous palestinese che è buono da moooorirrreeee!
      e poi anche l'oratinaaa eeeeehhhhh vabbé!
      devo non stancarmi Rossi.. in questo momento il camice bianco me lo dice!
      cuoooooooooore

      Rispondi
    • rossella

      16 Maggio 2016 at 17:38

      Mhh tesoro non farmi preoccupare..!!!
      Vuoi sapere una cosa molto guaritrice???
      Il couscous del liberrimo È un couscous (integrale) palestinese. Io lo adoro <3

      Rispondi
  3. rossella

    16 Maggio 2016 at 08:37

    Ah.
    Ps generale su questa cosa dei dolci al cucchiaio, sempre snobbata la questione velocità.
    Uno il sabato sera anche mezzo addormentato piglia scioglie gira versa e schiaffa in frigo (o anche la domenica mattina se si sveglia presto!), e si ritrova col dolce della domenica fatto.
    Oppure che ne so, una cena a casa con amici invitati infrasettimanale. Stessa storia, sera prima 5 minutini di lavoro e via, la sera dopo tocca solo sformare e finire a piacere. Bello no? Tocca rivalutarli 'sti cucchiaini… ;-)

    Rispondi
  4. Elisa Cilento

    16 Maggio 2016 at 09:17

    E' sempre un toccasana per gli occhi passare da te!! E' così che la pannacotta si trasforma in un dolce super-stupendo (oltre che buonissimo!), brava bravissima! :)

    Rispondi
    • rossella

      16 Maggio 2016 at 17:58

      Elisa anche per me da te!!!
      Grazie… <3

      Rispondi
  5. Francesca

    16 Maggio 2016 at 10:06

    e quanto ti adoro io????? delle mie peripezie per trovare il tuo libro, già ti ho detto tutto ;) Qui volevo solo dirti che è vero: sono le interazioni che ci fanno andare avanti, che ci permettono di superare anche i momenti no e di pubblicare anche se…Anche se è un momento di stallo, come per il mio blog ( confesso, come una bambina, di esserci rimasta davvero male nel ricevere un solo commento alla mia ultima ricetta…e che commento, poi! Ma forse questo è un discorso più ampio…oramai, qui lo dico e qui lo nego, i blog come i nostri,ruspanti e caserecci, vanno poco. Adesso piacciono quelli conformati, ci sono veri e propri circoli di lettori e quindi anche i commenti si perdono. Oppure no, sono proprio io che faccio schifo, ultimamente ). Io sto pensando di mollare, Ross: le foto non mi piacciono, non sono mai soddisfatta di quello che faccio…Poi lego post come questo e dico: che me frega? ci sono le persone, oltre alle ricette…ci sono le amiche, le persone belle <3 Un bacio, amica

    Rispondi
    • rossella

      16 Maggio 2016 at 20:05

      No non lo pensare neanche un attimo!!
      Davvero, a me mancherebbe il terreno sotto ai piedi!
      È vero forse che qualcosa è cambiato come dici tu, che l'andazzo è diverso, diversi gli accessi e diversi i commenti, ma porca miseria che bello andare avanti nonostante tutto, rimanere ruspanti e farlo per noi e per chi ci segue (a volte anche in silenzio).
      È vero anche, parallelamente, come giustamente osservi tu, e lo penso profondamente anche io, che i commenti nutrono i nostri blog, che sono la BENZINA vera e propria nel momento in cui abbiamo bisogno di quella spintarella in più per cucinare scrivere fotografare postprodurre, e che fanno il blog al pari e per questo forse anche più dei post stessi.
      Anche a me fa impressione o abbacchia un po' quando i commenti latitano, pensa che una volta il primo commento ad un mio post me lo sono scritta da sola!!! ;-P
      Il tuo ultimo invece mi ha fatto ridere come sempre, io adoro il tuo humor un po' noir, sei davvero un tipetto cara Francesca, e ti prego non mollare, e se anzi io posso fare qualcosa d'aiuto, considerami a disposizione, davvero.
      E tanto prima o poi ad Asti io una passeggiatina ce la farò! <3
      Grazie…

      Rispondi
  6. Chiara

    16 Maggio 2016 at 10:52

    Cara Rossela,
    hai ragione da vendere. Mi ritrovo molto in quello che dici, soprattutto sulla questione fotografie. Non hai idea di quanto ho aspettato prima di mettermi in gioco. L'altro giorno guardavo una vecchia foto, fatta quando il blog non esisteva ancora. Era orribile. Però ho capito che le mie foto sono migliorate (c'è ancora tanto da fare, per carità) perchè ho iniziateo a farle, a "sporcarmi le mani", a rischiare. Un piccolo passo alla volta le cose cambiano ed è per questo che non ce ne accorgiamo, perchè cambiano piano piano. Però cambiano! Questo è certo. Ti abbraccio fortissimamente come sempre. A presto. Chiara

