Buonasera!!!!!!!
Mi piace davvero tanto questa cosa del ricominciare a scrivere fitto fitto qui sul blog!
Un po’, confesso, sono anche invogliata dal fatto che anche voi fate spesso capolino qui con i vostri commenti, e questo non solo mi piace, ma arricchisce il blog e anzi, dirò di più: lo nutre!
Provo a spiegarmi meglio, questo blog è per me un vero e proprio ricettario parlante: contiene più di 1.000 ricette e, udite-udite, quasi 18.000 commenti di voialtri (e me medesima in risposta).
Ogni commento è un saluto, un consiglio, una domanda, uno stato d’animo, una dritta, una chicca, a volte una mini confessione o una dedica.
Tutto questo nutre il blog e, anche, aiuta a farlo sentire meno solo e meno solipsistico (meno “si faccia una domanda, si dia una risposta” ;-P).
Inoltre, al contrario dei canali social che tutti noi me compresa usiamo assiduamente, permette di tenere traccia di tutto ciò, di accedere velocemente alle ricette attraverso la ricerca in lato a destra cliccando la lente d’ingrandimento, e di leggere e rileggere anche cento volte indietro ricette e anche commenti vostri e miei. Io insomma lo adoro, e chi mi conosce conosce anche questa mia vecchia fissa dei commenti sul blog.
Sì perché mentre molti anni fa commentare “andava molto”, adesso canali spazi hanno “catturato” questo spazio di confronto, rendendolo però più effimero e leggermente volatile nel tempo (invece “verba volant, però qui se fermant”, come diceva la mia prof di latino e greco del liceo ;)). Questo è quello che ho sempre pensato fino a qualche tempo fa, e che penso sia in gran parte vero, però poi mi sono domandata se ci fossero anche altri motivi, come un po’ di timidezza, (oltre magari al “non bisogno” di commentare), dovuta forse anche alla “patina” del blog in generale: mi è venuto in mente cominciando a commentare a mia volta in giro per blog. Non tanto ma sì, sto riprendendo anche io questa usanza e mi piace mille volte più che in altri ambiti, e confesso che per “rompere il ghiaccio” ci ho messo un po’ anche io che sono una super chiacchierona, almeno qui, tra le mura di casa.
Quindi ecco, un giusto brevissimo incipit per dirvi grazie per i vostri ultimi commenti che mi danno molto la carica (un po’ come all’inizio di questa avventura che se non ci fosse stati voi chissà se sarei andata avanti, col mio ingessante perfezionismo e il mio essere mai soddisfatta delle foto di allora), e per dirvi che se e quando vi va, se avete una domanda, ma anche volete solo scrivere “ciao”, a me “sentire il suono della vostra voce piace parecchio.
Perché per me questo blog non è una vetrina, ma è proprio, come diceva la mia amica Elvira in un commento qualche post fa, una stanza di casa, o forse l’intera casa stessa. Perché, lo si sa, la nostra casa siamo noi ;-P
Tutto ciò per dirvi, anzi per chiedervi: ricordate la Bruschetta con broccoletti piccanti saltati, fiordilatte e alici dello scorso autunno realizzata con i prodotti Trevalli?
Bene, cioè bene se ve la ricordate, altrimenti cliccate qui ;-P
Io me la ricordo, soprattutto la mozzarella, e soprattutto, lasciatemi essere campanilista, perché Trevalli è una cooperativa agroalimentare marchigianissima per la quale ho un certo debole. In realtà racchiude la fusion che è in me: per metà lucana (e da qui il mio immenso amore per i latticini), e per metà marchigiana.
Quindi immaginate la mia felicità quando i miei amici di Travalli mi hanno chiesto se volevamo bissare, (anzi, velo svelerò meglio più avanti, anche “trissare”) sviluppando ancora ricette con i prodotti Bontà del Parco. Per chi non lo sapesse i prodotti Bontà del Parco sono una specifica linea di formaggi freschi a pasta filata (mozzarella fiordilatte, burrata e stracciatella) che nasce nel nostro Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ad Amandola.
Mi hanno chiesto poi qualcosa che è musica per le mie orecchie, ovvero raccontare i prodotti tramite ricette, meglio se marchigiane, ma anche di raccontare qualcosa di più sulle Marche e sul cosa significa essere marchigiani.
Il mio modo di essere marchigiana, che passa tantissimo dalla cucina, l’ho voluto raccontare scegliendo una ricetta tipica della tradizione contadina dell’entroterra marchigiano, nella fattispecie fabrianese, la Crescia con farina di granturco; e avendo già usato, la scorsa volta, la mozzarella fiordilatte, per queste seconda ricetta ho potuto con mia immensa gioia provare la Burrata Bontà del Parco (ho usato quella da 200 grammi ma se andate a spulciare bene nel sito o sugli scaffali del supermercato vedrete che ne esiste una versione mignon da 100 grammi che io letteralmente adoro..).
