Circa un anno fa, durante quel lungo e rigoroso lockdown che stava interessando l’Italia intera (per non parlare del resto dell’Europa e del mondo), ho avuto la fortuna di continuare a lavorare. Non al 100%, ma comunque abbastanza, concentrandomi su quello che potevo fare a casa (che non è comunque poca cosa, considerando che tutte le ricette e gli scatti fotografici per le riviste con cui collaboro vengono realizzati a prescindere da pandemie quasi sempre “intra moenia” ;)).
Ho imparato un sacco di cose, e altrettante ne ho scoperte.
Ho realizzato di non aver mai, e giuro mai utilizzato fino ad allora la panna a lunga conservazione e i piselli in barattolo, di avere poche latte in casa e di usare poco, a dirla tutta, anche il tonno in scatola.
Nonostante utilizzare ingredienti freschi, e realizzare cibi con le proprie mani (anche semplici, se non si ha molto tempo) sia l’optimum in cucina, ho scoperto solo allora che avere una piccola dispensa ben organizzata, fornita e che funga da “paracadute” in alcune situazioni sia davvero salvifico.
Allora ero organizzata così: uscivo per la spesa, unica, grande, ogni 14-15 gg (e vi assicuro che per il mio lavoro non è cosa facile), compravo e cucinavo subito le “basi”, i miei chiamiamolo “semilavorati home-made”, il fresco, in assolutissimo pesce e a seguire ortaggi, congelavo quello che avrei consumato, e nel mio caso specifico, anche, finito di cucinare/impiattato e fotografato in un secondo momento (dal decimo giorno in poi),tenuta cucinavo e consumavo i cibi che hanno una media tenuta (alcuni ortaggi e formaggi) nei primi 4-8 gg, e verso la fine della seconda settimana davo fondo a verdure congelate (da me o acquistate già pronte) e ai “cibi della dispensa”.
E’ stato confesso in un certo senso un bel periodo. Ricordo ancora un servizio per Ci Piace Cucinare, il cui tema era proprio ricette con ingredienti a lunga conservazione e tra queste avevo realizzato un polpettone di tonno con pasta di acciughe che ho letteralmente amato.
E proprio in quel periodo mi è venuta la voglia di cucinare delle cose semplici, ma molto semplici, e pure un po’ vintage, un po’ per fare questo esercizio di dispensa che vi dicevo, un po’ per fare un “bagno di modestia culinaria”: comprare e usare la panna uht, i piselli in barattolo, il tonno.
Questo scatto è dunque di un anno fa, un po’ come questa amatriciana, postata poi come vedete a settembre scorso, e un’altra cosetta mooolto moolto anni Ottanta e che adoro, e che se vi va ci facciamo un altro post ;-P
Ecco per oggi, intanto, come se non la conoscessimo, la ricetta dei Fusilli con panna piselli e prosciutto cotto.
Ma l’idea di scriverla e condividerla mi piace assai ;)
Fusilli con panna piselli e prosciutto cotto
ingredienti per 4 persone
320 g di fusilli o altra pasta corta
200 g di prosciutto cotto in una o due fette
200-300 g di pisellini in barattolo (o freschi/surgelati, una volta bolliti qualche minuto)
1 piccola cipolla dorata
250 g di panna a lunga conservazione (o panna fresca liquida ;))
Parmigiano Reggiano
Olio extravergine d’oliva, sale, pepe
Tagliate il prosciutto cotto prima a listarelle e poi a pezzetti di circa 1 cm, tritate finemente la cipolla e fatela soffriggere un paio di minuti in un capace tegame antiaderente con due cucchiai di olio d’oliva; unite il prosciutto e fate insaporire ancora un paio di minuti, aggiungete i piselli, fate insaporire rimestando un po’, unite la panna e lasciate cuocere a fuoco bassissimo per un paio di minuti. Aggiustate di sale e tenete da parte.
Cuocete la pasta, scolate al dente, trasferitela nel tegame con il condimento e amalgamate.
Servite subito con il parmigiano e il pepe macinato al momento!
Emanuela
Buongiorno stella mia….
