• Vai alla navigazione primaria
  • Vai al contenuto
  • Passa alla barra laterale
  • Passa al pié di pagina

Vaniglia — Storie di cucina

  • Home
  • Ricette
  • Food
  • Travel
  • Lifestyle
  • Diario
  • Portfolio
  • About
  • My Cookbooks
  • Contatti

biscotti da famiglia

12 Marzo 2012 Dolcetti e biscotti

La scorsa settimana sono andata a trovare una mia carissima amica dell’università.
“Carissima” però, riferito a lei, mi suona come una parola lontana e riduttiva. Vi sto parlando dell’amica delle amiche. Con cui ho preparato quasi tutti gli esami di gruppo, fatto nottate al tavolo da disegno tenendoci sveglie a vicenda, “combattuto” a revisione, pianto per pene d’amore, sognato, fatto shopping, fatto viaggi in treno per andare a vedere la mostra del maestro dell’architettura preferito, fatto sopralluoghi ovunque, sveglie all’alba e rilievi e aste metriche e metri di triangolazioni e fettucce, arrampicate sui campanili, e travi muffe e tetti e restituzioni fotografiche, e pietre e mattoni e terra e polvere, litri di china, carte da lucido bucate con le lamette dei rasoi per cancellare, infiniti lunghissimi fogli di balsa e listelli di tiglio per fare i pilastri nei modellini, biscotti, la notte e radiolina e poi l’alba e poi i colpi di sonno sul banco il giorno dopo, e le file sul raccordo e le file all’appello prima dell’esame…
Gioco di squadra, io sempre a rilanciare, lei sempre presente (e paziente!), solida e rassicurante (per me). Non c’è una decisione che non abbiamo preso insieme, sulla carta, sui libri. Dalla linea al materiale, alla cubatura, fino al più piccolo colore di sfondo.
Ora (come allora) viviamo in due diverse città, solo che adesso non abbiamo più l’occasione di vederci ogni giorno. Anzi, ci vediamo e scriviamo di rado. Eppure non è cambiato nulla. Io da lei mi sento sempre subito come a casa. Mi sento in famiglia. E quindi per lei e la sua famiglia (in particolare per i suoi piccoli ometti, o meglio per quello dei due che ha già i denti) ho preparato questi biscotti, impastati e cotti al volo la mattina prima di andare a prendere il treno, che vengono dritti-dritti da Pellegrino Artusi, adocchiati qualche tempo fa da Breakfast at Lizzy.
Latte, farina e niente uova (con i bambini che non conosco ancora benissimo la mia tendenza a ridurre gli ingredienti diventa sempre più drastica ;-P), e di forma tonda con buchino per motivi ergonomici di adattabilità alla presa di manine piccole, perchè non c’è niente di più fascinoso, ai miei occhi di profana, di un biscotto ciancicato a metà nelle mani di un bambino…

572. Biscotti da Famiglia

Sono biscotti di poca spesa, facili afarsi e non privi di qualche merito perché posson servire siapel the sia per qualunque altro liquido, inzuppandosi a maraviglia.

Farina, grammi 250
Burro, grammi 50
Zucchero a velo, grammi 50
Ammoniaca in polvere, grammi 5*
Una presa di sale
Odore di vainiglia con zuccherovanigliato**
Latte tiepido, un decilitro circa

Fate una buca nel monte della farina,poneteci gl’ingredienti suddetti meno il latte, del quale viservirete per intridere questa pasta, che deve riuscir morbida e deveessere dimenata molto onde si affini; poi tiratene una sfoglia grossauno scudo***, spolverizzandola di farina, se occorre, e per ultimopassateci sopra il mattarello rigato, oppure servitevi dellagrattugia o di una forchetta per farle qualche ornamento. Dopotagliate i biscotti nella forma che più vi piace, se nonvolete farne delle strisce lunghe poco più di un dito e larghedue centimetri come fo io. Collocateli senz’altro in una teglia dirame e cuoceteli al forno o al forno da campagna****.

da La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene (Pellegrino Artusi)

*io ho usato mezzo cucchiaino di lievito
**i semini raschiati da un baccello di vaniglia poi una spolveratina di zucchero di canna in cristalli per decorare
***io ho fatto 3-4 mm ;-P
**** 180°C per 12-15′

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Categories: Dolcetti e biscotti Tags: amici, colazione, merenda, tea time, bimbi

Previous Post: « hamburger + suo panino (homemade!)
Next Post: la marmellata di arance e i vasetti col sole dentro »

Interazioni con il lettore

29 Commenti

  1. Ritroviamoci in Cucina

    12 Marzo 2012 at 07:39

    Uffaaaaaaaa! La voglio pure io un'amica che si mette in treno e mi porta i biscotti fatti in casa! :o(

    Rispondi
    • rossella

      12 Marzo 2012 at 07:43

      ;-P allora piccoli buon augurio di inizio settimana da parte mia!!!

      Rispondi
  2. Kitty's Kitchen

    12 Marzo 2012 at 07:52

    sono proprio belli! Prima o poi anche io provo con l'ammoniaca, ho anche trovata! Un bacio bella buona settimana

    ps. oggi ho messo la tua insalata ;) grazie ancora per la bella idea.

