In genere l’autunno è la mia stagione.
No, anzi: l’autunno E’ la mia stagione.
Come odori e sapori, come luce, come idee in cucina.
Gli ingredienti sembrano moltiplicarsi, ho mille idee e vorrei cucinarle tutte e subito.
E poi fotografarle e poi parlarvene qui.
Ma quest’anno, più di qualsiasi altro dal 2008 a oggi, ovvero da quando è nato il blog (in autunno, guardacaso ;)), sono giusto un filino oberata di lavoro, e non riesco sempre a dare spazio a tutte le innumerevoli idee che mi passano nella testa e soprattutto davanti agli occhi.
Questo non mi mette troppo di buon umore, e so che non sarà sempre così, anche se per ora mi tocca abbozzare.
O meglio, mi tocca abbozzare perché faccio, per lavoro, quello che ho sempre sognato: cucinare e fotografare. Quindi sono felice.
Stanca ma felice.
In compenso in tutto questo cucinare tanto, ma tanto, di questi anni (insomma e il blog, e la sussistenza quotidiana, e i libri miei e di altri autori che ho cucinato e fotografato), c’è da dire che lo spignattamento ai fornelli è diventato abbastanza agile e soprattutto, immagino come per tutto il resto, più cucini e più ti viene da cucinare. Abbastanza bene intendo. Anche le cose più semplici…
E insomma nel mio rimuginare di qualche giorno fa ho pensato che sì, in questo autunno bellissimo anche se di fuoco, e in mezzo ai miei ingredienti preferiti di stagione che in casa non mancano mai, quelle due o tre cosette che cucino “per casa”, quelle due o tre mie “cenette volanti”, beh ecco, io sempre volante posso anche fotografarvele e raccontarvele, soprattutto se sono quelle che mi scaldano e mi scaldano l’anima, e che mi fermo a mangiare avvoltolata in una coperta per combattere questi primi freddi che alla sottoscritta sembrano freddiiiissimiiii, e che mi auto inorgogliscono magari per la semplice trovata di frullare i cannellini nella vellutata di zucca, che gli danno quel quid (e anche un po’ di sostanza che fa bene ;)).
Insomma ecco, tutto questo per dire che io sono qui. Che cucino. Che nonostante il tanto cucinare e tanto fotografare io amo cucinare. Non mi pesa, anzi il contrario.
E che tra una foto e l’altra certe cenette volanti che sanno di casa ci stanno proprio bene…
sedano, poi farli rosolare 7-8′ in una pentola capiente (che poi conterrà tutta
la zuppa) con un filo d’olio.
7-8′ mescolando con un cucchiaio di legno, poi coprire a filo con il brodo,
incoperchiare e lasciar sobbollire per una ventina di minuti.
scolati, proseguire la cottura per 5′ a pentola scoperta, poi togliere dal
fuoco e passare al frullatore ad immersione, fino ad ottenere una vellutata
omogenea.
qualche minuto, ovvero solo se vi sembra ancora un po’ liquida per i vostri
gusti.
prodotto sgocciolato, che coincide con circa 400gr di prodotto in scatola,
ovvero con il liquidino, da scolare eventualmente prima del’utilizzo)
Serena | SereInCucina
Eh. A chi lo dici. Anche se per fortuna per ora di lavoro, di quello per cui mi pagano intendo, ancora non ne ho. Per fortuna. ❤️
Serena | SereInCucina
…a chi lo dici era riferito all'amore per la cucina. Che rileggendo mi sono accorta che non si capiva. ❤️ – tutto è sempre di corsa…
rossella
Tesoro ma com'è che io avevo capito???? <3
(ti prego anche se di corsa non sai che felicità avere questo tuo commento qui oggi… :-* )
Anonimo
uuuuuuuuuuuuuuhhhhhhhhhhhhh
perché anche io son qui con due paia di pantaloni addosso… che giro per casa come la protagonista di Frozen mora (che dice "freddo freddo freddo" venti volte!)
perché è vero che più spadelli e più spadelleresti
perché anche io non smetterei mai di spignattare, impastare, pulir verdure….
perché è così…. ed io ti immagino appallotolata come un gomitolo mentre ti gusti questa fighissima suppetta….
Mi manchi un sacco….
Manuuuuuu…..
rossella
Mi immagini benissimo!!! ;-)