Cucinare nella cucina di mia mamma è abbastanza semplice.
Al contrario della mia tutto è molto organizzato, in ordine e a portata di mano. C’è luce, fondamentale, e spazio, anche per un treppiedi aperto, cosa che in genere non è prevista in una cucina standard, ma diciamo qualcuno deve aver ispirato il mio papà il giorno in cui ha deciso di posizionare il tavolo, e quindi, nonostante la stanza non sia enorme, c’è spazio pure per me e l’ambaradan fotografico, per mia sorella piccola e i suoi libri e le sue amiche, e per mia sorella media, con al seguito il passeggino che contiene (mai parola fu meno azzeccata) la nipote più esuberante che una zia così esuberante possa sperare di avere <3<3<3<3<3<3<3.
Quindi, dicevamo, cucinare nella cucina di mia mamma è semplice.
Sì, ma non con mia mamma dentro.
La colpa ovviamente non è sua.
E’ solo che, voi capirete, ognuno in cucina danza al suo ritmo, con i suoi automatismi, i suoi tempi, le sue fisime, i suoi barbatrucchi…
Io per esempio a cucinare in casa d’altri mi sento sempre un vero broccolo, in genere. Non so come dire, dovrei mettermi delle cuffiette con la musica a palla. E andare.
Mia mamma inoltre nella sua cucina è una vera regina. E, da brava cuoca quale è, piantona i fornelli, no, anzi, piantona l’intera cucina (ovviamente, perchè poi io arrivo e faccio il casino, e al tempo stesso quel casino appena fatto lo ricompongo in corso d’opera, e mi muovo velocemente a volte e superlentamente delle altre, e chiacchiero e sono garrula a volte e devo starmene in assoluto silenzio delle altre (cioè un secondo dopo)).
Insomma in sostanza, quando io sono a Fabriano e ho in testa una delle mie ricette, e poi di conseguenza una delle mie foto, cerchiamo sempre di dividerci lo spazio, ma soprattutto i tempi.
Io lo vedo però che lei fa di tutto per assecondarmi, per capirmi a volte, e anche se non glielo dico mai, adoro quando fa così, perchè si vede tanto l’impegno (e l’amore).
Tutto questo per dirvi che l’ultima volta che sono stata dai miei ci siamo divise sì lo spazio, che però abbiamo usato nello stesso tempo! Ognuna alla sua pietanza, io mi sono occupata di un dolcetto al limone (che non vedrete mai perchè non mi è riuscito di fotografarlo) e di impastare un paio di pagnotte (queste invece sì, anzi, le avete già viste ;)), mentre lei ha spolverato questa magnifica ricetta di mia nonna Aurelia, la nonna della strepitosa ricetta dei tortellini di magro, che se vogliamo parlare di regine della cucina lei ora avrebbe potuto infasciare 5 volte me e mia mamma messe insieme, e che non so cosa avrei dato anche solo per cucinare con lei qualche volta nella mia vita perchè era veramente una cuoca eccelsa, e perchè credo nei gesti culinari che si tramandano da madri a figlie, ma soprattutto a quelli da nonne a nipoti!
Si tratta di un arrosto cotto nel tegame, comunemente detto “arrosto morto” (come se gli altri fossero “vivi”), che come è uscito dalla pentola ha catalizzato totalmente la mia attenzione e mi ha fatto dimenticare di tutto il resto…
La ricetta è semplicissima, viene dal ricettario di nonna Aurelia e quindi per me è sacra, e recita così:
arrosto di manzo* in tegame
ingredienti (per 4-6 persone)
700 gr circa di controfiletto di manzo
olio q.b.
1 spicchio di aglio,
un rametto di rosmarino,
2 foglie di salvia
vino bianco, mezzo bicchiere
Mettere sul fuoco, in un tegame, la carne ben legata con lo spago e l’olio.
Far rosolare girandola ben bene anche sui lati corti, in modo che si formi una crosticina croccante su tutta la superficie.
Aggiungere a questo punto l’aglio, il rosmarino, e la salvia.