    Rispondi
  3. antonella

    12 Marzo 2012 at 08:33

    Molto bello questo racconto, oh Vaniglietta… e i tuoi biscotti ergonomici per baby-manine, fanno impallidire e rimpicciolire tutte le confezioni FORMATO FAMIGLIA sugli scaffali dei seupermercati…

    Rispondi
  4. breakfast at lizzy's

    12 Marzo 2012 at 08:58

    Carini! bella l'idea di pensarli piccini proprio per le manine dei bimbi!

    … ma davvero vi arrampicavate sui campanili??
    Bacio!

    p.s. io invece ho provato il tuo hummus e il thaini! … delizioso! :)

    Rispondi
  5. Babs

    12 Marzo 2012 at 09:01

    buongiorno dolcezza! a tutti gli effetti ;) ma i biscotti di famiglia fan rima con vaniglia!
    …. lassia sta… ormai son fusa. ed è solo lunedì!
    baci baci

    Rispondi
  6. kristel

    12 Marzo 2012 at 11:01

    Semplici ma sicuramente buoni! Propio come piacciono a me. Mi manca l'amoniaca, vediamo se quando scendo a Roma riesco a trovarla! :)

    Rispondi
  7. marifra79

    12 Marzo 2012 at 11:11

    Penso che sia proprio bellissimo avere la fortuna di conoscere un'amica così!!! E questi biscotti??? Di famiglia??? Pure questi sono bellissimi:-))) Abbraccio Ross!

    Rispondi
  8. Marina

    12 Marzo 2012 at 11:58

    Bella un'amicizia così vero? sapere di ritrovare tutto intatto anche dopo mesi di assenza, e puf basta uno sguardo che è come una radiografia che tutto capisce e comprende… vabbè scusa ma ho la fortuna di vivere un'amicizia simile e ne sono così felice :)
    E di contro io mi presento sempre a mani vuote, sarà ora che segua il tuo esempio? Buona settimana dolce Vaniglia

    Rispondi
  9. rosa

    12 Marzo 2012 at 13:06

    il tuo uso della preposizione 'da' merita un inchino!

    Rispondi
  10. marika

    12 Marzo 2012 at 13:31

    il tuo racconto sà di buono e genuino come questi biscotti!baci

    Rispondi
  11. Benedetta Marchi

    12 Marzo 2012 at 13:59

    Capisco… ora la mia compagna storica di nottate di progettazione è in erasmus in Turchia e non sai quanto mi manca… ;) Le fatò un pacchettino con i tuoi biscotti :)
    Un abbraccio forte!!
    B.

    Rispondi
  12. Timeless is more

    12 Marzo 2012 at 15:41

    Ciao! Come posso contattarti in privato? Non ho trovato l'email sul blog! Avrei una domanda/richiesta da farti! Grazie mille!

    Paola

    Rispondi
  13. Seurasaari

    12 Marzo 2012 at 16:12

    Bellissimi e buonissimi, mi pare! Brava!
    Babette (La tavola di Babette)

    Rispondi
  14. gaia

    12 Marzo 2012 at 16:58

    questi biscotti sanno proprio di "casa", ma casa intesa come idea più ampia che abbraccia anche gli affetti che contribuiscono a farci sentire "come a casa" in ogni occasione!

    Rispondi
  15. Silvia

    12 Marzo 2012 at 17:17

    Ma io ti adoro! E non dico altro…

    Rispondi
  16. flavia priolo

    12 Marzo 2012 at 20:42

    Eccomi con un altro premio per te,cara Rossella!!Passa se ti va!
    http://cucinoio2010.blogspot.com/2012/03/premio-cake-blog-di-qualita.html
    Flavia

    Rispondi
  17. rossella

    12 Marzo 2012 at 21:03

    grazie *flavia sei troppo carina! Ti ho appena risposto da te!!! :)

    *silvia: mi hai fatto troppo ridere. e piacere!

    *gaia: hai colto appieno :)

    *seurasaari: grazie!

    *timeless: ti ho scritto io!

    *benedetta: sì, e poi sono bellissimi legati con un laccetto colorato, a mo' di "porzione"

    *marika: <3

    *rosa: vorrei tanto appropriarmi del merito, ma mi tocca dire che è il Pellegrino, che merita l'applauso!!!

    Rispondi
  18. rossella

    12 Marzo 2012 at 21:13

    *marina: ecco, esattamente! (questi biscotti si fanno quasi da soli, e gli ingredienti si trovano sempre in casa, ci metteresti un attimo!)

    *marifra: è che tu mi vuoi troppo bene! cmq grazie, mi prendo sempre tanto volentieri i tuoi complimenti…

    *babs: nono, hai assolutamete ragione, altro che fusa!!!

    *kristel: io questi li ho fatti col bicarbonato (vedi asterischi in coda), però come vedi qualche post fa si lievitava di ammoniaca!!! :)

    *breakfast: che bello ci siam lette e scambiate le ricette!!! :) sì, ci arrampicavamo nei campanili, ma non "da fuori", come nel caso della navata per esempio (non me ce fa' pensa' va' ;-)), ma da dentro. Solo che quando si tratta di antiche chiese, la struttura interna (in legno) del campanile non è sempre del tutto solida….

