con la ricetta di mio cognato ;-P
Devo avervi già parlato di mio cognato.
Massì, a proposito della meravigliosa sua marmellata di cipolle di tanto tempo fa.
Solo che rileggendola adesso mi accorgo che forse non vi
avevo detto in modo esplicito che era sua, ma avevo citato nel post un generico “amici”… (mammmamia a volte come sono
ermetica ;))…
avevo detto in modo esplicito che era sua, ma avevo citato nel post un generico “amici”… (mammmamia a volte come sono
ermetica ;))…
Per presentarvelo in due parole, diciamo che mio cognato, oltre a fare la
marmellata di cipolle più buona del mondo, è pure un gran cuoco.
Nonono, aspettate, non è SOLO un gran cuoco, è, par capirci,
una sorta di Jamie Oliver de’noantri, con l’unica differenza che lui è più
bello (non Jamie, mio cognato, ovviamente, ma non andiamo oltre e
soprattutto non commentate l’osservazione sennò mia sorella mi gonfia per tutta questa “pubblicità gratuita”! ;-P).
una sorta di Jamie Oliver de’noantri, con l’unica differenza che lui è più
bello (non Jamie, mio cognato, ovviamente, ma non andiamo oltre e
soprattutto non commentate l’osservazione sennò mia sorella mi gonfia per tutta questa “pubblicità gratuita”! ;-P).
Adesso voi starete pensando: ah, sì, ci crediamo, tu hai
avuto una nonna con delle doti in cucina fuori dal comune, una prozia sarta che tanti tanti anni fa realizzava abiti da sogno per le signore della città in cui
sei nata, una pro-prozia che si affaccia nella tua memoria dall’altro secolo con i suoi dolcetti da tè strepitosi, un’altra zia che è un’artista, e un’altra ancora che in cucina sembra esserci nata, oltre ad una mamma le cui ricette sono il nerbo del
tuo blog, e adesso vuoi farci credere che hai anche un cognato che assomiglia a
Jamie Oliver?
avuto una nonna con delle doti in cucina fuori dal comune, una prozia sarta che tanti tanti anni fa realizzava abiti da sogno per le signore della città in cui
sei nata, una pro-prozia che si affaccia nella tua memoria dall’altro secolo con i suoi dolcetti da tè strepitosi, un’altra zia che è un’artista, e un’altra ancora che in cucina sembra esserci nata, oltre ad una mamma le cui ricette sono il nerbo del
tuo blog, e adesso vuoi farci credere che hai anche un cognato che assomiglia a
Jamie Oliver?
Ebbene sì! E poi lui in Toscana ci vive veramente (ora non mi
dite che pure Jamie ha una casa lì sennò mi tocca sperticarmi per correggere il post), e oltre
che avere un rapporto privilegiato con la natura, cucina dadio.
dite che pure Jamie ha una casa lì sennò mi tocca sperticarmi per correggere il post), e oltre
che avere un rapporto privilegiato con la natura, cucina dadio.
Di quelle persone che da un mazzetto di prezzemolo (e basta) ci tirano
fuori la pasta più buona del mondo, o che aprono in un punto a caso l’Artusi
(versione vecchia, rilegata con copertina telata verde scuro e pagine gialle,
sta lì sul caminetto, che solo vederlo appena entro in
cucina mi fa star bene ;)), e realizzano una delle sue ricette come nemmeno
potresti immaginartela (categoria “superior”, per capirci).
fuori la pasta più buona del mondo, o che aprono in un punto a caso l’Artusi
(versione vecchia, rilegata con copertina telata verde scuro e pagine gialle,
sta lì sul caminetto, che solo vederlo appena entro in
cucina mi fa star bene ;)), e realizzano una delle sue ricette come nemmeno
potresti immaginartela (categoria “superior”, per capirci).
Di quelle persone che la cipolla per il soffritto non è una cosa
solo ben tagliata e ben rosolata pronta ad accogliere tutto il piatto che verrà
e che vi state appropinquando a cucinare, ma è una cosa che va stufata piano,
muovendo in continuazione la padella (ho detto la padella, non come me che do
una giratina e via col cucchiaio di legno, poi lo sbatto sul bordo della
padella – patpat – per “scaricare” gli ultimi pezzetti di cipolla e poi mi dimentico il tutto
per una manciata di secondi, che dedico, intanto, alle altre tre pietanze che
sto cucinando contemporaneamente.
solo ben tagliata e ben rosolata pronta ad accogliere tutto il piatto che verrà
e che vi state appropinquando a cucinare, ma è una cosa che va stufata piano,
muovendo in continuazione la padella (ho detto la padella, non come me che do
una giratina e via col cucchiaio di legno, poi lo sbatto sul bordo della
padella – patpat – per “scaricare” gli ultimi pezzetti di cipolla e poi mi dimentico il tutto
per una manciata di secondi, che dedico, intanto, alle altre tre pietanze che
sto cucinando contemporaneamente.
