Oggi faccio la brava e faccio i compiti..
Brava, poi fino a un certo punto, perché i compiti di domenica pomeriggio sanno un po’ di quando ci lasciavamo tutto alla fine, e poi magari la domenica fuori c’era il sole e noi con la coda fra le gambe a casetta a fare le addizioni… ;)
Però ci sono un paio di cose che mi trascino dietro da un po’, che sono di quelle di “adesso o mai più”… la prima, che da mesi e mesi voglio postarvi, mentre ho aspettato e aspettato e aspettato perchè io e mia sorella non riuscivamo “a fotografarla” in nessun modo.
Parlo di una sciarpetta che è una delle mie creazioni preferite, non fosse altro che è stata realizzata con una lana pura al 100% acquistata a Parigi l’anno scorso e che quest’anno era finita!!!
Quindi, dato che con il quantitativo che avevo a disposizione sono riuscita a realizzare solo un “collo + cappello” su commissione, e questa sciarpa, che è di uno dei miei colori preferiti (dopo il grigio, che si vede dalla fotooo????), mi son detta “anche se il freddo-issimo dovrebbe essere già finito, io la metto, poi se qualcuno la acquista dallo shop Etsy bene, se invece nessuno la vuole, ehehhehe, mi sa tanto che l’anno prossimo me la metterò io…. :D”
Il quibus è che da un annetto avevo in archivio la foto che vedete qua sotto, che non è che sia proprio una delle mejo a disposizione (ho chiesto consiglio a monsieur Patou prima di postare e lui ha suggerito di “tagliarla”, intendeva la faccia, e non scherzo, tanto più che io approvavo!), anche dato lo sguardo da pesce lesso che avevo (ehm, è stato proprio Monsieur Patou, tra l’altro, a scattarla, e che vogliamo fare, a me viene quello sguardo tordo lì con lui davanti), e i capelli assolutamente spettinati (sì, è sempre sua, la colpa, avevo chiesto “mi fai una foto con la sciarpa prugna”, e lui aveva brontolando acconsentito con un “ora o mai più”, ed io mi stavo facendo lo shampo in quel momento.. era sabato, a Roma aveva nevicato. Mi sono data una phonata improbabile, ho preso il cappotto e siamo usciti nel giardino condominiale.
Siccome non sono una figlia di facebook come mia sorellina, quando si tratta di una mia foto da pubblicare mi viene l’orticaria, quindi ho detto “aspettiamo”. Così abbiamo fatto la seconda tranche di foto il 19 agosto. Ve lo ricordate il caldo che faceva ad agosto?
Beh io ho trascinato mia sorella a farci le foto con le maglie a maniche lunghe, e le cose di lana sopra! Risultato eravamo così stravolte che le foto si sono rivelate non presentabili neanche quelle.
Poi abbiamo provato a novembre, al mare, ma dato che io prima mi ero messa fotografare una focaccia in mezzo agli scogli, poi si è fatto troppo buio e le foto sono di nuovo risultate inservibili.
Alla fine della fiera, dato che nel frattempo è passato un anno ed io ho stabilito le dovute distanze da quella faccia (posso sempre fingere di essere molto più intellettuale, ora, per esempio! pallida però, so’ sempre pallida! ;)), e che questi sono gli ultimi freddi, ecco, ho deciso che forse s’è fatta ora di mettere la sciarpa su Etsy. Lei e il pesce lesso di accompagnamento.
Il secondo compitino è la risposta ad un invito, quello della mia amica Francesca, che dagli schermi del suo blog “i Paciocchi di Francy“, mi ha chiamata a raccontare delle cose di me (7), e nominare altri colleghi blogger (15!!!!!!) che dovranno fare lo stesso…
L’iniziativa si chiama “Very Inspiring Blogger”, e le regole le trovate ben spiegate proprio da Francesca. Io passo a lei l’onore e l’onere, perchè ho un certo rifiuto alla regolamentazione…. ;)
Quindi diciamo che due cose che non vi ho mai detto (non ve le ho mai dette?) di me ve le ho già scritte qua sopra:
- Odio le catene di Sant’Antonio (Francesca passa perché è un’amica, ed è stata così cariiiinaaa a citarmi =D ma con questo post si esaurisce il bonus annuale e quindi abbiate pietà di me da ora a almeno a dicembre!
- So piuttosto refrattaria agli ordini e alle regole: mi piace cucinare, ma quando lo dico io e quello che dico io (questa infondo è un’informazione deducibile dal blog, ne parlavamo giusto qualche giorno fa, no?).