    *kitty: ma grazie a te (e la prossima volta Taste insieme!)… qui io ho usato il lievito anche se la ricetta originaria prevedeva l'ammoniaca (che ho invece usato nei biscotti di qualche giorno fa… :))

    Rispondi
  19. Federica

    13 Marzo 2012 at 08:20

    Sono i biscotti che più amo in assoluto, quelli che prosciugano un'intera tazza di latte e profumano di casa. Bellissimi ^_^

    Rispondi
  20. riso mandorlino

    13 Marzo 2012 at 09:09

    I biscotti con la presa per piccole mani sono da commozione, un'idea GENIALE!! Brava!!
    Eheh, la descrizione delle mille avventure
    architetto(studente)'s style può essere trasferito para para anche sulla mia di vita…; per non parlare dello spirito di intraprendenza che si sprigiona quando la situazione è poco poco critica (con le dovute cautele, che per l'Architettura si fa questo ed altro ma proprio la vita … no eh!!). Vorrei postare la ricetta un po' modificata della tua torta al cacao, posso vero?? Naturalmente segnalerò la fonte..tanti baci, buona giornata ;)) Lys

    Rispondi
  21. rossella

    13 Marzo 2012 at 17:28

    *lys: MACCERTO!!!!! XD anzi non vedo l'ora!!! Ps. Io a fare la studentessa di architettura ho scoperto in me in coraggio inedito! È che quando mi metto in mente qualcosa…. :)

    *Federica: sììì, sono loro!!!!

    Rispondi
  22. Diana Ervas

    13 Marzo 2012 at 19:05

    Ma quanto mi piace leggerti?????? Complimenti…so a cosa ti riferisci quando parli dell' amiche delle amiche!!!!! Passa a torvarmi che mi piacerebbe troppo un tuo aneddoto! Ti aspetto a presto

    Rispondi
  23. delizia divina

    13 Marzo 2012 at 20:15

    buoni questi biscotti da provare!

    Rispondi
  24. riso mandorlino

    13 Marzo 2012 at 20:28

    Ok, allora procedo con la pubblicazione!! Merciiiii…;)
    Eheh, eh sì, coraggio, intraprendenza, il pericolo che ci fa un baffo se "me serve quella misura, lì..proprio quella lì in cima che se non sto attenda precipito giù dal solaio semi pericolante!!". E quando mi è capitato di metter in riga un omaccione un po' saputello e già in là con la professione con una sola frase…sempre con molta gentilezza, per carità (il rispetto dei colleghi e non colleghi e del codice prima di ogni cosa!!)..però, che soddisfazione!! (anche perchè io son fisicamente piccolina e con un'espressione non proprio da donnone, quindi poi tutta questa capacità reattiva manco se l'aspettano!!)baci..;))

    Rispondi
  25. riso mandorlino

    13 Marzo 2012 at 21:59

    ehm, "attenta", sorry

    Rispondi
    • rossella

      14 Marzo 2012 at 08:01

      Cara, come ci si capisce, tra piccoline (e parlo daiiei 158 cm di altezza!!)… È arrivato il libro di cui parlavamo tempo fa, devo scriverti ma il tempo è tiranno!!!! Abbi pazienza, ce la farò :)

      Rispondi
  26. Nene

    25 Settembre 2012 at 14:30

    Adoro questa ricetta dell'artusi! L'abbiamo provata a suo tempo rifacendo le ricette sul blog Pellegrini di Artusi, ricordo che m'ero sentita male con l'ammoniaca calda che usciva dal forno! :D
    Se ti va, qui la nostra avventura con la tua ricetta:
    http://pellegrinidiartusi.blogspot.it/2011/06/giorno-317.html
    :D

    Rispondi
  27. Fra

    27 Febbraio 2014 at 16:05

    Ricordo anche io le nottate, le giornate, davanti al pc, le stampe incollate prima di revisione, le tavole arrotolate, gli schizzi, i pantoni, le matite, il bordo delle mani sporco di polvere di matita a forza di passare sopra al disegno.
    Le prospettive, le assonometrie, le ombre.
    I rilievi infiniti, le trilaterazioni, il dover "tornare a prendere due misure".
    Lo faccio ancora, per lavoro, ma non ha lo stesso sapore che aveva all'università vero?
    Avevo anche io un'amica con cui ho condiviso tanto di quel periodo, e tutt'ora.. quando passo sotto il portivo di via Tovaglie, dove abitava, mi viene un bel tuffo al cuore a ricordare quei momenti..
    che in quel particolare frangente sembravano deliranti, oggi invece hanno un sapore dolce, malinconico.

    -io ho provato anche l'ebrezza di immergermi in un campanile pieni di guano di piccione. ecco, quello non lo rimpiango, no.-

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Footer

  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

© 2023 · Vaniglia — Storie di Cucina · Privacy Policy

loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.