Per lui la cucina è un momento della vita. Ed è un momento
intero, non spezzettato o spezzettabile, e le fasi della preparazione di un
piatto sono intere pure loro, da fare a regola d’arte, tutte con eguale
dignità.
intero, non spezzettato o spezzettabile, e le fasi della preparazione di un
piatto sono intere pure loro, da fare a regola d’arte, tutte con eguale
dignità.
Però al tempo stesso non è pedante. Non so come spiegarvelo.
Per lui è naturale, come se lo avesse infuso nella testa. E’ come se sapesse
esattamente come vanno cucinate le cose. A prescindere. Come fosse nato
imparato… ;)
Per lui è naturale, come se lo avesse infuso nella testa. E’ come se sapesse
esattamente come vanno cucinate le cose. A prescindere. Come fosse nato
imparato… ;)
Vabè, avete capito che la ricetta di oggi è speciale, e che
è sua.
è sua.
Si tratta di una crema di limoncello che io adoro, e che
berrei a bizzeffe, oltre che usarla per i miei dolci preferiti.
berrei a bizzeffe, oltre che usarla per i miei dolci preferiti.
Ecco la ricetta, esattamente come da lui dettata
quest’estate, all’aperto, con la campagna lucchese benevola tutt’intorno.
quest’estate, all’aperto, con la campagna lucchese benevola tutt’intorno.
Ha preso il suo quaderno di cucina, piccolo (di quelli
che vedi piccoli ma immagini un concentrato di sapere culinario, però magico,
ovvero solo per chi lo sa leggere), con dentro tutte le ricette speciali, e tanti foglietti scritti piccoli che io guardavo con tanto d’occhi.
che vedi piccoli ma immagini un concentrato di sapere culinario, però magico,
ovvero solo per chi lo sa leggere), con dentro tutte le ricette speciali, e tanti foglietti scritti piccoli che io guardavo con tanto d’occhi.
Io ho preso il mio Iphone per scrivere.
Lui ha sgranato gli occhi severo (mo’ me sbrocca, ho pensato,
in romano), poi ha preso un foglietto per me e una matita. E ha detto. O così o
niente J.
in romano), poi ha preso un foglietto per me e una matita. E ha detto. O così o
niente J.
Ed io ho scritto, e adesso la riscrivo per voi! ;)
crema di limoncello
ingredienti
ingredienti
10-12 limoni bio
1 lt
alcool
alcool
2 lt
latte intero
latte intero
1,6 kg
di zucchero
di zucchero
2 baccelli di vaniglia
Mettere sotto alcool le bucce di limone tagliate molto
sottili (solo la parte gialla) e lasciar macerare 7/10 giorni
sottili (solo la parte gialla) e lasciar macerare 7/10 giorni
Trascorso questo tempo portare a ebollizione
il latte con lo zucchero e i baccelli di vaniglia incisi longitudinalmente per ricavarne i semi, più i semini stessi. Togliere il baccello dal latte, lasciar freddare.
Nel frattempo filtrare l’alcool, poi mescolarlo al latte.
il latte con lo zucchero e i baccelli di vaniglia incisi longitudinalmente per ricavarne i semi, più i semini stessi. Togliere il baccello dal latte, lasciar freddare.
Nel frattempo filtrare l’alcool, poi mescolarlo al latte.
Imbottigliare e lasciare in frigo per 10/15 giorni, poi passare in freezer.
Si serve ghiacciato (in bicchierini se possibile ghiacciati pure loro! ;)).
Si serve ghiacciato (in bicchierini se possibile ghiacciati pure loro! ;)).
Annamaria
Deve essere buonissima!!!La voglio provare!!
Anonimo
Ross, la nostra sintonia continua a stupirmi in modo incredibile. Vedrai domani… :)
Buona giornata,
Caro
Manuela e Silvia
Insomma, in casa tua ai fornelli le cose vanno decisamente bene! tra cognato, nonna e prozia…ce n'è per tutti :)
Ma che bontà questa cremina al limoncello: un digestivo con un tocco goloso!
ottimo, priviamo anche noi la sua ricetta allora!