La crescia con farina di granturco è una focaccia non lievitata ma compatta, che si abbina solitamente a salumi ed è tipica delle zone montane fabrianesi.
Nasce tradizionalmente per accompagnare la braciola di maiale appena cotta sul camino, in occasione della pista quando fa freddo, ed è così buona e tipica che si prepara tutto l’anno. la mia è una versione abbinata a erbe “strascinate” in padella e la buonissima burrata di cui sopra.
Non vedevo l’ora di parlarvene, anche perché la ricetta è al tempo stesso semplice e molto particolare: si prepara impastandola con l’acqua di cottura della pasta, bollente, e salata, esattamente come resta nella pentola dopo aver tolto la pasta.
Chi di voi la conosce o conosce versioni simili?
Ecco a voi
Crescia marchigiana con farina di granturco, erbe ripassate e burrata
Ingredienti per una crescia di 22-24 cm di diametro e 4 persone
240 g di farina di mais
100 g di farina tipo 0 o 1
230 g circa di acqua bollente di cottura pasta (salata)
2 Burrate Bontà del Parco da 200 g ciascuna (o 4 burrate da 100 g)
700 g circa di erbe di campo
2 spicchi di aglio
1peperoncino
olio extravergine d’oliva, sale, pepe
Mescolate le due farine tra loro e cominciate ad impastare versandovi a filo l’acqua bollente salata e mescolando prima con un cucchiaio di legno, Quando la farina comincia a stare insieme appiattitela con le mani fino a formare un disco di pasta di 22-24 cm di diametro e alto uno due dita (anticamente due dita , ma si cuoceva sulla brace, io ho usato una pesante padella in ghisa e ho cotto sul gas, quindi l’ho fatta un po’ meno di un dito).
Fate scaldare sul fuoco una pesante padella in ghisa, appena unta con olio d’oliva e trasferitevi delicatamente la crescia (potete, all’occorrenza, stendere la crescia direttamente nella padella e scaldare il tutto in un secondo momento), coprite con un coperchio molto pesante e fate cuocere a fuoco moderato 10 minuti per lato monitorando molto bene la cottura per evitare che si bruci in superficie e/o che resti cruda all’interno. salate in superficie e pepate a piacere.
A parte scottate appena le erbe dopo averle lavate molto bene e mondate delle parti più dure, scolatele bene e ripassatele in una capace padella antiaderente in 2-3 cucchiai di olio in cui avrete fatto imbiondire l’aglio e rosolare il peperoncino a pezzetti.
Servite la crescia e le erbe calde con la burrata condita a piacere con un filo di olio e un pizzico di pepe: consumate immediatamente prima che la burrata si sciolga!
Emanuela
Ma buonaseraaaaaaaaaaaaaa!!!
oramai buonanotte! ahahaaaaa..
Ma che meraviglia è questaaaaaaaaaa!!!
Ma io mica la conosco sta ricetta qui! Ma è una figata pazzescaaaaaa!! e la burrata!? e che c’è anche una versione mignon per tutte le Manù?!
Oh, Rossi grazie grazie grazie.. per TUTTO… Guarda dove sei arrivata, guardaTI che cose belle hai la possibilità di fare, è meraviglioso, io sono orgogliosissima di te.. io che non c’entro nulla, e che vengo qui a sproloquiare e basta a scrivere cose senza senso e a rifarmi gli occhi e la pancia con tutte queste cosine buone qui! Tu SEI SPECIALISSIMA ed io sono così ORGOGLIOSA TU SIA MARCHIGIANA! Tantissimo…
Io sarò sempre qui, sappilo, fidati! non mi muoverò di un pelo! leggerò, scriverò, tornerò indietro, rileggerò e rifarò le ricette anche modificandole un po’ come sempre….
Grazie grazie grazie…
Questa è anche casa mia (perché mi ci autoinvito sempre)
Ti voglio bene..
Manù…
Adoro stare qui e gironzolare per casa.. sei il primo posto in cui entro la mattina… <3
Buona serata e buona notte.
rossella
Ciao Manù ❤️
Che. bello che mi arrivi anche di sera!
Questi giorni mi piace troppo passare da qui, è un posto accogliete che pure lui non schioda di un pelo, e quando poi mi capita di rileggerlo a ritroso ci trovo tante cose, e persone, e ci ritrovo me!
Oh hai visto che bella ricetta super MARCHIGIANA???
Notte notte manù, e grazie :-*
LaRicciaInCucina
Ciao Rossella!
Per la confettura chiederò alla mia mamy e poi ti scriverò la ricetta!
Quello che mi piace del mondo dei blog è proprio lo scambio, la condivisione. Come scrivi tu può essere di stati d’ animo, di attimi di vita ed anche di idee in cucina, nello specifico.