Continuare la cottura per una decina di minuti circa, a fuoco medio basso, coperto.
A questo punto aggiungere un mestolo abbondante di acqua calda e lasciar cuocere coperto fino a che il sughetto non si restringe.
Aggiungere mezzo bicchiere di vino bianco e lasciar sfumare.
Salare, pepare, incoperchiare di nuovo e cuocere a fuoco basso, praticandovi ogni tanto delle incisioni con un coltello. Far restringere bene il sugo.
Tutta la cottura in totale durerà un’ora, un’ora e venti minuti…
Lasciar riposare qualche minuto la carne prima di procedere al taglio.
*mamma dice “vitellone”, forse potrebbe essere un vitello adulto? vedete voi come lo chiama il vostro macellaio… ;)
lukiz
1) questi animali "morti" così netti e puliti, potrei anche mangiarli :)
2) ma la bellezza delle crepe, in alto, del piatto?
rossella
Preso a Parigi. Astier de Villatte. Questa la scena: io in ginocchio x terra sulle assi di legno scuro del pavimento di quelli che piacciono a te, con una pila di quesi piatti davanti, tutti uguali e TUTTI DIVERSI, che faccio i mucchietti intorno a me per procedere alla selezione delle crepe…
E sì, la carne ha un aspetto abbastanza astratto, e va affettata sottilmente. Per te potrebbe andare (se te la cucino io? ;))..
Le Dolcissime Creazioni
Lo farei subito Rossella…. è un piatto semplice ma perfetto… che bisogna saper fare… speriamo di essere in grado…però poi ti dico come mi è venuto…
il tuo perfetto!
baci
marika
Avevo giusto bisogno di una conferma nella testa per la cena con ospiti di domenica sera…mi sembra adattissimo;
Che bell'immagine di interno familiare che ci hai regalato!
Quanto al piatto da portata non aggiungo altro se non che è un tesoro da tramandare ai posteri!
Io ho due tazzine e una ciotola prese dal maritino in S.Honorè che tengo come reliquie del 500…almeno finchè i figli non saranno in grado di intendermi!
Baciuz…
*qui a Modena(o il Emilia in genere direi,si usa chiamare proprio vitellone,il vitello non ancora diventato manzo…
lukiz
va bene, sarà l'arrosto della liberazione. :)
Anonimo
Non c'è niente di più bello che avere un po' di prezioso tempo per cucinare con la propria mamma… :)
Buon weekend,
Caro
simo paperina
vitello è sotto gli 8 mesi di vita, vitellone tra gli 8 e i 12. Il vitello è praticamente una carne bianca, il vitellone è più proteico :)), per questo il vitello non va bene per l'arrosto :)
barbaraT @ pane-burro
talmente bello quest'arrosto che sembra vivo…
p.s. il vino manca nella lista degli ingredienti ;-*
franci
… quando andiamo a farci un giro a parigi per mercatini delle pulci???
Anna
Una ricetta stupenda… come lo sono solo le ricette delle nonne!
Grazie, me la sono già segnata, adesso aspetto solo di incontrare il pezzo di carne "giusto" ^_^
Un abbraccio
Anna
Annalisa
Anche per me l'arrosto e' una ricetta tramandata da mia nonna a mia mamma,ed e' uno dei classici della nostra cucina, lo postero' qualche volta.Bello e soprattutto buono!(io cucinare con mia mamma non riesco, mission impossible!)
Luisa Piva
mi sono per un attimo immaginata/immedesimata nella situazione del quadretto familiare descritto.. che bello!
la carne cucinata e aromatizzata così mi piace molto!
da segnare!
Francesca P.
Ma se ti porto un bel roast beef, me lo tagli tu così sottile sottile? :D
Zucchero e zenzero
Sono assolutamente affascinata dalla perfezione delle fette..
Il piatto è bellissimo, sarebbe un sogno per me seguirti in una intensa sessione di shopping parigino!
Buona giornata ^_^
rossella
Ehi ciao a tuttiiiii!!!!
