Avere un blog di cucina significa cucinare.
E su questo non ci piove.
Tanto. E soprattutto variato.
E’ una cosa a cui penso spesso, ed in particolare grazie ad alcuni vostri commenti. Non mi riferisco a quelli “a caldo”, che possono essere, per capirci, quelli di oggi e domani a questo post qui, ma quelli “freddi”, ovvero i commenti che ricevo, che ne so, ad un post di un anno fa (e che leggo grazie alle notifiche sulla mia posta elettronica, e cui rispondo! ;)), o ad una ricetta che avevo postato due o tre anni fa e che oggi siete voi a ricordare a me…
Insomma avere un blog “costringe” a cambiare. Cambiare ricetta, cambiare piatto, cambiare posate e cambiare tovaglia e tovagliolo.
E se questo da una parte serve, ti apre la testa, ti fa leggere e ti stupisce (di quanto in effetti siano infinite a questo mondo le ricette che se ne stanno lì, pronte per essere cucinate, provate, assaggiate e gustate), dall’altro ti fa riflettere sul fatto che anche solo di circa 600 ricette diverse che ti trovi ad avere nel tuo blog, quante ne vorresti rifare, per riassaggiarle, per perfezionarle, o semplicemente per avere meno “novità” e più “ricette del ricettario di casa”?
Tutte, io le rifarei tutte, più e più volte. Perché mi piace l’idea di aprire una pagina a caso di questo mio blog e ripercorrere con la memoria una ricetta, che è a volte come un segnalibro nel tempo, e vedere quanto sono cambiata, e com’è diverso il mio modo di vederla, ed assaporarla, nei casi delle ricette più “immediate”, come per esempio quella di oggi, oppure, per quelle più complesse, perché son sempre stata una a cui piace studiare e a volte il necessario turnover che il blog impone, mi impedisce di provare e riprovare e riprovare ancora, come vorrei, di lavorare al perfezionamento della tecnica, insomma, cosa che forse non è un male perché da maniaca seriale quale sono (basta pensare al mio lato fotografia), potrei ripetere lo stesso piatto 100 volte apportando millimetriche correzioni, che forse alla fine non influirebbero sulla sostanza della cosa.
Per fortuna però, dicevamo sopra, ci siete voi, che con i vostri commenti mi ricordate le mie ricette del passato, e poi ci sono anche io, che nonostante sia una che ama cambiare, ha dei punti fissi. Dei “cavalli di battaglia”.
I miei cavalli di battaglia sono però (al contrario di quanto si possa immaginare) i piatti più semplici, quelli per cui il rapporto con il cibo è più diretto ed immediato, o che hanno in qualche modo toccato la mia immginazione, quelli che riempono la casa di un odore intenso impossibile da cancellare dalla memoria olfattiva, e che si fanno con nulla.
Come questo piatto povero, che sì, ho scoperto solo dopo aver aperto il blog, e che è un piatto tipico della tradizione toscana ma che la sottoscritta ha imparato dal libro di uno cuoco inglese(che voi tutti conoscete! ;)), quindi non è manco detto che sia quella originale.
Però sull’originalità delle ricette noi potremmo parlare per giorni senza venirne a capo, mentre sul fatto che questa che segue lo sia per me io non ho dubbi.
Dalla prima volta io la faccio sempre così.
E da allora, quel gesto di tirare fuori i pomodori dal loro sacchetto di carta marrone, di lavarli e metterli con l’aglio l’olio e il basilico in una teglia, di sporcarsi le mani di olio buono mescolandoli, di aspettare che sia l’odore che esce dal forno a dirti quando è ora, di sapere che sempre quell’odore, inconfondibile, intenso e meraviglioso, ha pervaso il pianerottolo davanti alla porta di casa e tutte le scale, che è arrivato fino alle narici di chissà chi altro, ne hai la certezza, insomma il susseguirsi, il ripetersi di questi gesti e queste sensazioni, mi fanno sentire a casa, e fanno sì che questa sia una delle ricette per me più importanti, originali, necessarie della mia cucina.
Ecco perchè c’è anche oggi, perchè si trova nella categoria rewind… ;)
Buon lunedì e buonissima settimana a tutti!
pomodoro, o pelati, o pomodoro a pezzetti
basilico fresco
cottura sulle quantità)
forchetta con due spicchi di aglio, una manciata di foglie di
basilico tritate grossolanamente, sale, olio e pepe, mescolare bene (con le mani) e
cuocere in forno a 180°C per una ventina di minuti.
