Buongiornooooooo!
Lo so che siamo agli sgoccioli del Carnevale, ma:
- Queste frittelle sono davvero idonee ad essere cucinate last minute
- Avevo perso la ricetta e trovata stamane quando ormai avevo perso ogni speranza
- Cadono proprio a fagiuolo per chi avesse un mezzo pacchetto di farina di castagne da fa’ fuori al più presto (per chi non lo avesse e volesse cmq una versione “fast and furious” ma con farina normale vi dirotto a questa ricetta di un paio di anni fa, abbastanza simile come procedimento e struttura, e andate a botta sicura ;)
Eccomi quindi qui finalmente a postare qualcosa, con un piede ancora nell’inverno e la testa nella primavera. Carnevale sembra fatto apposta: ancora un po’ di bagordi prima di un periodo di riposo e detox quaresimale ;)
In questa atmosfera di fine carnevale mi è venuta in mente una cosa bellissima: la maschera più “famosa” tra tutte quelle che ha cucito per me mia mamma (da piccola fino al liceo), e quella che forse la dice lunga sul mio essere un po’ astratta fin da bambina, ma soprattutto i catalogo di costumi (un “figurino” di mia zia Lalle del 1949) da cui mia mamma aveva ricavato il modello e che ancora nella nostra famiglia è il riferimento massimo per quanto riguarda i modelli di maschere da cucire: quanto di più bello abbia mai visto sull’argomento.
Allora, in mezzo a Arlecchini, Pantaloni, ballerine, principesse, cavalieri e dame, coccinelle e api, io ho scelto di mascherarmi da “notte”.
E mamma ha preso e ha cucito per me la maschera da notte (molto probabilmente DI notte ;)). Blu scuro scuro, e veli e stelline grandi e piccole attaccate ovunque (e che ovunque passassi andavano disperdendosi <3).
Quest’anno, con in mente non so come quell’abito meraviglioso, ho deciso di realizzare questi frittini agili ma che valorizzassero in un certo senso una farina che fino a molto tempo fa era considerata povera, e con la quale credo siano state sfamate nel tempo generazioni di “appenninici”: la farina di castagne.
Ho cercato un po’ in rete e non mi capacitavo di come in effetti ci fosse ben poco sull’argomento, dato che —-, e allora ho deciso di “costruirle da me”, ex novo, e a quel punto aggiungere, un altro elemento della nostra terra, che è il mosto cotto, a sostituire il tradizionale miele che serve a nappare le tradizionali castagnole marchigiane.
Questa aggiunta mi ha riportata subito ad una ricetta realizzata circa un anno fa in collaborazione con Amìo Legumi
FRITTELLE DI FARINA DI CASTAGNE E MOSTO COTTO
ingredienti
300 g di farina di castagne
100 g di farina tipo 00
100 g di zucchero semolato, + quello per spolverare
16 g di lievito in polvere
un pizzico di sale marino
3 uova medie
60 g di latte
80 g di burro non salato, a temperatura ambiente
olio per friggere
In una ciotola capiente, mescolare farine, zucchero, lievito e sale.
Fare un buco al centro e rompervi le uova. Aggiungere il burro morbido a cubetti, il latte, e mescolate tutto. Proseguendo con le mani, impastare fino ad ottenere una superficie liscia, elastica e leggermente appiccicosa.
Avvolgere nella pellicola trasparente e lasciare riposare per qualche minuto.
Trascorso questo tempo, dividere l’impasto in 8 pezzi di circa la stessa dimensione. Stenderli in cordoni spessi come il pollice, poi tagliarli in pezzi grandi come una nocciola. Con le mani, formare con ogni pezzo in una pallina.
Riempire una padella a bordi molto alti di olio e porla sul fuoco medio-basso. Attendere che l’olio raggiunga la temperatura di 180 °C (se non si possiede un termometro da cucina si può inserire nella padella il manico di un cucchiaio di legno: se si formano delle piccole bolle formando intorno al manico del cucchiaio, l’olio è pronto).