un bacione
rossella
*annarmaria: sììì, e poi fammi sapere eh? ;)
*caro: <3<3<3 infatti non sai che spasso per me il tuo post di lunedì scorso… Mi pareva di stare lì! Or non vedo l'ora di leggere quello di domani… Buona giornata bellezza, la mia è iniziata un po' zoppicante, sono imbottigliata nel traffico! :-|
Roberta | Il senso gusto
Hai un concentrato di parenti artisti e geniali!! Beh, c'è da invidiarti! ;-)
Tuttavia penso che per fare una buona cucina occorrano due cose: materie prima di qualità e tempo da dedicare.
baci
Mela e Cannella
Che racconto avvincente scritto col cuore… e poi ross che famiglia wow qua l'unico pazzo sono io….oltre ad avere una mamma che impasta da dio e cucina con gli angeli…..bona sta crema di limoncello non c'è che dire ;)
Juls @ JulsKitchen
che meraviglia, che famiglia, che cognato, che donna che sei! adoro leggerti, tantissimo!
Kittys Kitchen
Ode a tuo cognato insomma! :)
Mi sei piaciuta e sono sicura che sarà felice di leggere le cose carine che gli hai scritto.
Intanto riguardo alla crema di limoncello la ricetta mi piace perché non prevede l'utilizzo di panna, che invce ho trovato in altre.
Mi sta venendo la voglia di farla con i mandarini, visto che è periodo e visto che il mio albero è abbastanza zeppo! :)
Elisa
Ecco allora io rubo la ricetta di tuo cognato per darla al mio di cognato che è lo specialista di liquori nella mia famiglia e poco tempo fa mi ha detto che se gli do la ricetta mi prepara la crema di limoncello…mmm che bbbonaaaa!! Mi sto già leccando i baffi :D
Baci e buona giornata! ^^
rossella
*marcello… vedrai, la pazzia si trasmette che è una bellezza! ;)
*Juls… io ho bisogno di scriverti, così, ormai credo di avere dipendenza perenne che si manifesta a periodi regolari!
*Elisa-Kitty ed Elisa-Elisa, sììì, fatela, e fatela fare, poi mi dite.. XD
*
Agnese
Che bello, Ross. Mi piacciono sempre tanto le atmosfere "di casa", questa cucina "sentimentale", se vogliamo chiamarla così.
Anche mia mamma fa la crema di limoncello esattamente così… e anch'io ne berrei a litri! ;)
Ritroviamoci in Cucina
Dopo un post così vorrei davvero conoscerlo :o)
Zucchero e zenzero
Che buona, che buona, che buona! Amo i limoni e tutto quello che sa di limone! ^_^
Marina
Non avevo messo insieme tutto l'albero genealogico ma occhio e croce direi anch'io che siete una famiglia quantomeno speciale ;) bello tuo cognato che ti obbliga a carta e penna, mi piace!
Anonimo
Il mio ragazzo è molto simile a tuo cognato, ma ha due lati molto negativi:
-qualsiasi cosa tu faccia non va mai bene: "Tieni le dita così", "No, non cubettare la verdura così piccola", "Taglia le carote per il lungo, sono più coreografiche"(su questo punto ha smesso di insistere dopo che mi sono tagliata due volte), "Taglia il porro a rondelle di 5mm"(ah, gli ingegneri). Oppure semplicemente mi guarda sospirando mentre cucino, e io gli lancerei contro una pentola;
-si, si, cucina bene. Certo, non mescola le cose col cucchiaio ma le fa saltare in padella con un abile colpo di polso. Ma chi pulisce poi i suoi schizzi sulle piastrelle? IO! E quando cucina lui sporca come 10 cuochi!
Elena
rossella
*elena: ohmmamma, io a confronto sono un angioletto… ma perchè quella cose delle rondelle da 5mm non mi turba nemmeno un po'? vuoi vedere che la differenza tra ingegneri ed architetti non è poi così tanta!
stavo pensando… magari quello che cucina è 10 volte buono il "normale"…. o no? ;)
*marina: e considera che non ho nominato qui tutto il "ramo melfitano"!!! ti basti pensare che una ricetta di mia nonna lucana è la ricetta di apertura di questo blog, e per me forse ancora la ricetta che più lo rappresenta!
*zucchero e zenzero: anche io!!!
*valentina: barvo, sì, e forestico! ;)
*agnese: sì, è esattamente come dici tu, una cucina delle sensazioni, o delle emozioni… ;)
Silvia
Perchè i limoni del babbo mi dicono "coglici!!"? Eh si che quelli sanno davvero di limone, mica come quelli del super. Anche quelli "bio" non hanno lo stesso sapore, lo stesso profumo di quelli colti dell'albero fuori casa!
Serena | SereInCucina
ho dovuto aspettare un pò, perchè blogspot dava i ciocchi e non vedevo le foto… però ti dirò che già tre giorni fa mi sono segnata la ricetta nella todolist! un bacino e buon weekend! sere