- Non sopporto (e non conosco) nessun tipo di reality. Nemmeno quelli di cucina. Non conosco gli chef stellati, non so nemmeno che faccia hanno. La cucina è una cosa di casa, per me. Niente di prestazionale. Nessuna prova da dare a me stessa o agli altri. E’ un momento, bellissimo. Quando amici e conoscenti, dato che ho un blog di cucina, mi citano quello o quell’altro chef, o quello o quell’altro programma sulla cucina, io faccio la faccia da pesce lesso che vedete qua sopra. Io la tv la guardo quando ci sono i vecchi film. e così mi basta e mi avanza. E non è una cosa radical, ok? ;)
- Tratto il mio gatto un po’ troppo come un umano. Risultato, si è un tantinello umanizzato, e adesso lui pretende di parlarmi, dato che io parlo tantissimo con lui…
- Non riesco a stare ferma. Nemmeno nel tempo cosiddetto “libero”. A casa, mi ero trovata questa bella scappatoia del cucinare (pure utile, no? tanto cucinare tocca cucinare! ;)), e poi fotografare, ma dato che non esistono solo uffici e case, nella vita, e che per esempio nell’autobus e nel treno non ci sono delle cucine disponibili per la sottoscritta, ho avuto la brillante idea di iniziare a lavorare a maglia e all’uncinetto. Poi è arrivato il cucito. Credo che quindi che da questo punto derivi per direttissima il seguete.
- Capacità di addormentamento: 100 su 100. Tempo massimo di addormentamento: 2 minuti. Potrei farlo anche ora, mentre scrivo: mettere da parte il pc, e in 2 minuti avviare un processo di sonno di 2-3 ore, poi stanotte ri-ronfare come un bambino. Anche questo punto è ben connesso con quello seguente.
- Capacità di appassionamento: 100 su 100. Mi appassiono alle cose. Do tutto. Ci butto tanta energia, fisica, mentale ed emotiva. E mi lascio trascinare dalle idee, dall’entusiasmo. All’università non dormivo. Passavo le nottate a disegnare, a progettare. Se mi veniva in mente un’idea che potesse migliorare quella precedente, allora perchè non provare? Questo ha fatto sì che il mio rapporto con il tempo sia sempre stato un po’ impari. Ed ha ragione mio papà, quando dice che il sonno arretrato non si recuperà più… però a volte, che soddisfazione rincorrere le tue idee! ;)
Francesca
Il gatto umanizzato: celo
La capacità di addormentarmi in 2 minuti netti: celo
La refrattarietà alle catene: celo
Il lavoro a maglio: "celicchio", ora abbandonato
Però guardo i reality e sbavo per Cracco..va bene lo stesso???? Sei stata BRAVISSSSSSSSSSSSIMA Ross..mi hai fatto divertire un sacco e sul "Marcello" della Sophia nazionale sono crollata per terra. Una grande. Una grande
rossella
* Fra', ahhahahha, sei tu che mi fai morire!!! Vedi che se mi applico, poi è pure divertente??!! :* grazie per avermi nominata <3
Francesca
<3 <3 <3
Mela e Cannella
Allora innanzi tutto amo quella sciarpa e quel colore, secondo punto credo di adorarti per tutte le cose elencate da questa catena esilarante, terzo punto ho adorato la tua nomina, non per la nomina in se ma per la descrizione alla Sophia Loren e a Marcelloooooo <3 TI ADORO ma credo che ormai l'ho detto tante di quelle volte va beh :P
Mela e Cannella
dimenticavo sei bellisssssssima!!!!!
elisabetta pendola
sei bravissimissima :)
rossella
*Marcellooooo (;)) grande!!! Per fortuna che ci sei tu che mi tiri su di morale: ho postato e per un attimo mi son detta "ma magari la foto non serve" (tanto era un post breve, no? ;-))
*elisabetta: ma grazieeee, e soprattutto che bello. Ma allora mi leggete anche di domenica? Sono proprio contenta, dato che di domenica, in effetti, non sono solita postare… :D
Laura
Ma come mi piace leggerti, sei piena di umorismo e ironia e sentirti raccontare mi piace molto e poi, sai cosa mi è piaciuto?tutto quello che hai detto sul tuo modo di intende e vivere la cucina, come unica esperienza casalinga: odio la mondanità e tutto ciò che di mondano gira e traffica attorno al cibo, insomma l'unico esibizionismo che amo è quello del cibo su un blog :-) un bacio!ah dimenticavo sei bellissima; l'unica foto che rappresenta me sul blog è sfocata perchè a scattarla è stato l'altro gambero, complimenti a monsieur patou!