Lo sapevo che l'arrosto di nonna cucinato da mamma vi sarebbe piaciuto! :D
*franci e *barbara e *virginia: dovremmo organizzare una visita guidata!!!
*francesca: macertochessìììì!!!! <3
Arianna Frasca
Ma che bel post dolce. Dolci le tue parole, dolci le sensazioni. E ovviamente l'arrosto morto fatto dalla mamma su ricetta della nonna è la nota più dolce di tutte!
Rosa
Cosa ci fa il TUO arrosto nel MIO piatto??!!
GILDA
..adoro leggere il tuo blog, sei bravissima a cucinare ma sicuramente anche a scrivere !!!
Babs
guarda mia cara che, fotografare la carne e renderla bella, è difficilissimo.
questa è splendida.
anche la ricetta of course :)
grande!
rossella
Babs, grazie per il tuo commento!
La carne è sempre stata la mia bestia nera. Ora ogni volta che so che devo fotografarla, ogni volta che STO per fotografarla, trattengo un attimo il respiro. E poi quando vedo che c'è, che è LEI sono così contenta! (salvo poi pensare che è stato un colpo di fortuna! ma sarò incorreggibile?! ;-))
Agnese
Ross, possibile che ogni volta che ti leggo mi venga da dirti "ma quanto ci somigliamo?"
Capisco perfettamente tutto il discorso sullo spazio in cucina, anzi, io sono una di quelle che non riesce a cucinare con gente attorno ;)
E si sente tutto, l'amore e il passaggio "di mano femminile in mano femminile" di questa ricetta.
:*
laura
Ma la crosticina è meravigliosa!Io in genere nel rubo sempre un po' nella fase del taglio ;-) e anche se in questo periodo sono in fissa col pesce, quell'arrosto lì mi fa venire un'acquolina che non immagini!E poi c'è da dire che la dinamica figlia/cucina dei genitori è micidiale per noi massaie 'rampanti' nuova generazione!Un bacio!!!
rossella
*Agnese: e dovresti sentirci poi, mentre bisticciamo al telefono su come scrivere la ricetta, quando la chiamo da Roma la sera per "revisione"
*laura, ce l'ho ben presente, la tua fissa x il pesce, ed è bellissima da vedere, ti assicuro, figuriamoci da mangiare!!!
Il Laboratorio delle Torte
Bellissimo il racconto degli spazi in cucina, degli spazi occupati , di due cuoche e due teste, con un unico cuore in fondo…dei gesti, i pensieri e il ricordo della ricetta della nonna … A presto!!!:-)
rossella
Grazie cara, a presto anche a te!!! :D
journeycake
Sono assolutamente in linea con le tue riflessioni! E che bello rispolverare le ricette della nonna… Ciao super Ross a presto. Simo
F.
Come mi rispecchio in quello che hai descritto! Essere in cucina con la mamma porta sia gioie che battibecchi, ma è comunque un bel ricordo da conservare gelosamente :) Per non parlare poi delle ricette della nonna! ;) Un bacione, Fede
Ilaria
Ci sono volte in cui cucinare con mia mamma d'intorno diventa un incubo perché ha sempre qualcosa da dire o da suggerire, qualche consiglio non richiesto da dare. :-)
Però potersi dividere i compiti semplifica molto le attività in cucina. A patto che lo spazio sia sufficiente per entrambe… altrimenti meglio darsela a gambe levate…
Questo vitello arrosto ha un bellissimo aspetto. Assomiglia molto a quello che si prepara anche dalle nostre parti.
Buona domenica.
Alice
Ciao, sembra buonissimo, ma per quanto tempo deve cuocere?
rossella
Ciao Alice!
Come dice la ricetta, in totale tutta la cottura dura un’ora, un’ora e venti… ma come vedi dal taglio mia mamma lo cuoce abbastanza… Se lo preferisci un po’ piu rosa all’interno puoi leggermente diminuire i tempi..
Fammi sapere se lo provi! (e buona giornata e buona settimana! <3 )