Friggere le frittelle ottenute in gruppi di 8-10 fino a che non diventano dorate.
Scolarle con un mestolo forato e trasferirle su un piatto foderato con carta da cucina.
Rotolarle nello zucchero semolato e nappare con la Sapa (mosto cotto) e mangiare subito.
E buon carnevale a tutti! ;)
emanuela
oh,mio Dioooooooooooooooooooo..
Ed io lo sapevo che tu arrivavi, lo sapevo, me lo sentivo, annusavo l’aria, così come tu sapevi che io ho quel mezzo sacchetto di farina di castagne da finire, preso per i biscotti del librino free… tu lo sapevi… è per questo che hai tirato fuori sta ricetta… Adesso tu dimmi come devo fare con te, che mi schiaffi sto libro qui, che mi dici di mamma, la tua, che ti cuciva il vestito da ‘notte’ (di notte) ed io vedo la mia di mamma che con la macchina da cucire (di notte pure lei), ha vestito me e i miei fratelli per ogni carnevale, recita dall’asilo alla 5 elementare, e ancora i carri del paese e anche quando facevo le superiori, mi sono vestita da scimmia, da paperino (fatto con la gomma piuma un culone che te lo immagini) e persino da Asterix,(o Obelix chi è dei due quello rosso?) con tanto di scolapasta di metallo sulla testa al quale avevo attaccato due trecce di lana grossa arancione alle due maniglie e pure lì avevo la mia bella stazza ed i piedi sacrificati nelle allstar azzurro chiaro di mio fratello piccolo, numero 36 io col 38,… Veramente… di tutto.. pure da leone ..ma.. il mio vestito più odiato è stato Pierrot, forse è per quello che ho la vena depression inside… perchè madre mi ha costretta per anni a vestirmi da Pierrot, quella maschera triste con quel collo largo di un materiale che piccava e mi dava fastidio, con quelle lacrime disegnate sul volto, mentre mia sorella era Colombina, o la zingara, sempre con le gonne… che tristezza…
Però… le mamme sono una cosa che non si può spiegare.. ed io, prima di andare a fare il mio passeggio quotidiano, non potevo non passare di qui e lasciare la mia impronta da papera..
Ti voglio bene ‘notte’..
Manù
Rossella
Ehiiiiii!
Io avevo una odiata (se ci ripenso ora bellissima, antica e raffinatissima) maschera da arlecchino, una altrettanto odiata, più moderna e meno fine, maschera da pagliaccio (con cui in eta adolescenziale fui più e più volte scambiata per maschio lasciamo sta’), poi una maschera da Cupido al liceo (cometesbagliiii?), e sempre al liceo (insomma di quelle che ti mascheri tutta la classe insieme) anche da “Grease”.
Ahhhhh ma anche una specie di “principessa di ghiaccio”, altra roba superraffinata fatta da mia madre che ad averla ora guarda, me la rimetterei subito, e poi, ovviamente una morticia addams, no?)
Sì che lo so che lo sai, e che lo sai che lo so. E ti aspettavo al varco su tutto, con le pallette fritte e con la farina a metà. Dai se le fai mi fai sapere? :-*
emanuela
scerto che te lo faccio sapè..mo’ oggi torna pure il ‘collaboratore’ <3 cccccccccaaarinooooo…
Tua mamma era avantissimo.. t'ha fatto Elsa di Frozen e te manco lo sapevi… Pure il mio Obelix era tutta la classe.. noi ci si metteva pure un balletto, perchè si faceva la gara, c'avevamo una musica irlandese troppo figa.. Io ero proprio uguale e pure il mio compagno… piccoletto come Asterix…che ridere…
Che bei tempi però…
mo basta sennò se frigna….
baci baci baci…
Manù
Rossella
bene mettilo a lavora’ ;)
Non solo Elsa di Frozen, ma pure Sally di Nightmare before christmas… Mamma molto ma molto avanti ;)
(bei tempi sì, ma pure adesso dai <3)
emanuela
si..pure adesso…<3