Zucchero e zenzero
Ciao Ross! Ho letto il tuo post tutto d'un fiato e l'ho adorato dalla prima all'ultima riga! L'idea delle cucine sugli autobus mi tenta visto che tutte le mattine ci passo un'oretta buona e sfornare qualche biscotto per la merenda non sarebbe male! te l'ho già detto che adoro i tuoi post? Quindi grazie anche a Sigrid se posso venire a curiosare nel tuo mondo!
Un bacio e buona serata! ^_^
franci
Bellisssssima
Bravisssssssima
E quella sciarpa…. Meraviglia!!!
rossella
Che bei commenti ragazze staseraaaaa !!! ;)
Grazie!
Laura, ma allora non sono l'unica??? ;-)
Flavio
La genesi di questa fotografia mi ha fatto morire dal ridere. Per fortuna non ti succede la stessa cosa con le foto delle tue prelibatezze.
Ciao ciao :)
Flavio
rossella
Eheheh, Flavio, più o meno… Se ti riferisci all'estemporaneità, a volte è proprio così, ovvero magari non avevo nemmeno pensato di fotografare un determinato piatto, e poi all'ultimo…. Se invece ti riferisci al fatto di trascinarsi foto per mesi, a volte accade anche quello!!! Tipo le frittelle di riso che ho postato quest'anno per carnevale, a febbraio scorso avevo provato ad immortalarle, stesse frittelle e stessa carta, ma niente!!! Ah, siam tutti matti, qui… ;)
Valentina
ohh tesoro! nella foto sei un sogno, un incanto, una poesia nordica! e della tua citazione tra le ispirazioni che dire…sono emozionata!
rossella
Vale ma tu sei un tesoro!!!!
Molto nordica in effetti…. Mi son sempre chiesta come mai anche mio papà sia così chiaro di carnagione e dove finiscano le nostre radici mediterranee.. Che ci sia sangue normanno nelle mie vene? Forse questo spiegherebbe un po' di 'francesità", in effetti…
Baci tesoro…
Anonimo
Ho visto il link alla tua prima ricetta e mi è venuta un pò di nostalgia: i calzoncelli erano i biscotti che mangiavo a casa della mia migliore amica quando andavo a studiare da lei. Per lei erano i "calzuncidd", la ricetta era segreta (sua mamma non me l'ha mai voluta dire), e non ho mai nemmeno saputo la provenienza precisa. Era come se, da brava immigrata di seconda generazione, volesse proteggere quella tradizione da me, che a malapena sapevo dove fosse la Lucania. Bei ricordi… Elena
Rossella
I tuoi compitini della domenica mi piacciono assai, i miei erano molto più frettolosi e disordinati :)
Confermo il 100 per cento di entusiasmo che ti anima.
Ora però devo andare mi sto facendo rossa a leggere i nomi a cui mi hai associato. Argh, tocca a me…oops.
opuntia43
Sei refrattaria agli ordini e alle regole? Non conosci i reality? Non riesci a stare ferma? Sei riuscita ad umanizzare il gatto?
Ebbene : da chi avrai ereditato qualcosa?
Piccola differenza :
non amo cucinare e non amo il gatto ,ma sono riuscita ad umanizzare il cane…"la mia bambina a quattro zampe"
P.S. Nelle foto sei bellissima e nella realtà sei uno splendore
rossella
*Elena: come capisco tutto questo. Per me i calzoncelli sono il sapore lontano dell'infanzia. E reputo la ricetta la più originale e significativa del blog. Non a caso sta lì, all'inizio, di buon auspicio a vigilare… Quando la pubblicai in rete era introvabile, salvo alcune versioni a me totalmente estranee come quelli fritti ripieni alle castagne… (?)
Però io ho nonna, altro che internet! ;)
*Rossella: macché rossa?!! Rossella! ;)
*Opuntia: eheh, me lo chiedo anche io, da chi ho ereditato certi aspetti…. Ieri sera ero stanca morta sai? E ti pensavo e avrei voluto chiamarti, ma appena rientrata dal lavoro mi sono addormentata, senza forze… Poi ho visto il tuo commento… Che bello!!! Grazie, e bacetti tanti!
ceser john
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sciarpe