l’aglio rimanente in un filo d’olio con il basilico a pezzetti,
versarvi il contenuto dei barattoli di pomodoro, più
l’equivalente di uno in acqua, o meglio la quantità d’acqua
che serve a riempire un barattolo una volta svuotato dei pomodori, un
pizzico di sale e un filo d’olio e cuocere per circa 15 minuti, poi
aggiungere il pane tagliato a fette, poi a listerelle di circa 1 cm
ciascuna, e infine i pomodorini appena tolti dal forno completi di
sughetto. Rimestare di tanto in tanto finchè il pane non si è
ridotto bene in « pappa ». Tenere sul fuoco altri 5′ (in
realtà i tempi di cottura sono piuttosto « relativi »,
dipende anche un po’ dai gusti e dall’ «istinto per il
pomodoro» che si possiede)…
cottura, brandire il cucchiaio, soffiare leggermente, gustare!!!! ;-P
Francesca
Mi piace.Tutto. la foto, ca va san dir. La ricetta (che adoro). L'idea del rewind, idea che mi sa ti copierò, se mi autorizzi. Un bacione
rossella
Se ti autorizzooooo????? Ma certo che sì!!!! Anzi, fondiamo un club! ;)
Arianna Frasca
Hai ragione, un blog di cucina è molto più di quello che sembra e i commenti, specie quelli a ricette datate che quasi ti eri scordata di aver fatto, sono la vera anima di tutto.
Anche io ripercorrerei tutte le mie ricette, ma alla fine il tempo (sempre poco) e le novità (sempre troppe) ci costringono ad altre strade.
rosadagostino
da non crederci: ho ben 2 figli e MAI che abbia proposto loro una pappa al pomodoro! e sì che sono di quelle mamme che ha cercato prima possibile di uniformare la cena piuttosto che separare il piatto da grandi da quello da piccoli.
devo rimediare al più presto!
Anonimo
La pappa al pomodoro sa di mamme, nonne, zie e cose semplici e buone. Proprio ciò di cui ho bisogno adesso.
Buona settimana e un abbraccio,
Caro
franci
…. questa la metto in lista di attesa (in attesa dei pomodorini dell'orto di papà)
il rewind è un'idea meraviglia… alla vaniglia (che ha sempre idee meraviglia!)
f
barbaraT @ pane-burro
a parte il fatto che per me qualsiasi cosa commestibile che abbini la parola "pane" alla parola "pomodoro" è già una garanzia di bontà e ha l'effetto della Ratatouille di Monsieur Ego… io la pappa al pomodoro di JO non l'ho mai fatta, e si che sono certa che alla pagina x del libro c'è sicuramente un mini post it segnalibro.. (ormai non si contano più..)
ma vogliamo spendere due parole due su questo tegamino coi bordini celesti??
:*
Roberta | Il senso gusto
Ho cucinato la P&P solo qualche mese fa prendendo la ricetta dal blog di un'amica toscana e mi è piaciuta tantissimo. Magari proverò anche la tua versione…
Sul cambiare 'pelle' nel corso degli anni, io ne so qualcosa, se ti va passa dalle mie parti perchè mi piacerebbe la tua opinione.
Un abbraccione
rossella
*franci: no ma quanto sei de parte te???? ;)
*barbara: è assolutamente così, ed è un piatto perfetto. (anche il bordino celeste non male, sissì! ;))
*roberta: ma tu potresti anche rivisitarla, sempre a proposito del "cambiare pelle"… ;)
Patty
La tua pappa al pomodoro vuole uscire con urgenza dal pentolino e rintanarsi tra le mie fauci! é viva….lo vedo, lo sento!
E poi, parli di pappa col pomodoro a me che sono Toscana? L'ho celebrata anche io molto tempo fa ed è uno di quei piatti che non smetteresti mai di mangiare e di celebrare…meno male che esiste.
Una buona settimana bella bambina. Pat
Zucchero e zenzero
Da quando ho aperto il blog penso più a cambiare ricetta ogni volta e a perfezionare quelle fatte più che a dedicarmi a vecchie preparazioni consolidate (è una vita che non sforno la mia amatissima torta di mele).
La pappa al pomodoro mi sa di troppo buono! Ho cenato, ma una ciotolina la mangerei volentieri!
Francesca P.
Dai, cosa vedo… il mio post precedente è sulla pappa al pomodoro… contenta di leggere anche la tua ricetta, il pomodoro unisce… :-)
rossella
*Francesca, come dovevo anche da te, anche i pentolini di latta, e l'amore per i viaggi in treno… :) :*
*Zucchero e zenzero, mai sottovalutare una torta di mele, no? ;) baci mia cara
*Patty: anche a te, che sua buonissima. XD
laura
Bisognerà che io mi dia da fare prima o poi anche con questa ricetta che sembra così confortevole e adatta a me e a questo periodo di peripezie!Ecco insomma vorrei che questo piatto fosse in un certo senso la mia tregua e anche il mio premio dopo tanto correre e fai bene a riproporla, è così invitante!
Rossella
Rossella, non ci credo e non lo voglio dire alla tua fan che mi trovo in casa. Lo sai che mia madre fa il tifo per te. Ecco….ecco (come dice lei spesso)…ecco, il libro di quel cuoco inglese che tu citi gliel'ho regalato. Non l'ha mai usato. Ora le posso far presente che Tu lo usi.
Vediamo cosa succede :)
Anonimo
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Riso Mandorlino
Buona, buona, buona … appena ho sotto tiro qualche momento per me e del pane sciapo: pappa al pomodoro (pomidoro) sarai mia! Nel frattempo le tue foto coccola per gli occhi! Buon sabato Ross :)