Ho fatto un plumcake per la mia mamma.
No, forse meglio dire “alla” mia mamma.
Nel senso che era in qualche modo a lei ispirato e a lei dedicato, ieri, giorno della sua festa in cui eravamo lontane.
Questa cosa dei dolci alla distanza pensandosi l’ho imparata da mia suocera, che è una delle due straordinarie donne che non smetteranno mai di mancarmi da morire e a cui ho dedicato il libro sulle mandorle.
E lei, di distanza, se ne intendeva, dato che aveva tutta un’intera famiglia da tenere accanto con la forza dei sentimenti stando dall’altra parte dell’oceano, in Argentina (cioè, lei qui, la famiglia in argentina, ma mi emoziona un po’ parlarne e mi sto impappinando).
Mi diceva che i compleanni a distanza si festeggiavano così: facendo ugualmente una torta il giorno di festa. Era un modo per essere vicini anche se fisicamente lontani.
E così, con questo meraviglioso insegnamento (da lei che non “insegnava” nulla ma che a me ha lasciato tanto) ieri ho fatto un plum cake per la mia mamma il giorno della sua festa.
Avevo come sapete (o meglio, HO) un po’ di “fondi di farine” da smaltire. Sì, beh, farine, frutta secca, ingredienti da dispensa vari…
E voglia di cose integrali, in questi giorni, e voglia di cambio di stagione, che a casa mia arriva prima in dispensa che in armadio (se arriva, in armadio..), e voglia di mamma :).
Mi è venuto in mente dunque questo dolce qui, che è uno dei dolci della mia infanzia, nella sua versione “gialla”, con i pinoli sopra, ovvero quello che io e mia sorella aspettavamo trepidanti, e che è stato protagonista agognato di molte nostre merende davanti a “Bim Bum Bam“.
Allora non c’era questa profusione di stampi da cake disponibile oggi, e ricordo che mamma pe avere questa forma allungata usava le teglie in alluminio di quelle usa e getta, che solo quando vedevi che le tirava fuori dall’apposito scomparto, già partiva l’emozione di bimbe…
Io ero affascinata dall’apertura longitudinale che avveniva durante la cottura (quella che sul mio vedete “sulle ventitre” perchè, ehm, il mio forno non è in bolla che la cucina è troppo vecchia e il forno ikea – ok scopriamo tutti gli altarini di Vaniglia che molto meno professionale di quando sembri, a dotazioni :) – per farcelo entrare mi sono dovuta piallare lo spazio interno dell’incasso, io lì in ginocchio col gatto che voleva a tutti i costi entrarci dentro anche lui, allo striminzito spazio in cui ficcare a forza forno… :)), e da quel meraviglioso colore GIALLO dell’impasto.
Mi affascinano i dolci della mia infanzia per il loro sapore leggermente più zuccheroso di quanto sia abituata a mangiare ora, per la loro consistenza omogenea e morbida, per il loro profumo “di dolce”, per la loro assolutezza e la facilità di reperimento degli ingredienti (come questo ciambellone ripreso qualche tempo fa, lo ricordavate?)
La verità, gira che ti rigira, è che possiamo cambiare e usare tutti sapori, ma alla fine quello che vince sono le uova, lo zucchero, la farina, la vaniglia, la scorzetta del limone.
Poi, va bene, guardi (e hai, e usi) tutte le farine alternative del mondo, sostituisci lo zucchero con quello di canna, con quello di canna integrale, con il miele, con il malto, con lo sciroppo d’agave, con quello d’acero, fai la brava blogger che bada alla diversità, alla linea e alla salute, facciamo contenti tutti va’, ma quel dolce, quel dolce di uova e zucchero e farina comuni, restano insostituibile memoria del gusto, e riferimento ultimo di qualsiasi altra ricetta.
Che poi a ben vedere, questa tecnica di procedere è assolutamente molto interessante. Con l’acqua bollente in cui vanno sciolti i grassi e e poi aggiunti gli altri ingredienti.
Anche nella versione integrale e con le goji berries al posto dei pinoli (voi fate il favore di non metterle in superficie come quella – si può dire?- pirla della sottoscritta, che so’ anni che ormai fa questo lavoro e ancora si fa fregare e a cui si sono bruciate tutte!!! ;)) ha funzionato alla grande.
Grazie mamma. Per tutte le volte che ci hai cibate, e tutte le volte che lo fai ancora, nel corpo e nello spirito. <3
A voi la parola, ora. O il cucchiaio di legno. :)
plumcake alla farina integrale e goji berries
(per la versione classica cliccare QUI)
ingredienti
3 uova
80 gr acqua
120 gr burro*
210 gr farina integrale
180 gr zucchero di canna
½ bustina di lievito
1paio di manciate di bacche goji (o frutti rossi essiccati, o uvetta, o pezzetti di cioccolato a piacere)
Portare l’acqua ad ebollizione in un pentolino, poi aggiungere il burro e far sciogliere a fuoco lento. Far bollire ancora per due minuti e togliere dal fuoco.