Il fatto di commentare un post e di vedere, poi, la risposta dell’ autore del post stesso… mi dà quella sensazione di “umanità” di “corrispondenza”, ecco. I blog i cui autori mi danno risposta o passano a trovarmi nel mio angolino sono quelli a me più cari perché è come se, rispondendo, avessi la prova provata del fatto che… a loro di me gliene frega qualcosa e, soprattutto, che se scrivono… è perché a loro interessa ciò che gli altri (io) pensano e non lo fanno per un mero ritorno popolarità.
E’ un discorso un po’ complesso, questo, perché dietro ad un silenzio, poi, ci possono essere mille ragioni… prima fra tutte la timidezza (che fa crollare come un castello di carte le mie considerazioni di due righe sopra).
Vedere che tu, l’ autrice di un blog così bello da tutti i punti di vista: foto, ricette, scelta delle materie prime, contenuti, passi a trovarmi e sia sempre così aperta al confronto, generosa nel rispondere e nel condividere mi lusinga perché mi fa pensare che a te piaccia passare a trovarmi o leggere quel che penso, mi fa pensare che tu “ci tenga” al nostro scambio e che quel poco che il mio blog è in grado di trasmettere… ti arriva! Mi ti fa voler bene, ecco e ci si affeziona.
Ma torniamo a questo post. Innanzitutto: ma quanto è bella quella burratina in quella ciotolina di legno?!?!?! E’ un ammmore!! Ottimo che esista la burrata nel formato 100gr ma ti confesso che io sarei capacissima di spazzolarmene una da 200gr senza batter ciglio e magari rimanendoci pure male, arrivata alla fine -_-.
Della crescia ho sentito sempre e solo parlare, purtroppo. Non ho mai avuto la fortuna di gustarla. Pochi giorni fa ne ho visto la preparazione in una di quelle n-mila trasmissioni tv di cucina ma devo dire che questa tua mi sembra molto più “rustica”…sarà la presenza della farina di mais :-).
L’ ultima foto è fantastica dai colori così vividi..fa venire la voglia di allungare la mano, prendere un triangolo di crescia metterci su una forchettata di erbe ed in cima un pezzo di burrata! Che soddisfazione e che voglia!!! :-D
Un grande abbraccio
P.S.: il 1° ottobre pubblico il post dei krumiri ;-)
Rossella
Eccomi ragazzeeee!
Mammamia che giornate! Sono nel vortice delle ricette natalizie e tutti sembrano impazziti ;-)
Mi prendo questi 5 minuti di allungo pausa pranzo (dedicata ben poco al pranzo buttato giù stile “imbuto”, sanissimo eh, poi dici perché cerco le colazioni lente… perché so cosa mi aspetta poi ahhhh) in cui ho steso una lavatrice e fattane una nuova, passato swiffer (che stamani all’alba mandato il robottino a sciropparsi “la prima mandata” ;)), rimesso per terra i moduli del divano del soggiorno (che tiro su stile Hulk anche se come stazza sono un po’ meno prestante) che ammonticchio faticosamente uno sopra l’altro quando devo pulire e finalmente dato lo straccio (forse mi è uscito un po’ schiumosetto ma non avevo tempo di badare ai dettagli ;-P
Insomma dopo tutta sto leva e metti, ho deciso che un passaggio qui sul blog me lo meritavo! E che bello vedere il tuo commento Giovanna!
Sì, dici bene; anzi dici la parola magica: “ritorno di popolarità”. A me sembra che questo abbia falsato molti rapporti via web e ne sono un po’ stanca. Anzi, ti dirò di più: ultimamente è proprio il tuo blog, la tua freschezza e la spontaneità delle persone che ci scrivono, che mi ha dato nuova energia e voglia di “fare il mio”: cioè fare ciò che mi diverte uscendo da quei binari che negli anni si sono andati definendo a suon di “algoritmi”, o di “perché per me è anche un lavoro”.
Direi di no. Il mio lavoro è fare la fotografa, l’architetto e l’autrice. E, certo, ci sono delle collaborazioni che trovano il loro spazio di elezione anche su altri canali sui quali per forza di cose lavoro in modo professionale, dato che il mio mestiere sono immagini e parole. Ma dato che al tempo stesso tra le mie caratteristiche più marcate, nello scrivere e nel raccontare, ci sono la spontaneità e la veridicità, credo proprio che non le farò sottostare ad un algoritmo solo per avere più like o follower. Voglio voci (e visi e teste pensanti e cuori pulsanti), non followers. E a mia volta voglio esserlo.
Uhhhh che pippardoneeee.
La burrata è top. Mi piace tutto delle Bontà del Parco e immaginati quando mi hanno chiesto di continuare a collaborare la mia felicità ;)
Poi, la versione da 200 grammi è perfetta come misura per me: quella da 100 quando proprio voglio fare la bravaaaa… ;)