Ho gli occhi lucidi nel leggere questo post e nel vedere questa foto, perché in questa pasta qui c’è tutta la nonna Gina e tutte le litigate di me e mia sorella per tagliare il prosciutto…
Quando eravamo piccole, se c’era un piatto che nonna ci faceva spesso a noi fratelli (spesso nel senso di una volta a settimana, solitamente il sabato) erano i fusilli panna e prosciutto cotto; senza piselli, perché quelli erano destinati ad un altro formato (e da soli e senza panna), ovvero le pipe! In questo modo nonna aveva due tipi di paste super easy (mettici anche i sedani panna e funghi) che poteva preparare quando aveva poco tempo o era stanca (tre fratelli , più quando arrivarono i due cugini era un bello sbatti, anche se sapeva tenerci a bada, al massimo ci caricava in macchina e ci portava dalle sue sorelle in campagna a dar dietro alle galline ahaha).
La cosa, funzionava così: nonna incaricava una di noi due sorelle femmine (il nano teppista era troppo piccolo) ad andare all’alimentari sotto casa a prendere una fetta di prosciutto grosso, tagliato spesso, per fare la pasta, poi, siccome io e mia sorella litigavamo sempre per tagliarlo (lei lo tagliava con le forbici), ci faceva un indovinello e chi vinceva tagliava! ahahah.. che ridere! Alla fine però tagliava sempre nonna perché noi non eravamo capaci…guarda non mi ci vuole tanto sforzo nel rivederla al lavandino che smanetta con quel prosciutto scansando ‘delicatamente’ mia sorella grande ”so tutto io”.. La panna era ovviamente quella uht nel tetrapak che per aprirlo sbagliavo sempre! Quanto era ( ed è) buona questa pasta!
Era moltissimo che non rivedevo questa ricetta ed è tantissimo che non la preparo!
Grazie dal profondo del cuore, mi hai fatta tornare indietrissimo, che bello..
ps: anche per le pipe coi piselli nonna usava il barattolo, perché, a differenza di quelli freschi/surgelati (che usava invece per le tagliatelle rigorosamente rosse) erano ovviamente più morbidi (praticamente son già cotti) e diventavano una cremina meravigliosa che a nonno piaceva da morire… Io a volte li compro, nel vetro, ma li prendo perché oltre alla comodità, a mamma i piselli in barattolo, piacciono tanto! li uso ad esempio per le uova in tegame all’occhio di bue, dove non mi serve una cottura lunga, o appunto per la pasta; se devo fare l’osso buco, lo spezzatino o le seppie con i piselli, vado con quelli freschi/surgelati perché in questo caso cuocendo assieme alla carne/pesce per un tempo più lungo riescono ad ammorbidirsi pure loro e si insaporiscono ovviamente di più. Ecco.. al solito mi dilungo e divago…
Comunque ora avrò due motivi per preparare i fusilli con la panna e il prosciutto cotto: nonna e te! <3
Buon risveglio amica mia!
Un abbraccione fortissimo.
Manù.
Emanuela
Eccomi di nuovo…
Sai perché era di sabato? perché alle elementari il sabato avevamo piscina e quindi nonna saliva su ad aiutarci (me e sorella) ad asciugare i capelli, a cambiarci e a fare in modo che non dimenticassimo mezzo armadio lì! ahaha… Quindi, quando rientravamo a casa, anche se uscivamo prima da scuola perché dalla piscina tornavamo a casa dirette, era un po’ tardino e noi eravamo affamate come lupi.. capirai dopo nuoto, ti mangiavi pure il tavolo! Perciò per nonna era fusilli panna e prosciutto cotto era il salvaVITA! poi lei la faceva super semplice, scaldava una padella bella spessa, con un leggero filo d’olio (no cipolla) ci faceva rosolare il prosciutto ma poco poco, giusto per la croccantezza e versava la panna, mescolava un po’ e poi spegneva. Nel frattempo cuoceva i fusilli e una volta cotti li saltava. FINE! Era il nostro premio della settimana!
Bene.
Vado a cambiarmi va!
Un bacione!
Tornerò!
Manù.
Rossella
Manùùùùùù!
Uh ti aspettavo tanto sai? Da ieri che guardavo sulla posta se c’erano notifiche <3
Che bello il potere dei ricordi attraverso un piatto, mi hai fatta proprio emozionare... toccherebbe scrivere un libro raccogliendo tutti i vostri ricordi suscitati dalle "mie" ricette!!!