A questo punto aggiungervi lo zucchero e mescolare bene.
Unire questo composto alla farina, amalgamare bene, poi aggiungere le uova una alla volta continuando a mescolare.
In ultimo il lievito, e dopo una rapida mescolata, le bacche di goji.
Versare nell’apposito stampo precedentemente foderato con carta da forno (26 cm lunghezza circa il mio) poi cuocere in forno già caldo a 200′ per 30-40′ circa (il mio lo avrei tenuto anche un 5 minutini di più, se non mi si fossero nel frattempo carbonizzate tutte le bacche che avevo messo in superficie, il genio! ;)).
* io avevo l”ultimissima rimanenza di margarina senza oli idrogenati di cui accennavo qui, e ho usato quella
Virginia @ Zucchero e zenzero
Rossella, questo post è più bello del solito, forse tra i miei preferiti. Si può dire? Non aggiungo altro, la magia l'hai messa tu tra le parole e le foto <3
rossella
Virginia, grazie!!!
Anche se nella penultima foto c'è una "orizzontale" storta?
Maccheccefrega, come dici tu, c'è la poesia.. Poesia vs geometria uno a zero, oggi ;)
Laura
Questo post è esilarante, cara Rossella: dal 'cambio di stagione' in dispensa su cui giorni fa stavo per scrivere anch'io un post se non avessi dovessi dovuto procedere con quello dell'armadio, alle figure di tua mamma e tua suocera!bello il modo in cui ne parli :-D
e poi questa cosa del forno e di te e del gatto mi ha fatto sbellicare dalle risate!Sei unica!
rossella
ah laura bella mia, che bello quello che mi scrivi, e soprattutto che bello che il passaggio pialla-forno-gatto sia stato intellegibile.
Che a unicità grammaticale morfologica e sintattica più che unici, quello sì, siamo… ;) :* <3
Mimma e Marta
oh, queste mamme! Che bella coincidenza quella di sfornare entrambe un plum cake per queste donne così importanti. La mia mamma che la domenica sera infornava insieme a me le crostatine con la marmellata fatta da lei (e anche l'unica che riuscivo a mangiare) per la merenda a scuola di ogni giorno. La mia mamma che prepara la torta di mele più buona che abbia mai mangiato, di quella che ne mangi 3/4 tutti in una volta e la torta restante la lasci solo perché vuoi godertene ancora un po' qualche ora più tardi. ho preparato anche io un cake alla mia mamma, ho fatto la blogger attenta alla biodiversità con le "farine strane" in un dolce che in realtà non era suo, ma che a lei volevo dedicare. Però niente sarà mai più buono della sua torta di mele o dei suoi biscotti al cioccolato, perché lì l'ingrediente segreto è l'amore: e non importa quanto mi possa sforzare, quanto possa mantenere intatta la ricetta, perché non avrà lo stesso sapore di quelli preparati da lei.
E insomma, sono speciali queste mamme. Sono grandi donne e non lo sanno. La tua torta, il tuo post e le tue foto sono celebrative di una mamma tanto speciale come la tua ad averti come figlia. E oggi, che la mia mamma è partita per qualche giorno con l'ultima fetta della mia torta per colazione e già mi manca da morire, io mi emoziono un po' tanto a leggere le tue parole…:-)
rossella
Che bello questo commento… Sembra il complemento perfetto per questo post di oggi…
Arianna Frasca
Un post dolce nella ricetta e nel contenuto.
rossella
Arianna decisamente sì… <3
valerita
Chissà perché anche per me il plum cake sa di mamma… A casa nostra non ci sono mai stati tanti dolci, ogni tanto veniva sfornata una torta di mele che però a me bambina amante delle Luisone cremose proprio non piaceva…
Poi quando ero già grandicella mia mamma ha iniziato a preparare un plumcake con i chicchi di caffè che mi ha riappacificata colle torte casalinghe… Buonissimo, prima o dopo lo posteró… Grazie Ross per avermelo ricordato:)
rossella
Valerita, ti preeeeeegoooo, subito!!!
(da noi c'erano in particolare 4 torte: bilbolbul, torta di mele, ciambellone e plumcake.. Tutte sul
Blog. Ahh e poi la torta marmorizzata al cacao… Ma sai che l'ho provata più di una volta ma non mi decido mai a postarla per quanto vorrei che fosse perfetta agli occhi come la sento io al palato???)