    Rispondi
    • rossella

      16 Maggio 2016 at 20:07

      Chiara. Cambiano e fanno parte di noi. E con la dovuta distanza sapremo vedere anche il bello in ciò che non è perfetto. Perché il bello in fieri è il bello più bello che c'è! ;-)

      Rispondi
  7. Laura

    16 Maggio 2016 at 14:26

    Complimenti cara!!!Sono senza parole, tutto bellissimo!:-)

    Rispondi
    • rossella

      16 Maggio 2016 at 20:08

      Laura… E tu? Le tue foto sono sempre più belle e le tue parole sempre più incisive…
      :-*

      Rispondi
  8. Ely

    16 Maggio 2016 at 16:15

    Pace..alla cubica. <3 Una meraviglia tutto, dalle foto, alla ricetta, alle tue parole. Sì, perchè dopo tutto questo posso dire che.. l'amore migliora. Sempre. E in suo nome siamo pronti a superarci sempre di più, a metterci alla prova, a perdonarci.. la forza più grande che esiste è nelle nostre mani e nel riflesso di chi crede in noi. Sono FIERA di te. Davvero. E se solo sapessi quanto amo il cioccolato.. ah, a me un cucchiaino!! :D

    Rispondi
    • rossella

      16 Maggio 2016 at 20:10

      Ely che bello averti qui….
      Sì.
      Dici una cosa meravigliosa e che penso tanto.
      L'amore migliora.
      Anzi, tira fuori cose che abbiamo e che siamo ma che non sapevamo di possedere…
      Viva l'amore nel senso più totale e viva il cioccolato! E grazie cara..

      Rispondi
  9. Anonimo

    16 Maggio 2016 at 21:03

    Questi sì che sono regali!!
    Da quando ci siamo "incontrate" le tue ricette "senza" mi piovono dal cielo, una casualità davvero gradita. Anche questa ricetta non me la farò sfuggire e la preparerò non solo per il figlio allergico ma anche per me che adoro il latte di cocco (a proposito, io ho quello bio contenuto nella lattina, va bene?) e il cioccolato fondente.
    Grazie per la condivisione e per le splendide foto!!!
    Maria Elena

    Rispondi
    • rossella

      16 Maggio 2016 at 21:29

      Maria Elena!!!
      Da quando ci siamo "incontrate" io ho un input in più, e tu c'entri qualcosa ;-), come molte altre lettrici che hanno bisogno di escludere qualche componente dalla propria cucina e che me ne hanno resa in qualche modo partecipe… Allora io, pian pianino, cerco di tenerne conto, e faccio girare le mie "scelluline grigie" (come direbbe il mitico Poirot ;-))…
      Unica cosa, meglio un latte di cocco "medio", quello della latta secondo me ha un tenore di grasso troppo alto (perfetto per montarlo e farne una "panna"!!!), mentre la "bevanda" decisamente acquosetta. Credo che al biologico quello del tetrapak si trovi comunque facilmente, io lo trovo senza problemi anche al supermercato!
      Ehi fammi sapereeeee!!!! :-* (e grazie)

      Rispondi
    • Anonimo

      17 Maggio 2016 at 12:54

      Davvero grazie e le tue parole dimostrano la tua sensibilità nei confronti di nuove esigenze alimentari, che molto spesso non sono dettate da mode del momento ma da motivi di salute.
      Una buona giornata cara Rossella!

      Rispondi
    • rossella

      17 Maggio 2016 at 20:43

      Ciao Maria Elena!
      Sai cosa sto osservando all'assaggio "contemporaneo"? Che quella al latte di cocco resta un po' più "tirata" o meno "budinosa".
      Cioè leggermente più compatta.
      Se ti va di tentare, e trovi il tetrapak da 200 ml, puoi fare 200 ml latte di cocco + 50 ml bevanda al cocco, oppure, semplicemente, 250 latte di cocco ma con un foglio e mezzo di gelatina.
      Io ci provo! :)
      Chi fa prima la prova avvisa l'altra? ;-)

      Rispondi
  10. Frau Fra

    18 Maggio 2016 at 09:18

    Che bel post, ti ho adorata dalla prima all'ultima parola!

    Rispondi

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