(anche io piselli in barattolo di vetro... Mi piace avere la dispensa "POP" ;)
LaRicciaInCucina
Quanto mi è piaciuta questa espressione “bagno di modestia culinaria”… ma vi aggiungerei anche una bella strofinata di coraggio! Già perché oramai a mettere la panna in un primo piatto si rischia di venir linciati al grido di “Ma è anni ’80!!!!”. Che poi, forse zzperché quella è la decade della mia infanzia, io quegli anni li ho adorati! Anche se ne riconosco dei limiti tipo:
– le spalline
– i ciuffi di capelli a tenuta verticale grazie a poderose spruzzate di lacca
– i calzini di spugna bianchi con i mocassini
Tutto ciò che è “passato” ormai sembra essere diventata la nuova bestia nera… quando poi in verità dal passato abbiamo molto da imparare (come insegnava il buon Vico con i suoi corsi e ricorsi storici).
Ma la pianto qua altrimenti ti tiro su un pippone sul consumismo, su quanto sia + conveniente comprare una cosa nuova di pacca anziché riparare quella vecchia, etc etc… e poi finisce che mi ritrovo davanti ad un cantiere con le mani incrociate dietro la schiena (non c’è nulla di male, ovviamente, ma siccome non sono ancora in pensione devo ancora lavorare per guadagnar la pagnotta!).
A me la pasta alle 3P piace molto: così avvolgente, gustosa ed appagante!
Mai acquistati i piselli in barattolo, ti confesso, ma ne riconosco l’ indubbia utilità soprattutto in periodo di lockdown in cui effettivamente le incursioni al super dovevano essere centellinate ed ottimizzate con grandi scorte!
Buona giornata!
Rossella
Ciaoooo!
Che bello ritrovarti qui… Ieri sera i mie sogni di gloria di venirti a trovare e leggerti con calma svaniti.. Alle 22.00 ero infagottata nel letto col pc e 6 ricette da scrivere e consegnare oggi..
Io adoro le spalline… certo, altro che coraggio metterle, ma sai una cosa, indossarle ora ricontestualizzate, tipo servizio fotografico Vogue, sai che fashion!!!
Poi cosa mi hai fatto ricordare! I calzini di spugna bianchi e aggiungerei con due belle righe rosse o blu orizzontaliii!
A me il passato piace, anche il presente e il futuro eh. Ma il passato ha una marcia in più perché è di più facile lettura.. E’ sedimentato e ci insegna più facilmente rispetto ad un presente un po’ labile..
Mi è piaciuto anche usare la panna uht.
Ti confesso che è bello. E’ per me più bello che sentirsi dire “cosa intendi quando scrivi panna fresca?” Sai quante volte me lo hanno scritto qui sul blog?
Mi fa sentire più “vicina”.
Direi che si può benissimo fare un po’ e un po… ;)
Ciaooo e apresto anche da te!
LaRicciaInCucina
Ma ciauuuu!!!!
Tranquilla: il blog è lì 😊, non si muove. A me rende già felice sapere di aver smosso un po’ di curiosità!
Riguardo alle spalline, certo, contestualizzate diversamente diventano un’ altra cosa… io però le indossavo anche sotto i cardigan 🤣… avevano il velcro e molto spesso si staccavano. Me ne accorgevo quando mi ritrovavo ad avere un terzo seno 🤣🤣🤣.
I calzini che nomini tu sono proprio quelli a cui pensavo io!!!! Mamma mia!
Sono d’accordo con il prendere il positivo sia dal passato che dal presente: c’è del buono in entrambi e di sicuro arricchisce (molto più del demonizzare o del rinnegare).
Un grande abbraccio!!!
Ivan
Hai tempi universitari al posto della panna mettevo il mascarpone :-)
Rossella
Genio! Genio assoluto.
Dici che posso recuperare anche se sono un po’ avanti coi tempi? ;-P
Ivan
Certo che si, non c’è mai limite al gusto;-) Grazie per le tue fantastiche idee
Rossella
Ma grazie a te per queste preziose imbeccate! ;-)